Sull
sito www.nopodemosiconducirporti.com un filmato davvero scioccante.
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(ASAPS)
MADRID – La DGT, Direzione Generale del Traffico spagnola,
ha presentato nei giorni scorsi la sua ultima campagna sulla sicurezza
stradale. È una campagna insolita, che intreccia internet
ad un messaggio forte dal titolo “No podemos conducir por
ti”, non possiamo guidare al posto tuo, e mira a mettere
l’automobilista di fronte alla sua coscienza, e quindi innanzi
alle proprie responsabilità.
È soprattutto sua, la colpa degli incidenti stradali. Il
filmato è su internet, al sito www.nopodemosiconducirporti.com,
e consente al navigante di assistere ad un filmato davvero scioccante,
nel quale si vede un agente motociclista che segnala via radio
un’improvvisa coda in autostrada, monitorata da un elicottero,
seguito da una febbrile corsa contro il tempo da parte di operatori
addetti alla gestione del traffico, che si prodigano anche ad
aggiornare i pannelli a messaggio variabile e che alla fine, quando
assistono alla scena dai monitor, schiacciano tutti il piede su
un freno che non c’è.
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Poi, l’obiettivo si sposta sul pedale dell’acceleratore di
quella macchina che non si ferma, e lì piede dell’automobilista
è schiacciato sempre al massimo, sull’acceleratore. Segue
una frenata ed uno schianto terribile. Con questa nuova campagna, la
DGT ha deciso di abbandonare, almeno per quest’anno, le immagini
violente che avevano caratterizzato le precedenti campagne, optando
per l’idea che per quanto possano essere migliorate le strade,
le infrastrutture, le operazioni di monitoraggio e di ausilio al traffico,
e persino le azioni di prevenzione e repressione, è il conducente,
e solo lui, che alla fine risulta essere determinante. La campagna,
dunque, pone delle riflessioni, che nel paese iberico hanno suscitato
molto clamore. In sostanza, tutti gli sforzi fatti per migliorare la
sicurezza passiva sono praticamente inutili, davanti alle condotte individuali,
che danno al conducente il ruolo di protagonista. Come dire, “facciamo
tutto quello che possiamo, per te, ma non potremo mai stare al tuo posto.
Se potessimo farlo, ti salveremmo”. È dunque una comunicazione
diversa, lanciata su un piano di comunicazione inedito e che viene colta
da un diverso punto di vista. Sul sito internet, infatti, è possibile
mettersi al posto di quel pazzo scatenato, che ignora perfino il messaggio
sul pannello autostradale nel quale figura ad un tratto il proprio nome.
Basta un click del mouse per intervenire sul freno ed evitare il disastroso
tamponamento. Salvi la situazione, ma il messaggio non cambia. Non è
un gioco, non c’è un punteggio e non c’è alcuna
colonna sonora che ti dica “bravo”. Gli ingredienti ci sono
comunque tutti, e sembra che nelle prossime settimane la campagna verrà
integrata con varianti di tipo più classico, legate all’abuso
di sostanze alcoliche e droghe, velocità eccessiva, distrazioni
(prima fra tutte l’uso del cellulare) e mancato uso di cinture,
caschi e seggiolini per bambini. Il costo previsto per la realizzazione
di tutta la campagna, è di 16 milioni e mezzo di euro, di cui
5 destinati a informare tutti gli spagnoli sulla nuova patente a punti,
la cui legge istitutiva è ormai al vaglio del parlamento. Una
parte del finanziamento è già stata indirizzata alle campagne
che seguono l’istallazione di numerose postazioni radar per la
rilevazione della velocità, ed alla pubblicazione di folder esplicativi
sulla guida in condizioni climatiche difficili. Ognuno di questi progetti
sarà poi oggetto di ampia diffusione sulla carta stampata, sui
canali radiotelevisivi nazionali e locali, e perfino durante stacchi
nelle sale cinematografiche, a partire proprio dallo scorso 17 marzo.
L’occasione, che porterà in viaggio milioni di cittadini
spagnoli, consentirà agli ideatori della campagna di effettuare
un test generale, in vista dei grandi esodi previsti nel corso di tutto
l’anno. E tanto per dare un’idea della portata mediatica di
questi messaggi, sono stati previsti 3.500 passaggi televisivi, più
di 1.000 inserzioni sui quotidiani nazionali e più di 100 sulle
riviste di supplemento domenicale (come i nostri L’Espresso o Panorama),
mentre oltre 6.000 sale cinematografiche hanno aderito all’iniziativa.
I sociologi ed i pubblicitari che hanno partecipato ai lavori, hanno
così calcolato che il 95% degli spagnoli over 14 saranno raggiunti
e colpiti dal messaggio, ed ognuno di questi lo vedrà almeno
50 volte. Davvero non male. (ASAPS).
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