ROMATODAY LIBERTA’ QUOTIDIANO DI SIRACUSA “Brindi… amo”: progetto contro l’abuso di alcol Sarà presentato giovedì prossimo nella sala Costanza Bruno della Provincia 21.6.11 - Giovedì prossimo nella Sala Costanza Bruno alle ore 10 sarà presentato il progetto“Brindi…amo” promosso dal Centro Antiviolenza La Nereide e Cittadinanzattiva. Si tratta di un percorso educazionale rivolto ai giovani consumatori per la consapevolezza nell’uso delle bevande alcoliche. L’iniziativa si rivolge ai giovani consumatori, agli studenti delle scuole elementari nel secondo ciclo sino agli istituti medi superiori, alle famiglie, agli operatori del settore, prevede tra le sue attività una serie di iniziative di promozione quali convegni, iniziative presso locali e centri di aggregazione giovanile come discoteche, palestre, analisi dell’uso nonché incontri con le scolaresche ai quali parteciperanno tutti i soggetti coinvolti nel progetto tra cui anche le forze di polizia, operatori del settore della distribuzione e della ristorazione. Gli obiettivi dell’intervento sono creare una coscienza responsabile nei giovani consumatori nell’uso delle bevande alcoliche; creare una sensibilizzazione e informazione collettiva sul problema dell’alcolismo e sui danni diretti provocati dalle sostanze alcoliche; realizzare un’analisi comportamentale e delle motivazioni dei giovani all’uso e abuso di bevande alcoliche; creare una corretta informazione sull’abuso dell’alcol sulla dipendenza e sui rischi per le fasce in fase evolutiva. Creare un corretto stile di vita e di rispetto dell’individualità e delle forme di socializzazione collettiva. Il progetto è finalizzato a predisporre i giovani coinvolti, attraverso la conoscenza, ad un comportamento corretto. Secondo gli orientamenti pedagogici, una corretta informazione rende i giovani, soggetti responsabili tanto da limitare l’uso delle sostanze alcol Crediamo che il rispetto del proprio corpo, la consapevolezza del rischio a cui il soggetto è esposto nell’abuso di sostanze alcoliche, la qualità della vita soprattutto delle giovani generazioni, passi proprio da una corretta informazione. IL TEMPO Salute: esperti Usa, zero alcol alla guida, nessun limite e’ sicuro Roma, 20 giu. (Adnkronos Salute) - Quando si guida, meglio non bere neanche un bicchiere di vino. Perché, anche a bassissime quantità, l’alcol può essere pericoloso. Lo sostengono gli esperti dell’università di San Diego (Usa) sulla rivista ’Addiction’, spiegando di essere giunti a questa conclusione esaminando i dati del Fatality Analysis Reporting System americano. Dal database emerge che quasi 1,5 milioni di persone sono morte fra il 1994 e il 1008 negli States per incidente stradale. E gli studiosi, analizzandoli, hanno scoperto che questi eventi sono comunque più gravi del 36% quando l’alcol è presente anche in piccole quantità nel sangue dei guidatori. Anche ai minimi livelli del tasso alcolemico consentito negli Usa, spiegano, ci sono 4,33 incidenti gravi ogni incidente non grave, mentre quando il guidatore è sobrio questa proporzione scende a 3,17 eventi gravi per ogni incidente non grave. (*) (*) Nota: il tasso alcolemico consentito alla guida è 0,8 grammi/litro in tutti gli stati Usa. IL QUOTIDIANO ITALIANO Alcol, un vizio che si trasmette da genitori a figli‘ ”Tale padre (o madre), tale figlio” si dice ed ora è anche scientificamente provato. Pare, infatti, secondo un sondaggio della Joseph Rowntree in Foundation, ente della Gran Bretagna che si occupa di ricerca e sviluppo sociale, e soprattutto di dipendenze, che i gusti dei genitori, anche quelli alcolici si trasmettono da genitore a figlio. Se un genitore ha il vizio di bere, probabilmente anche il figlio acquisirà la stessa abitudine: gli adolescenti che hanno visto i propri genitori bere hanno il doppio delle probabilità di prendere loro stessi questo vizio. (*) Il campione preso in esame e composto da 5700 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 16 anni ha risposto a diverse domande riguardanti il loro rapporto e quello dei loro genitori con l’alcol. Il risultato del sondaggio mostra che le possibilità che gli adolescenti possano bere alcol e ubriacarsi salgono in modo esponenziale se questi hanno la possibilità di uscire il sabato sera e restare fuori fino a tardi, sapendo di non poter essere raggiungibili dai genitori che non sanno dove sono. Anche i film con il ‘bollino rosso’, quelli appunto vietati ai minori, sono fattore di aumento del rischio se visionati senza la dovuta sorveglianza di un adulto. Scendendo nel particolare del sondaggio: un quarto dei ragazzini tra i 13 e i 14 anni di età ha avuto più di una volta l’esperienza della ‘sbronza’, rispetto al 52% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni. Claire Turner della Joseph Rowntree Foundation ha quindi sottolineato l’importanza di un buon esempio in famiglia: “Questa ricerca dimostra che i genitori possono avere maggiore influenza sul comportamento dei propri figli adolescenti, come forse molti hanno pensato. Cosa dicono e come si comportano entrambi i genitori ha un forte impatto sul bere degli adolescenti, bere regolarmente, e bere in eccesso”. La probabilità che un adolescente cada nel vizio dell’alcol raddoppia se questo esce più di due sere con gli amici e molto conta anche l’influenza che il ‘gruppo’, la ‘comitiva’, gli ‘amici’ hanno su un ragazzino. Il rischio diventa ben quattro volte maggiore se le uscite sono quotidiane. “I risultati del sondaggio – spiega ancora Turner – suggeriscono che gli sforzi per migliorare il comportamento riguardo il bere tra i giovani, a livello di politica nazionale sono, più diretti a sostenere ed educare i genitori. Questo dovrebbe includere messaggi positivi per i genitori su come essi possono influenzare il comportamento dei loro figli e sottolineare l’importanza del consumo di alcol dei genitori e su come i loro ragazzi vedono e pensano al riguardo. Le scuole potrebbero anche essere un canale di informazione, ricevendo messaggi mirati ai genitori incoraggiando azioni in momenti specifici dello sviluppo dei loro figlio”. Insomma, ‘chi va con lo zoppo, impara a zoppicare’: i ragazzi, gli adolescenti sempre più spesso emulano o semplicemente seguono gli esempi che hanno intorno a loro, per questo si dovrebbe sempre essere di buon esempio, per farli crescere nel modo più sano possibile. Mariangela Deliso (*) Nota: non è propriamente una scoperta scientifica. Se non fosse così scontata la presenza degli alcolici in famiglia, a tutti sembrerebbe logico che il bere dei genitori influenza i figli. CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS Omicidio doloso per chi causa un incidente mortale sotto effetto di droghe o alcol Caro Severgnini, mi permetto di segnalare la raccolta di firme online per la presentazione di un disegno di legge che introduca il reato di omicidio doloso per chi causa un incidente mortale sotto effetto di droghe o alcol. Il progetto è promosso dall’Associazione Lorenzo Guarnieri (http://www.lorenzoguarnieri.com), dal Comune di Firenze, dall’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, cui io stessa sono iscritta da due anni, e altri enti. Trovate tutti i riferimenti alla campagna in questo sito:http://www.omicidiostradale.it, - Per la sottoscrizione è necessario indicare, oltre ai propri dati, un documento d’identità. Spero che qualcuno di voi sottoscriva, come già ho fatto io, questa proposta di legge: oggi se una persona ubriaca o drogata (o entrambe, come l’investitore di Lorenzo Guarnieri) si mette alla guida e uccide qualcuno, tra riti abbreviati, sconti e riduzioni vari di solito se la cava con una condanna a due anni, il che vuol dire nemmeno un giorno di carcere. Grazie. Giulia Geroldi, giulia.geroldi@zafir.it RICEVIAMO DALL’ACAT TRENTINO XIXX Interclub Provinciale dei Club Alcologici Territoriali del Trentino Si è svolto domenica 19 giugno 2011 al Centro Sportivo di Borgo Valsugana il 29esimo Interclub Provinciale dei Club Alcologici Territoriali (metodo Hudolin) del Trentino dal tema “Parliamoci chiaro”. Si sono visti amici dell’APCAT Alto Adige, delle Acat di Feltre, di Verona, di Brescia, dell’amico Baraldi nonché le Acat trentine rappresentate da tutti i Club. La presenza del settore pubblico, esclusi coloro che hanno inviato un messaggio giustificativo e l’Azienda Sanitaria provinciale e locale, era del solo Comune di Borgo Valsugana con l’Assessore alle Politiche sociali Marilena Segnana e l’Assessore alla cultura Enrico Galvan, presenti per tutta la giornata. Dopo l’apertura e la relazione del presidente il dibattito è condotto da Susi Doriguzzi che pone l’attenzione su alcuni spunti emersi dal discorso introduttivo su cui è bene sentire “più voci”. Le testimonianze succedutesi hanno posto l’attenzione sull’immancabile utilità del Club come punto di scambio, di confronto per un cambiamento. E’ indispensabile quindi parlarsi, confidarsi, creando le basi su cui costruire qualcosa che arricchisca tutte le persone nei Club e nella comunità; molte volte siamo assertori di questa importanza, ma non sempre è così. Il Club è formato da famiglie che insieme condividono un pensiero per nuovi stili di vita sani, ma affinché questo diventi realtà è opportuno dar loro le informazioni base su alcuni processi formativi indispensabili per una buona riuscita. Intendo parlare delle Scuole Alcologiche Territoriali di 1° e 2° modulo fondamentalmente importanti per una crescita “educativa” del Club…Questi concetti sono stati ben assimilati dai presenti rimarcando la necessità di informare non solo a livello associativo ma anche il Club, principale fruitore, di tutto ciò che necessità per migliorare. Frequentare il Club ci deve condurre ad una crescita personale e ad una maturazione permanente, costante, in continua evoluzione. Tutti concordano nella vera consapevolezza e responsabilità delle famiglie in occasione della nuova terminologia del Club scaturita al Congresso Nazionale di Paestum, passando da “Club degli Alcolisti in Trattamento” a “Club Alcologici Territoriali (metodo Hudolin)”. Questo è il frutto di un lavoro formativo di anni e non significa la fine di una strada e l’inizio di un altra, ma semplicemente la continuazione del percorso con una terminologia più adeguata ai giorni nostri Sono emerse altre proposte innovative che dovranno essere discusse e condivise all’interno dei Club e di conseguenza nelle associazioni. Questo passaggio è un lavoro certosino a cui il Club è opportuno si dedichi con solerzia contribuendo allo sviluppo comunicativo aperto, sincero e indispensabile nelle varie occasioni di discussione attuabili nei forum o in altri incontri. Qualcuno ha fatto notare come al Club l’astinenza non sia la meta finale da raggiungere, bensì il punto di partenza per avviare un cambiamento, una crescita ed una maturazione, che partendo da noi stessi riesca a modificare e a cambiare la cultura sociale esistente. Altre testimonianze emerse miravano ad un chiaro concetto del Club, dove si lavora per soddisfare gli scopi fondamentali della vita e i nostri desideri anche spirituali di condivisione e di sobrietà. Si è fatto presente che molte sono le opportunità che Club e Servitori-insegnanti hanno per essere attivi e propositivi all’interno dei programmi: tutti si augurano che il divario fra il “dire” e il “fare” sia breve, altrimenti ci areniamo nuovamente. La giornata si è conclusa con la consegna degli “Attestati di sobrietà” e un arrivederci al Congresso nazionale di Riva del Garda. Unica nota stonata la mancanza di mass media, televisioni e carta stampata: forse l’iniziativa non era “appetibile”. Remo Mengon CORRIERE DELLA SERA PINETA SACCHETTI Rapina con stupro di gruppo a 17enne Arrestati cinque ventenni filippini I giovani di 21, 20 e 19 anni avevano bevuto e fumato hashish. Vittima della violenza una ragazza romana ROMA - Bulli e stupratori. Spietati rapinatori di coppiette che poi scelgono una delle vittime e la violentano a turno in un parco pubblico. Di notte, fra gli alberi. Mentre a poche centinaia di metri il fidanzato e gli amici chiamano la polizia per chiedere aiuto. «Ci hanno aggredito, ci hanno minacciato con i bastoni. Poi hanno preso lei, l’hanno trascinata via. Non sappiamo cosa vogliano farle...», grida terrorizzato uno dei ragazzi della comitiva di una diciassettenne di Boccea al telefono con il 113. È lei la vittima del «branco», di un gruppo di ventenni, figli di immigrati filippini. Cinque italiani di seconda generazione, fra i 21 e i 19 anni, con l’accento romano e i pantaloni hip-hop, i berretti da baseball, le catene d’oro e i bracciali. Figli di persone perbene, domestici e giardinieri, che vivono in periferia, fra Primavalle, Torrevecchia e Borgata Ottavia. Fino a ieri la notizia non era stata divulgata: la notte del 30 aprile scorso la studentessa era con un’amica e due ragazzi in un casolare abbandonato nella Pineta Sacchetti. Un’area verde a ridosso dell’Aurelia e del Trionfale, isolata in certi punti, anche se in lontananza si vede il Cupolone. Di giorno un parco frequentato da famiglie, comitive di ragazzi e appassionati di jogging, ma che di sera, anche subito dopo il tramonto, si trasforma in una zona dove si possono correre rischi. All’improvviso, all’una e 30 di sabato notte, da uno dei varchi fra i muri scrostati i cinque bulli irrompono nel casale. Sono armati di bastoni, ubriachi, sotto effetto di droga perché fino a poco prima hanno fumato «erba». Girando per la pineta buia e deserta, il gruppo aveva notato le coppiette nella costruzione diroccata. L’abuso di alcol e di marijuana esalta gli italo-filippini, li spinge a raccogliere grossi rami e ad aggredire i ragazzi. «Ci hanno minacciato e ordinato di consegnare i telefonini e le catenine», racconterà poi una delle vittime. Attimi di terrore, ma è soltanto l’inizio di un incubo. Invece di fuggire il «branco» decide di andare oltre: i cinque afferrano la diciassettenne, la strattonano, la trascinano fuori dal casolare. Gli amici sono troppo terrorizzati per fermarli, anche perché loro sono di più e armati. La ragazza viene portata in luogo ancora più isolato, vicino a un tronco abbattuto, e lì violentata dai bulli. Nessuno sente le sue implorazioni e le urla, nessuno interviene in suo aiuto. Ma uno degli amici riesce comunque a contattare il 113 e l’allarme è tempestivo. Gli agenti delle volanti accorrono nella pineta, soccorrono la ragazza che, sotto choc, viene portata in ospedale. Dalle prime descrizioni dei bulli fornite dai tre amici si capisce che gli aggressori hanno tratti asiatici, ma sono romani. Scatta la caccia. Il primo a essere rintracciato e identificato dalla Squadra mobile è un ragazzo di 21 anni. Prova a fare il duro con gli investigatori, coordinati dal pm Eugenio Albamonte, ma poi cede e indica i quattro complici, due di 20 e due di 19 anni. Tutti vengono fermati per violenza sessuale di gruppo e il gip Simonetta D’Alessandro convalida il provvedimento. «Il Comune si costituirà parte civile contro di loro», annuncia il sindaco Gianni Alemanno, ma lo stupro in pineta e i sei omicidi avvenuti nella Capitale dall’inizio di giugno (da gennaio sono 18) innescano la reazione del Pd sulla questione sicurezza: «Alemanno ha fallito, la Roma di Romanzo Criminale è ormai una realtà», attacca il segretario romano Marco Miccoli Rinaldo Frignani LA REPUBBLICA CIVITAVECCHIA, CONTROLLI SU STRADE: 13 MULTE, 4 PER ALCOL Sono 150 le persone e 48 le auto sottoposte ai controlli sul litorale di Civitavecchia, nello scorso week end, in occasione dell’apertura della stagione estiva. Complessivamente sono state effettuate 13 multe, eseguiti tre fermi amministrativi di vetture e ritirata una patente, oltre a quattro sanzioni amministrative per l’elevato tasso di alcol degli automobilisti alla guida. I controlli, che hanno riguardato per il 50 per cento anche stranieri, sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia Municipale, dagli agenti della Stradale e del commissariato di Civitavecchia. IL TIRRENO Ubriaco al volante fuori strada al “Morticino” Solo lievi lesioni, aveva il tasso alcolemico cinque volte oltre il consentito PIOMBINO. Servizi dei carabinieri intensificati nel weekend in concomitanza con la Notte Blu nel corso della quale si è registrato soltanto un incidente senza gravi conseguenze. In particolare a Piombino sono state impiegate quattro pattuglie dell’Arma che hanno effettuato servizio di vigilanza su tutto il territorio del comune. Scendendo nel dettaglio nella serata di sabato i militari hanno controllato 20 automezzi e una trentina di persone, mentre a San Vincenzo sono stati controllati alcuni esercizi pubblici tra i più frequentati. Poco dopo la mezzanotte poi una pattuglia dei carabinieri è dovuta intervenire sulla strada della “Principessa”. Era accaduto che che un giovane si era messo alla guida della sua auto dopo aver bevuto decisamente troppo tanto da rischiare davvero grosso, uscendo di strada alla curva del “Morticino”: nel fuori strada il 26enne marocchino ha riportato solo lievi lesioni, ma all’ospedale Villamarina dove è stato trasportato da un’ambulanza è emerso che aveva nel sangue tasso alcolico che superava di quasi cinque volte il limite: 2,24. Fortunatamente, nell’incidente non sono rimaste coinvolte altre persone e mezzi. Per l’uomo è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza, aggravata dall’aver causato un incidente, con le relative sanzioni amministrative, il ritiro della patente di guida e il sequestro del veicolo ai fini della confisca. IL TIRRENO Arrestato dopo una testata Positivo all’etilometro aggredisce un agente della polizia stradale MONTECATINI. Prende a testate un poliziotto e viene arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. È successo ieri alle 9,30 nella piazzola del casello di Lucca Est. È in attesa del processo per direttissima, nella camera di sicurezza della questura, un marocchino, 48 anni, di Quarrata. Era sull’A11 quando l’auto, finita la benzina, si è fermata all’altezza dell’uscita Lucca Est in direzione mare. Il maghrebino, in compagnia di due connazionali, è stato soccorso da una volante della polstrada di Montecatini. Gli agenti hanno notato quanto fosse poco in sé e appena è stato portato fuori dal casello l’hanno sottoposto all’etilometro. Il valore era oltre il limite che fa scattare la confisca. Il provvedimento non è scattato perché l’auto non era intestata al 48enne nei cui confronti erano già scontate la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente. Ma l’uomo ha voluto peggiorare i suoi guai e ha iniziato a inveire contro gli agenti al punto da colpirne uno con una testata procurandogli un referto di 5 giorni. Nel tentativo di divincolarsi dai poliziotti ha anche cercato di buttarsi sotto un bus. P.B. SALERNO NOTIZIE Battipaglia: ubriaco alla guida tenta di minacciare CC,denunciato Questa notte a Battipaglia, durante un servizio coordinato di controllo del territorio finalizzato al contrasto di illeciti in materia di circolazione stradale, i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Salerno M.T., trentunenne ebolitano, per guida in stato di ebbrezza alcoolica, minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo è stato notato sulla SS 18 in direzione Agropoli, mentre, alla giuda dell’autovettura, procedeva spostandosi a destra ed a sinistra della carreggiata e, inseguito, ometteva di fermarsi all’alt intimatogli dai militari operanti. Una volta fermato e trovato in evidente ebbrezza alcoolica, il 31enmne si è rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro; una volta giunto in Caserma poi è andato in escandescenza minacciando e insultando pesantemente i militari operanti. IL GRECALE Guida in stato di ebbrezza e corruzione, arrestato rumeno di Redazione FOGGIA martedì 21 giugno 2011 - Con l’accusa di istigazione alla corruzione e guida in stato di ebbrezza, i Carabinieri del Radiomobile di Cerignola, unitamente a quelli della Stazione di Ascoli Satriano, hanno arrestato il cittadino rumeno Costantin Vladu, ventottenne domiciliato ad Ascoli Satriano, censurato. I militari di Ascoli Satriano in servizio di pattuglia in orario notturno per le strade della Frazione San Carlo hanno incrociato Fiat Fiorino di colore bianco che con andatura a zig-zag rischiando di invadere l’opposta corsia e di finire fuori strada. I militari, vista la condotta di guida, hanno deciso di fermare il veicolo per effettuare un controllo. All’intimazione a fermarsi il conducente del Fiorino ha proseguito la marcia ed ha imboccato la strada che conduce alla contrada San Leonardo. Fermato dai militari il conducente, in evidente stato di ebbrezza, rifiutava di mostrare i documenti e di sottoporsi all’alcol test. Sul posto, nel frattempo, è giunta una pattuglia di rinforzo da Cerignola. I militari contestavano al rumeno la guida pericolosa ed in stato di ebbrezza nonché la mancata copertura assicurativa del Fiorino. A quel punto, l’uomo ha estratto dalla tasca un fascio di banconote -1.600 euro in tutto - consegnandole ad uno dei militari accompagnando tale gesto con l’affermazione che quello era un "pensierino" per loro chiedendo di andare via senza alcuna contestazione. Stante l’evidenza dei fatti il cittadino rumeno è stato condotto presso gli uffici dell’Aliquota Radiomobile nella caserma "Zenzola" di Cerignola dove è stato dichiarato in stato di arresto per istigazione alla corruzione di pubblico ufficiale e per guida in stato di ebbrezza. La somma di denaro consegnata ed il veicolo Fiat Fiorino sono stati sottoposti a sequestro. IL GAZZETTINO (Treviso) L’alcoltest lo inchioda anziano tenta la fuga TREVISO Martedì 21 Giugno 2011 - (N.C.) La polizia locale lo trova ubriaco alla guida: vista la malaparata, lui ha pensato bene di scappare dopo la prima prova dell’alcoltest, inguaiandosi ancor di più. A tentare la «furbata», si fa per dire, è stato un trevigiano (ma con patente svizzera) di 73 anni: per lui è scattato il ritiro della patente, la confisca del mezzo ed una denuncia per guida in stato di ebbrezza. L’anziano, al volante di una Chevrolet, è stato visto zigzagare lungo le strade della zona a sud della città. Subito è scattata l’allerta alla centrale operativa dei carabinieri che hanno intimato l’alt all’uomo lungo via Venier. Per eseguire il test sul posto è arrivata una pattuglia della polizia locale. Impietoso l’esito dell’esame: sul 73enne si è rilevato un tasso di 2,18 gr/l. L’impensabile avviene all’arrivo del carro attrezzi per la rimozione del mezzo. L’anziano, sotto i fumi dell’alcool, è rientrato nell’abitacolo della sua auto, dicendo agli agenti che doveva prendere dei documenti. Invece, tra lo stupore generale, l’uomo con una chiave di riserva che aveva con sè (l’originale era in mano agli agenti) ha ingranato la marcia ed ha tentato una disperata fuga dall’inevitabile stangata. Verrà fermato qualche centinaia di metri dopo e «affidato» al fratello. Sarà invece multato di 155 euro e perderà 10 punti un giovane neopatentato, trovato venerdì notte poco dopo le 2.45 al volante della sua Smart con un tasso di poco inferiore ai 0,50 g/l. Durante i pattuglioni del week-end, effettuati dalla polizia locale, è stata ritirata un’altra patente, sempre per guida in stato di ebbrezza e staccate ben 31 multe per eccesso di velocità (tutti con velocità di 80/90 km/h con limite di 50). Tre le vie controllate: Terraglio, via San Pelajo e viale Europa. ADNKRONOS Grosseto: 18enne con foglio rosa guida ubriaca, denunciata Grosseto, 21 giu. - (Adnkronos) - Non aveva ancora la patente e guidava ubriaca. E’ successo ad una ragazza che, da poco compiuti i 18 anni, guidava l’auto di sua madre la notte scorsa, in possesso solo del foglio rosa, ed e’ stata sorpresa dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Grosseto. IVG Positiva all’etilometro si difende: “Non ho bevuto, l’alcol era contenuto in un farmaco” Albisola S. Positiva all’alcoltest, ma, almeno stavolta, non sarebbe colpa di qualche bicchiere di troppo. A “tradire” una ragazza genovese di 24 anni sarebbe stato infatti un farmaco omeopatico, l’”Homeovit – V46″ che contiene alcol in alta concentrazione. (*) Questa almeno è la tesi sostenuta, questa mattina, in tribunale a Savona, dall’avvocato della ragazza che è finita a giudizio con l’accusa di guida in stato d’ebbrezza. La ventenne era stata fermata nell’agosto scorso, nei pressi del casello di Albisola, per un normale controllo. Dopo essere stata sottoposta al test dell’etilometro nel suo sangue era stato rilevato un tasso alcolemico di 1,05 g/l. Lei ha però sempre negato di aver bevuto, ma ha spiegato di aver assunto una dose del farmaco che conteneva anche alcol che, secondo la tesi difensiva, è stato il motivo della positività. Stamattina in aula è stato ascoltato il medico curante della giovane che ha spiegato che il medicinale, che serve per combattere mal di gola e raffreddore, non produce nessuno stato di alterazione nella persona che lo assume. (**) Il giudice ha rinviato il processo al prossimo 16 settembre per la sentenza. Olivia Stevanin (*) Nota: nella composizione di alcuni farmaci c’è scritto che contengono alcol con purezza al 96%. Questo non significa che la loro gradazione alcolica sia 96 gradi, ma semplicemente che l’alcol in origine ha quella gradazione. In passato alcuni giudici sono cascati nella trappola tesa dai difensori, confondendo i due valori. (**) Nota: un medico dovrebbe sentirsi ridicolo nel sostenere che un farmaco omeopatico preso correttamente possa indurre uno stato di ebbrezza. Ancora meno può sostenere che in presenza di un’alcolemia di 1,05 non ci sia un’alterazione pericolosa per la guida. La dose consigliata del farmaco in questione è venti gocce. In base a quando dichiarato, per raggiungere un’alcolemia di 1,05, avrebbe dovuto assumerne circa un quarto di litro. Chissà se le è passato il mal di gola. LA VOCE DI ROVIGO La pipì in centro in prima serata gli costa molto cara ROVIGO - Qualche bicchiere di troppo, un senso della decenza evidentemente “attenuato” dall’alcool e, soprattutto, un grande bisogno di “liberarsi”: sono questi, a quanto emerge da una prima ricostruzione dei fatti, gli elementi che hanno fatto sì che un giovane marocchino di 29 anni finisse denunciato a piede libero dal personale della squadra volanti della questura di Rovigo con una duplice ipotesi di reato: da una parte, la contestazione dello stato di ubriachezza nel quale, a giudizio dei poliziotti, si trovava; in secondo luogo, gli atti contrari alla pubblica decenza, che lo avrebbero portato, come detto, a fare pipì nella zona di piazza della Repubblica. Erano circa le 20.30, secondo una prima ricostruzione dei fatti, quando il 113 è stato contattato da qualcuno che richiedeva l’intervento di una pattuglia per lo spettacolo che si stava verificando. In breve, allora, sul posto è stata inviata una pattuglia delle volanti che si trovava impegnata in un servizio di controllo del territorio. Gli operanti, a quanto reso noto, hanno preso contezza della situazione che era venuta a crearsi e, a quel punto, hanno fatto scattare la denuncia a piede libero nei confronti del giovane marocchino, la cui posizione, ora, sarà valutata dalla procura della Repubblica. CORRIERE DELLA SERA POLEMICHE PER IL COSTO DELL’OPERAZIONE Oregon, fa pipì nel bacino idrico e i gestori fanno svuotare 30 milioni di litri d’acqua Le scuse del ragazzo: «Mi dispiace, ero ubriaco» La città di Portland, nell’Oregon (Usa), ha deciso di drenare 30 milioni di litri d’acqua dal suo bacino idrico di Mount Tabor Park, la più importante fonte d’acqua potabile della città. Costo dell’operazione: circa 36 mila dollari (25 mila euro). Il motivo? Le telecamere di sicurezza dell’impianto avevano catturato un giovane intento a fare i propri bisogni proprio lì, nel bel mezzo del laghetto artificiale. Una scelta estrema, forse evitabile. Che ha fatto montare la polemica. (*) «INCIDENTE» - Capita in piscina d’estate, è capitato in questi giorni (su larga scala) in un lago artificiale in Oregon. Per nulla contenti dell’«incidente» i gestori del servizio idrico della città, il Portland Water Bureau, quando hanno visto le immagini catturate mercoledì notte dalle telecamere di sorveglianza. Nel video, diffuso anche dall’agenzia Ap, si vede il ventunenne Joshua Seater, di Molalla, passeggiare attorno alla struttura e urinare in acqua. «La scorsa notte qualcuno ha fatto qualcosa di veramente stupido», ha detto David Shaff, a capo del servizio idrico di Portland. Il giorno seguente sono stati drenati 30 milioni di litri d’acqua. Un intervento costoso, a carico del contribuente, con inevitabile strascico di polemiche. Shaff ha giustificato la sua scelta spiegando che «i cittadini avrebbero smesso di bere acqua del rubinetto al solo pensiero di qualcuno che avesse urinato nel bacino idrico». NESSUN PERICOLO - Nel frattempo il giovane Seater si è scusato durante un’intervista alla rete locale Katu: “Ero ubriaco ed era troppo buio per rendermi conto che stavo facendo pipì in un bacino idrico. Pensavo fosse un impianto di depurazione”. Ciò nonostante, gli abitanti di Portland possono stare tranquilli: l’urina, a livello chimico, è relativamente sterile, ha spiegato Dave Stone, professore di tossicologia all’Università statale della città. “Pensate a quanti animali o a quanti uccelli fanno la stessa cosa”, chiede Stone. Tranquillizza pure Gary Oxman dell’ufficio sanitario della contea di Multnomah: “Il rischio per la salute associato a questo evento è davvero molto basso”. Elmar Burchia (*) Nota: in America non si è nessuno, finchè non si va in televisione. (Nicole Kidman) REDATTORE SOCIALE Uomo, con un’età media di 34 anni: l’identikit di chi si rivolge ai Sert
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