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Rassegna alcol e guida del 13 giugno 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

HELPCONSUMATORI
http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=33194

OSSERVATORIO.
Cassazione, la compagnia assicurativa può rivalersi sul guidatore ubriaco
13/06/2011 - La Corte di Cassazione impone una stretta sul tema della guida in stato di ebbrezza, stabilendo che le compagnie di assicurazione hanno il diritto di rivalersi sull’assicurato nel caso in cui questo si metta al volante ubriaco e provochi un incidente con danni. A stabilirlo è la sentenza n. 11373 della Cassazione depositata il 23 maggio. A motivare la decisione è una clausola contrattuale che prevede la copertura assicurativa solo in caso di circolazione stradale (anche di una persona diversa dall’assicurato) in uno stato cosciente, dunque non alterato dall’uso di alcool o sostanze stupefacenti. La Cassazione era stata chiamata a decidere sulla vicenda di un ragazzo che guidando in stato di ebbrezza l’auto del padre aveva provocato un incidente. La compagnia di assicurazione aveva richiesto al genitore un risarcimento di 3 miliardi, in base ad una clausola contrattuale che prevedeva il diritto di rivalsa in caso di guida in stato di ebbrezza. La difesa aveva definito questa clausola vessatoria, tuttavia dopo la condanna in primo grado e il ricorso da parte del contraente la Cassazione ha confermato la sua colpevolezza.
Con questa sentenza viene dunque stabilito che, a prescindere da chi si metta al volante (l’assicurato o un altro conducente), la società di assicurazione ha diritto di rivalsa in caso di incidenti provocati in seguito ad uno stato di alterazione alcolica.
Se la guida in stato di ebbrezza può limitare la copertura del sinistro, meglio mettersi al volante da sobri e trovare, per ogni altra evenienza, la compagnia assicurativa più adatta alle proprie esigenze. Per farlo è possibile utilizzare Supermoney, il portale per il confronto delle assicurazioni auto, che permette di valutare i preventivi di diverse compagnie assicuratrici e di scegliere l’offerta più vantaggiosa. In più chi acquista una polizza auto sul portale può avere in regalo fino a 50 euro di buoni benzina.


CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE

Lunedì, 13 Giugno 2011
perchè una chiusura così netta sul vino?
Seguo da tempo la sua rubrica ed ho notato che le sue risposte in merito all’alcool sono sempre di netta chiusura. Neppure nei confronti di altri alimenti notoriamente dannosi per la salute lei ne esclude l’utilizzo ma ne suggerisce, invece, un uso moderato all’interno di una dieta il più possibile varia.
Quando parlo di uso di alcool non mi riferisco, naturalmente, all’abuso di vino o altre bevande alcoliche e, ancora meno, ai superalcolici. Mi riferisco alla possibilità di bere un bicchiere di vino a pasto.
Da migliaia di anni centinaia di milioni di persone fanno uso di vino e mi pare che, per i bevitori moderati, non vi siano state gravi conseguenze per la loro salute.
Devo proprio rinunciare ad accompagnare con un bicchiere di buon vino un piatto di ravioli al ragù, un arrosto, un pesce al forno o festeggiare il capodanno stappando una bottiglia di acqua minerale frizzante?
Mi creda, le ho scritto non per spirito polemico ma perchè desidero capire.
antonio

Risponde Andrea Ghiselli
Mi deprimo quando non riesco a farmi capire.
Premessa: sono un consumatore di vino e di bevande alcoliche. A pasto sono solito bere qualche sorso di vino o birra e a volte, non solo a capodanno stappo una bottiglia con le bollicine. Ho premesso che io consumo perché non ho proprio nulla contro le bevande alcoliche, che mi piacciono molto ed è un vero peccato che siano cancerogene. Bere consapevolmente significa bere sapendo che anche quella quantità di alcol è pericolosa e a rischio di cancro. Che vogliamo farci? E’ crudele ma è così, non è colpa mia se l’alcol è un cancerogeno e se metto in guardia dal suo consumo è perché le evidenze della scienza indicano che non esiste un consumo sicuro, ma un consumo che si può definire a basso rischio. Quindi consumo le mie brave bevande alcoliche sapendo che il mio comportamento è a rischio e questo vorrei che fosse chiaro a tutti. Perché troppo spesso si sente dire anche da personale che dovrebbe essere competente, che un paio di bicchieri di vino fanno bene. Non è vero. Non fanno bene, anzi possono fare male. L’importante è saperlo. Fumare fa venire il cancro. Se io fumo so che sto scegliendo un certo comportamento sapendo che può farmi male. L’importante è saperlo. Se qualcuno dovesse andare dicendo che un paio di sigarette al giorno fanno bene, mi sentirei in dovere di avvertire il consumatore.
Conclusione: se vuole consumi le sue bevande alcoliche per il suo piacere, non nell’illusione che le facciano bene, anzi sapendo che sta correndo un rischio tanto più piccolo quanto più piccola è la quantità ingerita.
Quando ci sono alimenti per i quali non sia definita una quantità sicura lo dico, ma attualmente questa quantità non esiste per l’alcol e per i salumi. E’ probabile o meglio possibile che domani qualcosa cambi, ma stasera non è così.
Sa definire cosa significhi "abuso" di vino?

(ASAPS) da Il Centauro n. 148

Omicidio stradale nel mondo occidentale
Ecco come i vari ordinamenti giuridici considerano (e giudicano) “la colpa” di chi uccide al volante

di Lorenzo Borselli
Nel Regno Unito, negli USA e nei Paesi Bassi, l’omicidio commesso alla guida di un veicolo costituisce una fattispecie di reato ben distinta e disciplinata: si configura quando un conducente guida in maniera pericolosa
Non è affatto facile sintetizzare in poche righe l’orientamento giuridico di quello che, forse senza troppo senso, definiamo mondo occidentale. Soprattutto, poi, se parliamo di omicidio stradale. I paesi sui quali abbiamo incentrato la nostra ricerca sono tanti e molti stanno rivedendo proprio in questo periodo la propria legislazione interna, ma su una cosa siamo certi: molti sono arrivati prima di noi a dare una qualificazione propria all’omicidio stradale, a ritenere – cioè – che chi toglie una vita conducendo un veicolo, in conseguenza a come lo fa (guidando in maniera sconsiderata, temeraria, sotto l’effetto di alcol o sostanze o per sottrarsi alla cattura di altri reati), non possa essere sanzionato come se avesse commesso semplicemente un errore. Insomma: la soppressione di una o più persone, se avviene in conseguenza di una condotta, in questo caso la guida di un veicolo, oggettivamente preventivabile, può essere considerata solo un fatto riprovevole ed essere sanzionata in tal senso? La risposta non è facile: la pancia ci dice no! Chi uccide perché ebbro, ubriaco (cominciamo a distinguere), drogato o temerario, lo sa a che livello di rischio espone la collettività. Come dire: lo sapeva, quindi va giudicato per questo. Una cosa però è la pancia, altra è la legge e, come vedremo, l’assenza dell’elemento volitivo che distingue l’omicidio volontario è diversamente trattata nei vari ordinamenti.
La nostra ricerca, di cui anticipiamo qui i primi risultati, evidenzia una sostanziale differenza tra i paesi anglosassoni (ai quali ai aggiungono i Paesi Bassi) che prevedono forme specifiche di reato e quelli dell’area mitteleuropea, dove invece quello stradale è giudicato come un omicidio involontario. È giusto dire, però, che l’Italia non sarebbe poi così lontana, a esaminare il codice della strada e quello penale, da molti altri paesi, anche perché ha una legislazione specifica in materia, seppur introdotta recentemente; la differenza sta, soprattutto, nel come poi le condotte vengono giudicate ed è proprio per questo che nello Stivale si sente la mancanza, più che altrove, di un precetto chiaro e di una sanzione certa. Invece… invece capita che il 24 marzo 2010 la Cassazione ha confermato la
riduzione della pena da 10 a 5 anni di reclusione per un giovane romano che, alla guida di un’auto nonostante la patente sospesa, uccise due turiste irlandesi ad un semaforo rosso, scappando subito dopo: secondo i supremi giudici, non fu omicidio volontario, né si concretizzò la fattispecie di dolo eventuale, ma di semplice colpa cosciente, aggravata dalla previsione dell’evento. Con 5 anni difficilmente si va in galera e, anche se fosse, si esce prestissimo.
L’anomalia italiana è grossa: chiamiamo colposo un omicidio commesso da una persona che, al volante, guidava nonostante gli fosse stata ritirata la patente, che aveva bevuto alcolici o assunto droghe prima di mettersi al volante, che in quella condotta aveva ripetutamente violato il codice della strada, che era passato col rosso e che, a coronamento della serie di trasgressioni da lui commesse, ha omesso di soccorrere le sue vittime. Dura da leggere, figuriamoci da mandare giù. Soprattutto se si è genitori, parenti o amici delle vittime.
Italia: nel nostro paese l’omicidio colposo è contemplato nell’articolo 589 del Codice Penale e si configura quando qualcuno, per colpa, determina la morte di una persona. Nella sua forma semplice la pena prevista è da sei mesi a cinque anni, ma non è finita qui: se, infatti, il fatto è commesso con violazione del codice stradale (o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) la pena sale: da due a sette anni. Se chi provoca l’incidente è ebbro, ubriaco o drogato, si va da tre a dieci anni, ma se le vittime sono più di una “si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici”.» La domanda è spontanea: perché allora le pene sono sempre così basse? Non sappiamo rispondere ma, senza entrare nei meandri del calcolo delle pene da irrogare, sappiamo che per un determinato reato è applicabile una pena che prevede un minimo e un massimo: il Giudice, nella sua autonomia, sceglie verso quale direzione attestarsi, ma uno dei criteri che dovrebbe guidarlo, crediamo, dovrebbe essere la gravità del fatto. Una rapina a mano armata, ad esempio, è diversamente grave se il criminale che la commette è armato di un taglierino o di un Kalashnikov. Ecco perché serve, a nostro avviso, una forma specifica di omicidio, quello stradale, appunto.
In Francia il codice penale è molto simile a quello italiano, in materia: si va da un minimo di tre anni di reclusione e 45mila euro di ammenda, nella sua forma semplice, ai 5 anni ed a 75mila euro nel caso in cui la condotta dell’imputato sia manifestamente irrispettosa di leggi, regolamenti o di normale prudenza. Se le aggravanti si sommano, però, si arriva fino a 10 anni di carcere, a 150mila euro di ammenda e a 10 anni di sospensione di patente. Nel Regno Unito, negli USA e nei Paesi Bassi, l’omicidio commesso alla guida di un veicolo costituisce una fattispecie di reato ben distinta e disciplinata: si configura quando un conducente guida in maniera pericolosa, definendo con precisione l’aggettivo “pericolosa”. Per esempio quando la velocità è eccessivamente alta, distinguendo circostanze di luogo e di tempo, le condizioni psicofisiche del conducente o lo stato d’uso del veicolo.
In 47 dei 50 stati che compongono l’Unione (restano fuori Alaska, Montana e Arizona) l’omicidio colposo veicolare si configura quando è provata la condotta negligente di chi si trova alla guida e ogni stato giudica in relazione al livello di negligenza accertato. Siamo nella fattispecie del colposo e se alla negligenza si aggiungono aggravanti specifiche, come nel caso dei “DUI” (Driver Under Influence), le sanzioni possono diventare severissime. In California all’omicidio colposo veicolare semplice possono aggiungersi numerose aggravanti, ma per arrivare alla condanna la pubblica accusa deve dimostrare che il conducente incriminato abbia posto in essere almeno un atto illecito, che potrebbe essere un crimine, un reato minore, un’infrazione al codice, e che tale comportamento abbia causato l’incidente e la morte della vittima. In Georgia, invece, l’omicidio veicolare è definito come l’uccisione di un’altra persona attraverso un veicolo: per essere colpevole del reato, l’autore non deve avere l’intenzione di uccidere (perché in questo caso si va all’omicidio volontario) e è suddiviso in due gradi: in quello di primo grado sono comprese le ebbrezze, la fuga e la particolare gravità delle infrazioni. Si arriva fino a 20 anni ci carcere; in quello di secondo grado la pena è lieve; fino a un anno di carcere e mille dollari di ammenda.
Se volete la forca provate a passare dalla Louisiana: qui l’omicidio veicolare è definito come l’uccisione di un essere umano mentre si guida un veicolo a motore, o altri mezzi di trasporto sotto l’influenza di alcool o sostanze proibite. Si arriva anche a 30 anni di carcere. Torniamo in Europa: nei Paesi Bassi. Dicevamo che l’Olanda fa parte di quei paesi che hanno scelto di attribuire all’omicidio stradale una sua forma normativa chiara, in un modo decisamente originale: infatti,se nel codice penale non si trova traccia di una previsione di questo tipo, nel codice della strada è fatto espressamente divieto di assumere comportamenti che possano provocare incidenti con conseguenze sulle persone, e prevede sanzioni anche per questa forma di pericolo. Se da una condotta irrispettosa del codice deriva la morte di qualcuno, si rischiano 3 anni di carcere e 11mila euro di ammenda, ma se è accertata l’ebbrezza (alcol e droga), un sorpasso vietato o il superamento dei limiti di velocità, si rischia una condanna a 9 anni, al pagamento di 45mila euro ed alla sospensione della patente per almeno 5 anni.
È di questi giorni un dibattito per elevare alcune fattispecie di omicidio stradale all’ipotesi del delitto doloso. La Spagna distingue tra imprudenza grave e leggera: nel primo caso appartiene alla categoria dei delitti, e si prevedono condanne da uno a cinque anni con sospensioni della patente fino a 6 anni; nel secondo caso siamo nel campo di quelle che in Italia si chiamano contravvenzioni, con pene molto basse. In Germania, Belgio e Danimarca, si applicano sanzioni generiche, previste per i normali casi di omicidio colposo: la sanzione principale, reclusione e ammenda, varia tra un paese e l’altro e non è legata alla qualificazione giuridica dell’infrazione. Per trovare sentenze dure, bisogna andare a spulciare gli atti processuali di quei paesi che hanno scelto di distinguere l’omicidio commesso alla guida di un veicolo. In questo modo i tribunali ricorrono spesso alle regole penali generali per sanzionare più duramente i colpevoli, perché è da esse che le pene vengono poi attinte Vediamo un dettaglio più preciso, a cominciare proprio dal Regno Unito: qui vige una legge risalente al 1988, che fa dell’omicidio commesso alla guida di un veicolo un reato specifico. La guida pericolosa, che deve caratterizzare la condotta dell’attore, è definita, indipendentemente dalle conseguenze che può portare, nel corpo della medesima legge: per dirsi tale deve superare il livello di guida di un conducente attento e prudente. La legge definisce pericolosa la condotta capace di causare ferite alle persone o danni ai beni di terzi, fornendo anche alcuni esempi: bucare un rosso, un sorpasso sulla linea continua o in curva, la circolazione contromano. La norma è stata riadattata diverse volte, l’ultima delle quali nel 1991, quando, nonostante l’esistenza di un reato specifico i tribunali potevano ancora scegliere di qualificare l’omicidio commesso alla guida come un omicidio colposo. Del resto, fin quando l’omicidio stradale non era il risultato di un comportamento pericoloso (alcol, droga, velocità), il reato poteva essere qualificato solo come un semplice omicidio involontario. Dal 1968, alcune leggi sul furto, avevano reso la guida di un veicolo rubato una circostanza aggravante dell’omicidio colposo in caso di incidente, ma fino al 2002 i giudici britannici hanno sempre avuto difficoltà nel valutare il grado di colpevolezza del reo. A questo punto il Sentencing Advisory Panel, un organismo incaricato di vegliare sull’uniformità della giurisprudenza, ha pubblicato un documento intitolato “la condanna nei casi di omicidio dovuti a guida pericolosa”, portando finalmente chiarezza. La pena è consistente: reclusione fino a 10 anni, sospensione della patente per almeno due anni (con decurtazioni da 3 a 11 punti su un totale di 12) e test psicoattitudinali al rinnovo, oltre all’apposizione sul documento della menzione relativa al reato commesso. Alcune modifiche della legge penale sono intervenute nel 1993, ma quello che pesano sulla determinazione della pena, sono le aggravanti. Nel 2000 185 conducenti inglesi sono stati condannati per omicidio dovuto a guida pericolosa e per 158 di loro (l’85%) è scattata la reclusione immediata, mentre la durata media della condanna si è per loro attestata a 3,5 anni di carcere. In caso di omicidio colposo, la legge penale generale può arrivare a prevedere anche il carcere a vita, pena automatica in caso di condanna per omicidio volontario. Nel 2000 l governo lanciò una consultazione per valutare la congruità delle pene comminate in caso di reati stradali: non si trattava di aumentare le pene detentive, ma si proponeva di arrivare a periodi di sospensione della patente di almeno tre anni, con l’introduzione, in caso di recidiva, della revoca definitiva. La risposta della cittadinanza fu sbalorditiva: la gente chiese l’aumento del carcere e il governo rispose con una norma che, in caso di uccisione per guida pericolosa, consente la reclusione fino a 14 anni, la perdita definitiva del diritto di guidare e l’arresto senza mandato.
In Germania il codice penale non prevede fattispecie specifica di omicidio stradale e ogni evento infortunistico letale viene trattato come un omicidio colposo. L’articolo 222 del codice penale prevede una pena massima di 5 anni di prigione o un’ammenda, mentre il precedente articolo 44 contempla la possibilità, per il giudice, di comminare un’interdizione di guida fino a tre mesi nei confronti di un conducente sottoposto a pena detentiva, mentre l’articolo 69 contempla, per i casi di acclarata pericolosità, la possibilità di sospendere la patente per 5 anni. (…)

VARESENEWS
Olgiate Olona
Cri e polizia stradale insieme per prevenire
La Croce Rossa di Busto ha partecipato alla serata di prevenzione organizzata dalla Polizia Stradale davanti all’uscita della discoteca Zero Village contro l’abuso di alcol per chi si mette al volante
13/06/2011 - Anche i volontari del Comitato Locale della Croce Rossa di Busto Arsizio hanno partecipato, domenica 12 giugno, alla serata di prevenzione promossa dalla Polizia Stradale di Busto Arsizio alla discoteca Zero Village di Olgiate Olona in occasione delle festa di fine anno delle scuole superiori del territorio: una decina i volontari Cri che hanno offerto supporto logistico agli agenti della Polizia Stradale guidata dal Comandante Enrico Torresan. Circa un centinaio di ragazzi sono stati avvicinati alla postazione allestita all’ingresso del locale per effettuare volontariamente l’alcol test, conoscere lo strumento e le leggi relative alla guida in stato d’ebbrezza: la Croce Rossa ha mostrato ai ragazzi dei video, realizzati con immagini raccolte in scenari di incidenti che hanno coinvolto giovani sul territorio, fornendo informazioni utili su come comportarsi alla guida di un’auto per prevenire gli incidenti stradali. La serata è stata l’occasione per sensibilizzare gli adolescenti sugli effetti negativi e devastanti sull’uso e l’abuso di alcol e fare passare il messaggio che le Forze dell’Ordine sono degli alleati e non dei “nemici” che intervengono solo per fare multe.

LA NAZIONE

Alla guida ubriaco investe e uccide pedone poi fugge, arrestato dai carabinieri
Il pirata della strada e’ un romeno di 29 anni. La vittima, un bosniaco di 29 anni.
Salvo per miracolo un nordafricano che era in compagnia del figlioletto di 4 anni, il quale ha avuto la prontezza di schivare l’auto

Roma, 13 giugno 2011 - Si era messo alla guida della propria autovettura dopo una serata di bagordi, ha investito un pedone nella zona di Tor Bella Monaca e non ha prestato soccorso. La vittima e’ deceduta qualche ora dopo al Policlinico Tor Vergata a causa delle gravi lesioni riportate.
Il pirata della strada e’ un cittadino romeno di 29 anni, residente a Foligno (PG), ma domiciliato a Roma, già conosciuto alle forze dell’ordine, che e’ stato arrestato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Frascati con l’accusa di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso.
La vittima, un cittadino bosniaco di 29 anni, domiciliato nella Capitale, stava camminando nei pressi di una fermata dell’autobus di via Rocca Cencia quando intorno alle 21,30 e’ stato violentemente investito da una potente berlina condotta dal romeno. Solo miracolosamente, un cittadino nordafricano che era in compagnia del figlioletto di 4 anni non ha avuto le stesse conseguenze: grazie ad un riflesso provvidenziale, l’uomo ha afferrato il bimbo ed e’ riuscito a gettarsi addosso ad una recinzione posta fuori della carreggiata, evitando di essere colpito dal bolide che sopraggiungeva a forte velocità.
L’investitore ha abbandonato l’auto e si e’ immediatamente dato alla fuga senza prestare il benche’ minimo soccorso alle vittime. I Carabinieri, allertati telefonicamente dell’accaduto, sono riusciti a rintracciarlo dopo pochi minuti. Sottoposto agli accertamenti etilometrici, il ragazzo e’ risultato avere un tasso di alcol nel sangue 4 volte superiore a quello consentito dalla legge. Il giovane bosniaco, in condizioni disperate, e’ stato trasportato in ambulanza al Policlinico Tor Vergata, dove e’ deceduto questa notte a causa delle gravi lesioni riportate. Per il “pirata” si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.

LA VOCE DI ROVIGO

POLIZIA STRADALE
Finisce denunciato un 22enne. Un testimone lo ha seguito dopo lo schianto
Ubriaco, investe 17enne e scappa
Il ragazzino era in ciclomotore con due amici. Centrato, ha riportato la rottura del femore
Lorenzo Zoli
ROVIGO - Ubriaco, con un tasso di alcool nel sangue superiore di oltre 4 volte, quasi 5, al limite; al volante, per di più, di un’auto con un pneumatico scoppiato. E’ in queste condizioni, a quanto emerge da una prima ricostruzione dei fatti, che un ragazzo di 22, anni residente a Lendinara, ha investito, ieri mattina poco dopo le 10.30 del mattino, sulla provinciale che collega quel centro a Canda, un ragazzino di 17 anni, in ciclomotore come altri due amici, che procedeva in direzione opposta. Uno schianto violento, che ha provocato, a quanto emerge dalle prime informazioni, la rottura del femore al 17enne, che non si troverebbe, comunque, in pericolo di vita. Dopo l’incidente, poi, il 22enne, al volante di una Mazda, di proprietà dei familiari, non si sarebbe fermato, se non dopo circa 4 - 5 chilometri, per motivi in via di accertamento. Un episodio del quale si è occupata la polizia stradale di Badia Polesine, appoggiati anche dai colleghi di Rovigo. La ricostruzione dell’accaduto è, al momento, ancora in via di completamento; in particolare, la ricostruzione della dinamica dell’incidente non si annuncia particolarmente semplice, dal momento che pare che, anche sul luogo dello schianto, sull’asfalto non siano rimasti segni particolari. Di certo, al momento, pare esserci che, mentre la Mazda con il 22enne al volante procedeva con direzione Canda Lendinara, i tre ciclomotori provenivano in direzione opposta. Su cosa, in concreto, abbia provocato lo schianto, come detto al momento non paiono esserci particolari punti fermi e il lavoro del personale della polizia stradale prosegue. Sembra manchino anche testimoni oculari dell’incidente, anche se, comunque, una persona residente in zona, di circa 50 anni, allarmata dal rumore dell’impatto, si è subito messa in auto, tallonando il 22enne al volante. Quando il giovane, poi, percorsi circa 4 - 5 chilometri, si è fermato, il 50enne gli ha detto di stare calmo e non rimettersi in moto, mentre lui chiamava la polizia stradale. Sul posto, in breve, si è ritrovata una piccola folla, dal momento che sono giunti anche gli altri due amici del ciclomotorista investito, i genitori del 22enne e, chiaramente, il personale della polizia stradale, che ha riportato la calma. Una volta compiuti tutti i rilievi e ricostruito il quadro del quale si è detto, per il giovane di 22 anni non è stato possibile schivare una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso.

LANUOVAVENEZIA

Fa contromano tutta l’autostrada tra Conegliano e Venezia
E’ un giovane italiano di 22 anni, fermato dalla Polstrada dopo le segnalazioni di altri automobilista: patente ritirata e fermo amministrativo dell’auto
VENEZIA. 12 giugno 2011 - Contromano da Conegliano a Venezia Nord: incredibile e pericolosa azione di un giovane italiano di 22 anni, ubriaco alla guida. Per fortuna non c’è stato nessun incidente, ma al giovane è stata ritirata la patente.
Alle 4,30 di notte la segnalazione alla Polstrada è arrivata da alcuni automobilisti che riferivano di aver incrociato, nel tratto tra Treviso Nord e Conegliano, un’autovettura Bmw X6 che procedeva in senso contrario, le pattuglie della polizia stradale riuscivano ad intercettare e ad arrestare la marcia del veicolo in questione alla Barriera di Venezia Nord.
Il conducente, un giovane italiano di 22 anni, sottoposto al controllo dell’etilometro, è risultato avere un tasso di alcolemia pari a 1,97. Aveva percorso l’autostrada in contromano da Conegliano a Venezia Nord e nonostante la il pericolo creato, non ha comunque provocato danni agli automobilisti in transito.
Al giovane è stata contestata la guida in senso opposto a quello di marcia. Tale contestazione prevede la revoca della patente di guida e il fermo amministrativo del veicolo, oltre all’aumento di un terzo della sanzione amministrativa prevista, perché commessa nella fascia oraria 22-07.

SALERNO NOTIZIE

Scafati; ubriaco travolto dal treno, identificato il cadavere
E’ un cittadino ucraino di 57 anni l’uomo travolto da un treno il 12 giugno scorso all’altezza del passaggio a livello della tratta ferroviaria Salerno - Napoli all’altezza di Scafati. L’impatto con il treno sarebbe stato accidentale. I Primi accertamenti svolti hanno permesso di stabilire che il malcapitato, poco prima, era stato notato aggirarsi sulla sede ferroviaria in evidente stato di ubriachezza.

LA SICILIA

Caltagirone: notte «agitata» due risse in centro storico
Catania Lunedì 13 Giugno 2011 - Notte agitata, quella fra sabato e domenica, nel centro storico di Caltagirone, complici molto probabilmente i fumi dell’alcol che hanno reso particolarmente irascibili i "contendenti". Due risse si sono scatenate l’una nella zona di piazza Municipio, l’altra in quella, poco distante, della Scala di Santa Maria del Monte e delle vie attigue, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Al loro arrivo, i protagonisti del primo, violento "scambio di opinioni" (una decina di persone), avvenuto alle due circa, sono scappati, disperdendosi per le strade circostanti. Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità e che il resto della notte potesse scorrere tranquillo quando, alle 3,30, è stato lanciato un secondo allarme per una lite con spintoni e la comparsa di un coltello, con cui un giovane è stato colpito alla testa. Quest’ultimo è stato trasportato da alcuni amici al pronto soccorso dell’ospedale "Gravina" di Caltagirone, dove i sanitari gli hanno suturato la ferita: ne guarirà in una quindicina di giorni.
Sul posto, per riportare la calma e ricostruire la dinamica dei fatti, sono arrivati gli agenti di una volante del commissariato di polizia (che, soprattutto nel fine settimana, si occupano del centro storico) e i componenti di una pattuglia della Polstrada, che proprio la notte fra sabato e domenica erano impegnati in un servizio di controllo riguardante la movida calatina. Non si esclude che, nelle prossime ore, dopo una più dettagliata ricostruzione dei fatti, gli inquirenti possano identificare i rissanti e risalire, quindi, ai responsabili della notte "brava".
Mariano Messineo

RIVIERA24

ASSOLTO FABIO PINTACORONA
Violenza sessuale di gruppo alla festa di compleanno: 2 anni e 8 mesi a Vincenzo Vigliarolo
Ventimiglia, 13/06/2011- Gli altri 3 imputati, all’epoca minorenni, hanno beneficiato dell’affidamento ai servizi sociali, in prova. Superato con successo il periodo di affidamento i tre hanno ottenuto, come previsto dalla legge sui minori, l’estinzione del processo.
Si e’ concluso con una condanna e un’assoluzione il processo per la violenza sessuale di gruppo commessa, nella notte tra l’11 e il 12 ottobre del 2003, in un casolare di frazione Peglia, a Ventimiglia, dove si stava festeggiando un compleanno.
Il gup Eduardo Bracco ha cosi’ condannato, nelle forme del rito abbreviato, a 2 anni e 8 mesi di reclusione: Vincenzo Vigliarolo, all’epoca dei fatti di 18 anni, mentre ha assolto (per non aver commesso il fatto) il suo coetaneo, Fabio Pintacorona. Cinque, in totale, giovani accusati di aver abusato della ragazza, chi sotto l’effetto dell’alcol e chi anche dell’hascisc.
Gli altri tre, all’epoca minorenni, hanno beneficiato dell’affidamento ai servizi sociali, in prova. Superato con successo il periodo di affidamento i tre hanno ottenuto, come previsto dalla legge sui minori, l’estinzione del processo. L’avvocato di Vigliarolo, Pio Guido Felici, ha detto di voler attendere le motivazioni per poi ricorrere in Appello; mentre il legale di Pintacorona, Vincenzo Vingiani, si e’ dimostrato soddisfatto per la sentenza odierna. Il pm era il sostituto procuratore Maria Paola Marrali.
di Fabrizio Tenerelli

LA SICILIA

Sedicenne aggredisce 2 vigili urbani
Niscemi, il ragazzo era ubriaco e sotto l’effetto di droga: denunciato alla Procura minorile
Caltanissetta. Lunedì 13 Giugno 2011 - Il fenomeno delle liti che spesso sfociano in violente risse del sabato sera che si verificano in particolar modo nel centro storico dalle 22.30 in poi tra gruppi di giovani anche minorenni in preda ai fumi di bevande alcoliche, e a volte anche sotto gli effetti di sostanze stupefacenti leggere e pesanti, continua a rendere il tratto della via IV Novembre (compreso tra le vie Branciforte e la zona del Belvedere, la via Verdi, Largo Malerba, via Scuole, via Roma, la zona del quartiere Sante Croci ed il viale Angelo D’Arrigo) un ghetto malfamato.
Minorenni e maggiorenni, con gli occhi lucidi perché ubriachi, resi irascibili ed aggressivi anche a causa delle droghe, sono capaci di infierire a branco anche contro una singola persona e il centro storico il sabato sera diviene invivibile, quasi un’arena.
Sabato, poco dopo la mezzanotte, è accaduto che due sottufficiali della Polizia municipale e due volontari dell’Associazione nazionale carabinieri di Niscemi, sono stati aggrediti all’angolo tra le vie VI Novembre e Branciforte prima verbalmente e poi con violenza da un ragazzo di 16 anni, A. V., studente. Il ragazzo è risultato poi sotto l’effetto di bevande alcoliche e di droga del tipo cannabis.
I due sottufficiali di Polizia municipale ed i due volontari di supporto, stavano passeggiando in via IV Novembre (nell’ambito dei controlli interforze disposti per il sabato sera), quando improvvisamente il volontario dell’Associazione carabinieri, Francesco Adamo, si è visto arrivare affrontare dal minorenne il quale gli ha tolto, con atteggiamento di sfida e scherno il berretto della divisa di servizio.
Il personale della Polizia municipale, accortosi del gesto del minorenne contro il volontario dell’Anc, si è avvicinato al sedicenne che, alla richiesta del documento d’identità da parte dei due vigili urbani, ha reagito contro di loro prima con spintoni e poi colpendo violentemente con un pugno al volto l’ispettore della Pm Nunzio Bonadonna e l’assistente Emanuele Di Dio.
Nel frattempo è arrivata sul posto anche una pattuglia dei carabinieri della stazione di Niscemi che provvedeva a bloccare, insieme agli agenti della Polizia municipale, il minore in preda ad uno stato aggressivo e violento. Il minorenne è stato così accompagnato dalla Polizia municipale e dai carabinieri in caserma per gli accertamenti di rito e poi con l’autorizzazione dei genitori, è stato sottoposto al test tossicologico ed alcolico presso l’ospedale "Suor Cecilia Basarocco" che dava esito positivo per la presenza nel sangue del minorenne di un tasso alcolemico sei volte superiore al limite consentito e di sostanze stupefacenti del tipo cannabinoidi.
L’assistente della polizia municipale Emanuele Di Dio, ha riportato a causa dell’aggressione da parte del minorenne un trauma contusivo al polso ed alla mano sinistra ritenuto guaribile in tre giorni, mentre l’ispettore della Polizia municipale Nunzio Bonadonna, colpito con un pugno, ha riportato un trauma contusivo all’emivolto sinistro, al primo dito della mano destra ed uno stiramento muscolare all’avambraccio destro che sono stati ritenuti guaribili in tre giorni.
La polizia municipale diretta dal comandante Salvatore Di Martino, ha così denunciato il minorenne a piede libero alla Procura della Repubblica del Tribunale dei minori di Catania per i reati di resistenza, minaccia, violenza e lesioni personali a pubblici ufficiali.
I carabinieri di Niscemi inoltre hanno redatto sull’accaduto un’informativa sempre destinata alla Procura minorile.
A. D.

CORRIERE DELL’UMBRIA

Diciottenne prende a calci tavoli e agenti.
In manette due giovani ivoriani sorpresi a rubare all’interno dello spogliatoio di un campo di calcio. E’ stato arrestato sabato sera in piazza della Repubblica. I risultati degli eccessi del sabato sera si sono visti anche l’altra notte in piazza della Repubblica dove un ragazzo ha persino picchiato poliziotti e finanzieri
PERUGIA, 13.06.2011 - ( g.b. ) Un altro fine settimana agitato in città e in particolare in centro storico, secondo modalità che sembrano la precisa fotocopia di quanto successo qualche mese fa. Per l’ennesima volta in piazza della Repubblica un diciottenne in preda all’alcol ha iniziato a sfogare la sua rabbia contro gli arredi esterni di un noto locale. Non ha smesso di agitarsi neppure quando sul posto ha visto le divise, poliziotti e finanzieri, anzi, se l’è presa anche con loro e ha smesso solo quando sono scattate le manette. Le accuse sono diverse: infatti si parla di furto, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Un bel bagaglio di accuse rimediate in quella che sulla carta doveva essere una serata di festa, vista la chiusura delle scuole, di un giovane appena diciottenne. La sceneggiata di questo vivace soggetto è iniziata qualche ora prima, quando, dopo aver fatto il pieno di alcol, si divertiva a importunare i passanti. Visto che stava per rimediarle se l’è presa con un locale. Prima ha iniziato a danneggiare senza motivo i tavoli poi, visto che avventori e proprietari stavano perdendo la pazienza, è passato a minacciarli. A quel punto visto che la serata rischiava di degenerare è stato subito allertato il dispositivo di vigilanza attivo in centro storico ed incrementato per il fine settimana. Gli agenti della polizia di stato e della Guardia di Finanza, immediatamente intervenuti, armatisi di pazienza, hanno cercato di riportare alla calma il giovane. Impresa non semplice visto che i ripetuti tentativi di prendere con le buone la giovane furia non solo non sono riusciti a farlo calmare, al contrario, in preda a chissà quale furore indotto dalle sostanze ingerite, ha avuto una reazione ancor più violenta arrivando a scagliarsi contro i poliziotti ed i finanzieri con calci e pugni. Qualche agente è rimasto anche ferito così che alla fine sono scattate le manette e il ragazzo è stato portato in questura. Oltre ai reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale gli è stato contestato anche quello di furto in concorso con ignoti, poiché nelle prime fasi della serata, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, si era impossessato di un telefono cellulare che aveva poi passato ad un altro ragazzo in via di identificazione. Ieri mattina si è dunque svegliato con una bella lista di cose che non andrebbero fatte, dando inizio con diversi debiti alle vacanze estive. E non saranno vacanze tranquille anche per altri ragazzi, che in diverse zone della città si sono resi responsabili di furti e danneggiamenti. Per esempio per due giovani ivoriani colti nella flagranza del reato di furto aggravato con l’aggiunta di resistenza a pubblico ufficiale. I due sono stati arrestati perché sorpresi a rubare all’interno degli spogliatoi di un campo sportivo di Ellera di Corciano le sacche dei ragazzi che si stavano allenando. Qualcuno ha dato l’allarme e il tempestivo arrivo della polizia li ha bloccati prima che riuscissero a scappare. Come se non bastasse uno dei due ha anche opposto resistenza al controllo degli agenti procurando loro lievi lesioni. E’ stato invece denunciato un minore ecuadoriano per furto aggravato, sorpreso a impossessarsi di alcune bottiglie di superalcolici che aveva nascosto all’interno dei pantaloni. Il ragazzino entrato in un supermercato di Ferro di Cavallo, dopo aver preso due bottiglie di whisky, ha tentato di nasconderle nei pantaloni. Arrivate alle casse i dispositivi antitaccheggio hanno allertato la vigilanza che ha poi chiamato la polizia

LE VOCE DI ROVIGO

Il 24enne avrebbe sottratto il veicolo al 21enne con il quale era in vacanza
Ubriaco sull’auto dell’amico: nei guai
Fermato dai carabinieri: la Punto zigzagava lungo la strada, il controllo è scattato
Lorenzo Zoli
ROSOLINA MARE (Rosolina) - La sua auto, secondo le contestazioni dei carabinieri, zigazagava per le strade di Rosolina Mare, nelle prime ore del mattino di sabato scorso, con le frecce che, all’improvviso, si accendevano senza alcun motivo plausibile. Sono state, a quanto reso noto, proprio queste stranezze a fare sì che i carabinieri della stazione di Rosolina Mare, che ha inaugurato la propria stagione estiva lo scorso 1° giugno, decidessero di fermare la Fiat Punto sulla quale si trovava il giovane. Questi, alla richiesta di presentare i documenti fatta dall’equipaggio della Gazzella, avrebbe reagito in una maniera abbastanza confusa, facendo fatica a parlare e a coordinare i movimenti. I militari, poi, a quanto reso noto, hanno notato anche i suoi occhi lucidi e il suo alito, tipico di chi ha bevuto alcolici. I militari, a quel punto, hanno deciso di procedere a un controllo con il precursore, vale a dire quello strumento che, pur non riuscendo a misurare il tasso alcolemico di una persona, è comunque in grado di rilevare se questa abbia bevuto o meno. In base alle contestazioni poi elevate a carico del giovane conducente, allora, pare che il controllo abbia dato esito positivo; impossibile, tuttavia, sapere quanto esattamente avesse bevuto il ragazzo, dal momento che pare che abbia rifiutato di sottoporsi al successivo controllo con l’etilometro, che avrebbe avuto proprio questo scopo. Dai controlli dei documenti, poi, non sarebbero arrivate buone notizie per il 24enne, residente fuori provincia, dal momento che i carabinieri hanno rilevato che la sua patente di guida risultava revocata e che, inoltre, l’auto sulla quale si trovava era intestata a un’altra persona, vale a dire un giovane polesano di Rosolina di 21 anni, con il quale risulta che il 24enne divida la stanza in un albergo del luogo. Secondo la dinamica dei fatti ricostruita dai carabinieri, il 24enne avrebbe deciso di farsi un giro sull’auto dell’amico senza avvertirlo e, quindi, si sarebbe messo al volante, non essendo, tuttavia, in grado di condurre l’auto nella maniera adeguata. Un particolare che, chiaramente, non poteva passare inosservato alla pattuglia dei carabinieri che si trovava impegnata, in quel momento, in un servizio di pattugliamento e controllo del territorio. Una volta capito cosa, secondo questa ricostruzione, fosse successo, i militari hanno riconsegnato la vettura al legittimo proprietario, portando anche il 24enne in albergo. Un intervento che, ancora una volta, conferma l’importanza dell’attività della stazione carabinieri di Rosolina Mare, aperta per la stagione estiva.

TGCOM

Biella, in moto ubriaco e senza il casco: 17enne perde 23 punti della patente
Il minorenne dovrà pagare anche una multa da 2000 euro
Ventitrè punti della patente decurtati, 2000 euro di multa e fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni. E’ costata parecchio a un giovane biellese di 17 anni fermato dopo un breve inseguimento dalla polizia, la bravata di scorrazzare a bordo di una moto ubriaco e senza casco. Ai controlli il giovane è risultato positivo all’etilometro con un tasso di 0,7g/l. Numerose le denunce, oltre a quella per guida in stato di ebbrezza.
Oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, a carico del 17enne sono stati redatti verbali anche per mancato rispetto dell’alt della polizia, velocità non commisurata alle condizioni della strada, guida senza casco e mancata registrazione del passaggio di proprietà del veicolo.

CORRIERE DI SIENA

Fuori strada con l’auto dopo aver bevuto un bicchiere di troppo.
Sulla strada di Gragnone.
AREZZO, 13.06.2011 - Ha alzato un po’ troppo il gomito ed è uscito di strada con la sua auto che ha finito con il ribaltarsi in mezzo ad un campo. Un quarantanovenne aretino, rimasto fortunatamente illeso nell’incidente, si è visto però ritirare la patente di guida e adesso dovrà rispondere del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica: nei suoi confronti è infatti scattata una denuncia a piede libero. L’incidente risale alle 22.30 di venerdì ed è avvenuto lungo la strada di Gragnone. Stando ad una prima ricostruzione gli agenti della Polizia municipale intervenivano per rilevare la dinamica dell’incidente che vedeva coinvolta una Suzuki Maruti. La vettura era uscita dalla strada, finendo con il ribaltarsi in un terreno che si trova al di sotto della carreggiata. Il conducente non aveva riportato ferite, ma ai vigili non sfuggiva il fatto che l’uomo aveva bevuto un bicchiere di troppo. Conferma che è arrivata dal test dell’etilometro

LECCEPRIMA

Chiama il 112 per tentata rapina ma finisce denunciato
Un uomo di 54 anni, ieri sera, ha collezionato una serie di accuse. I carabinieri lo hanno trovato in stato di ebbrezza, con una pistola giocattolo riposta nell’auto malmessa e senza assicurazione
PRESICCE (lunedì 13 giugno 2011) – Ha raccontato ai carabinieri di aver subito, da parte di due individui, un tentativo di rapina avente ad oggetto la sua auto, ma la ricostruzione, nel giro di pochi minuti, si è rivelata insostenibile. Alla fine, per un 54enne di Presicce, G.B., è scattata la denuncia per simulazione di reato, procurato allarme, guida in stato di ebbrezza ma anche violazione della legge relativa al possesso di armi.
L’ultimo capo di imputazione è scattato perché i carabinieri si sono accorti della presenza - nel vano portaoggetti - di una pistola giocattolo che, priva del tappo rosso, sembrava assolutamente identica ad una vera arma. Quando l’uomo ha aperto lo sportellino per prendere la carta di circolazione che gli era stata richiesta, i militari hanno notato l’oggetto e proceduto alla verifica. La vecchia Fiat Tipo di colore grigio è risultata anche sprovvista di assicurazione.
L’episodio è avvenuto nella serata di ieri. La centrale operativa del 112, dopo aver ricevuto la telefonata da parte dell’uomo, ha inviato una pattuglia della stazione di Presicce sulla strada indicata. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno notato l’auto, piuttosto malmessa, procedere lentamente. Alla vista dei militari, il conducente è sceso dalla vettura e si è premurato di raccontare la “sua” versione dei fatti.
Due uomini, forse albanesi, forse rumeni, si sarebbero avvicinati per derubarlo dell’auto. Nella concitata quanto confusa ricostruzione, tuttavia, le contraddizioni sono subito emerse: i malviventi, infatti, avrebbero agito a volto coperto, poi a volto scoperto, infine nuovamente col volto travisato. Secondo il 54enne i due lo avrebbero minacciato con una pistola, duplicatasi nella seconda versione dei fatti per poi ritornare ad essere una sola con l’ausilio, forse, di un coltello.
Le condizioni della Fiat Tipo, inoltre, sono apparse subito così precarie (montava anche il ruotino di scorta) da far immediatamente dubitare che ci fossero in giro dei malviventi disposti a farsene carico. L’evidente stato di ebbrezza dell’uomo ha suggerito ai carabinieri di sottoporlo alla prova dell’etilometro, i cui risultati hanno confermato la presenza di un tasso alcolico ben oltre il limite consentito dalla legge. La vettura è stata sequestrata, per mancanza dell’assicurazione obbligatoria, e la patente ritirata.

CORRIERE ADRIATICO

La polizia al Lido riporta la calma
Ubriaco contesta Zelig
Fano Il fuoriprogramma nell’apprezzato spettacolo comico degli artisti di Zelig, sabato sera al Lido, è stato l’intervento di una pattuglia del commissariato di polizia per indurre alla moderazione uno spettatore un po’ troppo su di giri.
La chiamata al 113, con l’ausilio risultato poi superfluo di una pattuglia della polizia municipale, è partita in seguito alle molestie arrecate al pubblico da una persona visibilmente alterata dall’alcol. Costui reagiva negativamente alle battute dei comici, contestando la loro interpretazione in un modo rumoroso e provocatorio, insopportabile per gli altri spettatori.
L’arrivo dei poliziotti, che hanno parlato con lo spettatore intemperante, è risultato decisivo per contenerne le esternazioni, tanto che non è stato assunto alcun provvedimento nei suoi confronti. L’uomo era in compagnia del figlio minorenne.

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 13 GIUGNO 2011
POLIZIA STRADALE
Troppo alcol, ritirate sei patenti di guida
LUCCA. Hanno operato lungo le strade fino all’alba per la prevenzione delle stragi del sabato sera: le pattuglie della polizia stradale coordinate dal dirigente provinciale Marco Tangorra hanno passato al setaccio decine di auto.
Il bilancio parla di 75 veicoli e 83 persone controllate, una persona sanzionata amministrativamente e cinque denunciate per guida in stato di ebbrezza alcolica.
La Polstrada ha ritirato sei patenti perché i conducenti erano in stato di ebbrezza alcolica.
Con riferimento all’attività del conducente e dei trasportati sono state contestate altre 4 violazioni amministrative per mancanza di documenti e omessa revisione veicolo.
Un lavoro quanto mai utile quello della polizia stradale, che vigila sulla sicurezza dei cittadini. Non tutti, come dimostrano i dati resi noti dal dottor Tangorra, rispettano le più elementari norme di comportamento. Mettersi al volante dopo aver bevuto una quantità eccessiva di alcol rappresenta un enorme pericolo per sé e per gli altri perché l’alcol ha effetti devastanti.
Basti pensare che ritarda enormemente i riflessi e che se assunto in quantità eccessive serie ripercussioni.

JULIENEWS

Sorrento, serata “anti-iella” con birre artigianali e pizze “portafortuna”
Abbinamenti e degustazioni di birre artigianali e di pizze “portafortuna” saranno i protagonisti della serata “anti-iella” organizzata dall’associazione Slow Sud e dal ristorante Le Tre Arcate di Piano di Sorrento per venerdì 17 giugno, a partire dalle ore 21. (*)
Ad attendere tutti coloro che, vincendo ogni superstizione, decideranno di uscire di casa, ci saranno cinque tipi di pizza – caprese con mozzarella di bufala dop, margherita, ortolana, ai quattro formaggi, salsiccia e broccoli – e altrettante birre rigorosamente artigianali: Syrentum del Birrificio Sorrento, Oro di Napoli di Maneba, Marzen di Saint Jonh’s Bier, Cubulteria di Karma e Irish Ale de Il Chiostro.
Per finire in dolcezza, un dessert preparato dal maître pâtissier Luciano Russo.
Ad illustrare segreti e curiosità sul mondo brassicolo sarà Giuseppe Schisano, mastro birraio del Birrificio Sorrento, inventore della ricetta dell’apprezzatissima birra aromatizzata alle bucce di limone di Sorrento igp.
Ospite della serata anche il responsabile commerciale del birrificio, Francesco Galano, che renderà noti alcuni dati sul settore.
Al termine dell’evento – introdotto da Alessandro Russo, patron de Le Tre Arcate e dal presidente di Slow Sud, Luigi D’Alise – si potrà acquistare un cofanetto di speciali birre artigianali selezionate per l’occasione.
Informazioni e prenotazioni ai recapiti 0815321849 e 3316648060.
Il costo della serata è di 30,00 euro, comprensivo della quota di iscrizione all’associazione.

(*) Nota: la birra analcolica è sicuramente miglior portafortuna di tutte le altre birre.

INFORMAZIONE.IT

Vino rosso: meglio bere un bicchiere che non berlo per niente
Dieta & Alimentazione - Nutrirsi sano
Lunedì 13 Giugno 2011 - “Il vino fa buon sangue”, dicevano i nostri nonni, costringendoci a volte a sorseggiare qualche goccia del prezioso “nettare”. Ma avevano ragione a sostenere che il vino facesse bene? Astemi, aprite bene le orecchie…
Stando alla ricerca tutta made in Italy “The Mediterranean diet: a cultural journey”, pubblicata sul The Lancet, bere con moderazione è meglio che non bere affatto. Ancora una volta, la virtù sta nel mezzo: sul bere troppo e non bere, vince la moderazione.
La ricerca, degli italiani Roberto Ferrari e Claudio Rapezzi, dimostra, infatti, che chi consuma vino, rispetto a chi sceglie la birra, tende a seguire le regole della dieta mediterranea e quindi a mangiare in modo salutare consumando in abbondanza cereali, pesce, verdure, olio.
Ma è soprattutto agli stati Generali del Chianti, lo scorso 10 giugno al Palazzo dei Congressi, che si è cercato di fare il punto. Durante il convegno organizzato dal Consorzio Vino Chianti il ricercatore Francesco Sofi ha proposto un percorso attraverso le ricerche “pro vino rosso” durante i pasti, a partire dal 1972, anno in cui la letteratura scientifica sottolineò il “paradosso francese”, usato da produttori, sommelier e persino medici (ovviamente bevitori) per perorare l’impiego del vino a tavola, sostenendo la correlazione tra consumo di vino rosso e bassa incidenza delle malattie cardiovascolari.
Da parte nostra, avevamo già decantato le virtù antiossidanti e "brucia-grassi" del vino e spiegato perché l’uva fa bene al cuore.
Ora il via libera ad un consumo responsabile sembra essere definitivo, parola della ricerca italiana. (*)
Roberta Ragni

(*) Nota: più che della ricerca questa è la parola dei produttori. È una vecchia storia ormai, sono sufficienti gli organizzatori e l’ambientazione della ricerca per definirne la scientificità. Secondo il Ministero della Salute il vino da solo è responsabile di oltre venti mila morti, anche se si dimostrasse che altrettante vite vengono salvate da un bicchiere di vino, rimane sempre la constatazione che tutti i suoi presunti benefici sono ottenibili con altri alimenti e altri comportamenti meno rischiosi.

© asaps.it
Martedì, 14 Giugno 2011
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