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Rassegna alcol e guida del 11-12 giugno 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

 

ANSA

Vendemmia boom, Italia sorpassa Francia
Il nostro Paese diventa il primo produttore al mondo con 49,6 milioni di ettolitri
ROMA - Con i risultati finali dell’ultima vendemmia 2010-2011 l’Italia diventa il principale produttore di vino al mondo sfilando il primato finora detenuto dalla Francia. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Ue che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia, superiore - anche se di misura - ai 46,2 milioni di ettolitri della Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri, in calo del 3,7%. Il primato del Made in Italy viene confermato - spiega la Coldiretti - anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia (deposito di vino, ndr) stimabile in un 5%. Il risultato è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia e di un calo in Francia. (*)
Il 60 per cento della produzione nazionale è rappresentata da vini di qualità con ben 14,9 milioni di ettolitri sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt, segnala la Coldiretti. Un risultato incoraggiante arriva anche dalle esportazioni, aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. "Si tratta - precisa la Coldiretti - del risultato di una crescita record del 31% negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6% dell’export nell’Unione Europea e di un significativo e benaugurante incremento del 146 per cento in Cina". Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010 con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi, superiori per la prima volta ai consumi nazionali. Inoltre le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato, sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell’8,5 per cento messo a segno dalle prime 103 società italiane produttrici di vino, secondo una analisi della stessa Coldiretti sulla base dei dati 2010 di Mediobanca e Istat. Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi. Primato italiano sui cugini francesi anche per quanto riguarda i marchi doc: in Italia - segnala l’organizzazione agricola - può contare su 504 vini tra denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).

(*) Nota : al solito, in questo ambito, i francesi sono più intelligenti.
Le cantine italiane sono stracolme di vino invenduto.
Dal momento che – grazie al cielo – i consumi sono molto inferiori alla quantità di vino prodotto, tanto più produciamo, tanto più ci dovremo sobbarcare i costi – naturalmente pubblici - per distruggere le eccedenze.
Per questo motivo, il miglior commento a questa notizia è sintetizzato in pochi secondi di filmato, che vi invito ad aprire cliccando sul seguente link http://www.youtube.com/watch?v=io5yafljkcI


 

LA REPUBBLICA (Bari)

LA RICERCA
Così il Negroamaro combatte il cancro
"Molecola attiva per inibire le metastasi"
Lo studio del Multilab della Camera di commercio di Lecce con l’Università del Salento su 40 vitigni
"Altissime concentrazioni di resveratolo, antiossidante e anticancerogeno".
Più assimilabile nel vino che negli integratori
di CHIARA SPAGNOLO
È buono e fa anche bene. Il vino Negroamaro, bandiera dell’eccellenza salentina, conquista la palma di elisir della salute, per le sue qualità antiossidanti e anticancerogene, che lo mettono al pari dei più innovativi integratori alimentari. A rendere così utile l’oro rosso del Salento, il suo alto contenuto di resveratrolo, biomolecola tra le più attive concentrata nella buccia dell’uva, che ha effetti estremamente positivi sull’organismo umano.
I suoi segreti sono stati svelati da una ricerca condotta dal Multilab della Camera di commercio di Lecce insieme all’Università del Salento e con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia, nell’ambito della quale sono stati analizzati i vitigni e le produzioni di 40 aziende enologiche della provincia leccese. Un anno di lavoro, finanziato per 200.000 euro e condotto tramite i sofisticati strumenti del Multilab e un cromatografo liquido di ultimissima generazione acquistato per l’occasione, al termine del quale sono stati messi nero su bianco risultati che faranno piacere a produttori e consumatori.
Dalle analisi è emerso che nel Negroamaro esistono quantità di resveratrolo comprese tra 0.3 e 6,8 ng/ml e, considerato che la concentrazione di 1 ng/ml viene considerata già utile, è chiaro che i numeri del vino salentino sono molto positivi. Così come positiva è la possibilità di inserire l’alta presenza di questa molecola nell’etichettatura, come ha spiegato il presidente di Multilab Antonio Schipa, atteso che il mercato estero, soprattutto quello statunitense, è particolarmente sensibile alla presenza di tale sostanza.
Il resveratrolo, ha precisato ancora Michele Maffia dell’Università del Salento, era da tempo noto per le sue capacità preventive dei processi artosclerotici ma oggi dimostra anche una concreta capacità di inibizione dei processi metastatici, soprattutto per quel che concerne i tumori alle ovaie e alla mammella. Inoltre le molecole presenti nel vino risultano più facilmente assimilabili dall’organismo umano rispetto a quelle contenute nei numerosi integratori oggi in commercio. Il Negroamaro, insomma, oltre ad essere una gioia per il palato può anche avere effetti positivi per la salute. Per la gioia di chi lo beve e, soprattutto, di chi lo produce. (*)

(*) Nota: come vedete la “Casta del vino” è molto agguerrita: non a caso siamo i primi produttori al mondo.
Lascio il commento di questo articolo al Professor Andrea Ghiselli, qui di seguito.


CORRIERE.IT – FORUM NUTRIZIONE

Scrive Roberto
Vino... contro il cancro
Caro Doc,
le che è parla sempre degli effetti negativi del vino (giustamente) cosa ne pensa di questo articolo?
Possibile che il giornalismo sia così superficiale sulle notizie?
http://bari.repubblica.it

Risposta di Andrea Ghiselli
Dentro una bottiglia di vino c’è un cancerogeno che si misura in etti per litro (100-120 grammi per ogni litro). Si chiama etanolo e in quantità di pochi grammi al giorno (poco meno di un bicchiere, per la precisione 10 grammi) aumenta il rischio di cancro in vari siti, compresa la mammella; poi, una volta venuto il cancro forse quei nanogrammi di resveratrolo che contiene prevengono le metastasi? Magari...ma intanto bisognerebbe cercare di non far sviluppare un cancro capace di metastatizzare. Maglio allora un vino dealcolato oppure, se proprio crediamo che il resveratrolo sia importante ci sono ottime quantità nelle bucce del pomodoro, nell’uva, nelle bacche come i vari tipi di mirtillo o anche nelle compresse concentrate, tutte fonti che non contengono uno dei più potenti cancerogeni come l’etanolo.

P.S. La colpa della cattiva informazione non è sempre solo dei giornalisti.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Ragazzina sbronza: caccia al venditore
TREVISO - (n.cen.) Alcol venduto a ragazzine minorenni che volevano festeggiare, sbronzandosi, la fine dell’anno scolastico: la polizia locale vuole vederci chiaro. Sono in corso indagini per accertare quale market o locale pubblico abbia venduto alle studentesse gli alcoolici, in violazione al divieto di vendita per i minorenni. L’episodio risale a giovedì, nel primo pomeriggio, quando un gruppetto di cinque ragazze, tra i 14 ed i 15 anni si sono ritrovate a bere alcool sulle mura per festeggiare la fine della scuola. Una delle ragazzine si è però sentita male e a causa dell’alcool trangugiato ha sfiorato il coma etilico. La giovane era stata soccorsa dal Suem nei pressi di porta Manzoni e trasportata al Cà Foncello: smaltita la sbornia ora sta bene. Le compagne di bevuta erano finite in comando e riaffidate ai genitori.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Il tam tam sposta tutto verso la Sinistra Piave
Su Facebook nuove indicazioni al popolo del bottiglione con imprecazioni a chi ostacola il ritrovo nel capoluogo
La pagina Facebook dedicata al Botellòn trevigiano è sparita giovedì pomeriggio, poi ricomparsa per brevissimo tempo dopo qualche ora e infine volatilizzatasi di nuovo. In compenso da ieri c’è il profilo del Botellòn Conegliano-Vittorio Veneto-Sacile. Fino a ieri sera raccoglieva un centinaio di adesioni, numero comunque destinato a crescere. Gli appassionati la tengono d’occhio per capire dove verrà organizzato il prossimo appuntamento. Al momento però il profilo serve ad alimentare l’attesa e suscitare la curiosità. «Non appena raggiungiamo una discreta massa critica inizieremo il sondaggione per capire dove organizzare el Botellòn!!!! per il momento...diffondi il verbo!!», recita un messaggio, seguito da commenti tutti entusiasti. Se quindi l’appuntamento trevigiano sembra in forse, prende quota un’analoga iniziativa in Sinistra Piave. Ma l’allarme suscitato dall’annuncio di un ritrovo "alcolico" in piazza Indipendenza e le conseguenti polemiche, non sono passate inosservate. Sul profilo del Botellòn Veneto qualcuno ha chiesto che fine avesse fatto tutto l’allegra frenesia che circondava l’evento trevigiano, presentato in pompa magna, arrivato a un migliaio di adesioni e poi spentosi senza tanti annunci: «Il Botellòn trevigiano è sparito?», domanda l’organizzatore. A seguire tutta una serie di risposte stupite: «È vero!»; «Maledetti astemi!»; «Lo stavo cercando per tutto ieri, scomparso». Finché un ragazzo conclude: «Ringraziamo il questore e il sindaco di Treviso».
Il popolo del Bottiglione però non si arrende e rilancia: «Un Botellòn in ogni città!», e la prossima meta sembra essere Verona. Poi c’è la Sinistra Piave. Il profilo Facebook è stato accolto con l’entusiasmo che si riserva a un nuovo arrivato e con la speranza che, in breve tempo, raggiunga "la massa critica" per essere organizzato. Quando gli iscritti saranno un numero congruo, verrà indicato un posto con il solito passa parola sotterraneo e là dove piomberanno migliaia di ragazzi ansiosi di divertirsi a suon di musica e vino. Magari anche esagerando.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Non possiamo accettare una manifestazione di questo genere…
(P. Cal.) «Non possiamo accettare una manifestazione di questo genere». Il sindaco Gian Paolo Gobbo è categorico: «Il botillon è una cosa che non va bene». Parole che non lasciano spazi a dubbi. Del resto, dopo aver archiviato l’Ombralonga l’ultima cosa che il sindaco vuole è un’altra iniziativa ad alto tasso alcolico nel cuore del centro storico. Poi l’aurea di mistero che circonda l’organizzazione lo rende ancora più diffidente.
«L’assessore De Checchi ha già parlato con prefetto e questore - dice - Treviso poi è una città piccola, non ha spazi adatti per accogliere una manifestazione di questo genere. E poi le cose fatte al di fuori della trasparenza non possiamo accettarle»

IL GAZZETTINO (Treviso)

SERATA DI FOLLIA
Ubriaco semina il panico al Ceis e mena agenti e soccorritori del Suem
TREVISO (n.cen.) Ha malmenato due agenti ed i medici del Suem che lo stavano soccorrendo. Serata di follia giovedì sera per un 35enne originario di Cagliari che ha letteralmente seminato il panico al Ceis di viale Felissent: l’uomo si è presentato al centro in stato di ebrezza ed ha cominciato a molestare i presenti. Sul posto, per calmare i suoi bollenti spiriti, sono giunte due volanti della polizia ed un’ambulanza.
Non semplice riportare alla ragione l’uomo che ha ferito alle braccia due degli agenti e colpito anche gli operatori del Suem. Solo al Cà Foncello il 35enne si è finalmente calmato.

L’ECO DI BERGAMO

Alcol e guida La prevenzione al Natta si fa anche col teatro

L’ADIGE

GIULIANO BELTRAMI STORO
«Esiste in valle un locale analcolico? No

IL RESTO DEL CARLINO (Ferrara)

Di alcol si può morire Anche dopo una festa

IL MESSAGGERO (Ostia)

Ubriachi sino a non reggersi in piedi. Chiassosi e vandalici. Hanno tenuto sveglio un intero...

LA REPUBBLICA

tutto sul vino ai tempi dell’impero così si beveva nell’antica roma

L’UNIONE SARDA

ENOTURISTI, UN BUSINESS DA 5 MILIARDI PER L’ISOLA ...

 


Rassegna alcol e guida del 13 giungo 2011

LA RASSEGNA DI OGGI E’ STATA FATTA A QUATTRO MANI DA GUIDO E ROBERTO!
L’O.M.S. DICE CHE: MENO ALCOL SI BEVE E MEGLIO E’!
BEN VENGANO ANCHE QUESTE INIZIATIVE MA BISOGNA FARE ATTENZIONE A DARE CERTE INFORMAZIONI

VARESENEWS

Tanto divertimento, poco alcol. In piazza per l’Alcol Prevention Year
11/06/2011
Musica, artisti di strada e tanta informazione. La settimana edizione della manifestazione per la sensibilizzazione all’abuso di alcol(*) ha avuto un buon successo. Premiati i migliori cocktail
Una serata per dire no all’abuso di alcol. Ieri sera, venerdì 10 giugno, si è tenuta la settima edizione dell’Alcol Prevention Year, la manifestazione organizzata da Informagiovani e Coop Lotta Contro l’Emarginazione che ha invaso le vie e le piazze del centro con tante iniziative. Senza lasciare da parte l’informazione infatti, la serata per la sensibilizzazione all’abuso di alcol, ha visto una vera e propria sfilata di artisti: dalla sfida tra batteristi, al coro classico in piazza Podestà. Sonorità etniche in Piazza Carducci e una vera e propria brass band di quaranta elementi in Piazza Monte Grappa. E poi fumettisti, giocolieri, artisti di strada si sono alternati dalle 18 alle 23 con un obiettivo comune: dire che divertirsi si può, anche senza alcol.
“L’obiettivo è quello di raggiungere i giovani e di sensibilizzarli a bere consapevolmente (**)– spiega Elena Emilitri, responsabile di Informagiovani -. Non è un divieto al bere ma diamo la possibilità di capire quali sono le conseguenze dell’alcol, grazie al simulatore di guida, all’alcol test o all’informazione. Il tutto abbinato ad una manifestazione che coinvolge i giovani stessi, a scendere in piazza con la proria creatività"
Una manifestazione che quest’anno è stata indirizzata soprattuto agli under 21 e sulle nuove norme previste della legge per mettersi alla guida, ma anche a tutti coloro che amano bere e vogliono farlo in modo consapevole. Proprio per questo, in Piazza Carducci è stato istallato un simulatore di guida per verificare i propri riflessi dopo aver bevuto, si poteva fare l’alcol test (300 etilometri durante la serata) in quattro punti del centro di Varese, anche grazie alla collaborazione della Polizia Stradale e sono stati distribuiti più di 250 etilometri monouso. In tanti coloro, che si sono avvicinati ai banchetti, incuriosi dalle locandine colorate o dai vari gadget.
Una manifestazione che si è aperta con il saluto al sole, in versione flash mob e che ha animato tutta la serata anche grazie al concorso tra i bar del centro per il “Miglior aperitivo leggermente alcolico al limite 0,5”. La giuria tecnica consegna il primo premio al Socrate, il secondo a La Piazza Caffè e il terzo a Tutta Birra. La giuria giovani premia il Plus mentre il premio speciale di SlowFood va a La Piazza Caffè. Due premi speciali, quello Tacchi a Spillo e quello della Giuria Telematica di VareseNews vanno rispettivamente a: Home Bar mentre Twiggy Caffè con 36 voti su un totale di 202.
a.b.adelia.brigo@varesenews.it

(*)Nota: è difficile stabilire quando finisce il consumo ed inizia l’abuso perché varia da persona a persona. Quando senti che stai per abusare è già tardi e molte volte nemmeno te ne accorgi.
(**)Nota: come si fa a sensibilizzare i giovani al consumo consapevole di una droga purchè legale che essa sia?

I RAGAZZI SCELGONO DI RIDURRE LE CONSUMAZIONI.
e’ UN PICCOLO CAMBIAMENTO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO.

IL SECOLOXIX
Il party al kursaal
«Diciamo “no” alla “pista da sballo”»
11 giugno 2011 | Loredana Demer
Ventimiglia - I ragazzi del liceo Aprosio, classico e scientifico, dicono no all’abuso di alcol e per la festa hawaiana di fine anno che si preannuncia come l’avvenimento clou della stagione e che si svolgerà al Kursaal Club mercoledì sera dalle 22.30, danno un taglio al consumo di bevande alcoliche. Il biglietto di partecipazione che viene venduto in questi giorni fuori dalla scuola, infatti, vale per una sola consumazione: non più “a ruota libera”, come si è sempre fatto per tutte le feste organizzate dal liceo. Basta all’abuso di alcol, insomma, cercando di dare un segnale a tutti.
«Per questa festa - scrivono gli organizzatori su Facebook - con i biglietti d’ingresso si otterrà una sola consumazione per evitare le problematiche simili a quelle che si sono verificate sabato scorso». Quando una ragazzina di 14 anni, che frequenta proprio il liceo ventimigliese, è caduta in coma etilico dopo aver bevuto troppo . I ragazzi hanno, dunque, deciso di fare barriera contro l’abuso di alcol «perché divertirsi - dicono - è un’altra cosa». Il liceo Aprosio sembra quindi aver adottato la linea dura contro lo sballo del sabato sera: anche se è scontato che tra gli studenti ci siano ancora soggetti che credono che ubriacarsi trasformi in adulti capaci di vincere il mondo. Un modo di pensare che non solo denota immaturità e fallimenti personali, ma rischia di mettere a rischio, e seriamente, la propria vita. La maggioranza degli studenti dell’Aprosio però la pensa diversamente. Qualcuno ha protestato: «E’ una cosa fintissima, tanto ci sarà chi beve lo stesso». Altri pensano sia una scelta intelligente. Bravi. Lo stesso preside Sergio Ausenda ha sempre remato contro l’abuso di alcol organizzando campagne di prevenzione per i ragazzi. C’è stata una mamma poi che, dopo la vicenda di sabato scorso, ha accusato le forze dell’ordine di non aver adottato provvedimenti contro il gestore del Kursaal Franco Poggio dov’è collassata la quattordicenne. «Ringrazio tutti coloro che conoscendoci o avendo frequentato il nostro locale - ribatte Poggio - hanno voluto esprimere la loro solidarietà nei nostri confronti consapevoli che non abbiamo mai somministrato alcoolici ai minori di 16 anni, grazie anche al sistema, adottato da anni, del braccialetto non riposizionabile applicato a tutti coloro che dimostrano con un documento di averli già compiuti. Riguardo all’ingresso in discoteca ai minori di anni 16, perfettamente legale, la maggioranza di questi, avendo ricevuto un’ adeguata e corretta educazione in famiglia, non ha mai chiesto bevande alcooliche».
«Stiamo collaborando con il Sert, con la polizia stradale e le forze dell’ordine, per una costante lotta non soltanto all’abuso di alcool, ma - sostiene Poggio - anche contro il consumo di sostanze stupefacenti. Soltanto noi, e la Procura, sappiamo quante volte abbiamo dovuto presentare però querela contro quei genitori che ci hanno insultato, minacciato e aggredito, per aver allontanato o aver vietato l’ingresso ai figli in manifesto stato di ubriachezza, protagonisti di episodi di violenza o beccati a farsi una “canna” nel locale. Se qualcuno ha veramente voglia di controllare come e dove i giovanissimi sono soliti procurarsi alcoolici e super alcoolici, è sufficiente leggere sui social network tutte le loro “bacheche” o visionare su YouTube le migliaia di filmati a disposizione di tutti».

DILAGANO I BOTELLON

OSTIA: RADUNI CONVOCATI VIA FACEBOOK E SMS
Alcol, balli e fuga: ecco il Botellon
11 giugno 2011
Dilaga sul litorale la moda spagnola delle feste improvvisate in strada: musica a tutto volume e alcol
ROMA - Dalla Spagna al lungomare di Ostia, ecco il Botellon, fracassone ritrovo di giovani che hanno voglia di festeggiare per strada con qualunque pretesto, dal compleanno all’esame superato all’università. Tra Madrid e Barcellona la nuova moda impazza da un paio di stagioni: è tutto improvvisato, il raduno si convoca via sms e su facebook. C’è chi porta gli alcolici e chi l’impianto acustico, magari sistemato su un furgoncino. Poi si balla e si beve all’aperto, in piazza, in spiaggia, all’uscita della metro. E si sparisce all’arrivo delle forze dell’ordine.
IN 400 DA TUTTA ITALIA - Esattamente quel che è successo a Ostia giovedì notte alle 23. Dai vagoni della Roma-Lido scendono alla stazione Castel Fusano 400 giovani già alticci. Sono per lo più spagnoli ma in tanti sono del Nord Italia e non mancano francesi e inglesi, oltre ai romani. Per un paio d’ore sostano nell’ampio piazzale tra ferrovia e lidi. La musica «sparata» dalle casse è assordante: il Botellon va avanti tra urla, schiamazzi, calci a lattine e bottiglie.
VIDEO DI DENUNCIA - Tutto davanti agli esterrefatti residenti, che chiamano a ripetizione le forze dell’ordine, filmando la festa con un video già scaricato su Youtube. Nelle discoteche, a un tiro di schioppo, nessuno fa entrare la folta comitiva in cui molti sono visibilmente ubriachi. Si continua così a ballare sull’asfalto, sino alle 5 di mattina. Mentre albeggia e il Botellon si scioglie, dai portoni delle abitazioni c’è chi esce per andare al lavoro. Alessandro Fulloni

CONTINUA LA RACCOLTA DI FIRME PER L’”OMICIDIO STRADALE”
CHI NON AVESSE ANCORA FIRMATO PUO’ FARLO ANDANDO SUL SITO: www.omicidiostradale.it

REPUBBLICA - PARMA
Incidenti mortali, Fecci firma per il reato di "omicidio stradale"
(11 giugno 2011)
L’assessore invita i cittadini a sostenere la campagna dell’associazione "Lorenzo Guarnieri", che chiede "l’ergastolo della patente" in caso di guida sotto gli effetti di droga o alcol
Con una lettera l’assessore alla Sicurezza Fabio Fecci ha invitato i presidenti di quartiere e i volontari della protezione civile a sostenere la campagna dell’associazione "Lorenzo Guarnieri", mirata alla raccolta di firme per inserire nel codice penale il reato di omicidio stradale e di "ergastolo della patente", ovvero la revoca a vita del documento di guida per chi provoca un incidente mortale mentre si trova al volante sotto gli effetti di droga e alcol.
I cittadini che vorranno aderire all’iniziativa, sostenendo con una firma il disegno di legge, potranno compilare la proposta on line, all’indirizzo occhioallastrada.it, o recarsi da lunedì nelle postazioni fisse della polizia municipale o nell’ufficio di ricezione denunce all’interno del Duc, dove potranno procedere all’adesione anche attraverso un modulo prestampato.
"Credo sia fondamentale sostenere una iniziativa che parte dal basso - spiega Fecci - da cittadini che purtroppo sono rimasti toccati in prima persona da questi episodi. Per contrastare questi fenomeni diventa determinante incidere anche sull’entità della pena e sulle misure che ne garantiscano l’immediata efficacia e credo che questo disegno di legge possa essere importante per prevenire fenomeni che purtroppo, ogni giorno, accadono sulle nostre strade".

UNA INTERESSANTE RELAZIONE.
PECCATO PER QUELLA AFFERMAZIONE.

VILLAGGIO DELLA SALUTE

Consumo di alcol: giovani e anziani più a rischio
09/06/2011
Il consumo di alcol in Italia è rimasto nell’arco dell’ultimo decennio piuttosto stabile, ma si è modificato il modello di comportamento cosiddetto “mediterraneo”, basato sull’abitudine di bere vino in quantità moderate durante i pasti, specie fra i giovani. E’ notevolmente aumentato il numero di quelli che bevono fuori pasto (vino, birra, cocktail e superalcolici) con un forte incremento da parte delle ragazze che hanno quasi raggiunto il numero dei maschi; in modo particolare soprattutto le percentuali delle consumatrici minorenni di alcolici fuori pasto, sono equiparabili a quelle dei loro coetanei.
A elaborare questi, e altri dati relativi al consumo di alcol, è l’Istituto Superiore di Sanità sulla base dei rilievi Istat.
A preoccupare fortemente è il dato relativo alle preadolescenti: tra le ragazze 11-15enni si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla media femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque superiore a quella registrata per tutte le classi di età esaminate. Anche salendo con l’età, l’evidenza conferma i trend consolidati nell’ultimo decennio; si stima, infatti, che nel 2009 sono stati oltre 395.000 i giovani di 16-20 anni (19% maschi e 6,9% femmine) e circa 500.000 i giovani di 21-25 anni (23,8 % maschi e 8,4 % femmine) che hanno adottato almeno un comportamento a rischio per la loro salute sulla base dei criteri stabiliti dall’Istituto Superiore di Sanità (eccedenza o binge drinking).
A fare da contrappeso ai giovanissimi ci sono gli ultra65enni: si contano oltre 2 milioni e 200mila anziani che seguono modelli di consumo rischioso o dannoso, con il 47,7 % dei 65-74enni e il 40,7 % degli ultra75enni. Sono oltre 66mila gli alcolisti in trattamento in questa fascia d’età: un forte peso sul sistema sanitario, in quanto è assai alto il ricorso al ricovero ospedaliero per condizioni correlate all’alcol nelle persone anziane, tra cui spicca la cirrosi epatica, ma anche patologie renali. Inoltre considerando che, in molti casi, le persone anziane hanno problemi legati all’equilibrio, l’alcol li mette fortemente in difficoltà aggravando la situazione e causando cadute e fratture. Altra complicanza nei soggetti anziani è rappresentata dall’interferenza e dagli effetti collaterali che l’alcol genera rispetto a numerosi farmaci utilizzati dagli anziani.
Come affrontare dunque un problema così esteso e trasversale alle generazioni?
Di per sé, questa sostanza non deve essere criminalizzata, in quanto bere una giusta quantità di alcol è non solo piacevole, ma anche non pericoloso alla salute(*).
La nostra società, basata sulla produzione, distribuzione, pubblicizzazione e vendita di bevande alcoliche propone, attraverso la televisione mode e modelli nei quali l’alcol è legato a situazioni di benessere, di socialità, di gioventù. L’immagine che il telespettatore ne ricava lo porta a minimizzarne i danni e a non affrontare il problema. La questione, che è di tipo educativo, deve coinvolgere i giovani, sia attraverso la famiglia sia mediante vere e proprie campagne di sensibilizzazione svolte nelle scuole, a partire dalla fine delle elementari e proseguendo fino alle superiori. Solo da un’adeguata educazione al bere e al mangiare correttamente può nascere un sano e consapevole consumo di alcol fra i giovani.
Anche per gli anziani l’aspetto “educativo” è fondamentale e questo deve essere proposto sia dal medico sia da modelli familiari corretti.
L’effetto dell’alcol risulta accentuato nelle persone di una certa età; si può infatti iniziare ad avere problemi di etilismo senza necessariamente aumentarne le dosi assunte. Questo può essere legato non solo all’introduzione di alcuni farmaci per la cura di nuove patologie, ma anche al rallentamento delle funzionalità dell’organismo.
Il consumo di alcol non è mai una soluzione.
Molti anziani tendono a bere per solitudine, per depressione, per carenza di relazioni interpersonali che trovano magari, solo al bar, di fronte a un bicchiere di vino con i coetanei. In realtà la vita delle persone anziane può avere uno stile sano e corretto se la persona decide di occuparsi di sé, se pratica un’attività motoria leggera all’aria aperta, se mangia in modo sano, se tende a socializzare con amici e familiari, a viaggiare, a occupare il tempo libero svolgendo funzioni utili sia in ambito domestico sia sociale.
Slittare da un consumo eccessivo alla dipendenza è molto facile e nella maggior parte dei casi le persone – giovani e no – non si accorgono di scivolare lungo una china che diventa difficile da risalire. E’ bene quindi che l’intero contesto familiare vigili, su anziani e giovani, e non si faccia scrupoli ad affrontare l’argomento con il medico di famiglia che sarà in grado di dare i consigli giusti, di indirizzare la persona verso gruppi con problematiche analoghe o verso terapie individuali in grado di aiutare a uscire da una situazione che la persona non riesce a governare da sola.
In conclusione, non vanno tralasciati alcuni dati, davvero eclatanti, legati all’uso e abuso di questa sostanza, per capire le dimensioni di questo fenomeno (dati della Commissione Europea e elaborazioni dell’Istituto Superiore di Sanità).
Sono causati dall’alcol:
il 30% dei decessi per incidenti stradali
il 50% degli incidenti non mortali
il 38,1% dei decessi maschili e il 18,4% dei decessi femminili
il 60,5% dei decessi per cirrosi epatica nei maschi e il 51,1% di quelli tra le donne
il 36,6% e il 21,8% dei decessi per tumori orofaringei, rispettivamente maschili e femminili
il 49,2% dei tumori laringei maschili e il 37,1% di quelli femminili
il 36,5% dei tumori al fegato maschili e il 26,1% di quelli femminili
il 49,5% e il 43,3% dei decessi per epilessia per gli uomini e per le donne
il 57,7% e il 49,2% dei decessi per varici esofagee rispettivamente maschili e femminili.


(*)Nota: è stato più volte affermato che ogni quantità di bevanda alcolica può provocare un rischio per la salute. Riporto a proposito un articolo apparso su DOCTORNEWS 33 del 2009.

“DOCTORNEWS 33

Bandire l’alcol per prevenire il cancro
19.2.09 Anno 7, numero 30
Un solo bicchiere al giorno è in grado di far aumentare i rischi dal 9% al 168%, a seconda dell’organo colpito. La cattiva notizia per i sostenitori dei benefici delle piccole dosi arriva dalla Francia, dall’Istituto nazionale del cancro (Inca), che in una brochure - "Alimentazione e prevenzione del cancro. Dalle conoscenze scientifiche alle raccomandazioni - destinata agli operatori sanitari fa un bilancio degli studi più recenti sul legame tra cancro e nutrizione. Per quanto riguarda l’alcol gli esperti francesi, basandosi sulle evidenze scientifiche, precisano che l’aumento di rischio tumori è significativa a partire da un consumo medio di un bicchiere al giorno, circa 10 grammi di etanolo secondo la misura standard stabilita dai ricercatori. E non dipende dal tipo di bevanda scelta, ma solo dalla quantità di alcol: whisky (basta un quarto di bicchiere), vino (un bicchiere da rosso), birra (una pinta media). Anche con piccole dosi giornaliere, dunque, cresce del 168% il rischio di cancro della bocca, della faringe e della laringe . E aumenta del 28% quello dell’esofago, del 10% quello del seno e del 9% quello al colon.”

UN CONVEGNO SU “CUORE E ALCOL” ORGANIZZATO DA UNA AZIENDA AGRICOLA, CONCLUDE AFFERMANDO CHE UN BUON BICCHIERE DI VINO AI PASTI NON ALLARMA OLTRE MISURA.
RILEGGETEVI LA NOTA PRECEDENTE.

MESSAGGERO VENETO

NON PROIBIRE MA INFORMARE SERIAMENTE
11 giugno 2011 — pagina 45 sezione: Nazionale
di CLAUDIO FABBRO
Maligni e pessimisti di certo ritengono non facile la coesistenza del diavolo (l’enologo) e l’acqua santa (il medico) e, anziché proporre confronti costruttivi, osservano che i primi potrebbero essere, a loro dire, sbilanciati più verso la produzione che il consumatore. Ma così non è. Quando metti insieme (come ha ben saputo fare la responsabile scientifica dell’ Ance Gorizia, dottoressa Doriana Potente, nella foto, coordinatrice del I° convegno nazionale di cardiologia «Cuore & alcol», tenutosi nella sede della Fondazione Villa Russiz di Capriva dall’1 al 3 giugno scorsi) un centinaio di professionisti al netto di risposte preconfezionate, i risultati si avvertono già durante i lavori. Ben venti le relazioni presentate da “medici del cuore” e “di base”, ma anche da altri specialisti della sanità nonché da un magistrato e due da chi scrive («Usi ed abusi d’alcol nella società» e «Dalla vigna al volante»), cioè un agronomo ed enologo, figure professionali apparentemente fuori dal coro ma, in conclusione, non meno severe del medico nel condannare lo sballo notturno e il triste proliferare di “binge drinking”, fenomeno purtroppo in gran spolvero anche fra adolescenti cui il buon vino interessa poco, ma il superalcolico in miscela di sostanze più o meno lecite, funzionali allo sballo e alla resistenza fisica fino all’alba, molto di più. Il fatto che il convegno Ance fosse posizionato fra i vigneti di Villa Russiz (realtà che il presidente della benemerita Fondazione omonima, Silvano Stefanutti, ha ben illustrato per il ruolo prima sociale e poi enoico) è stato il valore aggiunto ai già pregnanti contenuti del seminario scientifico. Se un buon bicchiere (e non una bottiglia!) ai pasti degustato da soggetti sani non allarma oltre misura, da parte dei medici (ma anche del presidente Assoenologi Fvg Rodolfo Rizzi nel suo intervento all’ inaugurazione) non s’abbassa certamente la guardia su un fenomeno dilagante e difficilmente arginabile che, a colpi di alcol etilico, metilico e droghe varie, riesce non solo a falcidiare i platani ma soprattutto le famiglie proprie ed altrui. Qual è la ricetta? Solo l’educazione e l’informazione seria già nelle scuole può dare risultati migliori di un proibizionismo cui i giovani rispondono con rinnovate sfide.

ALTRO ARTICOLO CHE RISPOLVERA LA QUESTIONE DEL RESVERATROLO

LA REPUBBLICA DI BARI

LA RICERCA
Così il Negroamaro combatte il cancro
"Molecola attiva per inibire le metastasi"
Lo studio del Multilab della Camera di commercio di Lecce con l’Università del Salento su 40 vitigni
"Altissime concentrazioni di resveratolo, antiossidante e anticancerogeno". Più assimilabile nel vino che negli integratori
di CHIARA SPAGNOLO
10.6.11 - È buono e fa anche bene. Il vino Negroamaro, bandiera dell’eccellenza salentina, conquista la palma di elisir della salute, per le sue qualità antiossidanti e anticancerogene, che lo mettono al pari dei più innovativi integratori alimentari. A rendere così utile l’oro rosso del Salento, il suo alto contenuto di resveratrolo, biomolecola tra le più attive concentrata nella buccia dell’uva, che ha effetti estremamente positivi sull’organismo umano.
I suoi segreti sono stati svelati da una ricerca condotta dal Multilab della Camera di commercio di Lecce insieme all’Università del Salento e con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia, nell’ambito della quale sono stati analizzati i vitigni e le produzioni di 40 aziende enologiche della provincia leccese. Un anno di lavoro, finanziato per 200.000 euro e condotto tramite i sofisticati strumenti del Multilab e un cromatografo liquido di ultimissima generazione acquistato per l’occasione, al termine del quale sono stati messi nero su bianco risultati che faranno piacere a produttori e consumatori.
Dalle analisi è emerso che nel Negroamaro esistono quantità di resveratrolo comprese tra 0.3 e 6,8 ng/ml e, considerato che la concentrazione di 1 ng/ml viene considerata già utile, è chiaro che i numeri del vino salentino sono molto positivi. Così come positiva è la possibilità di inserire l’alta presenza di questa molecola nell’etichettatura, come ha spiegato il presidente di Multilab Antonio Schipa, atteso che il mercato estero, soprattutto quello statunitense, è particolarmente sensibile alla presenza di tale sostanza.
Il resveratrolo, ha precisato ancora Michele Maffia dell’Università del Salento, era da tempo noto per le sue capacità preventive dei processi artosclerotici ma oggi dimostra anche una concreta capacità di inibizione dei processi metastatici, soprattutto per quel che concerne i tumori alle ovaie e alla mammella. Inoltre le molecole presenti nel vino risultano più facilmente assimilabili dall’organismo umano rispetto a quelle contenute nei numerosi integratori oggi in commercio. Il Negroamaro, insomma, oltre ad essere una gioia per il palato può anche avere effetti positivi per la salute. Per la gioia di chi lo beve e, soprattutto, di chi lo produce.(*)

(*)Nota: con questa frase si può capire la veridicità di quanto affermato nell’articolo.
La bufala del resveratrolo è ormai vecchia ed era un po’ si tempo che non si sentiva più. Oltre a richiamarvi alla nota sopra scritta su alcol e cancro, vi riporto un interessante articolo di Adelmo di Salvatore apparso su:

www.vinit.net


09.02.2011

La questione degli antiossidanti nel vino è una bufala
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo smentito gli studi che dimostrerebbero un presunto effetto preventivo del consumo di piccole quantità di bevande alcoliche.
Secondo questi studi, sia chi non beve affatto sia coloro che sono "forti bevitori" correrebbero un rischio maggiore di avere una malattia cardiovascolare, rispetto ai cosiddetti "bevitori moderati". Per spiegare questa curiosa conclusione, sono stati chiamati in causa gli antiossidanti polifenolici (in particolare il resveratrolo) come fattori protettivi.
Il resveratrolo è una sostanza che ha destato interesse negli studi per la prevenzione delle malattie degli anziani o comunque per il ritardo dell’invecchiamento. Siccome questa sostanza è contenuta anche nelle bucce degli acini di uva rossa, e quindi nel vino rosso, sono state prodotte molte ricerche che hanno concluso che il vino rosso fa miracoli: previene l’infarto del miocardio, mantiene l’erezione più a lungo, previene la demenza senile, protegge le ovaie, previene i tumori, è un toccasana contro il diabete, l’influenza, l’obesità, e altro ancora. Sono numerosi gli articoli che appaiono sulla stampa o gli interventi radiotelevisivi che inneggiano al magico resveratrolo e, più precisamente, al vino rosso. Ma si tratta di una bufala madornale.
Ecco perché.
1. Il resveratrolo è contenuto in circa 70 piante (fra le quali mirtilli, olive, fragole, pomodori, semi di arachide), oltre che nell’uva rossa.
2. Gli effetti antiossidanti (antiradicali liberi e perciò antiinvecchiamento) sono stati osservati in vitro, su colture cellulari, o su topi da laboratorio e non sugli umani, in un contesto artificioso lontanissimo dalla realtà fisiologica.
3. Ai topi e alle colture di cellule il resveratrolo è stato iniettato in dosi massicce (300 milligrammi per ogni chilo di peso dei topi) ed è stato estratto da una pianta (Polygonum cuspidatum), non somministrato atttraverso vino da bere.
4. "Gli scienziati non somministrano mai alle cellule in vitro o agli animali da sperimentazione il vino rosso, ma direttamente la molecola di resveratrolo, perchè sanno benissimo che l’alcol presente nel vino ucciderebbe immediatamente sia le cellule in vitro che gli animali da laboratorio".
5. Il resveratrolo è presente nell’acino dell’uva in piccolissime quantità: 50-100 microgrammi per ogni grammo di peso secco (0,3-0,5 milligrammi ogni litro di vino); perciò, per raggiungere dosi efficaci, un umano dovrebbe mangiare circa 5 chilogrammi di buccia di acini di uva rossa al giorno.
6. Il resveratrolo viene metabolizzato molto velocemente dall’organismo umano: dopo mezz’ora i valori, già infinitesimali, si riducono a circa il 10%.
7. Tutti gli esperimenti con i farmaci contenenti antiossidanti vengono utilizzati ad 1 gr/die (altissime dosi) per 6 mesi per ottenere blandi effetti terapeutici sul sistema cardiovascolare.
8. Le ricerche della Sezione di Alcologia clinica e sperimentale del Dipartimento di Medicina interna e Scienze Biomediche (Università degli studi di Parma) e del canadese David Goldberg, (Dipartimento di Laboratorio e Biopatologia dell’Università di Toronto) hanno portato alla scoperta che i vari antiossidanti presenti nel vino rosso (resveratrolo, quercitina, ecc.) non vengono riassorbiti dall’organismo umano, se veicolati con il vino.
9. Di queste due ricerche, per motivi facilmente immaginabili, stampa e televisione non hanno dato notizia. I mass media non disdegnano però di riciclare periodicamente come "nuove ricerche" gli studi in vitro sul resveratrolo (che è una sostanza), al quale vengono negati, nel titolo dell’articolo del quotidiano di turno, i suoi presunti effetti antiossidanti protettivi; questi meriti vengono invece attribuiti al vino, che è una bevanda contenente circa quattrocento sostanze, tra le quali l’alcol etilico (che rappresenta almeno il 12%), e il resveratrolo (presente in misura del 0,0001%, centomila volte di meno).
10. L’alcol etilico, che ha la medesima formula chimica nel vino e nelle altre bevande alcoliche, è una sostanza molto tossica, ha le caratteristiche di una droga ed è un potente cancerogeno: gli studi più recenti confermano che bere uno-due bicchieri di vino al giorno aumenta del 32% il rischio di cancro del seno. Un vasto studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che "Le bevande alcoliche sono cancerogene per gli esseri umani". Il vino è una bevanda alcolica.
[1] G. Edwards G. et al., Alcohol Policy and the Public Good, Oxford, Oxford University Press, 1994. Edizione Italiana a cura di Associazione Aliseo, Fondazione Istituto A. Devoto, Ufficio Italiano di Eurocare (Advocacy for the Prevention of Alcohol Related Harm in Europe). Sintesi di: Politiche sull’alcol e bene comune. Una guida per l’azione. 1996, p. 11 [1] Palmesino E.,(Chairman EMNA, Rete Europea dei gruppi di mutuo-aiuto per i problemi alcolcorrelati), 6.3.2008 Lettera aperta al quotidiano Libero, in risposta all’articolo apparso sul numero di mercoledì 22 febbraio 2006, pagina 25, dal titolo Il vino rosso fa bene anche ai pesci, gli allunga la vita e tonifica i muscoli[1] Cfr Sbarbada A., Argenta R., Rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici, 21.12.2004[1] Tempo Medico, Astemie protette dal tumore al seno, 16 aprile 2008 Fonte: Reutershealh, WebMD, Health Day.
11. Il resveratrolo presente nel vino non può mai far bene, proprio perché si trova nel vino assieme al suo compagno di viaggio alcol etilico. È utile che le vigne siano mantenute, perché l’uva è un frutto gustoso e nutriente e il succo d’uva non fermentato non contiene alcol etilico.
12. Sino a qualche anno fa si attribuivano effetti miracolosi all’alcol etilico: oggi nessuno lo difende più, perché sono da tutti (compresi i produttori di vino) riconosciute le sue caratteristiche tossiche ma, forse per difendere il prodotto, si è aggirato l’ostacolo consegnando il testimone al resveratrolo. Sia il resveratrolo che l’alcol etilico sono contenuti nel vino. Adesso che il resveratrolo (o gli altri antiossidanti) sono stati "smentiti", quale altra delle circa 400 sostanze presenti nel vino verrà osannata? Forse l’acqua, che nel vino detiene la maggioranza schiacciante (70-87% delle azioni)?
13. Quando si bevono due-tre bicchieri di vino si può superare facilmente il limite di alcol nel sangue tollerato dalla legge durante la guida di autoveicoli.
14. I titoli dei giornali recitano abitualmente: "Vino rosso per allungare la vita". Perché non, come sarebbe giusto, "uva rossa e olive" o anche olio di oliva che pure contengono resveratrolo? La diffusione di simili notizie, in un periodo storico dove è comune la paura di ammalare di tumore o di infarto, ha comunque l’effetto di spingere al consumo del vino. Se la campagna risultasse efficace, la conseguenza sarebbe un aumento dei consumi e con essi i problemi (fra i quali, naturalmente, anche i tumori e gli infarti alcolcorrelati).
15. La Legge-quadro sull’alcol e sui problemi alcolcorrelati, n. 125 del 2001, al capo III, art. 13 (Disposizioni in materia di pubblicità), comma 2b, recita: "È vietata la pubblicità di bevande alcoliche e superalcoliche che attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della Sanità". L’Organizzazione Mondiale della Sanità osserva che la pubblicità delle bevande alcoliche rappresenta il consumo come salutare e privo di effetti negativi: ciò porta alla sottovalutazione del rischio potenziale e di altre conseguenze negative che possono derivare dal consumo di alcolici.
16. Negli Stati Uniti sono già disponibili compresse a base di resveratrolo, ma la quantità di principio attivo è minima e l’efficacia dubbia. I ricercatori della Harvard Medical School e del National Institute on Aging sono arrivati alla conclusione che la quantità di resveratrolo somministrata ai topi è enorme e una persona di 70 chili, qualora ne volesse assumere l’equivalente in relazione al proprio peso, dovrebbe bere fra le 750 e le 1500 bottiglie di vino al giorno. È evidente che nessuno sopporterebbe tali quantità senza avere gravi danni, sino al coma etilico e alla morte.
17. I risultati della recente revisione Cochrane (oltre 67 studi clinici randomizzati, cui hanno partecipato poco meno di un quarto di milione di persone), smentiscono gli effetti positivi degli antiossidanti. Molti studi sono giunti a concludere che gli antiossidanti hanno effetti neutri o addirittura dannosi, con tassi di mortalità aumentati.
È giusto che gli studiosi continuino le loro ricerche ed arrivino a stabilire se dal resveratrolo, presente in abbondanza nella frutta, si potrà ottenere un farmaco che abbia poteri curativi o preventivi.
Nello stesso tempo è utile tener presente l’evidenza che, se anche il resveratrolo contenuto nel vino (dove è presente solo in tracce) fosse efficace (ancora non si sa) e venisse riassorbito (ma ciò non avviene), nessuno riuscirebbe a bere tutto quel vino in un solo giorno. Per due motivi: perché o vomiterebbe prima (per mancanza di spazio...) o morirebbe per la intossicazione acuta di grado gravissimo da alcol etilico. In questo ultimo caso la persona avrebbe comunque soddisfatto le teorie e le aspettative dei difensori del vino come il farmaco miracoloso, perché non correrebbe più il rischio di soffrire di una malattia cardiovascolare o di cancro o di altri malanni...
[1] World Health Organization, International Agency For research on Cancer (IARC), Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, Volume 44, Alcohol Drinking, Summary of Data Reported and Evaluation, 1998[1] Di Salvatore A., "Il Bere e i problemi alcolcorrelati. Dalle credenze comuni alle conquiste della scienza", in Nizzoli A., Pissacroia M., "Trattato completo degli abusi e delle dipendenze", Piccin, Padova, 2002, pp. 1351-1382[1] Organizzazione Mondiale della Sanità, Ufficio Europeo. Alcol: un piano d’azione europeo. Piano per la riduzione dei consumi del 25% entro il 2000.Copenhagen, 1992. Trad. italiana a cura del Centro Studi e Documentazione sui Problemi Alcolcorrelati, Trento; Gruppo Logos, Salerno; Comune di Perugia, 1994[1] Montonen M., Mass Media and Alcohol, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, 1995[1] Apcom, USA. Resveratrolo, allunga la vita ma riduce la fertilità. Ai topi dosi pari a mille bottiglie di vino al giorno per l’uomo, New York, 3 novembre 2006[1] Antiossidanti: buoni solo per la ruggine. Nessuna prova che gli antiossidanti allunghino la vita, Corriere della sera. Forum Nutrizione, 28.5.2008. Fonte: Bjelakovic G et al. Antioxidant supplements for prevention of mortality in healthy participants and patients with various diseases
di Adelmo Di Salvatore
adelmodisalv@libero.it
Membro del Gruppo Tecnico Alcol, Commissione Salute, Conferenza Stato-Regioni

E’ BELLO SEGNALARE FATTI POSITIVI

IL TIRRENO

Conducenti diligenti Decine di controlli negativi all’alcoltest(*)
11 giugno 2011 — pagina 05 sezione: Grosseto
GROSSETO. Quando prevenire è meglio che curare succede che i carabinieri compiono decine di test per verificare l’alcol nel sangue sui conducenti delle auto e tutti risultano negativi. È successo tra giovedì e venerdì. «Siamo soddisfatti», spiegano i militari. I controlli sono stati effettuati alle porte della città e gli accertamenti sono stati rivolti soprattutto ai conducenti più giovani quelli maggiormente a rischio. Non solo controllo sugli automobilisti ma anche nei confronti di quattro bar. Anche in questo caso non sono emerse irregolarità segno - concludono i carabinieri - di professionalità da parte dei gestori.

(*)Nota: non è che avevano l’etilometro fuori uso?

LAVORI UTILI ORMAI AL COMPLETO

MESSAGGERO VENETO

“Vittime”(*) dell’alcol-test: tante richieste, pochi posti
11 giugno 2011 — pagina 31 sezione: Nazionale
PAVIA DI UDINE Pizzicati al volante dopo aver bevuto un bicchiere di troppo e spediti a lavorare per l’amministrazione comunale. Questo è quanto prevede una convenzione stretta tra il Comune di Pavia di Udine e il tribunale di Udine. Chi sarà condannato per guida in stato di ebbrezza potrà chiedere, come previsto dal nuovo codice della strada, di commutare la pena detentiva e pecuniaria con un lavoro di pubblica utilità per l’ente locale. Un doppio vantaggio, per il comune che potrà usufruire di nuove forze lavoro e per il “trasgressore” che eviterà di pagare una multa salata o addirittura di scontare una pena detentiva. Ed è proprio questa condizione di favore per i cittadini ad aver comportato una corsa agli uffici comunali di Pavia di Udine. Richieste telefoniche, ma anche fatte di persona, per poter accedere al beneficio della pena alternativa. Negli ultimi tempi il municipio di piazza Julia a Lauzacco ha ricevuto oltre una decina di richiesta a fronte di una convenzione che prevede non oltre due posti disponibili. Infatti, dalla previsione di legge all’effettivo impiego nell’amministrazione il passo non è così immediato. Dopo l’introduzione da parte del nuovo codice della strada di queste previsioni, commenta il sindaco Mauro Di Bert, «gli uffici comunali hanno ricevuto molte richieste al punto da non riuscire a soddisfarle tutte». I progetti che verranno realizzati per chi verrà ammesso a questo beneficio, spiega Di Bert, «sono legati all’emanazione delle sentenze che stiamo attendendo». Infatti, a seconda della pena che il giudice andrà a comminare verranno comminate le ore di lavoro da svolgere nell’amministrazione pubblica. Da sei a otto settimanalmente per attività tecniche o manutentive che verranno comunque affidate anche a seconda della professione di chi arriverà in municipio. Infatti, spiega l’assessore ai servizi Socio-assistenziali, Micaela Sibillo, «dipende da chi arriva. In ogni caso si dovranno valutare le peculiarità e quindi tenere conto della professionalità di ognuno». Ma tornando alle richieste giunte nell’ultimo periodo agli uffici municipali, spiega ancora il sindaco Di Bert, «purtroppo si scontrano con la farraginosità delle procedure di avvio del bando che comunque non potrà essere avviato se non dopo le sentenze definitive emesse dal tribunale». Quindi nonostante le richieste continue, gli uffici si vedono legati ai pronunciamenti dei giudici e comunque non sarà possibile soddisfarle tutte anche per i limiti imposti dalla convenzione tra amministrazione comunale e tribunale. Gianpiero Bellucci

(*)Nota: non sono vittime: nessuno gli obbliga a bere!!!

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE

LA SICILIA

la campagna antisballo di Freedom
E se l’analcolico diventasse trendy?
Domenica 12 Giugno 2011Ragusa,pagina 36e-mailprint
E’ tempo di movida ed è tempo anche di mohito infradito. Sulla spiaggia, al tramonto, l’happy hour è la tendenza dell’estate giovani. Dal tramonto alla notte, lo sballo può continuare. Si beve, troppo, si "fuma" anche, e la vita diventa un fragile soffio. La Freedom di Vittoria rilancia le sue attività di promozione per uno sballo "analcolico". Questa volta l’associazione presieduta da Giuseppe Latino ha la collaborazione del Comune di Chiaramonte Gulfi ed in tandem scommettono su una campagna di sensibilizzazione contro l’uso di alcol e di droga. Il progetto "Sos alcol" ha anche il patrocinio dell’assessorato provinciale alla Viabilità.
Spiega il presidente Giuseppe Latino: «Ci rivolgiamo agli studenti e prevede la proiezione di un video shock di incidenti del sabato sera, una riflessione sulla vita come bene prezioso e la distribuzione gratuita di bevande analcoliche. L’impatto con i video è molto forte ma riteniamo che sia assolutamente necessario per scuotere le coscienze. In questo modo intendiamo responsabilizzare i giovani a non guidare in stato di ebbrezza e inoltre a far comprendere loro che ci si può divertire senza lo sballo".
L’associazione Freedom è decisamente convinta che la battaglia si possa vincere. "Secondo noi - sottolinea il presidente dell’associazione - la tendenza si può invertire facendo diventare "trendy" il bere analcolico. La strada è ovviamente tutta in salita, sappiamo che dobbiamo contrastare tantissime difficoltà, comprese quelle del business. Perché anche fare sballare purtroppo rientra tra le attività redditizie. Ma è altrettanto ovvio che non ci arrendiamo sapendo che la vita è un dono meraviglioso e non va buttato su una strada. Il nostro slogan è sempre la stesso "la tua vita è preziosa, il tuo dna è unico, le tue impronte digitali sono uniche e questo fa di te un essere speciale, sei sicuramente l’opera del Dio Creatore che ti ama".
D. C

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

LA PROVINCIA PAVESE

Festa degli studenti finisce a cazzotti
11 giugno 2011 — pagina 22 sezione: Vigevano
di Adriano Agatti
LARDIRAGO Si è conclusa con un scazzottata una festa tra studenti organizzata al Mulino de La Frega di Lardirago. Al Pronto soccorso del S. Matteo di Pavia sono stati trasportati quattro giovani tra i 20 e i 22 anni. Qualcuno di loro aveva riportato contusioni per aver preso qualche cazzotto mentre altri erano solamente ubriachi. Le prognosi, comunque, sono lievi: dai tre ai cinque giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pavia che hanno riportato la calma ma, per il momento, non è facile ricostruire quello che è realmente successo all’interno del locale di Lardirago. La scazzottata è avvenuta poco prima delle tre della scorsa notte. Probabilmente si sono scontrati due gruppi di studenti che avevano alzato troppo il gomito. Dalle parole sono passati agli spintoni e poi ai cazzotti. La sicurezza sembra sia intervenuta molto velocemente e la rissa è stata sedata in pochi minuti. Qualcuno ha poi chiesto l’intervento del 118 di Pavia. Le ambulanze sono intervenute nel locale e hanno caricato tre ragazzi e una ragazza. Due di loro avevano anche riportato contusioni traumatiche, altri erano solo ubriachi. In ogni caso sono stati trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo dove sono stati medicati. Nel frattempo sono intervenuti i carabineri della compagnia di Pavia che hanno cercato di capire cosa era successo : i militari attendono di ricevere i referti medici e, eventualmente qualche querela di parte, per poter procedere. La vicenda, comunque, difficilmente avrà conseguenze giudiziarie per le prognosi minime riportate dai ragazzi finiti in ospedale. Quando sono arrivati i carabineri hanno trovato Federico N., uno studente di 22 anni residente a Cuccaro Monferrato. Era fuori dalla discoteca ed era ferito. I medici del pronto soccorso gli hanno riscontrato una ecchimosi all’occhio destro. Impossibile avere la versione dei titolari del locale. Ieri sera al numero telefonico della discoteca ha risposto una voce maschile che ha spiegato di non sapere nulla della vicenda. «Non so nemmeno chi siano i titolari», ha detto con decisione. In ogni caso la vicenda dell’altra notte ripropone ancora una volta il problema di risse e litigi che avvengono sempre più spesso nelle discoteche pavesi. La questura era stata costretta e chiudere per cinque giorni il Nirvana di Pavia, la sede è in viale Montegrappa. La vicenda era avvenuta qualche mese fa. Si era sentita male una ragazza di 22 anni per abuso di sostanze alcoliche ed erano avvenute alcune risse. Il provvedimento di chiusura era stato firmato dallo stesso questore . Identico provvedimento era stato emesso per Le Rotonde di Garlasco a seguito di una scazzottata avvenuta all’esterno del locale. E’ evidente che, nella maggior parte dei casi, le risse sono la conseguenza di un uso eccessivo di alcol. La divisione amministrativa della questura, coordinata dal vice-questore Luigi Quatela, ha organizzato un ottimo lavoro di prevenzione.

IL TIRRENO

Spiaggia devastata dopo il party
11 giugno 2011 — pagina 04 sezione: Massa
MASSA. Si sono dati appuntamento su Facebook per organizzare una festa in spiaggia. Una specie di mini-rave, forse per celebrare la fine dell’anno scolastico, che è degenerato provocando forti danni al Barrumba, la spiaggia libera attrezzata data in concessione dal Comune.
Notte movimentata quella tra mercoledì e ieri sul litorale di Poveromo. Un gruppo di ragazzi si sarebbe dato appuntamento sui social network per organizzare una festa sul mare.
Ma la situazione, a quanto risulta, sarebbe finita presto fuori controllo a causa degli eccessi di alcol.
Il risultato? Ombrelloni e sdraio distrutti e le attrezzature della spiaggia libera comunale attrezzata dove si trova il Barrumba semi-distrutte. In più al mattino la spiaggia era una discarica di bottiglie rotte e altra robaccia abbandonata.
A dare l’allarme al mattino è stato il gestore della spiaggia.
L’uomo, viste le condizioni dello stabilimento, ha chiesto l’intervento della polizia.
Ora si sta cercando di individuare i vandali.

ADNKRONOS

Roma, rientra ubriaco e accoltella la cognata che gli dice di non fare rumore
12 giugno, ore 17:56
Roma, 12 giu. - (Adnkronos) - Ubriaco ha ferito la cognata con un coltello durante una lite ed è fuggito ma è stato raggiunto e arrestato dalla Polizia a Ostia. A finire in manette un rumeno di 32 anni.
Nella tarda serata di ieri M.B. è rientrato nell’appartamento che divide con altri due fratelli e la cognata. Visibilmente alterato, alla richiesta della donna di prestare maggiore attenzione e non fare rumore per non svegliare il figlio, l’uomo ha reagito inscenando un violento litigio.
Dalle parole si è passati ben presto ai fatti, e M.B. ha afferrato un coltello da cucina e agitandolo violentemente ha ferito la donna fuggendo subito dopo in strada. E’ stato individuato dagli agenti del Commissariato di Ostia, diretto da Antonio Franco e da un equipaggio della Guardia di Finanza in transito, mentre ancora in preda al panico si aggirava nel quartiere.
I poliziotti hanno raccolto la sua confessione e si sono precipitati nell’appartamento per soccorrere la donna. Nel corridoio dell’abitazione infatti gli agenti hanno rilevato numerose tracce ematiche, e la lama del coltello da cucina utilizzata per l’aggressione, ma della donna nessuna traccia. Pochi minuti
Lunedì, 13 Giugno 2011
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