Un fotogramma del video “La distraction et l’imprudence au volant peuvent couter cher”
(ASAPS), 25 giugno 2011- Un video che è un “pugno allo stomaco” rilancia la questione mai risolta sull’efficacia e le modalità di comunicazione delle campagne di sensibilizzazione sociale. A riaccendere un dibattito mai sopito, è un documento “made in France”, dal significativo titolo “La distraction et l’imprudence au volant peuvent couter cher” (La distrazione e l’imprudenza possono costare la vita. La propria e quella degli altri), che ha per protagonisti due grandi nemici della sicurezza stradale: la distrazione al volante e l’eccesso di velocità. Se gli internauti francesi hanno avuto la possibilità di visionare il filmato collegandosi on-line al canale web www.wat.tv, in Italia queste immagini sono passate pressochè sotto silenzio con l’unica eccezione del sito web www.vivereinarmonia.it, versione online del mensile d’ispirazione cristiana "Vivere", che ha invece scelto di andare controcorrente e di postare sulle proprie pagine il controverso filmato. Sul perché i media italiani abbia preferito ignorare il corto, anche se alcuni degli spezzoni che lo compongono, sono presenti da tempo sul portale dell’Asaps, è presto detto. Si tratta infatti di un video che inscena, con un linguaggio incapace di lasciare indifferenti anche i palati più forti, alcuni degli “effetti collaterali” che possono prodursi sulla strada a seguito di una guida distratta o troppo sportiva. All’estero e in particolar modo in Francia, chi si occupa di campagne di sensibilizzazione sociale ricorre spesso all’utilizzo di messaggi d’impatto senza il timore di turbare lo spettatore, assecondando una visione della comunicazione sociale che è stata spesso tacciata di spettacolarizzazione. Il dibattito rimane aperto. Tuttavia, questa scelta comunicativa ha il pregio di evidenziare come per i “cugini d’Oltralpe”, l’incidentalità stradale sia un nemico da debellare con tutti i mezzi. La speranza quindi è che queste immagini contribuiscano a fare riflettere lo spettatore sul proprio ruolo e le proprie responsabilità quando si trova al volante, perché, non bisogna mai dimenticarlo, nell’80% dei casi le morti su strada sono causate dall’uomo e tra le prime cause di incidenti figurano proprio la guida distratta e l’eccesso di velocità. La Francia vuole ricordarci che fatalità e sicurezza stradale non possono convivere nella stessa frase. Per questo ormai da tempo è uno dei paesi più impegnati nella prevenzioni degli incidenti stradali. Ogni anno effettua quasi 6 milioni di controlli del tasso alcolemico sugli automobilisti, contro 1.900.000 che si fanno in Italia, ha applicato una forte riduzione della velocità sulle autostrade, con lunghi tratti anche a 110 all’ora, mentre da noi si discute ancora di aumentare la velocità a 150 all’ora, utilizza in maniera capillare i dispositivi autovelox su tutto il territorio e usa la “mano pesante” con gli automobilisti che infrangono il Codice. Gli sforzi applicati dalle istituzioni hanno prodotto risultati evidenti permettendo al Paese di centrare con un - 51%, l’obiettivo che si era dato l’Unione europea, di dimezzare i morti sulle strade entro il 2010. L’Italia invece, nonostante gli sforzi messi in campo, si è fermata a -44% di morti, piazzandosi così al 13° posto tra i 27 Paesi dell’Unione, con una riduzione di poco superiore alla media europea (43%). (ASAPS)
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