LA BIRRA FA SANGUE PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO DELL’AIFVS CHE PUO’ AIUTARE GLI ORGANIZZATORI DELLA FESTA DELLA BIRRA A RIFLETTERE SUL LORO OPERATO. associazione italiana familiari e vittime della strada - onlus www.vittimestrada.org via A. Tedeschi, 82 - 00157 Roma - tel. 06 41734624 - fax 06 233216163 La madre di Alex non ha retto al dolore L’omicida paghi anche per la morte della madre Vendramin Mirko guida contromano sotto l’effetto di droga ed alcol ed uccide Alex. La madre di Alex non resiste al dolore e si uccide. L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada trabocca di dolore e di rabbia: dolore per la tragedia, con la perdita di un figlio e di una madre e con la distruzione per sempre della serenità di quella parte di famiglia rimasta, il padre Stefano e la figlia Martina. Rabbia perché le istituzioni, a partire dalla giustizia, non prendono le misure adeguate per fermare la strage. L’AIFVS dà rilevanza a tale problema e in questa gravissima circostanza chiede che i governi (centrale e territoriali) ufficializzino i loro piani per fermare la strage stradale, come sollecitato dall’ONU e dall’OMS per la decade 2011-2020. Nel contempo, l’AIFVS si aspetta che il criminale stradale passi dall’ospedale al carcere. Adesso si tratta di riflettere sull’entità del danno e sulle conseguenze delle condotte criminose. Un figlio per una madre rappresenta un grande investimento affettivo, la sua stessa vita, e la sua uccisione determina un trauma psichico di portata così intensa da portare anche al suicidio: la vita non ha più senso per una madre. L’AIFVS sottopone il problema all’attenzione dell’opinione pubblica per una disamina da parte dei media: l’omicida deve risarcire solo Alex o anche la madre che si è tolta la vita? Chi pagherà per la vita della madre e per il dolore di quella parte di famiglia rimasta? Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Presidente AIFVS ECCO COSA SUCCEDE ALLE FESTE DELLA BIRRA IL TIRRENO Bande rivali si affrontano in centro Rissa in piazza Dante a colpi di sedie È scoppiata poco prima di mezzanotte tra due gruppi di ventenni Il parapiglia ha costretto i musicisti a interrompere il concerto in programma HA COLLABORATO SARA LANDI DOMENICA, 05 GIUGNO 2011 GROSSETO. Il pandemonio si è scatenato poco prima di mezzanotte. Due gruppi di ragazzi, italiani e stranieri, si sono affrontati venerdì sera a colpi di sedie in piazza Dante, costringendo i musicisti che erano sul palco ad interrompere il concerto all’ultima canzone. Sedie rovesciate e fatte volare in aria, bottiglie spaccate contro i muri, calci e cazzotti. La prima serata della festa della birra è finita con qualche ragazzo un po’ ammaccato dalle botte prese da un gruppo di coetanei. Qualche chiazza di sangue è rimasta in terra, venerdì sera, quando si è scatenata la rissa a colpi di seggiolate. In piazza Dante, sul palco, c’era Eric Daniels insieme ai Soul Circus. Tanti i giovani in giro. La band stava cominciando a suonare l’ultima canzone quando dal Corso sono cominciate a volare le sedie che erano davanti al bar. Da una parte cinque o sei grossetani, dall’altra altrettanti giovani, probabilmente di origine sudamericana. Chi era in piazza Dante ha visto arrivare verso di sé una nuvola di sedie. «I musicisti hanno smesso di suonare e sono scesi subito dal palco - racconta una ragazza che era al concerto - e in un attimo in piazza è scoppiato il finimondo. Volavano sedie ovunque, si prendevano a botte sul serio. Per terra, una volta calmati, era rimasto anche del sangue». Una rissa scoppiata all’improvviso. Per fare ancora più male, le due bande di ragazzi (tutti intorno ai 20 anni circa), hanno preso le sedie del Bar del Corso, che erano sistemate davanti al locale. In piazza Dante è arrivata subito una pattuglia della polizia municipale. Uno degli agenti si è messo in mezzo per dividere i due gruppi ma i ragazzi si sono sparpagliati e hanno cominciato a scappare. Una sosta sotto le logge, per spaccare bottiglie sui muri, poi via, dileguati nel nulla in mezzo alla folla. Qualcuno un po’ ammaccato, viste le chiazze di sangue rimaste per terra. La pattuglia della municipale che venerdì sera è intervenuta per sedare la rissa, ha chiamato subito i rinforzi. In piazza Dante sono arrivate altre due pattuglie della municipale e i carabinieri. Ma delle due bande di ragazzi, che già il giorno prima pare si cercassero con intenzioni bellicose in centro, non era rimasta alcuna traccia. La polizia municipale, comunque, domani acquisirà le immagini dell’impianto di videosorveglianza che si trova appunto in piazza Dante e che potrebbe aver ripreso tutta la rissa scoppiata a pochi passi dall’edicola e dal palco dove stavano chiudendo il concerto Eric Daniels e i Soul Circus che hanno dovuto prendere gli strumenti e lasciare il palco, sul quale stavano arrivando le sedie scagliate dalle due bande rivali. Francesca Gori ALTRI ARTICOLI DI CRONACA NERA QUOTIDIANA NEI QUALI SONO PROTAGONISTE LE BEVANDE ALCOLICHE ANSA MALORE PER TROPPO ALCOL, RAGAZZA FINISCE IN OSPEDALE (ANSA) - FIRENZE, 4 GIU - Una ventenne straniera e’ stata trasportata all’ospedale, la notte scorsa a Firenze, dopo aver accusato un malore dovuto all’alcol, in zona Santa Croce, a Firenze. A chiamare il 118 alcuni amici della ragazza, che l’hanno vista per terra in stato confusionale. All’arrivo dell’ambulanza, le condizioni della ragazza sembravano piu’ gravi. I sanitari hanno pero’ appurato che si trattava di un malore dovuto a un eccesso di alcol. Di notte Santa Croce e’ una zona molto frequentata dai giovani studenti e turisti grazie alla presenza di numerosi locali.(ANSA). CORRIERE DELL’UMBRIA In coma a quindici anni per l’alcol. Intervento della polizia e del 118 intorno alle 3 di notte: ora la piccola è in rianimazione. Ragazzina trovata sugli scalini che portano a un parcheggio perugino. PERUGIA 05.06.2011 L’hanno trovata, intorno alle tre di notte, riversa sugli scalini che portano al parcheggio di piazza Partigiani. In stato soporifero. Una ragazzina di appena quindici anni. Gli uomini della squadra volante hanno prima cercato di risvegliarla e poi, visto vano ogni sforzo, hanno chiamato l’ambulanza del 118. L’adolescente, però, non si è ripresa. Ora versa in coma nel centro di rianimazione del Santa Maria della Misericordia. Come etilico, come hanno accertato dopo i primi test ed esami, i medici e gli analisti dell’ospedale regionale. Dunque è l’alcol, stavolta, non la droga a mettere a rischio la vita di un giovane, a richiamare l’attenzione degli esperti e del mondo politico e amministrativo, ad accentrare su di sé l’attenzione dell’opinione pubblica. Purtroppo per chi conosce il mondo “by night” del capoluogo umbro questo tristissimo episodio non rappresenta una novità. Anzi non è che il segno di riconoscimento di quanto avviene nelle strade del centro ogni notte. Molti investigatori (dell’Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza) richiamano da tempo l’attenzione sul consumo smodato di alcolici da parte dei giovani e rimarcano che questo fenomeno, per certi aspetti, è più grave, più esteso e comunque segue da presso, quello del consumo di droghe. Purtroppo i giovani cercano lo “sballo” facile, sempre e comunque. Talvolta bussano alla porta della “neve” o della “brown sugar”, per avere risposte al nulla in cui si muovono, altre volte, forse anche più spesso, affogano i loro sensi nella birra, nel vino, nei superalcolici. Che il problema sia serio, attuale, stringente lo ha confermato un dibattito televisivo (a “Nero su bianco” di Tef) al quale, appena qualche sera fa, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Carlo Corbinelli. L’alcol, nelle notti perugine, scorre a fiumi. D’inverno e d’estate. In molti casi i giovani se lo portano dietro, nei bagagliai delle vetture, acquistandoli, con le collette tra amici, a casse nei supermercati, dove il prezzo è più basso. Come per la droga l’età dei consumatori continua a scendere. Anche ragazzini che frequentano ancora la scuola dell’obbligo, che siedono di giorno sui banchi di una scuola media, che girano con lo zainetto e con il motorino, appena cala il sole si trasformano in consumati e cinici “viveurs”, annoiati dalla vita e a caccia di sensazioni forti. Forse è tempo di trovare chiavi decisive per affrontare, tutti insieme e senza polemiche ideologiche, un fenomeno che consuma e brucia l’esistenza di tanti giovani. Pochi giorni fa un altro minore, di 14 anni, era stato ricoverato in pediatria a Perugia sempre a causa dell’alcol. Appena si era ripreso era scappato dall’ospedale, dove era stato riportato dalla Volante. Elio Clero Bertoldi RIVIERA24 LA SCORSA NOTTE Ubriaca a 14 anni durante una festicciola tra amici al Kursaal: ragazzina ventimigliese in ospedale Domenica 05 Giugno 2011 Bordighera - Le operazioni di soccorso sono state gestite dalla centrale operativa del 118, che ha inviato sul posto un equipaggio della Croce Rossa di Bordighera. La ragazzina e’ stata cosi’ portata in ospedale per accertamenti. Ricoverata in ospedale per una sbornia a 14 anni. Protagonista e’ una ragazzina ventimigliese (E.B.), che la scorsa notte alla discoteca Kursaal di Bordighera ha alzato un po’ tropo il gomito, ad una festicciola tra amici, sentendosi male. Era circa l’una, quando la ragazzina ha cominciato ad avvertire i tipici sintomi della sbornia: mal di testa, nausea, giramento di testa e via dicendo. Le operazioni di soccorso sono state gestite dalla centrale operativa del 118, che ha inviato sul posto un equipaggio della Croce Rossa di Bordighera. La ragazzina e’ stata cosi’ portata in ospedale per accertamenti. Sembra che non avesse bevuto moltissimo, ma che lo avesse fatto a stomaco praticamente vuoto e complice il fisico minuto, non avrebbe retto(*). Lo stesso equipaggio, intorno alle 3 e’ dovuto intervenire ancora al Kursaal per un giovane di 19 anni ubriaco ed altri interventi per ubriachi sono stati compiuti, nella notte, in tutta la provincia. di Fabrizio Tenerelli (*)Nota: sembra quasi che la colpa non sia delle bevande alcoliche ma dello stomaco vuoto!!! LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Incidente stradale a Brindisi muore una 29enne. Tre feriti BRINDISI – E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un incidente stradale verificatosi la notte scorsa in via Capuccini, nell’abitato di Brindisi. La vittima è una ragazza di 29 anni, Giorgia Zuccaro, che viaggiava a bordo di una delle due auto coinvolte nell’incidente. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla Polizia stradale di Brindisi, la ragazza era a bordo di una Fiat Punto condotta da un giovane, che è poi risultato positivo all’alcoltest. Nelle vicinanze di un incrocio il conducente della Punto ha tentato di sorpassare una Ford Ka, con a bordo due giovani, ma nella manovra ha urtato l’altra vettura finendo contro un muro. I quattro automobilisti coinvolti nell’incidente sono stati trasportati all’ospedale Perrino di Brindisi. Zuccaro è morta nel corso della notte; gli altri tre feriti guariranno in pochi giorni. IL TIRRENO Maxi rissa all’uscita dalla discoteca Due i feriti gravi. L’episodio nella notte in una strada che porta a un locale della Mazzanta Denunciati dalla polizia una decina di ragazzi di Rosignano e Volterra A scatenare la scazzottata sarebbero stati apprezzamenti su alcune ragazze e degli sfottò MARIO MOSCADELLI DOMENICA, 05 GIUGNO 2011 ROSIGNANO. Stavano ritornando verso le loro macchine dopo ore di ballo e probabilmente anche di sballo, quando una parola di troppo ha scatenato una maxi rissa tra giovani di Rosignano e Volterra. Una decina i denunciati, due i feriti gravi. L’episodio è successo ieri notte all’uscita dalla discoteca Verde Riviera. Il locale si trova sulla spiaggia della Mazzanta, al confine tra i comuni di Cecina e Rosignano. Ma la rissa è scoppiata in territorio rosignanese: pugni e calci, infatti, non sono volati davanti alla struttura, ma lungo via Vecchia del Tripesce, strada che s’incrocia con quella lungo la pineta e distante duecento metri dal locale. Secondo una prima ricostruzione del commissariato di Cecina, che sta indagando sul caso, due distinti gruppi di ragazzi - uno di Rosignano e l’altro di Saline di Volterra con età tra i 17 e i 31 anni - alla chiusura del locale sono usciti praticamente insieme, dirigendosi verso un parcheggio lato-monte: è qui che avevano lasciato le loro vetture per andarsi a divertire. Ma nel tragitto, intorno alle 4,40 secondo la polizia, qualcosa è andato storto. Da quanto è emerso finora, alcuni componenti dei due gruppi - in tutto circa una ventina di persone - hanno iniziato ad affrontarsi a parole, che in fretta sarebbero diventate pesanti. I motivi? Non sono ancora chiari: si parla di apprezzamenti non graditi su alcune ragazze, ma anche di sfottò da parte di uno dei rosignanesi sulla provenienza pisana dei “rivali”. Purtroppo la discussione, complice anche qualche bicchiere di troppo, è presto degenerata, come testimonia anche il numero di feriti, di cui due gravi. Sono iniziati a volare pugni e calci. Per fortuna non sono spuntate armi. Alcuni dei coinvolti, impauriti, hanno chiamato la polizia, che è piombata sul posto prima con una pattuglia da Cecina e poi con un’altra da Rosignano. In supporto anche i carabinieri di Cecina. Per gli agenti non è stato facile riportare la calma. E nemmeno identificare i responsabili, considerato che nella concitazione del momento qualcuno è riuscito a mettere in moto e a scappare. Alla fine, comunque, la polizia ha denunciato circa una decina di persone (tutti maschi), con l’accusa di rissa e lesioni aggravate. Ma il numero sembra destinato a salire, visto che il commissariato cecinese sarebbe sulle tracce di altri ragazzi. Chi ha iniziato? Di chi è le colpa? Al momento gli inquirenti non si sbilanciano sulla dinamica e sulle responsabilità. In totale i feriti sarebbe cinque, di cui due gravi: si tratta di un ragazzo 23 anni e un altro di 31, entrambi residenti a Saline di Volterra. Sono finiti in ospedale a Cecina con referti di quasi un mese per i traumi riportati alla faccia. Ma solo uno, Lorenzo Malelli (il più grande), è arrivato al pronto soccorso con l’ambulanza medicalizzata della Pubblica assistenza di Rosignano. LA GAZZETTA DI MANTOVA «Ha messo la testa del figlio sott’acqua» 04 giugno 2011 — pagina 18 sezione: Provincia GAZOLDO. In preda ai fumi dell’alcol aveva picchiato la moglie e minacciato di annegare il figlio di sei anni nella vasca da bagno. Arrestato e scarcerato il giudice gli aveva imposto l’obbligo di non avvicinarsi alla sua casa e di evitare i luoghi frequentati dalla moglie. Moglie di diciotto anni più giovane di lui che in questo momento ha iniziato le pratiche per la separazione legale. Nel frattempo però, il tribunale dei minori di Brescia, ha tolto il bambino ad entrambi i genitori, dandolo in affido temporaneo ad una nuova famiglia. Mamma e papà sono stati giudicati non in grado di educarlo correttamente, per i loro problemi personali e per l’estrema conflittualità di coppia. Ieri mattina la prima udienza del processo, che vede sul banco degli imputati un operaio di Gazoldo. Deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, ingiurie e minacce. Primo testimone proprio lei, la moglie. Che ha raccontato del suo matrimonio. «Mi sono sposata nel 2003 e nostro figlio è nato l’anno dopo. E’ da quel momento che mio marito è cambiato. Si è messo a bere. Tre quattro litri di vino al giorno. Spesso mi offendeva dandomi della puttana, della buona a nulla e sempre davanti a nostro figlio. E il bambino, a forza di vedere il padre comportarsi in quel modo, aveva cominciato ad imitarlo. Quando beveva non era controllabile. Un giorno è tornato a casa ed ha trovato il bimbo che se l’era fatta addosso: lui ha preso le mutande e gliele ha messe in faccia». La donna ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso in un paio di occasioni, ma soltanto nel marzo dell’anno scorso si è decisa a presentare denuncia per maltrattamenti. L’episodio che ha portato all’arresto dell’operaio 52enne (non facciamo il nome a tutela del minore) è avvenuto una domenica pomeriggio. L’uomo è tornato a casa completamente ubriaco e ha aggredito la moglie per futili motivi. «Mi ha picchiata - ha detto ieri al giudice - e poi se l’è presa con il bambino che era nella vasca da bagno. Gli ha urlato: prima uccido te e poi tua madre. Dopodiché gli ha messo la testa sott’acqua. A quel punto gli ho dato uno spintone e ho chiamato i carabinieri». Un militare di Asola ha raccontato d’aver trovato la donna con il bambino davanti a casa e il vetro della porta rotta. L’arresto è scattato quando il bambino ha rivelato il tentativo del padre di mettergli la testa sott’acqua. Il giudice Aliprandi ieri ha revocato le misure restrittive. La prossima udienza è stata fissata per il 26 ottobre prossimo. IL CORRIERE DELLE ALPI Alcol e botte, lavoro notturno al pronto soccorso 04 giugno 2011 — pagina 20 sezione: Provincia FELTRE. Nel mucchio c’è sempre chi va sopra le righe. Così alla festa del rugby in corso al Foro Boario, per centinaia di giovani che affollano il tendone e si divertono pacificamente, c’è chi scambia i dintorni del campo sportivo per un ring. Età media bassina - c’è pure qualche minorenne - qualche birra di troppo e una banale provocazione bastano per innescare il litigio. La security del Rugby Feltre garantisce un clima tranquillo sotto il tendone, nelle immediate vicinanze e all’ingresso. Ma chi vuole attaccare briga non demorde, si sposta di qualche decina di metri e nell’oscurità dà il peggio di sé. Chi ha la meglio torna trionfante al tendone, chi soccombe si lecca le ferite o finisce al pronto soccorso dell’ospedale di Feltre. Oltre una decina i giovani e i giovanissimi che lo scorso fine settimana hanno dato lavoro a medici e infermieri di turno. Il più grave ha ricevuto una trentina di punti di sutura. Una ferita non da poco(*). I carabinieri di Feltre svolgono regolari passaggi nella zona e sono stati chiamati un paio di volte dagli stessi organizzatori che non possono trasformarsi in cani da guardia e seguire chiunque si mette a questionare, soprattutto se il cervello è annebbiato dall’alcol. Ne esce l’immagine di una festa, che l’idiozia di pochi rischia di compromettere, mentre anche quest’anno la Rugbyfest si sta confermando il luogo dove i giovani feltrini si ritrovano per trascorrere la serata senza doversi sobbarcare lunghi viaggi in macchina. Nessuno dei protagonisti, al momento, ha deciso di sporgere querela. Isolare chi ha voglia di rompere le scatole non è semplice. L’unico invito da fare ai volontari del Rugby Feltre è di valutare con più attenzione chi viene a ordinare le birre fermo restando che se un ventenne ne ordina cinque e poi le distribuisce agli amici magari minorenni il controllo diventa pressoché impossibile. Corretta la scelta di fare pagare la birra alla spina 2,50 euro. Prezzo un po’ alto che in tempi di crisi dovrebbe «danneggiare» i più giovani. Su facebook si è alimentata una fitta discussione dove non mancano le lamentele e la richiesta di abbassare i prezzi. Mercoledì, serata dedicata alla presentazione delle maglie, c’è stato il tutto esaurito. A tarda ora alcuni extracomunitari hanno dato vita a un parapiglia. L’auspicio è che il secondo fine settimana di festa si chiuda senza problemi, tenuto conto che coincide con il torneo dei bar che raduna centinaia di giocatori e qualche migliaio di spettatori. (r.c.) (*)Nota: due i punti in questione: - alcol e sport è un matrimonio che non s’ha da fare! - il problema è la birra e non i ragazzini che la bevono e poi si picchiano. Per risolvere il problema bisogna quindi eliminare I RAGAZZINI O LA BIRRA? LA NUOVA VENEZIA Picchia la moglie, condannato 04 giugno 2011 — pagina 21 sezione: Cronaca Aveva picchiato la moglie senza pietà, facendola finire in ospedale. Botte e calci in un clima di degrado domestico che durava da anni e che, in una sera da incubo, ha avuto il suo apice di violenza. M.N., marocchino, residente a Mestre, pagherà i maltrattamenti in famiglia con due anni, due mesi e 20 giorni di reclusione. L’uomo è stato infatti condannato ieri con rito abbreviato davanti al giudice per le indagini preliminari Daniela Defazio. Il pubblico ministero Giovanne Zorzi aveva chiesto un anno e otto mesi. L’extracomunitario, sposato con una giovane italiana, se l’era presa con la donna una sera in cui aveva bevuto più del solito. Ritornato a casa completamente ubriaco, M.N. aveva aggredito la moglie per un nonnulla. La poveretta aveva cercato inutilmente di difendersi ma la furia dell’uomo aveva avuto la meglio sui suoi tentativi di resistere. In preda ai fumi dell’alcol aveva inseguito la moglie per tutta la casa e, quando finalmente, era riuscito a bloccarla, l’aveva colpita con calci e pugni. Le grida della donna avevano messo in allarme i vicini, che avevano chiamato i carabinieri subito arrivati sul posto. Agli agenti la donna aveva raccontato che il marito la trattava male da tempo, soprattutto quando era ubriaco. Ma fino a quella sera si era perlopiù limitato ad aggressioni verbali che, per quieto vivere, erano sempre rientrate. Quella sera, invece, la violenza aveva travalicato i limiti. Calci e botte che avevano fatto finire la donna in ospedale. Ieri, infine, l’epilogo della vicenda in Tribunale dove, con il rito abbreviato, l’uomo è stato condannato a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. LECCEPRIMA Barista aggredito nella movida da tre tedeschi ubriachi La vittima è un 37enne di San Cesario, che lavora presso una nota gelateria di corso Vittorio Emanuele. Tutto è accaduto intorno le 2.30 di notte. Il barista è stato sottoposto dai medici ad una Tac (domenica 5 giugno 2011) LECCE – Dopo una giornata di lavoro non avrebbe mai potuto immaginare che intorno alle 2.30 della notte tra sabato e domenica, quando ormai la movida leccese volgeva al termine, si sarebbe ritrovato da lì a poco in ospedale per farsi curare dai medici le ferite riportate dopo essere incappato sotto le grinfie di tre turisti tedeschi ubriachi. La vittima dell’aggressione è un 37enne di San Cesario, L.C, che lavora presso una nota gelateria di corso Vittorio Emanuele, in pieno centro storico. Il giovane era uscito dal locale, quando era ormai orario di chiusura, per andare a buttare la spazzatura, quando è incappato nei tre tedeschi ubriachi, che discutevano animatamente tra loro. Forse una parola di troppo e si è subito verificata l’aggressione ai danni del 37enne. Che nulla ha potuto contro i tre energumeni. La vittima è stata colpita con una raffica di pugni, sul volto e sul capo, sotto gli occhi dei passanti che a quell’ora ancora affollavano il corso. Poi i tre tedeschi sono fuggiti facendo perdere le tracce. Il barista è stato accompagnato presso il pronto soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce. I medici hanno provveduto a prestare le prime cure al giovane, sottoponendolo anche ad una Tac, proprio a causa dei colpi che aveva ricevuto sul capo. Il 37enne è stato quindi dimesso con una prognosi di 40 giorni. Su quanto accaduto indaga la polizia. PAESE SERA Guidonia Montecelio, 4 arresti per rissa tra ubriachi 5.6.11 Protagonisti dell’episodio quattro cittadini romeni tra i 18 e i 22 anni, poi curati all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli Quattro cittadini romeni tra i 18 e i 22 anni sono stati arrestati nella tarda serata di ieri nei pressi di un locale notturno in piazza della Repubblica a Villalba di Guidonia Montecelio dai i Carabinieri Stazione di Tivoli Terme. Tutto è iniziato con una lite nata da futili motivi e dall’eccessiva quantità di alcool ingerita dai quattro, che in pochi minuti sono passati dalle parole ai fatti, colpendosi con calci e pugni. I carabinieri sono intervenuti sul luogo in seguito alla chiamata di alcuni avventori spaventati e hanno subito sedato la rissa. I quattro uomini sono dovuti ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale ’San Giovanni Evangelista’ di Tivoli, dove sono stati riscontrati traumi di diversa natura, poi sono stati arrestati e trattenuti presso le camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo. AGI NEWS RISSA IN STRADA A ROMA TRA UBRIACHI, I CC ARRESTANO 4 PERSONE (AGI) - Roma, 5 giu. - I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale sono intervenuti nella notte, nei pressi di un bar di Largo De Bosis, in zona Trionfale, per sedare una furibonda lite scoppiata tra 5 romani, tra cui due minorenni di 17 anni (gli altri tre hanno 22, 30 e 31 anni). I giovani sotto l’effetto dell’alcol, per futili motivi, si stavano colpendo reciprocamente a calci e pugni prima dell’arrivo dei militari, inviati sul posto a seguito della segnalazione giunta al pronto intervento 112. Mentre tentavano di sedare gli animi, i militari sono stati aggrediti da un altro giovane, di 32 anni, gia’ conosciuto alle forze dell’ordine, che ha tentato di ostacolare le operazioni, ma e’ stato poi bloccato solo grazie all’intervento di altri militari inviati sul posto. I sei sono stati accompagnati in caserma dove, i 4 maggiorenni sono stati trattenuti in attesa di essere giudicati col rito direttissimo, mentre i minorenni sono stati affidati ai genitori. Il 32enne dovra’ rispondere dell’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. (AGI) Vic UNA PETIZIONE POPOLARE A SOSTEGNO DELL’INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO STRADALE CORRIERE DI RIETI Sì al reato di omicidio stradale. La Destra lancia una petizione popolare. ROMA 05.06.2011 La Destra è pronta, con le sue strutture in tutta Italia, a impegnarsi per una petizione popolare a sostegno dell’introduzione del reato di omicidio stradale. Lo scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, dopo la morte del sedicenne, investito e ucciso da un pirata della strada a Nettuno. Storace ricorda che Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera, “ha detto che bisogna introdurre il reato di omicidio stradale. La proposta era stata lanciata tempo da anche dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che credo l’avesse letta dalla rete - prosegue - Ma siamo ancora in pochi. Ora, noi, con le strutture de La Destra in tutta Italia, ci impegneremo con una petizione popolare a raccogliere tantissime firme per svegliare il Parlamento, che è luogo a noi precluso dalla sbarramento”. “Ma facciamo appello a Valducci e a quanti vorranno condurre questa battaglia a farla con limpidezza, non ne saremo gelosi - dice Storace - Chi guida ubriaco è come se avesse un revolver in tasca e deve essere punito severamente. Ieri, il romeno omicida di Mattia, è stato finalmente rimesso di nuovo in cella”. “ Troppa era l’indignazione popolare - aggiunge Storace - che anche noi avevamo raccolto con il sit-in organizzato in mattinata da Roberto Buonasorte con i militanti della nostra federazione della provincia di Roma. La vita è sacra e nessuno si può permettere di attentare ad essa mettendosi alla guida di un mezzo mobile in condizioni di ubriachezza - conclud e - Non è omicidio colposo, ma qualcosa di molto peggio “ IL GIORNALE DI VICENZA «Ubriachi alla guida, pene più dure» LE PUNIZIONI. Presa di posizione del sindaco di Torri di Quartesolo Diego Marchioro e del segretario generale regionale del Coisp Luca Prioli «Non sotto accusa la viabilità ma chi dopo aver bevuto troppo si mette ugualmente al volante e gioca con le vite degli altri» DIEGO MARCHIORO 05/06/2011 «Non ritengo si possa dire che la tangenziale è pericolosa. Quest’ultimo incidente si è verificato perché un automobilista l’ha imboccata contromano. Aveva bevuto troppo ed era sotto l’effetto di cocaina. Ricordo, nel 2009, un’altra tragedia. Allora la "carambola" tra i veicoli era stata generata dalla perdita di vaselina da parte di un camion. Gli incidenti gravi sono sempre stati provocati da cause "esterne" e non possono essere ricondotti alla tangenziale». Parlare di "strada killer", insomma, per il sindaco di Torri di Quartesolo Diego Marchioro sarebbe un grave errore. «Questo non significa - aggiunge comunque - che non possano essere presi ulteriori accorgimenti per rendere l’arteria più sicura. Proprio con questo obiettivo effettuerò, a breve, un sopralluogo con la polizia locale». «Certo - considera ancora - se l’intera tangenziale fosse stata a quattro corsie sarebbe stato l’ideale. Purtroppo, invece, il tratto iniziale da Torri di Quartesolo è soltanto a due, come una strada normale ed è difficile intervenire in modo significativo. Si era parlato di posizionare anche qui il guardrail, ma questo porterebbe ad un eccessivo restringimento delle carreggiate». «Omicidio stradale ed "ergastolo" della patente? - considera il primo cittadino - Sono indubbiamente favorevole ad un inasprimento delle pene. Ritengo sia comunque fondamentale valutare ogni singolo caso». Su quest’argomento è intervenuto anche il Coisp, il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia ricordando che, in Italia, ogni anno le vittime sono seimila e 20mila quelle che sopravvivono ma che dovranno fare i conti con la disabilità. «Quanto dovremo sopportare - si chiede il segretario generale regionale Luca Prioli - che chi uccide, ubriaco e drogato, possa passare sostanzialmente impunito quando poi si trova davanti alla giustizia? Quanti figli dovranno morire, quante mamme dovranno essere sopraffatte dal dolore prima di arrivare a capire che la patente non è un diritto di tutti, ma una possibilità data dallo stato italiano a chi la merita?» «Chi si mette alla guida e poi provoca la morte deve essere processato e incarcerato. È una persona che accetta il rischio di uccidere con la propria condotta. Nell’ordinamento giuridico italiano si chiama omicidio con dolo eventuale ma non viene mai applicato, eppure prevede pene molto severe, ben oltre dieci anni di reclusione». Un altro aspetto su cui il Coisp pone l’accento è l’ergastolo della patente: «In questi casi - conclude - Prioli - deve essere revocata a vita. L’Associazione italiana familiari e vittime della strada lo chiede da anni eppure, sinora, l’appello è rimasto inascoltato. La soluzione è una sola, punire i colpevoli seriamente e fare in modo che chi gioca con le vite degli altri non possa più mettersi al volante di un’auto». C.M.V. ORIGINALI LE PROPOSTE DEGLI ASSESSORI PER “SPOSTARE” I PROBLEMI LEGATI AL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI! LA REPUBBLICA DI GENOVA Brignole, "zona rossa" per i giardini niente alcool in vendita dopo le 22 Tursi pensa a reti per impedire i bivacchi sui prati e divieti per vino, birra, superalcolici di STEFANO ORIGONE Una zona rossa per "salvare" i giardini di Brignole. Pasquale Ottonello non riesce a stare tranquillo: al summit di martedì con i colleghi al Commercio Gianni Vassallo e alla Sicurezza Francesco Scidone, l’assessore alle Manutenzioni vuole arrivare con una soluzione in tasca. La questione del degrado di viale Caviglia gli toglie il sonno. "Mi dispiace ammetterlo, ma ci vuole qualcosa di drastico: chiudere le aiuole con reti, almeno quelle vicine al cantiere della metropolitana, il punto che più degli altri è sprofondato nell’abbandono, è l’unico modo per allontanare i clochard". Pasquale Ottonello vuole ridurre il più possibile gli spazi occupati dai senza tetto. "La mia idea è lasciare il "corridoio" centrale aperto, perché lì ci sono i posteggi, e recintare le aree vicine alle palizzate costruite per il cantiere, perché di notte brulicano di barboni e piccoli criminali. Resterebbero libere solo le aiuole davanti a via Cadorna e via Fiume". Ma è proprio lì che si formano gli assembramenti... "Alla parte tecnica, occorre aggiungerne una operativa: spingendoli in una zona, dobbiamo garantire dei punti fissi di controllo. I vigili possono fare la loro parte, ma al massimo per dieci-quindici giorni. Tra l’altro non hanno competenze di ordine pubblico, chiedo pertanto un aiuto da parte di questura e carabinieri, visto che hanno le giuste conoscenze, per aiutarli a presidiare quella fascia e garantire le sicurezza". A una soluzione molto vicina alla tolleranza-zero, se ne affianca un’altra. "I senza tetto dormono sui prati, fanno i loro bisogni dietro le aiuole. Ebbene, dobbiamo tagliare le siepi, bagnare spesso l’erba per evitare che vadano a dormire nelle aiuole, installare telecamere per tenere sotto controllo la zona, e migliorare l’illuminazione. Il problema non verrà risolto del tutto, ma potrebbero esserci dei miglioramenti, almeno fino a quando ci sarà il cantiere. Dopo, toglieremo le reti e riapriremo i giardini per un altro progetto: realizzare spazi per i bambini, aggiungere panchine, allestire mercatini". A ognuno, le sue competenze. Secondo l’assessore Vassallo, un altro problema è rappresentato dal chiosco davanti ai capolinea dei bus. "La sera è frequentato la persone che bevono, si verificano spesso aggressioni e risse. Il proprietario non ha mai commesso irregolarità, ma l’abbiamo incontrato per proporgli di spostarsi perché ci sono problemi di ordine pubblico". L’assessore Scidone si trincea dietro a un no comment, ma non smentisce la voce che il Comune vuole proporre al prefetto di vietare la vendita di alcolici a bar, kebabberie, call center dalle 22 il sabato e la domenica nel perimetro dei giardini attigui a viale Caviglia. Il decreto prefettizio, allargherà il tiro ad altre zone della città. Tursi, infatti, ha come obiettivo di vietare l’alcol nei punti più a rischio: Prè, Commenda, Caricamento, Turati, Sampierdarena (via Rolando, piazza Masnata, via Fillak), Staglieno (giardini Cavagnaro), lasciando fuori dalla lista la Movida(*) (*)Nota: bravi, però! TUTTI DICONO CHE BISOGNEREBBE FARE QUALCOSA MA POI NESSUNO VUOLE FARE NIENTE IL CENTRO Misure anti-alcol, baristi divisi 04 giugno 2011 — pagina 53 sezione: Cronaca SULMONA. «Un’ordinanza utile ma forse troppo restrittiva». Proprietari e gestori di bar e locali del centro storico sono in linea con le nuove norme del Comune che vietano la somministrazione di alcol ai minori di 16 anni, ma contestano la decisione di proibire la vendita delle bottiglie d’asporto dopo le 22 e sollecitano maggiori controlli nel quartiere antico. Tutti d’accordo con il sindaco Fabio Federico sul fronte della tutela delle nuove generazioni, ma il divieto di vendere a tutti, dopo le 22, alcolici e non d’asporto ha suscitato più di una perplessità. Titolari e gestori dei locali cittadini si dicono impegnati da sempre a contrastare l’abuso di alcolici tra i minori di 16 anni ma spesso si sentono anche abbandonati dalle istituzioni. Sollecitano maggiori controlli e sorveglianza perché, frequentemente, una volta abbassate le saracinesche, spazi all’aperto, fioriere e vetrine finiscono nel mirino dei vandali. L’ultimo episodio è successo qualche sera fa al Caffè Ovidio, lungo il corso, dove sono state danneggiate le fioriere e le sedie dei tavoli all’aperto. «La scelta di tutelare i minori di 16 anni è giusta», spiega la signora Rosanna Binni, titolare del Caffè Ovidio, «anche se le restrizioni per le bibite d’asporto creeranno dei problemi, il Comune, però, dovrebbe mettere in atto maggiori controlli, anche per quanto riguarda il rilascio delle licenze per bar e locali». La maggior parte dei gestori è perplessa riguardo all’impossibilità di vendere dopo le 22 anche un semplice succo di frutta da asporto. «Sono norme», aggiunge Valentino Casciato del Caffè Valentino, «che ci mettono a terra, anche noi dobbiamo essere messi in condizioni di lavorare, rispettando comunque le regole». Ma ora più di un barista si domanda come si comporterà il Comune in occasione delle feste di Borghi e Sestieri, che prenderanno il via fra qualche settimana, organizzate per la Giostra Cavalleresca in tutto il centro storico. Durante le serate sono previste cene e, quindi, anche la somministrazione di bevande, anche d’asporto. «Le norme sull’asporto sono restrittive», aggiunge Alessandro Candido, titolare del bar Medievale in piazza Garibaldi, «ma sono d’accordo sulle multe previste per chi abbandona bottiglie e rifiuti in giro. Chiediamo maggiori controlli e collaborazione, perché, spesso ci sentiamo abbandonati a noi stessi». Proprietari e gestori, infatti, al mattino, sono costretti a ripulire gli spazi antistanti le attività dalla sporcizia abbandonata durante la notte, a locali chiusi. Al riguardo, l’ordinanza prevede multe da 25 a 500 euro a chi abbandona carte e bottiglie. «Il numero di giovanissimi che abusano di alcol è in crescita», confermano dal bar Centrale, «noi rispettiamo le regole ma tante famiglie non controllano più i figli adolescenti». - Chiara Buccini IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE MESSAGGERO VENETO Carabinieri: i reati calano del 6% Mille gli arresti, 45 per droga 04 giugno 2011 — pagina 18 sezione: Nazionale di Anna Rosso Diminuiscono i reati commessi in Friuli Venezia Giulia (l’anno scorso meno 6% rispetto al 2009), ma l’impegno dei carabinieri per la sicurezza è sempre massimo. Perchè, come ha spiegato ieri in conferenza stampa il comandante regionale Nedo Lavagi, molte risorse sono state investite sul versante della prevenzione. «Abbiamo aumentato dell’8% l’attività di prevenzione - ha riferito il generale ai giornalisti presentando il bilancio di un anno di lavoro, il 2010, in vista della cerimonia per il 197° anniversario della fondazione dell’Arma che si svolgerà lunedì alla caserma Basso di viale Venezia -, effettuando ben 117mila servizi esterni. Non solo: nell’ottica di garantire risposte sempre più efficaci alla collettività, sono state potenziate le pattuglie dei carabinieri di quartiere, con l’impiego quotidiano di circa sessanta militari in tutta la Regione, per un totale di quasi diecimila servizi effettuati». I reati. Da gennaio a dicembre dello scorso anno i circa duemila carabinieri attivi in Friuli VG hanno perseguito 27mila reati («più o meno il 70% dei reati che avvengono in Regione - ha sottolineato il generale Lavagi viene denunciato ai nostri reparti»), arrestato 994 persone e ne hanno segnalate all’Autorità giudiziaria 6.462. In particolare, si sono occupati di 86 rapine e sono riusciti a risolverne oltre la metà: 49. Nello svolgimento delle attività di servizio e durante le missioni all’estero sono rimasti feriti 76 carabinieri. «Sono tanti - ha osservato il comandante regionale -, anche se gli anni passati ne avevamo avuti anche un centinaio. Nella maggior parte dei casi si tratta delle conseguenze di episodi di resistenza a pubblico ufficiale, solitamente compiuta da persone che hanno abusato di alcol o droghe». Attività antidroga. Sul fronte della lotta al traffico e al consumo degli stupefacenti, vanno segnalati l’arresto di 45 persone e il sequestro di 67 chilogrammi di droga, di cui circa una trentina nella sola provincia di Udine. «In circolazione ci sono prevalentemente hascisc e marijuana - ha precisato il comandante provinciale di Udine Giorgio Salomoni - e non sono rari nemmeno i casi di coltivazioni domestiche». Controlli stradali. Sulle strade sono stati effettuati ben 104.222 controlli con l’alcoltest. In 1.591 casi è emerso che la persona che era al volante aveva bevuto più del consentito o aveva assunto sostanze stupefacenti. «A fronte di controlli pressoché raddoppiati - ha illustrato ancora il generale Lavagi - non è aumentato il numero di automobilisti positivi all’alcoltest. I dati sono confortanti e dimostrano che il messaggio che cerchiamo di lanciare "Chi guida non beve" è sempre più efficace». (*)Nota: Se tutte le regioni italiane imitassero il Friuli si avrebbero in Italia 2.084.440 di controlli con l’alcoltest in un anno. IL TIRRENO Positivi all’etilometro ritirate undici patenti DOMENICA, 05 GIUGNO 2011 MONTECATINI. Undici patenti per guida in stato di ebbrezza sono state ritirate dalla polizia stradale di Pistoia e Montecatini nel corso dei controlli svolti dalle 2 alle 6 di ieri mattina lungo l’A11 da cinque volanti. I poliziotti hanno identificato un centinaio di automobilisti e, nell’ambito del test dell’etilometro, undici sono risultati positivi all’alcol. I punti decurtati sono stati 120 e una macchina è stata anche sequestrata perché il conducente aveva un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l. I controlli hanno riguardato anche le assicurazioni: una è risultata falsa. Un fenomeno in netta crescita. NONOSTANTE TUTTE LE BUONE INTENZIONI DEI SALESIANI NON RIESCO A CAPIRE PERCHE’ PER FARE DEL BENE AL PROSSIMO DEVO USARE IL VINO CHE CONTIENE ALCOL, UNA SOSTANZA CANCEROGENA, UNA DROGA CHE PROVOCA SOLO IN ITALIA 30.000 MORTI ALL’ANNO! VITA NON PROFIT ONLINE Territori DiVini -serata enosolidale per la Terra Santa L’evento è in programma VENERDI 17 GIUGNO dalle ore 18 alle 23.30 a Roma, nel Centro Culturale Bocca della Verità, Via della Greca, 3. Si tratta di una degustazione di vini italiani e di vini Cremisan 2010, prodotti in Palestina, nella cantina gestita dai Salesiani. Il contributo richiesto ai partecipanti per degustare il vino è di 10 euro e sarà destinato alla ristrutturazione della Cantina Cremisan e alle attività di formazione dei giovani palestinesi. Durante la serata verrà proiettato il video "Territori Divini" che racconta, attraverso la voce dei protagonisti del progetto, la storia questo vino che nasce dalla collina Cremisan, in Terra Santa, dove i salesiani dal 1895 coltivano le viti, producono il vino che ha il sapore della solidarietà. Il 2011 è l’anno del rilancio della Cantina, dopo circa due anni e mezzo di duro lavoro caratterizzati da graduali innovazioni e importanti investimenti di risorse per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione araba che vive nell’area compresa tra Gerusalemme, Beit Jamal e Betlemme, e migliorare la produzione viti-vinicola di Cremisan e Beit Jemal, con particolare attenzione alla salvaguardia dei vitigni autoctoni e di rilevanza storica e alle tradizioni locali. Per info scrivete a l.cristaldi@volint.it SONO CURIOSO DI CONOSCERE QUALI NUOVE INIZIATIVE PROPORRANNO IN QUESTA AFFOLLATA TAVOLA ROTONDA IL GIORNALE Alcol e abusi: a rischio i giovanissimi 5.6.11 di Redazione «Giovani e alcol: prevenzione e sicurezza» se ne parla domani alle 17.30 all’Istituto Vittorino-Bernini di Genova durante una tavola rotonda organizzata in collaborazione con il Popolo della Libertà e la Giovane Italia. La discussione si concentrerà sui vari aspetti legati all’uso e all’abuso dell’alcol da parte dei giovani, aspetti che spesso vengono sottovalutati o non vengono concepiti nella loro piena gravità. L’evento è stato organizzato in seguito alla presentazione di un’interpellanza da parte dell’onorevole Roberto Cassinelli (Pdl), in cui chiede quali iniziative il Governo intende assumere sia al fine di incrementare e potenziare progetti e strutture per aiutare i giovani a combattere l’alcolismo, sia per avviare una campagna di prevenzione e sensibilizzazione su questo tema, iniziando dalle scuole dell’obbligo. Durante i lavori, inoltre, verranno affrontati i nuovi gravi fenomeni ormai largamente diffusi tra i giovanissimi come il «binge drinking» (bere sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) o il «vodka eyeballing» (versarsi vodka negli occhi fino ad arrivare allo stordimento) e i dati relativi all’uso e l’abuso di alcol in Italia. Porteranno i loro saluti il senatore Giorgio Bornacin e l’onorevole Michele Scandroglio. I lavori saranno introdotti da: Enrico Bocca, Coordinatore Cittadino Giovane Italia; Egle De Ferrari, Coordinatrice Provinciale Giovane Italia; Marialessia Musumeci, Coordinamento Pdl Genova e Neurofisiologa. Alla tavola rotonda parteciperanno: Guido Ancona, Istituto Vittorino-Bernini; Niccolò Canepa, Campione del Mondo Superbike 2007; Roberto Cassinelli, Deputato PDL; Salvatore Presenti, già Questore di Genova; Stefano Rosina, Covo di Nord Est; Gianni Testino, Direttore Alcologia e Patologie correlate Ospedale San Martino. Moderatore Alberto Pastanella, News Mediaset. LA SICILIA Cittadinanzattiva presenta il progetto «Brindi... Amo» Domenica 05 Giugno 2011 Caltanissetta, Domani mattina, nell’aula magna della Scuola media statale "Rosso di San Secondo" di Caltanissetta, a partire dalle ore 10 e sino alle ore 13, l’Associazione Cittadinanzattiva, che è un movimento di partecipazione civica che opera in Italia per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, presenterà il progetto denominato "Brindi…Amo", che si rivolge ai giovani consumatori(*), agli studenti degli istituti di istruzione primaria e secondaria di I e II grado, alle famiglie e operatori del settore, per la consapevolezza e l’uso delle bevande alcoliche, una problematica sempre più diffusa nelle abitudini dei giovani e giovanissimi. Il progetto, che sarà illustrato da un gruppo di lavoro di consulenti tecnici, operatori di campo e psicologi è finalizzato a creare una coscienza responsabile, una sensibilizzazione e informazione collettiva sul problema dell’alcolismo e sui danni provocati all’organismo, una corretta informazione sulla legislazione vigente e la sua applicazione, sulla dipendenza e sui rischi per le fasce in fase evolutiva, un corretto stile di vita e di rispetto dell’individualità e delle forme di socializzazione collettiva. Secondo gli orientamenti pedagogici, una corretta informazione rende i giovani soggetti responsabili tanto da limitare l’uso delle sostanze alcoliche. Nel corso dell’attuazione del progetto sarà distribuito materiale informativo ed un apposito questionario. (*)Nota: sono ancora studenti delle medie e prime superiore e già li trattano come “giovani consumatori”.
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