CORRIERE DI VITERBO BERGAMONEWS La curiosità - La Colombi Racing Team, che ha rimesso a nuovo il circuito di Curno, scrive a società produttrici di birra per commercializzare solo prodotti analcolici. Il kartodromo cerca uno sponsor analcolico Dove si corre su mezzi motorizzati meglio non bere. (*) O meglio, dissetarsi si può, ma magari senza gradazione alcolica prima di rimettersi sul proprio kart o sulla propria moto. Si muove in questo senso la Colombi Racing Team, la società che ha rimesso a nuovo e ha rimesso in sicurezza il kartodromo di Curno, riaperto da pochi giorni. La società, con tutti i suoi sostenitori e collaboratori, ha preso carta e penna per scrivere a due grosse aziende che producono birra e hanno anche una variante analcolica dei loro prodotti. "Riteniamo sia un buon messaggio da lanciare agli utenti del kartodromo e delle corse in generale" dicono a Curno. Ora si resta in attesa di una risposta. Ma presto gli spazi pubblicitari liberi del kartodromo potrebbero essere occupati da bevande dissetanti "no alcol". (*) Nota: non tutti sono d’accordo. Si veda in proposito il prossimo articolo. TRENTINO Wine & Spirit a Mantova La classica della Scuderia Trentina, abbinata a Cantine Aperte, ad un equipaggio lombardo TRENTO. Parla mantovano la “Classic Wine & Spirit” 2011, regolarità per auto d’epoca organizzata dalla Scuderia Trentina Storica in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino, disputatasi domenica nell’ambito di Cantine Aperte. La vittoria finale dopo un bella lotta sul filo del centesimo di secondo nelle dieci prove speciali di abilità è andata, infatti, a Paolo Vincenzi, in coppia con la moglie Simona Riviezzo, Alfa Romeo Giulia spider del 1963, con sole 104 penalità davanti ai conterranei Ballabio-Dal Fovo, Alfa Romeo Spider junior del 1969, 254 penalità, e ai terzi classificati Bonato-Malvezzi, Triumph TR3A del 1960 che hanno accusato 258 penalità. Terzo posto mancato di poco per i roveretani Trinco-Sosi, portacolori della Scuderia Trentina Storica, che con la loro Daimler hanno accarezzato a lungo di salire sul podio ma alla fine ne sono rimasti fuori per una sola penalità. Completano la top ten il quinto posto di Converso-Ameglio, Lancia Fulvia del 1970, che hanno preceduto Loncrini-Liber, A 112 Abarth del 1982, Prati-Venturi, Alfa Romeo Touring spider del 1960, Mattioli-Mattioli, Alfa Romeo Giulia Gt del 1972, Biroli-Guenzani, Lancia Fulvia del 1972, e Rosa-Margon, Lancia Fulvia del 1968. La settima edizione della “Classic Wine & Spirit” si è articolata su di un percorso di 180 chilometri che, dopo lo start dalla cantine Ferrari a Ravina, ha visto le quasi sessanta old cars in gara puntare verso sud e raggiungere il frantoio Bertamini di Arco e ritornare poi verso il capoluogo trentino facendo tappa alla cantina di Aldeno a cui è seguito il pranzo alla cantina Endrizzi a San Michele. Nel pomeriggio passaggi nella cantina Barone de Cles a Mezzolombardo e a Maso Poli a Pressano e finale di gara e premiazione dei vincitori alla cantina Borgo dei Posseri sopra Ala. (g.l.) VARESENEWS Varese Alcol Prevention Year, una festa tra musicisti e artisti Spettacoli e concerto durante la giornata dell’Alcol Prevention Year organizzata per venerdì 10 giugno nelle piazze varesine. Non mancheranno stand informativi e discobus Sono più di trenta i gruppi che potrete trovare in piazza per l’Alcol Prevention Year. La giornata per la prevenzione all’abuso di bevande alcoliche che si terrà venerdì 10 giugno infatti, non è solo informazione. Dalle 18 le piazze del centro varesino verranno allestite con stand informativi e tanto altro ma, a fare da cornice a tutto questo, sarà la presenza di artisti varesini e no che porteranno la loro musica ma anche piccoli momenti di intrattenimento come la danza, la giocoleria o le arti marziali. Minuta H, (b)ananartista, TX Band, Rimalavoglia, Collettivo 01, Loserkids, Norcyx, Terza Pietra dal Sole, Emmanuel feat Noah, Sporco Lucro, Vasco Brondys, Acid Jack Flashed, Il Buco del Duo, Orto Sociale, Noi Famo Senza, El Toxyque, Hot Complotto, Al Capone, Rocca, Drum matix, Irish, Fatal Sintesi, Macedonia Tziganì, POPO, Impulsi Creativi, Pianoless Choir, Green Leaves, Capoeira Canta che ti passa, Salotto Letterario sono alcuni dei noi che si esibiranno nel centro varesino. L’evento è, come accade da sette anni, organizzato da Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, l’Area Servizi Sociali del Comune di Varese, l’Informagiovani, con Ascom, Confesercenti, per parlare di prevenzione all’abuso di bevande alcoliche e si svolgerà in Piazza Monte Grappa, Piazza Carducci, e nelle vie del centro dove si potranno incontrare musicisti e artisti di strada ma anche stand dove gli operatori della Contro L’Emarginazione effettueranno il test alcolemico con l’utilizzo di un etilometro professionale, forniranno beni di conforto (acqua, succhi di frutta) per ridurre l’impatto del consumo di alcol, allestiranno una chill-out come area di decompressione per le persone al di sopra del limite legale di alcolemia e sarà presente un simulatore di guida e una consolle WII della Nintendo per “testare” i riflessi. Come sempre, altro cuore pulsante dell’iniziativa, sarà il concorso tra i bar del centro varesino per il “Miglior Aperitivo Leggermente alcolico al Limite 0,5”, ovvero la creazione di un prodotto di alta qualità ma che rispetti i limiti di alcol consenti dalla legge per mettersi alla guida. Quasi una trentina i locali che anche quest’anno hanno aderito all’iniziativa e che stanno creando la loro bevanda. Tutti i cocktail, nella giornata di venerdì 10 giugno verranno valutati da una Giuria Giovani, da una Giuria Tecnica e da una Giuria Telematica. I migliori verranno premiati. Premio speciale quello consegnato da Slow Food. (*) (*) Nota: si potrebbero fare molti commenti su questa iniziativa, chi legge questa rassegna stampa conosce il punto di vista di chi scrive. Mi limito a uno: per quella che è la mia esperienza e il modo di pensare, l’unico effetto positivo sarà per l’immagine e per la coscienza degli organizzatori. Se questa è la prevenzione, allora è meglio non fare nulla. ASAPS.IT Nettuno (RM) Ragazzino in bici ucciso da pirata romeno ubriaco Il conducente dell’auto fuggito dopo l’incidente, è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri Denunciati anche 2 connazionali che si trovavano con lui (ASAPS), 31 maggio 2011- Travolto da un pirata della strada ubriaco mentre tornava a casa in bici. E’ questa la terribile fine di un ragazzino di soli 15 anni che è stato investito e ucciso da un automobilista ebbro che, dopo l’impatto, si è dileguato senza accertarsi delle condizioni del ragazzo. E’ successo a Nettuno alle porte di Roma intorno alle 21.30 di domenica sera, lungo la strada provinciale Nettuno-Velletri. Sul posto dopo l’incidente sono immediatamente giunti i volontari del 118 e i Carabinieri, ma per il ragazzo ormai non c’era nulla da fare. Il giovane è deceduto sul colpo. Il conducente dell’auto, fuggito senza prestare soccorso, è stato rintracciato dai Carabinieri dopo alcune ore. Si tratta di un operaio romeno di 35 anni, incensurato che ubriaco al volante di un’auto priva di assicurazione ha invaso la corsia opposta della strada, dove si trovava in quel momento il ragazzo. Per lo straniero sono scattate le manette con le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Denunciati per omissione di soccorso anche due connazionali che si trovavano a bordo dell’auto pirata. Sgomento e tristezza per i compagni di classe del giovane che frequentava la terza media a Nettuno e che ieri mattina hanno voluto ricordarlo sospendendo le lezioni e dedicando un momento di riflessione al tema della sicurezza stradale. (ASAPS) L’ARENA di Verona Evidenziati solo episodi Scrivo queste poche righe a nome dell’Associazione baristi di Villafranca in riferimento all’articolo redatto dal giornale in data 24/05/2011 e firmato dal signor Luigi Grimaldi, con l’intento di fare maggior chiarezza sulla natura e i propositi che la nostra Associazione si pone nell’organizzare annualmente il «Villafranca Fest». L’immagine descritta da Grimaldi nell’articolo è a nostro parere ben lontana dal rispecchiare ciò che è avvenuto realmente durante l’intera durata della festa. L’articolo infatti pone in evidenza, accentuandoli, inconvenienti non necessariamente collegabili alla festa stessa, dimenticando totalmente gli aspetti nobili e socialmente di valore che un momento simile riveste nella primavera villafranchese. Vorremmo infatti non soffermarci sugli avvenimenti riportati dal giornalista, onde evitare di cadere nel rischio di banalizzare due episodi la cui gravità non viene messa in discussione. Vorremmo però ricordare, per correttezza d’informazione, anche altri aspetti ed episodi di cui nell’articolo non si trova traccia. Nei tre fine settimana nei quali il Castello Scaligero ha ospitato «Villafranca Fest», circa 6.000 persone di ogni età hanno potuto godere di numerose attività organizzate all’interno della festa: concerti ogni sera, attività ludico-sportive domenicali, spettacoli per famiglie, a cui nell’articolo si fa riferimento senza dar loro sufficiente importanza. durante l’intera manifestazione è stato attivo un accurato e presente servizio d’ordine a garantire sicurezza e legalità per tutti i frequentatori della festa. Crediamo vada sottolineato che in nove serate organizzate gli episodi negativi sono stati davvero pochi, a valorizzare un’organizzazione seria e ben sensibile alle problematiche legate a feste di tali dimensioni e proporzioni. Campagne di sensibilizzazione al consumo moderato di alcool, soprattutto nei giovani, sono state ogni anno promosse dai singoli bar partecipanti alla festa, proprio per far sì che episodi come riportati nell’articolo non si verifichino. Crediamo per ciò essere fazioso e poco corretto associare «una brutta sbornia» (cito testualmente) e «una rissa fra ragazzi» (avvenuta tra l’altro al di fuori delle mura del Castello) con totalità degli intenti e dei risultati dell’intera manifestazione. È sembrato eccessivo stigmatizzare una festa che è stata motivo di ritrovo per molti giovani in un ambiente controllato e sicuro, strumentalizzando alcuni accadimenti che risultano non dominanti nell’economia di una manifestazione di tali proporzioni. L’intento della nostra organizzazione e del Comune di Villafranca è proprio quello di fornire un ambiente sicuro, protetto, pulito e controllato dove molti giovani possano divertirsi potendo raggiungere facilmente e senza l’uso di automobili il luogo della festa. Risulta quindi chiara l’impossibilità di poter gestire coloro che, portandosi bottiglie da casa (ricordiamo che all’interno della festa non si vendevano né bottiglie e né lattine), si soffermano nei giardini attorno al Castello esagerando nel consumo di alcolici. Per quanto riguarda poi gli spazi attigui al castello, è stata prevista ed operante la pulizia giornaliera degli stessi. Siamo certi e coscienti della gravità degli episodi avvenuti, ma issarli come unica bandiera in manifesto di una festa ben più articolata e socialmente di valore, ci sembra piuttosto riduttivo e poco dignitoso a livello d’informazione. Diritto di chi viene informato è di poter contare su un quadro descrittivo più ampio possibile, cosa che dall’articolo si evince con notevole difficoltà. Alice Proietti Associazione Baristi VILLAFRANCA Risponde il giornale: Evidentemente dell’articolo è sfuggito il seguente passaggio: «Nessuno mette in dubbio che ci siano state iniziative lodevoli come concerti di musica, beneficienza e così via». Per quanto riguarda la «faziosità» e la «poca correttezza» nell’articolo era riportata anche la testimonianza dell’assessore Gianni Faccioli che ha spiegato cosa ha visto lui. Infine, sempre sulla «faziosità», comunico all’Associazione Baristi di Villafranca che ho chiesto io stesso che L’Arena pubblicasse il pensiero del sodalizio di categoria attraverso questa lettera che è critica nei miei confronti. Di solito i faziosi non si comportano così. L.G. IL GAZZETTINO (Udine)
IL GAZZETTINO (Rovigo) Arrestato in gennaio… Arrestato in gennaio in seguito a una rissa, se l’era presa con il comandante dei carabinieri di Porto Viro Antonino Zingale mandandolo all’ospedale. L’altro pomeriggio Alan Luppi, operaio trentenne del paese bassopolesano, sorpreso al bar mentre doveva essere in detenzione domiciliare, di nuovo ha reagito e, ha aggredito ancora il luogotenente Zingale. Lui è finito in carcere a Rovigo, il comandante al pronto soccorso. Ne avrà per sei giorni, mentre un altro militare, il maresciallo Riccardo Barbuiani se la caverà in cinque giorni. La storia. Verso le 12.20 di sabato, i carabinieri avevano effettuato un controllo a casa di Luppi e non l’avevano trovato, nonostante dovesse scontare in domiciliare una pena a undici mesi e 21 giorni, condanna che aveva rimediato per un episodio precedente di resistenza, minaccia e violenza a pubblico ufficiale. I militari dell’Arma lo hanno atteso e quando l’uomo è tornato dal bar, circa un’ora dopo, lo hanno portato in caserma. Luppi, visibilmente in preda ai fumi dell’alcol, una volta qui si è ribellato all’arresto e ha aggredito Zingale e Barbuiani. Alla fine i due sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale Madonna della Salute e Luppi in carcere a Rovigo con l’accusa di evasione, violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Ora è a disposizione del magistrato di turno, Ciro Alberto Savino, per la convalida e la direttissima. La sera della Befana l’operaio era rimasto coinvolto in una rissa davanti al bar Boschetto con altre tre persone. Due dei litiganti, un quarantottenne di Porto Viro e una quarantenne di Taglio di Po avevano riportato varie lesioni. Le indagini dei carabinieri avevano portato a identificare gli altri due partecipanti ala rissa, tra cui Luppi. Nel proseguire gli accertamenti alcuni militari avevano accompagnato il trentenne a casa per la ricerca di prove e mentre stavano procedendo al sequestro di un paio di scarpe sporche di sangue indossate nella rissa, l’uomo si era scagliato contro il luogotenente Zingale e contro la propria madre, P.S., una vedova quarantanovenne. IL GAZZETTINO (Venezia) Reagisce al controllo degli agenti: arrestato Ha reagito agli agenti ed è stato arrestato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Il protagonista è un veneziano di 38 anni che è stato anche sanzionato per ubriachezza. Tutto inizia da alcune telefonate che segnalano un uomo, con tracce di sangue, che urla in un locale. Alla vista degli agenti, uno era in borghese, il veneziano cerca di colpirli con calci e pugni, senza riuscirvi, offendendoli. Gli agenti, una volta bloccato il tipo, accertano che alle 3 di notte l’uomo aveva litigato con altri due giovani. Durante la colluttazione era caduto a terra procurandosi delle ecchimosi al volto mentre gli altri due erano fuggiti. Da quel momento è diventato violento. IL GAZZETTINO (Venezia) Lite tra tre donne: una finisce al pronto soccorso (L.M.) Hanno colpito una donna con un pugno e si sono poi date alla fuga facendo perdere le loro tracce. Lite, verso l’una della notte tra domenica e lunedì, tra tre donne all’esterno di un bar di via Lepanto. L’alterco è scoppiato per futili motivi e poi, forse anche a causa dei fumi dell’alcol è rapidamente degenerato. In pratica due donne si trovavano all’esterno del bar quando hanno offeso una terza ragazza che transitava di passaggio. Tra le tre si è passati dalle parole ai fatti, e durante un collutazione la persona offesa è stata anche colpita con un pugno in faccia. Poi le due sono fuggite, dileguandosi. Sul posto è intervenuta la Volante che ora sta cercando di individuare i responsabili. La donna ferita soccorsa dal "118" è stata trasportata al Civile per accertamenti. IL GAZZETTINO (Treviso) Sono in rivolta… Sono in rivolta i residenti nel centro storico, che è diventato per loro un inferno per le situazioni da vero e proprio Bronx che si creano. Lo hanno denunciato con una petizione firmata da oltre cento persone, inviata ieri al sindaco Alberto Maniero, ai Carabinieri, al Commissariato di Polizia, al Prefetto di Treviso e al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl 7. «Di giorno, di notte, il sabato, la domenica, i giorni di mercato, durante le festività e ricorrenze, le serate di Festaloonga, la varie mostre - si legge - le vie, le gradinate, i sottoportici, le soglie dei palazzi del centro storico sono diventate zone di sosta e bivacco per gruppi di giovani che disturbano la quiete pubblica con urla e schiamazzi, fanno uso di alcool e confezionano sigarette fatte a mano che poi si scambiano, abbandonandosi talora a atti osceni, lordando la pavimentazione con carte, bottiglie, mozziconi di sigaretta, evacuazioni corporali». Si lamentano «i frequenti danni arrecati agli immobili privati e pubblici: porte di ingresso scalfite, fioriere rovesciate o distrutte, scritte sui muri, asporto e lancio di sassi dell’acciottolato della pavimentazione lungo le vie, paletti rimossi, danni alle vetture di molti residenti». Si parla anche della «presenza fisica di gruppi di ragazzi in mezzo alla strada, presso i bar di piazza Cima, che non si schiodano di un millimetro neanche di fronte all’evidenza delle vetture in transito, i cui conducenti sono spesso costretti a fermarsi sotto le minacce di ricevere qualche pugno sul cofano e rigature sulle fiancate». Fanno pure presente «la paura dei residenti che la sera o durante la notte, rientrando a casa a piedi, per la presenza di gruppi di giovani ubriachi, sono costretti a percorsi alternativi o ad aspettare che se ne vadano o a chiamare qualcuno per rincasare». Ma si afferma anche che «la pulizia e manutenzione è nulla». L’avvertimento dei residenti è che «non sono più disposti ad accettare tale situazione e promettono fin d’ora che non si arrenderanno fino al ripristino definitivo dell’ordine pubblici e di un ambiente più decoroso e consono alla loro vita quotidiana». L’ARENA di Verona MONTECCHIA La neonata associazione domani si presenta in cantina «ItaliaSoave» debutta con il thriller sul vino (*) L’ospite è Giovanni Negri parlamentare europeo e vignaiolo, che ha scritto «Il sangue di Montalcino» Arrivano da esperienze professionali di diverse ma li unisce un calice: dal comune interesse di quattro professionisti per il «nettare di Bacco» è nata ItaliaSoave. Si chiama così l’associazione con cui Alessandra Righetti (sommelier), Giorgio Tricarico (comunicatore), Luca Ghiotto (esperto di vino e comunicazione) e Ombretta Pavan (sommelier, degustatrice d’olio e presidente del gruppo) vogliono fornire la chiave per scoprire le realtà più caratteristiche del panorama enologico locale e italiano. Il debutto del gruppo è un evento in programma domani 1° giugno: la cantina Sandro De Bruno di Montecchia (località Pergola, via Santa Margherita) ospita infatti Giovanni Negri, parlamentare europeo convertito prima alla vigna e poi alla scrittura. Politico prima, vignaiolo e scrittore poi: anche su questa scelta di campo, ma soprattutto su «Il sangue di Montalcino», il suo primo thriller promosso in modo lusinghiero da Carlo Lucarelli, si intavolerà la conversazione tra Negri e Lucio Bussi, giornalista de L’Arena. Anche così si dà spessore culturale al vino, che è poi l’obiettivo della scommessa di Righetti, Tricarico, Ghiotto e Pavan. «Siamo convinti che il territorio, e le realtà che già vi operano, offrano innumerevoli possibilità», esordisce Alessandra Righetti. «Per questo abbiamo aderito subito alla Strada del vino Soave e stiamo costruendo rapporti con l’Ufficio di informazione e assistenza turistica, con le aziende, gli alberghi. ItaliaSoave vuole essere un complemento, nel senso che si propone di offrire un modo diverso di fare promozione e anche di fare cultura». Al quartier generale approntato nei locali di Soavinocafè in viale del Commerci si costruiscono proposte «chiavi in mano» che vanno dalle degustazioni in enoteca, alle visite a cantine, frantoi, caseifici, dall’arte e la cultura che «prende casa» in cantina ai tour, dagli incontri dedicati al pianeta vino ai corsi di cucina e alla consulenza e gestione in termini di comunicazione. «Pensiamo al turista ma anche all’appassionato o al curioso e vorremmo raccontargli il vino magari attraverso le realtà aziendale più piccole ma non per questo meno interessanti», spiega Ghiotto, «come anche proporre opportunità per scoprire realtà diverse del panorama italiano e perché no anche estero», aggiunge. E già a considerare che la sua enoteca propone oltre mille etichette si capisce in fretta quanto vasta può essere la prospettiva. «L’importante sono le idee», dicono i quattro in coro, non ultima quella di un nome che lega il Belpaese al «Classico bianco d’Italia» che è sinonimo di un territorio e che così si fa attributo, che investe sulla scelta cromatica del tricolore nel logo e lo fa in concomitanza col compleanno dell’Italia unita. Aderire è semplice, basta voler seguire uno degli eventi messi in programma: la partecipazione, infatti, è subordinata all’associazione che ha un costo di 10 euro l’anno. Poi si può spulciare su Facebook o ancora, in attesa del varo del sito ufficiale, contattare il numero 340.7736823. P.D.C. (*) Nota: di solito nei thriller ci sono parecchi episodi di violenza. L’associazione tra vino e violenza accomuna quindi la nostra rassegna stampa a questo libro. Ma forse non è la stessa cosa… L’ARENA DI VERONA UN CALENDARIO RICCO DI INIZIATIVE È IN PROGRAMMA DURANTE I SEI GIORNI DI MANIFESTAZIONE «Sarèse Vespa Tour»: la prima passeggiata con le moto d’epoca Un ricco calendario di iniziative è in programma a Brognoligo da domani ai primi giorni del mese di giugno. In occasione della 59° Festa delle Ciliegie e della 40° Festa del Vin Santo a Brognoligo di Monteforte d’Alpone, mercoledì primo giugno si potrà assistere alla seconda edizione di «Bacco sotto le stelle», ovvero una particolare cena alla ricerca delle tradizioni locali più autentiche tra musica e parole che avrà inizio alle ore 20. La manifestazione avrà luogo all’interno del cortile storico della vecchia chiesa parrocchiale di Brognoligo, presso la scuola materna con ingresso dal lato della canonica. L’iniziativa verrà organizzata anche in caso di condizioni climatiche avverse. Giovedì 2 dalle 19 alle 24 si potrà assistere al terzo «Spritz Party» con Repino DJ & Voice Sama. Venerdì 3 giugno sarà invece la volta del momento musicale dedicato ai più giovani con l’esibizione de «I Gelati» che proporrà alcune Skiantos Cover Band con inizio alle ore 21. Sabato 4 si potrà invece assistere a una serata all’insegna della musica italiana a 360 gradi: per l’occasione calcherà le scene la Band di «Alberto e i Murales»; tutti i presenti potranno dedicarsi al ballo da sala sulla pista in acciaio appositamente allestita per l’occasione. Da domani primo giugno a lunedì 6 saranno inoltre funzionanti i tradizionali chioschi che proporranno al loro interno specialità gastronomiche, l’immancabile prestigioso vino, le gustosissime ciliegie del luogo e la speciale birra; a disposizione dei visitatori verrà allestito un tendone coperto con cinquecento posti a sedere. QUOTIDIANO.NET Cirrosi, l’alcol è un veleno L’infiammazione cronica provoca cicatrici fibrose. Speranze dalla sperimentazione sui farmaci di Maurizio Maria Fossati Milano, 30 maggio 2011 - Molte raccomandazioni sul corretto stile di vita e una ventata di buone aspettative sul futuro delle cure delle malattie del fegato dal Congresso annuale dell’Associazione europea per lo studio del fegato (Easl) svoltosi a Berlino. Siamo alla soglia di una svolta culturale e farmacologica. Come prima cosa gli epatologi puntano a far crescere il senso di responsabilità della gente. L’attenzione ai fattori di rischio, infatti, abbinata all’impiego dei nuovi antivirali ad alta barriera genetica, che bloccano il virus e «spengono» l’infiammazione del fegato, possono dare ottimi risultati. Più in là, gli studi sull’interferone lambda dovrebbero permettere di mettere il guinzaglio all’epatite C con ridotti effetti collaterali. E ancora per l’Hcv, si sta lavorando anche alla realizzazione di un vaccino. Buone notizie, quindi, se si pensa che nel nostro Paese si stima che il 3% della popolazione sia già venuto a contatto col virus dell’epatite C, che si diffonde col ritmo di 1.000 nuovi casi all’anno ed è la prima causa di trapianto di fegato al mondo. "Un corretto stile di vita alimentare, evitare l’abuso di alcol, il fumo (*) e la sedentarietà». Sono le regole di Maurizia Brunetto, responsabile di Gastroenterologia ed Epatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana. "Non solo proteggono la salute del fegato, ma contribuiscono a mantenere alta l’efficacia di eventuali terapie. Ed è anche importante che chi sa di avere una storia familiare di malattie di fegato si rivolga al medico di famiglia per andare a fare gli approfondimenti necessari per capire se ha un rischio virologico. Il consiglio vale anche per chi ha fatto uso di droghe per via endovenosa o ha avuto una vita sessuale estremamente promiscua. Un altro aspetto da vagliare è quello delle persone che hanno effettuato interventi chirurgici importanti o ricevuto trasfusioni di sangue prima degli anni Novanta". L’epatite è un’infiammazione del fegato dovuta a un agente virale ed è responsabile dell’80% dei casi di tumore epatico primario al mondo. E’ una malattia subdola perché non dà sintomi fino a quando le condizioni del fegato risultano seriamente compromesse. L’infiammazione cronica delle epatiti B e C danneggia le cellule epatiche creando delle cicatrici (fibrosi) che compromettono la capacità funzionale del fegato. Nel corso degli anni le cicatrici peggiorano e arrivano a cambiare l’architettura dell’organo (cirrosi). Questa situazione, estremamente degenerata, se non viene arrestata con gli antivirali e l’interferone porta al cancro. La vaccinazione è oggi il miglior metodo di prevenzione dell’epatite B, ma è efficace solo per chi non è mai stato esposto al virus. Attualmente si sperimenta sull’uomo, e proprio in Italia (due studi in fase I), un vaccino per l’epatite C. "Una ricerca fertile" la definisce Heiner Wedemeyer, segretario generale Easl, appena agli inizi, ma che mostra dati incoraggianti. Siamo impazienti di avere maggiori evidenze sull’efficacia di questa nuova arma per la prevenzione». Intanto il convegno ha definito che il 28 luglio sarà la giornata mondiale dedicata alla lotta contro la malattia. La Food and drug Administration Usa intanto ha recentemente approvato il telaprevir per il trattamento del virus dell’epatite C. L’approvazione arriva poco dopo l’approvazione di boceprevir, una molecola analoga ma di un’altra casa farmaceutica. Telaprevir è approvato per il trattamento dell’epatite C cronica genotipo 1 in associazione con peginterferone alfa e Ribavirina, in pazienti naive, o precedentemente trattati con interferone, con età superiore ai 18 anni e con malattia epatica compensata, compresa la cirrosi. Le tre fasi di studio randomizzate sono state condotte su circa 2250 pazienti. La terapia si dimostra più efficace nella misura del 20-45% rispetto agli attuali standard di cura. (*) Nota: com’è che non scrivono “evitare l’alcol, l’abuso di fumo”…? Per il fegato è più pericolosa una sigaretta di un bicchiere di vino? IL TIRRENO Sessantenne sfortunato: provoca incidente sotto gli occhi dei Cc e risulta positivo all’etilometro Tampona auto davanti alla Plava, denunciato MASSA. Che sfortuna se fai un tamponamento proprio davanti alla caserma dei carabinieri. Soprattutto se hai bevuto troppo. La sera scorsa, in via XXVII Aprile, proprio in corrispondenza delle strisce pedonali all’uscita della “Plava”, due giovani massesi a bordo della loro auto sono stati tamponati da un concittadino di 59 anni, in sella a un ciclomotore. Nessun grosso danno, solo il motorino che cadeva per terra e una piccola ammaccatura sul cofano della vettura. Ma il militare di servizio alla caserma, che ha assistito alla scena, è rimasto colpito da una “stranezza”. Dopo lo scontro, i due ragazzi sono subito scesi dall’auto e, educatamente e premurosamente, volevano aiutare il conducente del ciclomotore. Quest’ultimo, però, ha reagito in maniera sgarbata e ha cominciato a inveire nei loro confronti. A quel punto è intervenuto il carabiniere, per evitare ogni tensione. Ma si è sentito rispondere un secco: “A voi non do nessun documento, non mi fido dei Carabinieri, voglio la Polizia”. In effetti, qualche ragione per diffidare dell’intervento dell’Arma doveva averlo, visto che i carabinieri, dato il suo comportamento, lo hanno sottoposto all’accertamento del tasso alcoolemico, test che ha fatto riscontrare un tasso di 2,4 gr/l. di alcol, cioè diverse volte superiore al limite consentito. A quel punto, sono scattate la denuncia per guida in stato di ebbrezza e la confisca del ciclomotore. CORRIERE DEL VENETO Prato nuovo centro della movida Ma è polemica sulla birra abusiva Padova. Sempre di più i venditori illegali sulla scia del «Botellòn». Commercianti contro gli ambulanti che vendono alcolici PADOVA—Pare che il fenomeno sia cominciato circa due mesi fa. Cioè con l’inizio della bella stagione, delle temperature gradevoli sia di giorno che di notte e delle prime passeggiate in Prato della Valle per un gelato o per un riposino al sole. Sembra però che il «Botellòn» di mercoledì scorso, con oltre diecimila ragazzi a scolarsi più o meno altrettanti litri di alcol all’interno dell’Isola Memmia, abbia rappresentato una sorta di «incentivo». Per chi? Per quegli ambulanti abusivi, quasi tutti originari del Pakistan o del Bangladesh, che girano per il Prato con a tracolla un borsone termico con dentro in particolare lattine e bottiglie di birra: le prime, da 33 centilitri, vendute ad un euro l’una; le altre, da 66, a due. La cosa, ovviamente, sta facendo infuriare non poco gli esercizi pubblici della zona, penalizzati dalla «concorrenza sleale ». Numerosissime, negli ultimi giorni, sono state le segnalazioni ricevute dagli agenti della polizia municipale. I quali, dopo vari appostamenti in borghese per rendersi conto di persona della vicenda, sabato scorso hanno deciso di intervenire, sequestrando un borsone con 29 bottiglie di birra da 66 centilitri, ma lasciandosi sfuggire il venditore ambulante abusivo. Che, se fosse stato fermato, sarebbe stato sanzionato con una multa di oltre 5mila euro. La stessa, soltanto per fare un esempio, comminata spesso ai militanti del centro sociale Pedro il mercoledì sera in piazza delle Erbe. Pure loro, evidentemente, protagonisti dello smercio abusivo di bevande alcoliche. Peraltro, nel corso dell’intervento di sabato, i vigili urbani hanno anche recuperato, senza comunque braccare i responsabili, 53 ombrelli e 38 giocattoli, tutta merce posta in vendita illegalmente. Ma tornando alla birra «abusiva », ecco le parole della vicecomandante della Polizia Municipale Maria Luisa Ferretti: «In realtà - ricorda - siamo in presenza di un fenomeno che si ripete già da qualche anno. Soprattutto l’estate scorsa, abbiamo ricevuto parecchie segnalazioni da parte degli esercenti della zona, giustamente arrabbiati. E siamo intervenuti diverse volte - spiega la vicecomandante - spesso anche fermando e sanzionando i responsabili di quest’attività, che evidentemente penalizza chi, attorno Prato della Valle, vende lo stesso tipo di prodotto all’interno di un locale e in maniera regolare». Davide D’Attino IL GIORNO (Lodi) Donna falciata e uccisa da auto pirata Sotto torchio un bulgaro: era ubriaco GIORNALE DI VIMERCATE La festa della birra? Si fa... in oratorio LA NUOVA PERIFERIA (Chivasso) «No agli alcolici ai minori»: l’ordinanza digerita dai baristi ALTO ADIGE automobilisti ebbri già di pomeriggio L’UNIONE SARDA Monserrato TROPPO ALCOL, DENUNCIATO UN AUTISTA DI BUS ... GIORNALE DI BRESCIA Polpenazze Il buon vino non ha paura dell’etilometro LA SICILIA Tunisino ubriaco fradicio semina paura in ospedale REDATTORE SOCIALE Il fumo non è "giovane": l’80% non ha mai acceso una sigaretta LA PROVINCIA PAVESE si siede in mezzo ai binari era ubriaco, lo salvano LA NAZIONE (Massa Carrara) Si mette al guida dopo aver bevuto Sbanda e dà la colpa a un animale LA GAZZETTA DI MODENA no alcol, sì volley: stasera conferenza IL RESTO DEL CARLINO (Ravenna) «Allarme alcol, i genitori stiano più vicini ai figli»
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