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Rassegna alcol e guida del 25 e 26 giugno 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

Rassegna stampa del 25 giugno 2011

COMUNICATO STAMPA CIPA ONLUS ORTONA
26 giugno 2011 - Giornata Mondiale di Lotta alla Droga

 

Il 26 giugno si celebra la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga e, come avviene da qualche anno, in questa occasione, il CIPA Onlus - Centro di Informazione Prevenzione e Accoglienza di Ortona, associazione di volontariato impegnata da 26 anni nel campo della dipendenze, vuole richiamare l’attenzione su un problema molto importante, ma ancora troppo sottovalutato. La salute è il tema della giornata internazionale scelta quest’anno dall’Ufficio delle Nazioni Unite Contro la Droga e il Crimine (UNODC) per attuare la sua campagna di sensibilizzazione sul problema della droga nel mondo. I destinatari sono, in particolare, i giovani che molto spesso non sono consapevoli dei tanti effetti negativi causati dal consumo di droghe.
Alcuni dati a livello mondiale With the slogan Global Action for Healthy Community without Drugs this year’s campaign aims to mobilize support and inspire people to act against drug use.
Circa 210 milioni di persone, pari al 4,8 per cento della popolazione tra i 15-64 anni di età, usano sostanze illecite ogni anno. Di queste, 25 milioni sono considerate tossicodipendenti. Ogni anno circa 200.000 persone muoiono per malattie correlate all’uso di droga.
Le sostanze
Cocaina: il mercato ha visto un calo nei consumi negli Stati uniti (157 tonnellate, nel 2009) mentre è raddoppiato in Europa (123 tonnellate, nel 2009).
Eroina: la produzione di oppio afgano è diminuita nel 2010, mentre è aumentato quello prodotto in Myanmar.
Cannabis: rimane di gran lunga la sostanza illecita più prodotta e consumata in tutto il mondo. Nel 2009, tra il 2,8% e il 4,5% della popolazione mondiale tra i 15-64 anni di età, cioè tra 125-203 milioni di persone, avevano fatto uso di cannabis almeno una volta durante l’anno.
Droghe sintetiche: sono quelle che destano maggiore preoccupazione a causa di una impennata della produzione, del traffico e del consumo su cui, peraltro, non vi sono dati certi.
Tralascio di parlare del drammatico consumo di alcol, ricordando solo che, nel 2010 in Italia, ha coinvolto almeno 4 milioni di persone di tutte le età che “bevono per ubriacarsi”.
This year’s International Day against Drug Abuse and Illicit Trafficking (26 June) highlights the role that communities can play in addressing the drug challenge.
Negli ultimi anni, in generale, c’è stata una profonda e rapida trasformazione degli stili di consumo delle sostanze stupefacenti a cui tuttavia - lo affermo da addetto ai lavori e, quindi, con spirito autocritico - non ha fatto seguito un adeguato cambiamento della rete di assistenza pubblica e del privato sociale.
A mio parere lo strumento più importante per contrastare il fenomeno resta quello di un’adeguata sensibilizzazione, che tuttavia rimane uno sterile esercizio se non accompagnata da una prevenzione ed informazione corretta, competente e non ambigua che deve coinvolgere non solo le principali agenzie educative, ma tutta la società.
CIPA Onlus di Ortona - Lamberto Iannucci



LA STAMPA
REPORTAGE
"Non riesco a capire perché ho ucciso Ilaria e Gianluca"
Milano, uno studente di 20 anni uccide l’ex fidanzata e il fratello di lei. La ragazza violentata per ore e soffocata. Lui colpito con venti coltellate
MARCO NEIROTTI INVIATO A MILANO
25/06/2011 - «Tre cose non so: dove ho preso il coltello, dove l’ho messo dopo che ho ucciso e perché l’ho fatto». È in questo vuoto stupefatto lo sgomento che sparge la confessione d’un ragazzo di vent’anni che in una notte e in un giorno di sbando d’alcol e di pensieri pugnala un amico, poi sequestra, violenta e soffoca il proprio amore, la sorella del giovane che ha ammazzato poche ore prima e che si è portato in giro per la città nel bagagliaio.
Sessantuno anni in tre. Venti il ragazzo che ieri sera è stato portato a San Vittore: Riccardo Bianchi, studente ripetente all’ultimo anno di un istituto tecnico. Venti Gianluca Palumieri, assicuratore, con venti fendenti ucciso e buttato vicino a un cassonetto. Ventuno Ilaria Palumieri, la sorella di Gianluca, la fidanzata di Ricky, barista in centro. Abitavano vicino, nella periferia ovest, verso Torino, si conoscevano da dieci anni, negli ultimi era nato quell’amore di passione e liti, ritorni e abbandoni. «Non so perché», è quel che rimane per ora di 36 ore appese a una memoria sconvolta.
Sono le due della notte fra giovedì e ieri. Il ragazzo, bruno e timido, accompagnato dai genitori, entra nel commissariato Bonola, Milano Ovest. Racconta di aver trovato la fidanzata morta nel letto. Gli agenti vanno a controllare. E in effetti è lì, morta: ammazzata, con i polsi legati dietro la testa, su tutto il corpo ecchimosi, cioè segni di lotta o di botte, un sacchetto sulla testa, come una papalina. La identificano e avvertono la Squadra Mobile, che va a cercare il fratello con cui lei, Ilaria, bellezza mora di 21 anni, viveva. Il fratello è sparito.
Alle nove di mattina, sette ore dopo, mentre ancora si cerca di capire qualcosa dal confuso racconto di Ricky sconvolto, i carabinieri di Rho, allertati dagli addetti alla raccolta rifiuti, avvertono: «Cadavere di giovane massacrato con venti coltellate, avvolto in un lenzuolo e buttato vicino a un cassonetto». Il dirigente della Mobile, Alessandro Giuliano, trasforma un’intuizione in indagine: è lui, Gianluca, ventenne assicuratore, il fratello di Ilaria? È lui.
È un delitto ancora tutto attorcigliato quello che ieri sera stavano ancora cercando di dipanare Alessandro Giuliano e il sostituto procuratore Cecilia Vassena, che ha firmato il fermo di Riccardo, reo confesso di una notte e un pomeriggio per lui stesso ancora nebbia e stupore. Nebbia dalla quale ancora deve emergere se la narrazione è l’unica verità o se dietro quelle due morti ci sono altre mani per ora taciute.
«Io mi ricordo che mercoledì sera sono uscito con Gianluca». E a questo c’è riscontro. È una compagnia allegra. Li ha visti insieme e senza problemi anche Francesco, sentito a lungo ieri mattina in Questura. Sono le solite sere. A volte, anche con Ilaria è lo Zoe, tempio della serata «trash di livello», dicono i ragazzi, invece mercoledì è un locale a Cesano Boscone, periferia-satellite della città. Su questo concordano il ragazzo e i testimoni. Riccardo: «Prima siamo andati a Navigli e lì ho bevuto, ho bevuto tanto. Poi a Cesano». Fino a quella assenza da sé che ora non spiega, se non per confermare che «alle prime ore del mattino» ha accoltellato l’amico: una ventina di colpi, fino a che il braccio si è stancato. (*)
È già giovedì. Da Cesano che si sveglia e va al lavoro parte anche la sua Panda. Nel bagagliaio - che verrà poi ritrovato zuppo di sangue c’è il corpo di Gianluca raggomitolato. Riccardo guida fino a via Gozzoli, numero 160, dove il giovane appena ucciso abitava con la sorella. Ilaria è in casa. Seppur nel turbine di quell’amore che è diventato lasciarsi e riprendersi, lo fa entrare. Sono, a quanto dice, le cinque del pomeriggio. Il racconto di Ricky, confuso, inquieto, stupito da quel che sta sgorgando da lui stesso, concorda in buona parte con i rilievi della Scientifica: Ilaria bloccata, immobilizzata, i polsi legati fra loro dietro la nuca. Dirà: «L’ho violentata, sì». E poi soffocata con il sacchetto di nailon che verrà trovato rialzato sopra la fronte. E, senza più determinazione, il giovane rimane, così racconta, accanto al cadavere fino alle dieci di sera.
C’è un corpo nel bagagliaio. Il ragazzo dice d’aver preso lì un lenzuolo, di essere sceso verso le 10, aver messo in moto e via, di nuovo sulla sua strada, fino a Rho, più o meno consapevolmente verso casa dei genitori delle due vittime. Scarica il corpo dell’amico.
Solo, nello sconfinato vuoto dei suoi gesti, va nell’unico posto che possa, più che ripararlo, accudirlo. La casa dei genitori, in via Marchesi, non lontano da via Gozzoli dove Ilaria è legata e morta nel letto dal pomeriggio. Dai genitori arriva confuso, ferito a una gamba, il pantalone insanguinato, non sa spiegare. E loro, con determinazione, coraggio e amore, lo accompagnano in commissariato, dove incomincia il racconto: «Sono andato in camera e l’ho vista morta. Mandate qualcuno». Padre e madre lo assistono e rincuorano. Con ogni probabilità non sanno il peso che questo aiuto avrà di rivelazione in rivelazione.

(*) Nota: questo è uno dei tanti articoli pubblicati oggi su questa vicenda. Come in tutti gli altri ci si interroga sulla causa scatenante del delitto. In nessun articolo viene fatta, anche solo come congettura, l’ipotesi che la responsabilità sia degli alcolici. Questo nonostante il protagonista abbia dichiarato di aver bevuto molto.


ADNKRONOS
Rissa alla festa della birra di Gressoney: giovane in ospedale
Aosta - (Adnkronos) 25 giugno - Sul posto c’erano dei volontari dell’organizzazione che hanno subito sedato la lite, chiamando i Carabinieri e il 118. Il giovane ferito, durante la rissa è caduto da un muretto, battendo violentemente la testa.
A farne le spese e’ stato un ragazzo di Strambino, che e’ caduto da un muretto, battendo violentemente la testa. Sul posto c’erano dei volontari dell’organizzazione che hanno subito sedato la lite, chiamando i carabinieri e il 118. Ancora non e’ chiaro se la caduta sia stata causata da una spinta o se sia stata del tutto accidentale: sull’accaduto stanno comunque indagando i carabinieri di Gressoney-Saint-Jean.


CORRIERE DI AREZZO
Strada attende la Notte bianca.
Dalle 21 di stasera sino al mattino spettacoli, musica e gastronomia.
STRADA, 25.06.2011 - A Strada in Casentino anche quest’anno arriva "La NotteBianca 2011": infatti nel comune casentinese l’importante ed atteso evento ritornerà stasera dalle 21 al mattino con eventi e concerti che si svolgeranno nelle piazze principali del paese. Arrivata alla quinta edizione la Notte Bianca in questi anni ha portato nel paese dell’alto Casentino visitatori ed estimatori da tutto il territorio. Questo nel dettaglio il programma della serata: dalle 21 in Piazza Matteotti ci sarà il gran varietà con musica dal vivo, balletti,cabaret con super ospiti " Noi delle scarpe diverse", i bravi comici che hanno partecipato tra l’altro anche al programma di italia 1 "zelig off" . In Piazza Piave ci saranno alcuni gruppi che si esibiranno dal vivo mentre in Piazza Vittorio Veneto dalle ore 20 si potranno gustare raffinate prelibatezze di Pesce di mare con la musica di "Debora e Davide" e si potrà visitare anche il variopinto "Fantacquario". In Piazza Giovanni da Strada poi dalle 23 tanto divertimento con la discoteca e i dj titilla, francesco e tanta birra gratis per tutti. Anche quest’anno quindi la Notte Bianca 2011 rinnova a tutti il suo invito a Strada per passare una serata di musica e divertimento con spettacoli ed animazione


AGI
MOTOCICLISTA UBRIACO SEMINA PANICO IN A1
Frosinone, 25 giu. - Un motociclista di 28 anni residente a Gragnano, in provincia di Napoli, e’ stato bloccato e denunciato dagli agenti della Sottosezione A1 della Polizia Stradale di Frosinone per guida in stato di ebbrezza. Il giovane centauro, visibilmente ubriaco e’ stato fermato dopo un lungo inseguimento e dopo che al 113 erano arrivate decine di chiamate da parte di automobilisti che in quel momento percorrevano la corsia della A1, nel tratto compreso tra Pontecorvo ed Anagni.
Il motociclista, guidando in maniera spericolata, ha piu’ volte messo a repentaglio la vita di coloro che transitavano in autostrada. Una pattuglia della Sottosezione dell’A1 della Polizia Stradale di Frosinone e’ riuscita a bloccarlo nei pressi dell’area di servizio ’La macchia, nel territorio di Anagni. Una volta condotto in ospedale e sottoposto all’acoltest e’ emerso che il napoletano aveva ingerito alcol allo 0,92%, quasi 80 volte il limite consentito. (*) E’ stato denunciato e la sua moto sequestrata.

(*) Nota: …boh!?
IL MATTINO
Ubriaco insulta e aggredisce i carabinieri
Venticano, 25/06/2011 - Ubriaco insulta e aggredisce i carabinieri: arrestato e processato per direttissima ha ottenuto dal giudice l’obbligo di firma. Finisce con l’arresto per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale la notte brava di E. A., quarantatrè anni, restauratore avellinese. L’uomo, dopo aver passato la serata in una birreria di Venticano insieme alla convivente di Candida, in preda ai fumi dell’alcol inizia a insultare e discutere molto animatamente con la donna che sale in auto e lo lascia così a piedi. Ormai fuori di sè si incammina lungo corso Cadorna. La compagna, comunque preoccupata, a quel punto decide di rigirarsi e di farlo salire a bordo nonostante il diverbio che c’era stato fino a poco minuti prima tra i due. Nel frattempo da quelle parti passa una pattuglia dei carabinieri della stazione di Dentecane, comandata dal maresciallo Gianluca Fallarino, e nota quello strano movimento, e la coppia che aveva ripreso la discussione con toni sempre più alterati. I militari si appostano e chiedono spiegazioni alla donna. Provano allora a riportare la calma e a convincere E. A. a ritornare a casa dopo aver eseguito un controllo di routine alla vettura. Mentre i carabinieri sono intenti a sbrigare le pratiche burocratiche del caso il 43enne si avventa violentemente contro i due militari. Non pago inizia a insultarli rabbiosamente e a dimenarsi sebbene i militari gli abbiano intimato di calmarsi e di non reagire, per il suo bene, in quella maniera spropositata. Incurante dei consigli, l’uomo viene tratto in arresto e accompagnato prima presso la vicina caserma di Dentecane successivamente presso il tribunale di Benevento, competente per territorio, dove è stato processato per direttissima. Il giudice lo ha scarcerato, intimandogli l’obbligo di firma. Il 43enne avellinese era difeso dall’avvocato Elisabetta Iannaccone. Resta l’amarezza per una brutta vicenda che poteva essere evitare con maggiore buonsenso da parte dell’uomo e, soprattutto, evitando una reazione apparsa spropositata.


VIRTERBO OGGI
Uomo ubriaco scatena rissa in centro
Provvidenziale l’intervento di un poliziotto non in servizio
Forse aveva bevuto troppo il romeno di 43 anni, P.L.C., residente a Viterbo, che questa notte (25 giugno) si è reso protagonista di una rissa nel centro della città.
Prima in piazza San Carluccio aveva infastidito dei ragazzi insultandoli nella propria lingua, ma vedendo l’indifferenza di questi, l’uomo, ubriaco, si è spostato in un bar vicino dove ha scatenato una rissa con dei ragazzi che aveva insultato.
Dapprima solo spintoni e parole grosse, poi i pugni e le bottigliate. Provvidenziale l’intervento di un agente di polizia non in servizio, del reparto mobile di Palermo, che si è subito fiondato sull’extracomunitario e, nonostante un colpo di bottiglia alla testa, lo ha immobilizzato.
Quasi subito sono arrivate due pattuglie della polizia che hanno provveduto a portare via l’uomo ubriaco e lo hanno condotto presso la Questura, in attesa del rito per direttissima. Si è scoperto, poi, che nei giorni scorsi il Prefetto di Viterbo aveva emesso un provvedimento d’allontanamento dal territorio nazionale per il romeno, sempre per motivi di pubblica sicurezza, vista la sua pericolosità.
Per quanto riguarda il ragazzo colpito dall’uomo, invece, è stato necessario il ricovero al pronto soccorso a causa dei colpi ricevuti sul volto: è stato giudicato guaribile in cinque giorni.
Simona Deligia


IL MATTINO
Campagnaro non era ubriaco nell’incidente che…
25/06/2011 - Campagnaro non era ubriaco nell’incidente che due settimane fa ha provocato tre morti su un’autostrada argentina: sarebbero risultati negativi gli esami del sangue, ora si attende l’ufficializzazione del test entro 48 ore. Il difensore del Napoli (nella foto all’uscita dal tribunale dopo l’interrogatorio di giovedì scorso) è imputato per omicidio colposo aggravato perché nell’incidente vi sono stati tre morti e, in attesa della perizia e del processo, ha messo a disposizione come cauzione beni immobili per 340mila euro. L’avvocato Angel Bassino ha confermato che il suo assistito rientrerà in Italia nella prossima settimana.


IL RESTO DEL CARLINO Bologna)
Ubriaco scatenato al pronto soccorso Zuffa fra i pazienti Arriva la polizia
12 ore fa «Essere giudicati potenziali assassini se trovati anche con un tasso alcolico molto basso, ...

CORRIERE FIORENTINO
Ubriaco sperona polizia Poi scappa: arrestato

CORRIERE ALTO ADIGE
Ubriachi al volante, il lavoro come pena



Rassegna del 26 giugno 2011

 

 

ECCO COSA PUO’ PROVOCARE l’ALCOL CONTENUTO NEL VINO, NELLA BIRRA E NELLE ALTRE BEVANDE

  MESSAGGERO VENETO

Fratello e sorella uccisi Fermato l’ex fidanzato

25 giugno 2011 — pagina 06 sezione: Pordenone

ROMA Lui l’avrebbe ammazzato a coltellate all’alba di giovedì, durante una lite, dopo una sbronza. Poi, caricato il cadavere in auto, si sarebbe diretto verso la casa dove il ragazzo viveva assieme alla sorella, la sua ex fidanzata, e avrebbe ammazzato anche lei, dopo averla violentata per ore. «Li ho uccisi, ma non so perché» avrebbe detto dopo oltre 6 ore di interrogatorio Riccardo Bianchi, 21 anni, studente in un istituto tecnico, fermato ieri sera dagli uomini della squadra Mobile di Milano con l’accusa di duplice omicidio volontario. Sono stati finiti con ferocia, a distanza di poche ore l’uno dall’altro Gianluca e Ilaria Palummieri. Avevano 20 e 21 anni, due bravi ragazzi. Dopo la morte della madre e i dissapori con il padre avevano scelto di vivere insieme, e insieme fratello e sorella sono morti, uccisi in un delirio di follia da quello che consideravano un amico. Lei, cameriera in un pub, è stata trovata nell’appartamento che avevano affittato in via Gozzoli 160, a Baggio, periferia nord ovest di Milano. Era sul letto, le mani legate alla testiera, un sacchetto di plastica sul capo. Il fratello, impiegato in una compagnia di assicurazioni, è stato scoperto senza vita, massacrato con una ventina di coltellate al petto e all’addome, dietro un cassonetto a Rho, a 14 chilometri da casa, il corpo avvolto in un lenzuolo. Al pm Cecilia Vassena Riccardo avrebbe raccontato di aver trascorso la notte di mercoledì in giro per locali con Gianluca e di averlo ucciso sotto l’effetto dell’alcol in una strada di Cesano Boscone. Dopo il delitto avrebbe nascosto il corpo nel portabagagli e sarebbe andato a casa di Ilaria, dove l’avrebbe tenuta legata dalle 6 alle 17 di giovedì, picchiandola e violentandola, mentre le raccontava come aveva ammazzato Gianluca, prima di soffocarla con un sacchetto. E’ stato Riccardo a far scoprire il cadavere di Ilaria. Poco dopo le 2 di ieri, accompagnato dai genitori, si è presentato al commissariato Bonola, raccontando di aver trascorso la serata con la ragazza e di averla trovata morta al risveglio. Quando alle 3.30 gli agenti sono entrati nell’appartamento hanno scoperto la terribile fine della ragazza. Sul corpo vaste ecchimosi su braccia, gambe e collo. Attorno, tracce di sangue. Del fratello nessuna traccia. Alcune ore dopo, il ritrovamento di un cadavere a Rho ha chiarito il giallo. Il giovane, senza documenti, è stato riconosciuto grazie a una foto rinvenuta in casa, in cui le due vittime e il loro carnefice sono abbracciati. (m.r.t.)

IL GIORNALE

Alcol, sballo e sesso spinto: ecco i ventenni senza limiti

di Cristiano Gatti

25.6.11 - Non ci resta che piangere. Meredith giustiziata perché rifiuta sesso a tre, Ilaria ucci­sa con i polsi legati al letto e un sacchetto di plastica in te­sta. Il suo assassino, imman­cabilmente definito ragazzo qualunque, così ha deciso, seguendo l’immaginazione del momento, come nei film noir a luci rosse. Su questo mondo inquietante aleggia sempre la stessa domanda: a furia di rincorrere l’estremo, di spostare in là l’estremo,do­ve finisce l’estremo? La sen­sazione che finisca nel nulla è fondata. Però non bisogna disperare. Ovunque soprav­vive fiero un altro mondo, un altro modo di vivere i vent’an­ni. Un luogo e un’età in cui ancora si parla di amore e si sogna di«fare all’amore».Dove si trova questo mondo? Sta sempre lì,dove resiste dal­l’alba dei tempi, all’estremo opposto del sesso estremo.

Siamo allenatissimi, i de­­litti nel mondo giovanile or­mai si susseguono a ritmo fol­le, ma tutto possiamo fare fuorché abituarci. Non c’è allenamento che debba trasformare in routine questo gene­re di mattanze. No, non è nor­male e non è frutto dei tempi. Non è colpa della noia, della sottocultura televisiva, della morte mercificata e svilita. Non è colpa dei videogiochi e del vuoto generazionale. O forse c’è qualcosa di tutto questo, inutile nasconderlo. Ma l’efferatezza resta ogni volta unica ed eccezionale, dannati noi se cominciassi­mo a pren­dere una simile sto­ria come una delle tante noti­zie, sempre più brutte, di que­sto mondo che va a rotoli…

Non sta andando a rotoli nulla. Da sempre la storia del mondo gronda sangue e ma­le in tutte le declinazioni, questa stagione non è certa­mente migliore, ma neppure così peggiore delle preceden­ti. Cerchiamo di non rendere normale e fisiologica una si­tuazione che comunque è e deve restare incredibilmen­te fuori dal comune. È vero che tanti ventenni d’oggi si sballano e si sbattono via con colpevole facilità. È vero che troppo spesso i fumi di por­cherie assortite li trasforma­no in zombie incapaci d’in­tendere e di volere. Però ca­piamoci: ce ne sono milioni, in Italia, eppure i delitti così atroci, da Perugia fino alla notte macellaia di Milano, re­stano innegabilmente eccezionalissimi.

Piuttosto, qualcosa biso­gnerà dire su questi modi sempre più spinti, sempre più disinibiti, sempre più estremi che si riscontrano nel pianeta ventenne. Que­sto assassino parla prima di un gioco erotico finito male. Poi si fa strada l’idea che sia invece un sadico torturatore a sfondo sessuale. Sarebbe comodo far ripartire il disco del sesso svilito e mercificato via Internet e via Tv, del sesso invadente e volgarizzato che si respira dalla mattina alla sera, del sesso senza tabù e senza proibizioni che porta alla noia, e via come bravi juke-box a ripetere la solita musica sui giovani vuoti e leg­geri di questi tempi. Ma an­che in questo caso bisogna fa­re uno sforzo in più. L’argo­mento va maneggiato con cu­ra. È verissimo che le genera­zioni precedenti, le nostre, a vent’anni ancora sbarellava­no per un seno scoperto o un bicipite ipertrofico, intravisti in qualche film della comme­dia all’italiana o su qualche pubblicità di profumi. Certo, sfruttando le famose conqui­ste del ’68, ramo libertà ses­suali, tanti a vent’anni aveva­no già scoperto l’intero uni­verso. Ma diciamolo chiaro e tondo: per quante conquiste si fossero acquisite e per quanti tabù si fossero abbat­tuti, è difficile pensare ai ven­tenni di prima indaffarati in ammanettamenti e frustate. Li rivediamo distesi in spiag­gia dentro a un sacco a pelo, o sussultare dentro una Dyane a bordo lago, più che ammanettati alla testiera del letto….

Ecco, se un segno dei tem­pi si può riconoscere in que­ste storie, sempre passando da Perugia per finire fino a Milano, è sicuramente che il mito e la leggenda del sesso estremo sta diventando un genere a larghissima tiratu­ra. Il casto bacio è un genere per mocciosi, nel senso di vi­rilmente impediti e nel senso di anacronistici seguaci di Moccia. Quelli veri, quelli che fanno opinione, quelli che fanno tendenza, del ca­sto bacio ridono alla grande. Sono già oltre, molto oltre. A vent’anni, dopo una seratina con la carica giusta, è sesso estremo. Polsi legati al letto, sacchetti di plastica, il resto a fantasia. Per puro piacere o per lucida vendetta, è comun­que un rituale deviato. Tutta la roba che noi sessualmente ritardati immaginiamo patri­monio perverso di qualche panciuto camorrista depra­vato, ce lo ritroviamo improv­visamente negli anonimi ap­partamentini dei nostri ra­gazzi. Buongiorno giovinez­za.

NON SOLO SESSO MA SOPRATTUTTO VIOLENZA

IL GAZZETTINO

Fano, 15enne stuprata da tre coetanei

durante lo svolgimento della notte bianca

Domenica 26 Giugno 2011 - 12:23 Ultimo aggiornamento: 19:20

ROMA - Una 15enne ha subito violenza sessuale da parte di un gruppo di coetanei sulla spiaggia dell’Arzilla, nella zona del Lido di Fano (Pesaro Urbino), nel pieno dello svolgimento della notte bianca.

La quindicenne, in compagnia di alcune amiche, aveva appena conosciuto altri tre ragazzi, anche loro minorenni, italiani. I tre sarebbero stati alticci, mentre la quindicenne era sobria. Dopo avere fatto conoscenza il gruppo avrebbe cominciato a camminare sul lungomare e la ragazzina, anche lei italiana, sarebbe rimasta indietro con i maschi, che ad un certo punto l’hanno trascinata in spiaggia, dietro ad alcune cabine, dove si è consumata la violenza.

Le altre amiche non si sono accorte subito di quanto stava avvenendo e probabilmente hanno pensato che si trattasse solo di uno scherzo. L’aggressione, avvenuta poco prima di mezzanotte, è durata meno di mezz’ora, in un momento di grande confusione, mentre i festeggiamenti erano al culmine e c’era molta gente nella zona. A sporgere denuncia per violenza sessuale è stata la madre della minorenne. In ospedale i medici hanno riscontrato lesioni e segni di violenza sessuale.

I carabinieri stanno raccogliendo testimonianze per identificare i tre responsabili, che potrebbero essere dei minorenni in villeggiatura, venuti forse dall’Umbria.

LA NUOVA SARDEGNA

Rissa al Poetto, caccia ai fuggitivi

25 giugno 2011 — pagina 03 sezione: Cagliari

CAGLIARI. Proseguono le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal dirigente Leo Testa, per accertare l’esatta dinamica della mega-rissa scoppiata nelle notte tra mercoledì e giovedì all’Alta Marea, nel litoriale di Quartu. Martedì i due arrestati, Gianluca Sarritzu, 40 anni, di Quartu, e Sandro Testa, 23 anni, di Cagliari, entrambi con precedenti penali dovranno comparire di fronte al giudice per il processo. Entrambi sono accusati di rissa, danneggiamento aggravato e lesioni personali in concorso. È caduta invece l’accusa per reati stampo razzista, in particolare violazioni della legge 93 del 2005. I quattro senegalesi aggrediti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in pochi giorni, e saranno chiamati nuovamente in Questura per cercare di dare un volto e un nome agli altri aggressori, che alla vista delle volanti, arrivate subito in forze, si sono dati alla fuga. Solo la prontezza del personale dell’Alta Marea ha scongiurato conseguenze più gravi: uno degli arrestati aveva infatti cercato di prelevare un coltello dal bar, che è andato distrutto come il resto del locale. Neppure gli infissi sono rimasti intatti dalla furia distruttrice delle decine di ragazzi, che sostenuti dall’alcol hanno pensato bene di sfogarsi distruggendo tutto ciò che era a tiro. Gli investigatori hanno aperto un fascicolo per danneggiamento contro ignoti, e nelle prossime ore cercheranno di dare un volto e un nome a tutti gli avventori.

INIZIATIVE PER LA GIORNATA CONTRO LE DROGHE

LA GAZZETTA DI REGGIO

Musica e parole per dire un deciso no a droghe e illegalità

25 giugno 2011 — pagina 19 sezione: Nazionale

Musica e parole per dire un triplice no, forte e chiaro, a stupefacenti, alcol e illegalità, una «Serata contro le droghe e contro le mafie» organizzata dal Ceis per far risuonare anche a Reggio l’importante messaggio della Giornata Mondiale contro la droga. L’appuntamento è per le 20 di oggi in piazza della Vittoria per un primo momento con le note di cantanti emergenti come Elisa Lepre seguito testimonianze orchestrate da Gabriele Arlotti. A parlare saranno don Giuseppe Dossetti presidente del Ceis, Nadia Riccò (Un sasso nello stagno), Pietro Montorsi (Giovani contro le mafie) e Paolo Montanari, cantante dei Ma Noi No, cover band dei Nomadi che salirà poi sul palco per un grande concerto gratuito. Perché esserci? Perché la dipendenza da alcol e droghe non molla la presa, con un preoccupante aumento nel mondo rosa: il 16% delle donne seguite ha problemi con le sostanze illegali, il 26% di alcol. Dei 3200 casi seguiti dal Sert nel 2010, 2600 sono legati a problemi di droghe: il 68% ha ceduto alle lusinghe dell’eroina, il 18% si fa di cocaina e il 14% di cannabis. I restanti 600 hanno problemi con l’alcol: 380 utenti hanno meno di 24 anni, 350 sono stranieri. Dati che preoccupano, dati che non lasciano indifferenti i genitori di “Un sasso nello stagno” che questa sera saranno schierati in piazza a difesa della vita e della salute dei loro e di tutti gli altri ragazzi, infliggendo un duro colpo all’indifferenza. «A frasi come “Non mi riguarda” o “Non sono fatti miei” rispondiamo che sono anche fatti nostri e di tutta la società – spiega i genitori – il messaggio lanciato è chiaro: il consumo di droga non è solo l’azione di sballo compiuta in privato, è un’azione di delinquenza e di sostegno alla criminalità organizzata che ha ripercussioni civili, culturali e sociali: occorre scuotere qualche coscienza sonnecchiante». E sarà proprio dall’alto del palco di piazza della Vittoria che le forti testimonianze degli esperti sul tema e la musica dei Ma Noi No, che oltre a proporre i più grandi successi dei Nomadi coglieranno l’occasione per far ascoltare Le ali della mia realtà, canzone scritta da alcuni ragazzi del Ceis e armonizzata da Montanari e compagni. «Se dovessi descrivere il Ceis con una parola – spiega il suo fondatore, Don Dossetti – userei la parola albero, un organismo vitale e complesso in continua evoluzione, capace di far germogliare sempre nuove iniziative. Non a caso Fedele Bertani, storico volontario del Ceis, ebbe l’intuizione di far rappresentare in un quadro il Centro di solidarietà di Reggio Emilia come un albero al quale ogni anno spuntano nuovi rami». Tra i nuovi germogli del Ceis c’è il sito www.drogaonline.it. Francesca Manini

LA SICILIA

«Oggi lo spaccio avviene su Internet, sempre più donne nella spirale della dipendenza»

Domenica 26 Giugno 2011Caltanissetta,pagina 35e-mailprint

«Non ti fare. Fatti la tua vita!»: è questo lo slogan scelto anche dalle associazioni nissene "Terra Promessa", "Casa Famiglia Rosetta" e "L’Oasi" in occasione della Giornata internazionale contro le droghe in programma oggi ed organizzata nel quadro delle iniziative volute dal Dipartimento per le Politiche antidroga del Governo nazionale a tutela della salute ed al fine di adottare politiche di prevenzione e di informazione sugli effetti delle droghe.

Ed oggi (dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20) gli operatori specializzati nel settore delle dipendenze da droghe, alcool, psicofarmaci e gioco d’azzardo patologico saranno presenti all’interno degli stand che verranno allestiti a Caltanissetta in piazza Garibaldi, e nei centri commerciali "Il Casale" nei pressi della zona industriale di San Cataldo e "Le Vigne" sulla strada statale per Agrigento.

«Si tratta di una occasione molto importante - sottolinea don Vincenzo Sorce, fondatore e presidente di "Casa Famiglia Rosetta" che recentemente ha pure conseguito lo status consultivo speciale con il Consiglio economico e Sociale delle Nazioni Unite - poichè, in quelli che sono ormai i luoghi di aggregazione sociale, ci sarà l’opportunità di dare informazioni su quelli che sono alcuni dei fenomeni più gravi della nostra società e potere constatare quanto essi siano vicini a noi, alle nostre famiglie, ai nostri giovani. Chi pensa che la droga non viene più usata si sbaglia di grosso; anzi c’è da aggiungere che adesso altri fenomeni sempre più diffusi come l’alcool ed il gioco d’azzardo patologico stanno aggravando una situazione che non tutti riescono ad attenzionare nel giusto modo».

DROGHE - «Cos’è cambiato rispetto allo scorso anno? I cambiamenti sono stati tanti - dice Vitaliano Giovannini, responsabile del programma terapeutico di "Terra promessa" - intanto sono mutate le modalità dello spaccio delle sostanze stupefacenti, che prima avveniva in maniera artigianale ed ora viene fatto, in grande misura, utilizzando internet. Sono cambiate pure le sostanze che vengono immesse sul mercato, poichè adesso vengono richieste sempre di più droghe che non sembrano fuori legge e che hanno la stessa efficacia per chi le usa; pochi però si rendono conto della loro pericolosità e del danno che possono procurare. Poi c’è un altro aspetto, ed è quello che le droghe si sono "adeguate" a quelle che sono i modelli attuali della nostra società, che valorizza sempre di più l’idea della potenza e della prestazione fisica. In questa direzione le nuove droghe danno l’impressione di dare un notevole aiuto».

«Anche la città di Caltanissetta e la sua provincia non si discosta da questo nuovo modello negativo: prima si spacciava e si usava l’eroina, ora vanno di moda la cocaina e queste sostanze tipo ecstacy. Ma a tutto questo vanno aggiunte due cose: che queste sostanze vengono molto spesso accompagnate da un uso consistente di liquori e che la diffusione tra le famiglie è diventata, in taluni casi, persino capillare. A fare uso di queste sostanze sono ormai persone di tutte le età e appartenenti a tutte le categorie sociali: e poichè è difficile individuare immediatamente chi ne fa uso, adesso nelle Comunità terapeutiche arrivano soggetti che hanno ormai cronicizzato la loro dipendenza con le droghe e che quindi, considerate le loro patologie sempre più complesse, hanno bisogno di un numero maggiore di esperti in grado di dare loro consigli in materie sanitarie, farmacologiche, pedagogiche e psicologiche. Determinante la risposta che viene data per combattere la tossicodipendenza da "Terra Promessa, dove l’anno scorso si sono fatti assistere 148 persone provenienti da tutta la Sicilia, di queste 54 delle quali sono ancora presenti ».

LE DONNE E LE DROGHE - Un aspetto inedito particolarmente allarmante stavolta arriva anche delle donne, sempre più coinvolte nell’uso di droghe accompagnate dall’abuso di alcool. «Un fenomeno questo ancora sommerso ma molto diffuso» ricorda Angela Sardo, responsabile dell’associazione "La Ginestra", in grado di accogliere a villa Ascione "solo" 15 utenti. «Ma è incredibile la lista di attesa che abbiamo - aggiunge - poichè le richieste di venire a farsi curare da noi sono tantissime. L’abuso di liquori, che viene consumato all’interno delle proprie abitazioni, ancora non è palese a tutti, ma è diffusissimo tra le donne ed la conseguenza di comportamenti emulativi che molto spesso hanno acquisito all’interno delle loro famiglie e per averli osservati anche nei loro genitori. Un fenomeno che è ancora più complesso perchè viene tenuto nascosto, e ciò è facile e possibile in quanto l’uso dell’alcool avviene nella propria casa e quando non c’è nessuno. La donna alcolista e/o tossicodipendente cerca sempre di nascondersi anche perchè teme che possa essere compromesso uno dei suoi tanti ruoli sociali e familiari (madre, figlia, ecc.). Ma le donne che arrivano da noi sono, nella maggior parte dei casi, delle poliassuntrici: e questo, molto spesso, è causato dalle figure maschili che le frequentano e che nella maggior parte dei casi si ritrovano all’interno delle loro famiglie. L’informazione anche su questi fatti può essere un aiuto per tutti».


Giuseppe Scibetta


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

VIAEMILIANET

Strade, controlli straordinari

Controlli straordinari la scorsa notte sulle principali strade modenesi. Obiettivo: frenare il fenomeno della guida sotto effetto di alcol e droga. Intanto, a breve, parte il servizio notturno della polizia municipale di Modena.

Il servizio disposto dalla prefettura è scattato ieri alle 19 ed è durato fino alle 7 di questa mattina. 80 agenti della polizia municipale hanno presidiato le strade principali, e quelle ritenute più pericolose, del territorio provinciale, coprendo una quarantina di comuni. Al lavoro le pattuglie di 9 corpi dei vigili urbani modenesi, da Modena a Sassuolo e Carpi, e con la partecipazione dell’unità cinofila antidroga della guardia di finanza. In alcuni posti di blocco presenti anche i volontari della sicurezza. Sono state controllate 1.224 vetture, 13 autocarri, 30 moto e 17 scooter. 104 le violazioni al codice della strada accertate, ritirate 15 patenti per guida in stato di ebbrezza. In sei di questi casi è stato posto sotto sequestro anche il veicolo perchè il tasso superava di molto il limite previsto. “Notte sicura”, il nome dell’operazione voluta dalla prefettura per migliorare la sicurezza in strada, e il prefetto ha sottolineato l’importanza dei compiti affidati alle polizie municipali. Non a caso, il primo luglio a Modena partirà il turno di notte fisso per gli agenti di via Galilei, servizio voluto fortemente dall’amministrazione comunale ma anche dai cittadini.

di Crstina Bonfatti

CONSEGUENZA DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

IL GAZZETTINO

Pisa, guard rail trafigge a morte ragazza

Domenica 26 Giugno 2011 - 18:34 Ultimo aggiornamento: 18:35

Ubriaco conducente auto finita fuori strada

PISA - Tornavano dalla discoteca dove avevano bevuto forse un po’ troppo. Poi lo schianto e un guard rail che si infila nell’abitacolo dell’auto uccidendo una ragazza. Infine le manette per il conducente dell’auto che è risultato ubriaco. Una ragazza di 25 anni è morta e due suoi amici sono rimasti feriti, in un incidente stradale avvenuto nella notte in provincia di Pisa. La giovane, residente a Buti, si trovava in auto con i due ragazzi sulla strada provinciale di Gello, di ritorno da una discoteca.

La 25enne sedeva sul sedile posteriore del veicolo. Il conducente ha perso il controllo dell’auto, che ha sbandato ed è finita contro il guard rail che ha sfondato le lamiere dell’auto colpendo a morte la ragazza. Quando sono arrivati i soccorritori sul posto, per la 25enne non c’era più niente da fare. I suoi due amici sono stati portati all’ospedale di Pontedera, feriti ma non in modo grave.

Il conducente che guidava l’auto su cui viaggiava Monica Filippi (la ragazza di 25 anni morta per le ferite riportate nell’incidente) è un uomo di 35 anni. Secondo quanto spiegato dai carabinieri, è risultato positivo sia all’alcoltest, sia all’esame tossicologico e si trova adesso agli arresti domiciliari all’ospedale di Pontedera, dov’è ricoverato. Insieme a lui e alla ragazza morta nell’incidente, viaggiava un altro ragazzo, coetaneo dell’arrestato, ora tenuto in osservazione nello stesso ospedale per le ferite riportate.

STATOQUOTIDIANO

Sui binari dell’alcool a Manfredonia: “non gli date i soldi che bevono”

25 GIUGNO 2011 18:33 MARIA PIA TELERA 0 COMMENTI

Manfredonia – “ULTIMAMENTE ho avuto paura di uscire, a causa dei diversi ubriachi che si trovano lungo il viale e si spostano in stazione e verso la Sacra Famiglia..”. Così un lettore in una lettera inviata di recente a Stato.

Viale Aldo Moro, periferia di Manfredonia. Due rumeni, ormai consumati dall’alcol, barcollano tra la stazione e le panchine del viale diventate l’unico giaciglio dove riposarsi. Presenza invisibile, ma anche abituale. Il più anziano, dal viso consunto, intrattiene una relazione con una ragazza giovane del luogo. Un testimone ci conferma che la donna soffre di disturbi psicologici. “Mentre portavo il cane fuori ho visto due uomini con una bottiglia di liquore e una sigaretta in mano, dopo si sono alzati, hanno buttato la bottiglia vuota e se ne sono andati barcollando, erano le 7 del mattino” scrive la lettrice.

Il giornalaio all’angolo della stazione conferma: “Si, è vero vivono qui, ma non fanno del male a nessuno. Non hanno la forza di parlare. Solo perché sono stranieri dobbiamo parlar male di loro? Non ho mai notato comportamenti di pericolo e mai una volta ho visto importunare persone”. Hanno mai molestato qualcuno?. “No, sono qui dalla mattina fino a sera nell’edicola e non hanno mai disturbato i passanti. Vivono nel loro mondo”. Il ritrovo abituale è la stazione, luogo di partenze e di arrivi. Il loro viaggio si è fermato. Immobili davanti ad una bottiglia di plastica di vino rosso. Contenitore dell’unica ebbrezza.

“PER FAVORE NON DATE LORO MONETE” – Una commerciante di Viale Aldo Moro: “Per favore non date monete a queste persone. Anche un centesimo è speso per comprare il vino.” Spesso seduti all’ingresso dei supermercati elemosinano tutta la giornata. “Faccio un appello anche a tutti i negozi, non vendete alcolici a questi due uomini. Una volta ero sola al negozio e sono entrati chiedendo una birra. Non chiedono mai da mangiare. Si sono seduti e non andavano più via. Ho avuto paura e ho chiamato i Carabinieri”.

Episodi di paura e di solitudine si intrecciano. Un’alchimia di emozioni che ricompongono il quadro del rifiuto. Unanime il pensiero dei commercianti di non sostenere le abitudini degli uomini rumeni ridotti ormai come brandelli di carne e ossa che raccattano mozziconi di sigaretta sui marciapiedi. Diversi gestori di esercizi commerciali intervistati si considerano stanchi per le continue visite degli uomini. Oramai li distingui dalla loro andatura incerta, spesso intrecciano tra le mani una busta bianca che contiene qualche litro di vino. Lo sguardo perso nel vuoto. E una vita da abbandonare nel collo di una bottiglia, inseparabile compagna di sventura. mariapia.telera@statoquotidiano.it

IL TIRRENO

Ubriaco e drogato provoca un incidente

Cinque feriti nello scontro di venerdì notte in via Torelli

DOMENICA, 26 GIUGNO 2011

PRATO. Ubriaco perso e sotto l’effetto di stupefacenti. Così è risultato il conducente trentacinquenne di un’auto che la scorsa notte intorno alle 2.30, percorrendo contromano via Torelli, si è scontrata con un’altra vettura in uno spettacolare incidente.

Le peggio è toccata al conducente della prima vettura, che è stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Per estrarlo dalla vettura si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco. In totale sono cinque i feriti nell’incidente. Sull’auto condotta dal trentacinquenne c’erano due passeggeri, mentre sull’altra, condotta da un uomo di 25 anni, anche lui di Prato, c’era un solo passeggero. Tutti e cinque, come detto, hanno riportato delle ferite, le più gravi quelle del primo conducente, mentre guarirà in trenta giorni uno dei suoi passeggeri.

La dinamica dello scontro è apparsa subito molto insolita ai vigili urbani accorsi a fare i primi rilievi, mentre le ambulanze si prendevano cura dei feriti. In particolare il senso di marcia dell’auto che ha provocato lo scontro è la causa sicura di quanto accaduto. Gli esami del sangue fatti all’ospedale sul conducente che è in prognosi riservata hanno confermato il sospetto della polizia municipale. L’uomo aveva bevuto oltre quattro volte più del limite consentito dalla legge (0,50 grammi per litro). Inoltre è risultato essere sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Le due auto sono state sequestrate e messe a disposizione della Procura per le indagini del caso.

IL TIRRENO

Ubriaco in auto, fugge all’alt

Per due volte ha speronato la volante della polizia: ha collezionato una serie di reati

Era anche senza assicurazione, inseguito e arrestato

SABRINA CHIELLINI

SABATO, 25 GIUGNO 2011

PONTEDERA. Guidava dopo avere bevuto un po’ troppo, aveva falsificato il tagliando dell’assicurazione della macchina e così quando una pattuglia della polizia stradale di Pisa ha cercato di fermarlo lungo la superstrada ha pensato bene di darsi alla fuga. Ha speronato la macchina della Stradale, ha causato un incidente, infine è stato arrestato.

In poche ore Angelo Mancini, 29 anni, di Castelfranco di Sotto, si è dato parecchio da fare a combinare guai.

La Stradale ha notato la Golf mentre percorreva la Firenze-Pisa-Livorno nella zona di Cascina.

Il conducente ha sorpassato la pattuglia andando a una certa velocità. Gli agenti, dopo aver azionato entrambi i dispositivi supplementari di emergenza, lo hanno inseguito. Lo hanno affiancato e gli hanno intimato l’alt ma il conducente della Golf non si è fermato. Ha accelerato e proseguito la sua corsa a velocità sostenuta fino all’uscita di Cascina. Dopo avere rischiato di provocare un primo tamponamento e messo in pericolo i veicoli in transito in entrambe le direzioni di marcia si è diretto verso l’ “Arnaccio” entrando in una rotatoria in contromano, per poi dirigersi verso Fornacette. Tra la Tosco Romagnola e via Circonvallazione ha tamponato una Ford Fiesta. Il conducente è rimasto ferito ma il 29enne non si è fermato per soccorrerlo (rischia un’altra denuncia). Ha proseguito la fuga in direzione di via della Botte. La Stradale ha tentato più volte di fermare la macchina affiancandola. Niente da fare. La macchina dei poliziotti è stata più volte speronata ma alla fine il conducente della Golf si è fermato, grazie anche alla collaborazione del commissariato di Pontedera.

Il ventinovenne «ha aperto violentemente la portiera sbattendola contro il capopattuglia ed entrando in colluttazione con l’altro operatore continuando a dimenarsi ed opporre decisa resistenza», ha spiegato la Stradale.

Subito dopo è arrivato il momento delle “spiegazioni”. L’auto non era assicurata, ha cercato di giustificarsi il giovane condicente. Dagli accertamenti è emerso che il tagliando dell’assicurazione era stato falsificato.

E poi l’automobilista guidava in stato di ebbrezza, con un tasso alcolico superiore a due volte quello consentito.

L’uomo è stato arrestato con l’ accusa di di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Deve rispondere anche per falsificazione di documenti, nonché per la guida in stato di ebbrezza. Rischia anche un’ulteriore denuncia per omissione di soccorso e fuga a causa del tamponamento della Ford Fiesta.

Ieri mattina si è svolto il processo per direttissima. L’automobilista ha patteggiato la pena ed è tornato a casa. Il giudice gli ha sospeso la patente per un anno.

IL CORRIERE ADRIATICO

Colpi proibiti sul lungomare

Lunedì, 27 Giugno 2011
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