Un’immagine del viadotto ritiro-foto di repertorio dalla rete
(ASAPS), 11 giugno 2011- E’ stat accolta con grande soddisfazione anche dall’AIFVS (Associazione Italiana Famigliari e Vittime della Strada) la sentenza con la quale la Corte d’Appello di Messina ha condannato per omicidio colposo la dirigenza del Consorzio Autostrade Siciliane. I fatti su cui si sono espressi i giudici fanno riferimento al drammatico incidente in cui persero la vita 4 persone che avvenne il 2 maggio del 2006 lungo la tangenziale A/20, sul viadotto denominato “Ritiro”. Le vittime stavano percorrendo il tratto autostradale in direzione Palermo quando l’auto su cui viaggiavano, probabilmente a causa di un colpo di sonno del conducente, sbandò sulla parte laterale destra urtando contro il guard-rail e carambolando poi verso la barriera posta sul margine sinistro. Il mezzo infine, dopo aver abbattuto i 12 metri di barriera e i 5 pannelli di rete metallica, precipitò nel vuoto per 52 metri schiantandosi nel terreno sottostante. Secondo la corte messinese i manager "avevano il preciso obbligo di vigilare sull’efficienza e l’inidoneità delle barriere presenti sul viadotto Ritiro, e accertatane la palese inadeguatezza, provvedere alla tempestiva sostituzione", cosa che non è stata mai fatta. Anche nel caso in cui non fosse stato possibile sistemare i guard-rail tempestivamente, "avrebbero dovuto quanto meno apprestare rimedi provvisori e cautelativi, segnalando il pericolo agli automobilisti" atti a limitare la velocità di transito dei veicoli sul viadotto, stante anche le condizioni di particolare pericolo dovuto alla considerevole altezza dell’impalcato e alla presenza di abitazioni in prossimità della base del viadotto. La decisione della Corte d’Appello messinese, ha sconfessato la sentenza di primo grado che aveva invece assolto i dirigenti del consorzio (ASAPS)
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