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Roma - Ricorso a multe, fa fede il timbro postale

Decisione della Suprema Corte di Cassazione

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS), 16 giugno 2011 – Per la validità del ricorso contro una multa fa fede il timbro postale. A stabilirlo è la seconda sezione civile della Suprema Corte di Cassazione. Con la sentenza n. 12932 del 13 giugno, i giudici del Palazzaccio hanno accolto la richiesta di un cittadino che aveva fatto timbrare il suo ricorso a pochi giorni dal termine legale massimo, ma che le poste avevano consegnato in ritardo, ovvero dopo il 30esimo giorno. In questo modo gli “Ermellini” hanno ribaltato la sentenza della corte d’appello di Palermo, città dove era stata contestata l’infrazione. Come nella maggior parte dei concorsi o delle attività che richiedono un limite temporale per l’invio di documentazione tramite le poste, anche in questo caso fa fede il timbro postale. Se poi le poste, per qualsiasi motivo, non riescano a far rientrare la consegna in cancelleria del ricorso entro i tempi utili, non sarà colpa del trasgressore. Il massimo grado di giudizio italiano ha tenuto in considerazione anche il decreto legislativo numero 546 del 31 dicembre del 1992, prevedendo così di evitare di produrre, per quanto possibile, criteri di inammissibilità dei ricorsi contro l’amministrazione da parte del cittadino. In questo modo un’attività materiale come il trasporto di una documentazione, non rientra più tra le "attività assoggettanti" e di conseguenza risulta essere pari ad una consegna brevi mano effettuata il giorno della timbratura postale. (ASAPS)

 

Giovedì, 16 Giugno 2011
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