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Rassegna alcol e guida del 16 giugno 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

CORRIERE.IT

Bergamo, vodka per festeggiare la fine della scuola

12enne in ospedale

La ragazzina, in coma etilico, ricoverata in ospedale.

Lo zio denuncia il negozio che ha venduto la bottiglia alla minorenne

Voleva festeggiare la fine dell’anno scolastico con un’amica, così è andata al supermercato a comprare una bottiglia di vodka, da bere per la strada: così una ragazzina bergamasca di 12 anni è finita in coma etilico ed è stata ricoverata in ospedale, dove i medici l’hanno tenuta in osservazione una notte, prima di rimandarla a casa.

È accaduto lunedì pomeriggio in provincia di Bergamo. Dopo la bravata, uno zio della ragazzina, che frequenta la seconda media in un paese dell’Isola bergamasca, si è presentato in caserma dai carabinieri per sporgere denuncia contro il negozio che ha venduto la bottiglia di vodka alle due dodicenni. La legge punisce infatti chi somministra alcolici ai minori di 16 anni. “La nostra cassiera ha già ricevuto per questo una lettera di richiamo - spiega all’Eco di Bergamo, che oggi riporta la notizia, il titolare della catena a cui appartiene il negozio - ma la colpa non può essere solo del supermercato, i genitori siano più attenti ai comportamenti dei loro figli”.

VITA E SALUTE

La lobby delle bevande alcoliche

di Ennio Palmesino

Il Sunday Times ha condotto un’indagine durata 8 mesi in cui ha fatto contattare una sessantina di parlamentari europei da suoi giornalisti sotto mentite spoglie. Lo scopo era quello di rappresentare ai parlamentari interessi di varie industrie (ipotetiche) e verificare se questi parlamentari erano disposti a far passare (o modificare) regole comunitarie, allo scopo di non danneggiare o favorire gli interessi di quelle industrie. Si proponeva in cambio una remunerazione. Sembra che 4 di questi parlamentari abbiano abboccato all’esca, anche se poi, a notizia diventata pubblica, essi abbiano presentato una serie di giustificazioni.

Sull’eco di questa notizia, l’associazione giovanile Active www.activeeurope.org presente in molti paesi europei, che ha come motto “sobrietà, amicizia e pace” ha voluto capire meglio cosa succede nei corridoi del Parlamento Europeo, e, per esempio, ha scoperto che esiste un “Club della Birra”. Certamente essere iscritti a questo club non è motivo di biasimo di per sé, in quanto si può aderire per passione personale, ma esiste il forte dubbio che l’adesione possa implicare anche la difesa degli interessi di una ben individuata industria.

Aderiscono a questo club anche i parlamentari italiani Borghezio Mario, Fontana Lorenzo, Salvini Matteo, Scurria Mario e Speroni Francesco.

Il Club ha un sito web e le grandi marche che stanno dietro a questo Club pare abbiano organizzato eventi molto sofisticati, regalando borse contenenti prodotti gratis. Una squadra di giovani di Active ha cercato di andare a vedere in cosa consistono questi eventi, ma sono stati scoperti e sono stati allontanati.

Il Club della Birra sostiene fra l’altro che “..la birra è parte dell’eredità e della tradizione europea ed il Club vuole sostenere la crescita del settore birraio in Europa”. La crescita del settore significa più consumo di bevande alcoliche, e maggior consumo significa aumentare i danni causati da tale consumo, significa più genitori che si dedicano al bere trascurando i loro bambini, significa più giovani che trascurano le cose più importanti come la scuola e lo sport. Le bevande alcoliche fanno già (almeno) 125 miliardi di euro di danni sanitari e sociali in Europa.

Dovremmo batterci per un’Europa più attenta ai bambini ed ai giovani, non alle industrie ed alle loro potenti lobbies. Perché non c’è un Club dedicato ai bisogni dei giovani?


LA NAZIONE (Firenze)

Beviamo più vino ma pretendiamo che sia fatto bene

CARA NAZIONE...

RISPONDE PAOLO PELLEGRINI CAPOSERVIZIO DE LA NAZIONE

CARA NAZIONE,

leggo che il vino italiano è diventato il numero uno al mondo, e che si è sorpassata la produzione della Francia. (*) Però leggo pure che il Chianti, la nostra più importante denominazione, vuole cambiare “look“ per andare a caccia dei giovani, la fascia meno interessata al consumo: infatti preferiscono tracannare pinte di birra, o cedere alle sirene dei superalcolici. Vino italiano vincente fuori e sconfitto in patria?

Luciano R., Siena (via mail)

Risponde Paolo Pellegrini caposervizio de La Nazione

CARISSIMO LUCIANO,

è vero: il vino italiano è il numero uno del mondo. In quantità, di sicuro. In qualità, si potrebbe ancora discutere: sono stati fatti passi avanti enormi, le classifiche delle “bibbie” internazionali premiano sempre di più i nostri produttori e i nostri vigneti, che investono con passione e sacrificio, e il caso del Chianti, che lei opportunamente ha citato, è proprio la prova di questa gran voglia di crescere. Però, chissà perché, la qualità media dei vini francesi è forse ancora un pizzichino più alta, e intanto si fanno avanti — e pericolosamente — Paesi emergenti in grado di offrire buoni prodotti a prezzi notevolmente inferiori ai nostri. Quindi, piano a cantare vittoria se la nostra produzione di uve ha scalato il podio. All’estero ci apprezzano, ma, a detta di Consorzi e produttori, ancora non sappiamo fare squadra. I prezzi restano alti, perché sulle aziende gravano costi impossibili e fiscalità capestro. E i giovani, dice lei, bevono poco: perché il vino buono costa, perché gli etilometri, e via dicendo. E dunque: per conquistare ancora più mercato, si faccia di tutto, intanto, per produrre vino buono. Il resto verrà.

Paolo Pellegrini

(*) Nota: i francesi sono stati intelligenti e – stanchi di buttare denaro per distruggere le eccedenze di produzione di vino invenduto – hanno saggiamente diminuito la produzione.

Gli italiani si sono dimostrati primi del mondo in masochismo: mantenere la produzione a livelli di molto superiori alla capacità di commercializzazione significa che continueremo a buttare un sacco di denaro pubblico per distruggere il vino in eccesso.

In questi giorni nei media italiani sono stati in molti a esultare per questa vittoria.

IL GAZZETTINO (Padova)

OVUNQUE Una stazione mobile della Polizia municipale. L’alcol test verrà effettuato sul posto

NOVENTA La polizia locale sarà dotata di una stazione mobile

Stop a "guida alcolica"

Il test sugli automobilisti verrà effettuato sul posto

di Cesare Arcolini

Tempi duri per chi si mette al volante anche dopo aver bevuto alcolici. È imminente la presentazione di una nuova stazione mobile che sarà presa in dotazione dagli agenti della Polizia locale comandati da Mario Carrai.

Per Noventa è una novità assoluta che andrà a completare i mezzi a disposizione del distretto che attualmente può contare su due auto di servizio. La vera novità sarà rappresentata dall’acquisto di tutto il necessario per effettuare in strada l’esame dell’etilometro. (*) Gli agenti potranno contare anche su un computer portatile con il quale velocizzare la tempistica di intervento in caso di denuncia, rilevazione di incidenti stradali o semplici sanzioni amministrative. Si tratta per il Comune di un’importante conquista in materia di sicurezza, in una zona della provincia dove soprattutto nel fine settimana sono parecchi gli automobilisti che si muovono per recarsi nelle discoteche del comprensorio.

Attualmente il distretto dei vigili di Noventa è composto da quattro agenti più il comandante. In questi giorni i vertici comunali si stanno incontrando per capire se sarà possibile organizzare servizi serali nel corso dell’imminente estate che vadano ad integrare l’operato dei carabinieri. Molti i fenomeni su cui si stanno concentrando i vigili locali, a cominciare dall’individuazione di possibili nuclei di cittadini stranieri ammassati in monolocali, il controllo dei lavoratori tessili cinesi, il monitoraggio delle slot machine nei bar e soprattutto la sicurezza stradale.

Oltre al telelaser, già in dotazione, sarà possibile l’utilizzo dell’alcoltest probabilmente entro fine mese.

«Il nostro intento come amministrazione - sottolinea il sindaco Alessandro Luigi Bisato - è quello di tutelare la sicurezza di tutti e per farlo abbiamo a disposizione un corpo di agenti e di carabinieri che faranno di tutto per far rispettare le regole. La prevenzione è un aspetto fondamentale, che non vogliamo tralasciare».

(*) Nota: queste sono notizie importanti.

Ci sono troppo poche pattuglie e troppo pochi etilometri per le nostre strade.

La lotta contro la guida in stato di ebbrezza, a tutela di una maggiore sicurezza stradale di tutti, deve giocoforza partire da qui.

IL TEMPO (Roma)

Aveva il torace schiacciato. La polizia sta esaminando i frammenti di un fanale

Trovato in un lago di sangue Caccia al pirata di via Cavour

Vittima È un egiziano di 41 anni. È morto in ospedale

All’inizio si era pensato a un malore, poi a un accoltellamento. Ma poi sono stati trovati alcuni frammenti di vetro. E gli investigatori hanno iniziato la caccia all’ennesimo pirata della strada. A perdere la vita è stato un egiziano di 41 anni, che ieri mattina alle 5 è stato trovato in una pozza di sangue in largo Visconti Venosta, all’incrocio con via Cavour, a poca distanza dalla fermata della metropolitana. Gli agenti del commissariato Esquilino stanno esaminando i frammenti di un fanale. L’uomo era stato trovato da alcuni passanti che in un primo momento avevano pensato a un malore. Ma poco dopo è stato accertato che la morte, avvenuta in ospedale, era stata causata per lo schiacciamento del torace. La polizia ha visionato i filmati delle telecamere per cercare di risalire all’auto del responsabile. Al momento non è certo se l’uomo sia stato travolto mentre stava attraversando la strada. Infatti, potrebbe essere stato schiacciato quando era già disteso in terra. Un’ipotesi plausibile visto che l’egiziano quando è stato investito era ubriaco. Questa è la terza vittima di pirati della strada nel giro di pochi giorni. Il primo a morire è stato un bosniaco travolto da un romeno ubriaco in via di Rocca Cenzia. Un altro pirata della strada nella notte tra sabato e domenica scorsa alla guida di un fuoristrada ha travolto e ferito gravemente in via Casilina un giovane somalo di 25 anni, ex occupante dell’ex Ambasciata Somala in via dei Villini. L’assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma, ha cercato di tranquillizzare i romani: “La diminuzione degli incidenti mortali (-23%) o con feriti (-16%) dimostra come l’Amministrazione capitolina sia impegnata in prima linea sul tema della sicurezza stradale, attraverso campagne di prevenzione e di educazione». Il riferimento è alle accuse arrivate dal Pd. Il consigliere comunale Dario Nanni ha messo il dito nella piaga: «Roma ha il record in Europa per le vittime della strada. In meno di una settimana siamo al terzo tragico investimento di un pedone. Quello di via Cavour è l’ennesimo pirata della strada che si è dato alla fuga”.

Red. Cro.

IL GAZZETTINO (Venezia)

ALCOLISTI ANONIMI

Una sede aperta a Castello per combattere l’etilismo

Appello degli Alcolisti Anonimi contro ogni forma di eccesso all’ubriachezza. In questi giorni i soci dell’associazione hanno lanciato un grido di allarme sul fenomeno dell’alcolismo. Chi volesse mettersi in contatto con l’associazione può rivolgersi al seguente indirizzo: Fondamenta della Tana, 1923/A, Castello, telefono 041-5209933. Su richiesta sarà fornito l’elenco dei gruppi presenti anche nella provincia di Venezia dove chiunque comodamente potrà rivolgersi a seconda della propria residenza. Tutti possono partecipare, uomini e donne di ogni età.


LIBERTA’

Troppe stragi sulle nostre strade dovute a chi guida ubriaco

Gutturnio e prodotti tipici per il "Cuore di Piacenza"


LA NAZIONE (Empoli)

Non passa notte senza una rissa tra ubriachi e alla mattina si cammina sui cocci di bottiglia


LA NUOVA FERRARA

a suon di feste tra fiumi di birra e piatti a base di toro

© asaps.it
Venerdì, 17 Giugno 2011
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