ASAPS ANSA Cala l’uso di alcol e droghe nei giovani La cannabis resta la sostanza stupefacente piu’ diffusa ROMA, 28 GIU - Buone notizie per i piu’ giovani. Secondo la relazione annuale al Parlamento, infatti, il numero di adolescenti che consuma sostanze stupefacenti e che abusa di alcol e’ in forte diminuzione. In diminuzione la percentuale dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni che assume cocaina o eroina. La droga piu’ diffusa resta la cannabis: quasi il 13% degli adolescenti puo’ essere considerato un consumatore abituale, avendola assunta negli ultimi trenta giorni. (*) (*) Nota: la droga più usata, anche nei giovani, è sicuramente l’alcol. È così diffusa che non è nemmeno considerata una droga. HELCONSUMATORI SOCIETA’. "Alcol e Pubblicità", primo rapporto dell’Osservatorio Regione Lazio 28/06/2011 - "Alcol e Pubblicità" sono strettamente legati: se non ci fosse la pubblicità, forse, il consumo di alcol tra i giovani sarebbe più basso. Il primo rapporto dell’Osservatorio Regionale Alcol e Pubblicità della Regione Lazio, presentato oggi a Roma, ha mostrato come la pressione pubblicitaria televisiva delle bevande alcoliche sia subita anche da bambini e adolescenti. L’Assessore alla Tutela dei Consumatori Teodoro Buontempo ha sottolineato l’importanza della ricerca che può rappresentare il punto di partenza per attivare un’azione di governo regionale. Tuttavia non sarà il divieto assoluto della pubblicità di bevande alcoliche la soluzione; l’Assessore Buontempo ha parlato di un effetto boomerang. "Il mio impegno sarà quello di portare avanti un progetto dedicato all’educazione del bere - ha precisato Buontempo - Coinvolgeremo università e scuole e tutti quegli ambienti frequentati dai giovani perché è soprattutto a loro che ci rivolgiamo. La pubblicità del non bere non fa altro che aumentare il numero dei bevitori. (*) Dobbiamo insegnare i nostri ragazzi la differenza che c’è tra vino e birra, dobbiamo far comprendere quali sono le condizioni nelle quali si può bere e in quale quantità. Un altro aspetto da non sottovalutare è la razionalizzazione delle spese per la lotta al consumo di alcol. Occorre fare in modo che tra governo, regioni ed enti locali si definiscano dei progetti unici per un’azione sinergica sul territorio". "Purtroppo - ha aggiunto Buontempo - la carenza legislativa in tema di alcolici consente un terreno fertile ai lobbisti. Come parlamentare ho proposto una legge per finanziare un fondo dedicato al prestito d’onore per i giovani, per dare loro l’opportunità di scegliere, liberi da costrizioni economiche, la facoltà presso la quale iscriversi. Questo fondo sarebbe stato alimentato da una tassazione più alta destinata alle bibite che contengono un basso tasso alcolico e per questa ragione più vendute. Chi vuol bere deve pagare. Ma la proposta non passò ne con il governo di centro destra e nemmeno con quello di centro sinistra. Oggi come assessore ai consumatori sono felice di impegnarmi ancora una volta per ridurre l’abuso di alcol". (*) Nota: i produttori di alcolici hanno raddoppiato i loro investimenti in pubblicità, segno evidente che, almeno loro, credono nella sua efficacia. Sarebbe una buona cosa vietare la pubblicità agli alcolici, come del resto hanno fatto già altri paesi. Se la pubblicità è utile per invogliare a bere, perché mai non dovrebbe essere efficace per un messaggio opposto? AGI ALCOL: MARTELLI (ASSOENOLOGI), SI CONFERMA CALO CONSUMI TRA GIOVANI Roma, 28 giu. - "I dati relativi al calo di consumo dell’alcol tra i giovani mostrano i primi segnali del diffondersi di una cultura di consumo diversa, concentrata sul bere consapevole e di qualita’, rispetto alla quantita’ che provoca ubriacature". E’ quanto afferma il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli, commentando i contenuti della Relazione al Parlamento 2011 sull’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani. "Da anni siamo sosteniamo che l’abuso di alcol da parte delle giovani generazioni non e’ collegato al consumo di vino ma all’assunzione di cocktail, spesso in policonsumo, con sostanze stupefacenti. (*) Del resto - prosegue Martelli - dagli anni ’70 ad oggi i consumi interni di vino, dell’intera popolazione e quindi anche degli italiani delle fasce giovanili, sono scesi dai 120 litri pro capite agli attuali 43 litri e l’Italia figura negli ultimi posti in Europa nel rapporto tra alcol e incidenti stradali". (**) "E’ anche compito nostro - ha sottolineato il direttore generale - educare ad un consumo consapevole e farlo a partire dai piu’ giovani che saranno i consumatori di domani, ai quali abbiamo tutto da insegnare, a partire dal legame del vino con il suo territorio, il lavoro che c’e’ dietro una bottiglia e la giusta quantita’ da consumare per apprezzarlo senza rischi". Assoenologi ha sempre sostenuto che "chi e’ in cerca dello sballo non lo fa attraverso un bicchiere di vino" e, allo stesso tempo, occorre ricordare che "bere una bottiglia di vino in compagnia durante un pasto - ha concluso Martelli - deve essere un piacere e non una criminalizzazione". Il consumo del vino tra i giovani e le strategie di educazione ad un consumo consapevole saranno al centro del dibattito del 66° Congresso annuale di Assoenologi, che quest’anno festeggia il suo Centoventesimo anniversario, ad Orvieto, dal 9 al 12 luglio. (*) Nota: è proprio perché nella maggior parte dei casi si tratta di policonsumo che occorrerebbe limitare il più possibile le cosiddette droghe d’accesso. La principale droga d’accesso è il vino. (**) Nota: nel nostro Paese non esiste un adeguato monitoraggio degli incidenti stradale e meno che mai della guida in stato di ebbrezza. VIRGILIO NOTIZIE Scienza/ Eccesso alcol danneggia cervello adolescenti Tessuto corteccia prefrontale degenera in giovani bevitori L’eccessivo consumo di alcol in adolescenza danneggia gravemente il cervello promuovendo l’assottigliamento della corteccia prefrontale, la porzione del cervello responsabile dell’attenzione, del prendere decisioni, delle emozioni e del controllo degli impulsi. La notizia arriva dal convegno annuale della Research Society on Alcoholism di Atalanta (Stati Uniti), dove Tim McQueeny del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Cincinnati (Stati Uniti) ha presentato i risultati dei suoi studi, che hanno previsto scansioni cerebrali di 29 giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni con l’abitudine di consumare almeno 4 (se femmine) o 5 (se maschi) bevande alcoliche ogni fine settimana. Secondo McQueeny "l’alcol potrebbe essere tossico per i neuroni". Non solo: "Dato che nei ventenni il cervello è ancora in via di sviluppo, potrebbe anche interagire con altri fattori e alterarne la crescita". Krista Lisdahl Medina, coordinatrice dello studio, afferma smettendo di bere è possibile recuperare il tessuto nervoso danneggiato, ma che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere più a fondo il meccanismo di recupero. LA NAZIONE CRONACA FIRENZE POLIZIA IL BILANCIO DALL’INIZIO DELL’ANNO Abuso di alcol, controlli costanti e mirati Sei locali chiusi e raffica di denunce IL CONTRASTO all’abuso di alcol prosegue da parte della questura. E i numeri di questi primi sei mesi dell’anno testimoniano il grande lavoro fatto dagli agenti. Il bilancio parla di 136 persone denunciate per guida in stato di ebbrezza, con conseguente ritiro delle patenti, 263 sanzionati per ubriachezza, 6 locali chiusi, di cui 5 con sospensione della licenza (due per sequestro preventivo e tre, tutti in via Palazzuolo ) e 1 in via degli Orti Oricellari con licenza revocata con provvedimento del prefetto. Anche domenica intorno alla mezzanotte, le volanti hanno controllato alla passerella dell’Isolotto otto peruviani, sorpresi, ubriachi. Dopo gli accertamenti del caso gli agenti hanno non solo sanzionato i sudamericani per ubriachezza, ma li hanno denunciati per violazione delle norme sull’immigrazione: tutti sprovvisti di carta d’identità e di soggiorno. I CONTROLLI nella sola zona di via Palazzuolo, hanno consentito, dall’inizio dell’anno, di arrestare 62 persone per vari reati, denunciarne 207, sanzionarne per ubriachezza 105, con 195 irregolari sottoposti a fermo di identificazione per ulteriori accertamenti, di chiudere 4 locali, 3 con sospensione della licenza. LA NAZIONE Alcol, il divieto c’è ma negozi e giovani lo aggirano facilmente In diverse rivendite si possono acquistare alcolici anche dopo le 22: la nostra inchiesta documenta come il blocco faccia... acqua. Dalle 22 alle 6 è stop all’alcol fuori dai locali Firenze, 27 giugno 2011 - L’orologio sul display della cassa segna già le 21,45, manca un quarto d’ora allo scattare del limite oltre il quale, dal 24 giugno, è vietata la vendita di alcolici in vetro nelle strade del centro storico. Un gruppo di ragazzi esce da un minimarket di via Palazzuolo: in mano tre bottiglie di birra a testa. La scorta per la serata. Nessuna infrazione ma solo un modo per aggirare l’ordinanza. Ma anche dopo le 22 le cose non sono molto diverse. Entriamo venti minuti dopo l’ora X in un minimarket in via de’ Macci: nessun cartello a ricordare l’introduzione del divieto, almeno in bella vista. Ci avviciniamo al banco e chiediamo una birra in bottiglia. Il titolare non fa una piega: “Un euro e mezzo, grazie”, dice con accento straniero. Dopo di noi un viavai ininterrotto di persone. Stesse richieste, stesse risposte. Sono le 23,40 e poco lontano in un mini market di via Verdi prendiamo tranquillamente da bere. Sarà perché ieri in concomitanza c’era anche la notte bianca e quindi il timore dei controlli era sentito più lontano, ma qui sembra tutto normale: come se l’ordinanza non esistesse nemmeno. E sono soprattutto loro, giovani e giovanissimi, a fare la spola tra le piazze cittadine e i negozietti gestiti perlopiù da indiani e pachistani. D’altra parte qui l’alcol costa meno: da 1,50 a 1,90 Peroni e Nastro Azzurro, quasi il doppio la Beck’s. Vino anche a 3 euro e mezzo. In molti punti vendita di via Palazzuolo poi, bastano alcune accortezze e l’ordinanza va a farsi benedire. Il trucco è semplice: “Prima di aprire il frigo – ci racconta una ragazza – e vendere alcol mandano un loro compagno a controllare che non ci sia più polizia”. Lo fanno quasi tutti. In via dei Neri, invece, la tecnica utilizzata è un’altra: entri, chiedi da bere, loro te lo vendono ma ti stappano la bottiglia e ti versano il contenuto in un bicchiere di plastica. Ma l’infrazione c’è lo stesso: perché secondo il divieto “potranno continuare a vendere bevande alcoliche, in bicchieri di plastica, i locali che fanno semplice somministrazione. Ma le bevande dovranno essere consumate in prossimità dei locali”. Poiché in giro non c’è nessun controllo e si sa, quando il gatto non c’è i topi ballano, i ragazzi si incamminano tranquillamente per le strade con i loro bicchieri in mano. Chi è intenzionato a bere, il modo di arrangiarsi lo trova comunque: c’è chi fa scorta e chi dà la caccia al ’pusher’ dell’alcol. Di solito i primi alcol tour cominciano nei supermercati o nei bar, all’ora dell’aperitivo, poi proseguono con le birre nei mini market e, quando dopo le 22 non si possono più vendere bevande alcoliche, si aspetta l’ambulante che arriva con le birre. Direttamente a domicilio. Non manca poi, chi l’alcol se lo porta dietro. Nelle bottigliette mignon, che calzano alla perfezione nelle tasche dei pantaloni o della giacca: l’ultima moda dell’alcol da scolare dopo l’ora x. Ci sono due versioni, quelle “original”, più costose, che prima si trovavano solo negli alberghi o nei negozi per collezionisti, e quelle “cheap”, in plastica, da poter riutilizzare. Per le ragazze, invece, non c’è bisogno di troppe cerimonie: bottigliette da mezzo litro (quelle per l’acqua) di alcol nella borsetta. Al momento giusto la tirano fuori. E «Cheers!». PAESE SERA Movida, Vizzani: attendiamo ordinanza anti-vetro e anti-alcol Il presidente del XIII municipio spera che il provvedimento venga emanato da Alemanno e Bordoni entro questo fine settimana. E sui locali senza alcol dice: “Non è questo il vero problema” Un provvedimento provvisorio, quello che stabilisce l’estensione dell’orario delle discoteche, fino alle 4.30, per 5 sere alla settimana. Fermo restando la riduzione dei decibel del 30% alle 3 e del 60% alle 4. Un provvedimento della giunta del XIII municipio, non del Comune che invece ha emanato un suo regolamento che prevede l’apertura fino alle 2 tutti i giorni della settimana, lasciando appunto al municipio la facoltà di delegare l’estensione. Ma dal palazzo del Governatorato sono pronti a fare un passo indietro. “Stiamo aspettando il raffronto con gli altri comuni del litorale romano e con i municipi interessati dalla movida – spiega il minisindaco Giacomo Vizzani – la nostra delibera è provvisoria e sperimentale. Tutti i lunedì mattina ci confrontiamo con le associazioni, i comitati di quartiere, i gestori delle discoteche e le forze dell’ordine. Non dico che non ci sono problemi, dico solo che sono gli stessi ogni anno. A questo punto bisogna scegliere in quale città vivere”. In realtà, fino ad ora, sono state raccolte solo proteste. “Sì è vero – dice Vizzani – ma le forze dell’ordine intervengono per sanzionare come nel caso del Barkabar. Credo comunque che i problemi non si risolvano con atti come quello della provincia”. Il consiglio di palazzo Valentini ha approvato una mozione per dare il via al progetto discoteche senza alcol. Secondo Cucunato, primo firmatario, servirà per “stroncare l’immagine trendy dello sballo alcolico tra i giovani”. La mozione vuole coinvolgere titolari e gestori di discoteche e locali notturni nella sponsorizzazione di bevande non alcoliche, non tossiche e non nocive. “Non è questo il problema – risponde il presidente del XIII municipio – i ragazzi arrivano già carichi di super alcolici nelle macchine. È necessaria invece subito l’emanazione dell’ordinanza anti-vetro e anti-alcol. La chiedo da tempo, forse Alemanno e Bordoni riusciranno a concretizzare il provvedimento entro questo fine settimana. Ce lo auguriamo, siamo già in ritardo”. (*) (*) Nota: si sta facendo una gran confusione con i vari provvedimenti che cercano di limitare il consumo di alcolici. Diversi da città a città e diversi a seconda delle zone e degli orari. Ci vorrebbe un intervento a livello nazionale, se non una legge, per lo meno delle direttive. …E i politici han ben altro a cui pensare. (F. Guccini) TRENTINO Troppo alcol: 34 finiscono in ospedale Nella movida trentina del fine settimana c’è stato chi ha bevuto troppo TRENTO. I bilanci ufficiali sono più che positivi: 100 mila persone hanno festeggiato la notte bianca “made in Trento” partecipando alle iniziative che si sono legate anche alle Feste vigiliane. E se per la maggioranza dei partecipanti il ricordo del fine settimana appena archiviato sarà all’insegna della positività, per altri sarà un ricordo amaro. In particolare per quei 34 che sono finiti all’ospedale per l’eccesso di alcol. Sono stati letteralmente intossicati dal troppo bere, tanto che sono dovuti ricorrere alle cure dei medici. Fra questi ci sono anche alcuni minorenni che sono riusciti a procurarsi da bere nonostante i divieti di legge. Insomma per qualcuno la movida che ha movimentato le ultime notti trentine non è decisamente finita nei migliori dei modi. Per fortuna, però, non ci sono stati casi di coma etilici anche se il pronto soccorso ha avuto a che fare, comunque, con un aumento sensibile del numero degli accessi provocati, appunti, dall’abuso di sostanze alcoliche. E in parte i segni di ciò che è stato sono visibili anche nelle strade della città. In piazza Sanseverino, ad esempio, ci sono ancora lattine di birra vuote che sono state bevute direttamente nel parcheggio e quindi abbandonate sull’asfalto senza fare neppure lo sforzo di cercare un cestino. CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS Ragazzi di buona famiglia e stupri di gruppo Caro Beppe e cari Italians, sono all’ordine del giorno le storie di stupro di gruppo da parte di giovani di “buona famiglia”. Eventi che ci indignano e ci stupiscono, ma che presto archiviamo come se non ci riguardassero personalmente. Come se non fossero il sintomo di una società malata. Come se, in misura diversa, non ne fossimo tutti responsabili. Certo, troppi ragazzi sono convinti che tutto sia loro permesso in nome dello sballo e del divertimento, senza alcun rispetto per gli altri e senza freni inibitori. Certo, troppi genitori sono eccessivamente permissivi e non sanno porre i doverosi limiti all’arbitrio degli adolescenti. Ma quei politici, preoccupati solo dei propri privilegi, che danno quotidiani esempi di immoralità? E quei promotori di notti bianche che troppo spesso si trasformano in notti nere, perché prive di adeguate misure di controllo? E quei venditori di morte che spacciano nei luoghi di ritrovo dei ragazzi? E quegli operatori di giustizia attenti a salvaguardare i diritti dei colpevoli dimenticando quelli delle vittime? E quegli insegnanti che preferiscono non avere grane e chiudono gli occhi di fronte a episodi di bullismo? E quei negozianti che vendono alcolici fingendo di non conoscere la minore età dei loro acquirenti? E… potrei continuare. E’ vero. A considerare la responsabilità di tutti si rischia che non paghi nessuno e c’è una gradazione nella gravità dei comportamenti. Ma è altrettanto vero che la famiglia è solo l’ultima, fragile rotellina di un meccanismo che si sta inceppando. Per questo un’inversione di rotta potrà avvenire solo se ognuno di noi saprà opporsi al degrado della società con le sue azioni quotidiane. Questa è l’unica, amara medicina che conosco per riconquistare dignità e vivere civile. Avremo il coraggio e la forza di farlo? Maria Cristina Tozzi, tozzi@quipo.it L’ADIGE Droga e alcol, via ai controlli a tappeto Vigili urbani e Croce rossa effettueranno posti di blocco e test contro gli «sballi» 28.6.2011 - «Estate tranquilla», cioè con meno morti e feriti sulle strade. Lo scopo, nobilissimo, della campagna presentata ieri dal sindaco Alessandro Andreatta è questo. Secondo anno di un’esperienza che è, al tempo stesso, di polizia e quindi di repressione di chi «sgarra» e di informazione. Controlli da parte della Polizia locale (cioè i vigili urbani) in alcuni nodi viari non solo cittadini e presenza dei volontari della Croce rossa per informare chi viene fermato e assistere chi viene «beccato» al volante in preda ai «fumi» dell’alcol o delle droghe. Controlli concentrati nelle notti dei fine settimana: quelli, lo dicono le statistiche, più a rischio. Il Corpo di polizia locale ha messo in campo già da qualche anno momenti di informazione con le associazioni e le Circoscrizioni e ha intensificato i controlli sulle strade. Nel 2010 il Comune ha aderito all’iniziativa promossa dal Dipartimento politiche antidroga del Ministero degli Interni, dando incarico al Corpo di polizia locale Trento-Monte Bondone di realizzare un progetto territoriale che ha coinvolto la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza. Lo scorso anno i risultati sono stati buoni e hanno evidenziato che gli automobilisti trentini sono più disciplinati di quelli del resto d’Italia. Nel 2010 «solo» il 5% delle persone fermate aveva alzato troppo il gomito, la media nazionale supera addirittura il 20%! Quindi anche l’estate 2011 si continua con questa operazione per garantire sicurezza e rispetto delle regole. Gli agenti della Polizia locale quindi intensificheranno i controlli, soprattutto su quelle parti del territorio comunale e dei comuni aderenti al servizio di polizia locale in forma associata, mediante l’impiego di proprio personale e avvalendosi della collaborazione e dell’ausilio della Croce Rossa Italiana. Nei fine settimana dei mesi di luglio, agosto, settembre e della prima parte di ottobre, in prevalenza nelle notti tra il venerdì e sabato sera, saranno attuati servizi mirati con posti di controllo da parte delle pattuglie della Polizia locale. In alcune serate la pattuglia lavorerà a fianco di un presidio del personale della Croce Rossa con l’impiego di volontari e di un medico per quanto riguarda le verifiche aventi carattere sanitario. Medici e volontari della Croce rossa avranno il compito di verifica gli abusi di sostanze stupefacenti. E lo faranno utilizzando test e visite mediche specifiche con l’obiettivo di capire le condizioni di lucidità degli automobilisti. Ma i medici e i volontari non si limiteranno semplicemente a constatare lo «sballo»: forniranno informazioni si conducenti sulle finalità e modalità dell’accertamento e sulle conseguenze giudiziarie derivanti dal mancato consenso così come previste dalle vigenti norme del Codice della strada. I controlli sugli abusi di sostanze alcoliche verranno fatte attraverso l’utilizzo di test specifici e, in caso di riscontro positivo oltre i valori massimi consentiti, il conducente dovrà sottoporsi alla prova alcolimetrica. Anche in questo caso il rifiuto di sottoporsi ai test o alla prova con l’etilometro comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dal Codice della strada. Le postazioni di controllo saranno dislocate lungo le principali arterie stradali della città di Trento e su quelle della periferia compresa la Valle dei Laghi. I posti di controllo della Polizia locale con i mezzi e gli uomini della Cri verranno messi alla rotatoria Nassirya; alla rotatoria Stella di Man; a quella di via Berlino e alle Sarche. CORRIERE DI RAGUSA Alcotest per tutti nei fine settimana e raffica di sanzioni Scure sugli automobilisti alticci, la Stradale li scopre dall’alito vinoso RAGUSA, 28/06/2011 - Sedici persone denunciate per guida in stato di ebbrezza e altri perché senza patente. Anche alle donne piace molto alzare il gomito nei locali e mettersi al volante nelle ore notturne Giuseppe La Lota Escono dalle discoteche con la testa fracassata di musica metallica e puzzano di alcol appena aprono il finestrino. E’ il primo indice di ebbrezza e la Polstrada va sul sicuro. Nell’ultimo fine settimana ne ha denunciato 16, qualcuno a fatica, un giovane ispicese di 30 anni, che rifiutandosi di soffiare sul palloncino ha pure minacciato gli agenti. Il lavoro degli agenti coordinati dal vice questore Gaetano di Mauro è stato svolto sulle strade dell’intera fascia costiera. Prezioso, utile, da ripetere ogni fine settimana. Val bene una denuncia per stato di ebbrezza e perdere punti in patente o bruciare una vita umana? Questo è il quesito, e dubbi non ce ne sono. Il bollettino della Polstrada è pieno. Cominciamo da Marina di Ragusa: un libico di anni 31, viaggiava con un tasso pari a 1,12; e una ragusana di anni 25, è stata trovata con un tasso pari a 0,92. A Pozzallo nelle ore notturne un ragusano di 23 ed uno di 33 anni sono stati trovati alla guida di veicoli con un tasso rispettivamente di 0,96 e 1,65; altri due giovani, alla vista degli agenti si davano alla fuga, e dopo un inseguimento per le vie cittadine, venivano bloccati, verificando che entrambi avevano un forte alito vinoso. Il conducente, un ispicese di anni 30, prima cercava di vanificare il controllo con l’etilometro evitando di soffiare, poi rifiutava di sottoporsi al controllo dell’ospedale, minacciando anche gli agenti; veniva pertanto denunciato per guida in stato di ebbrezza e per minacce. Nella zona di Santa Croce un comisano di 45 anni è stato trovato con un tasso pari a 1,05; un altro ancora di 28 anni rifiutava di sottoporsi al controllo, per cui veniva denunciato ugualmente così come previsto dal codice della strada. In zona Scicli uno sciclitano di anni 27, è stato trovato con un tasso pari a 1,35; a Comiso, un palermitano di anni 22, è stato trovato con un tasso pari a 0,89; a Modica, un modicano di anni 59, è stato trovato positivo con un tasso pari a 1,08. A tutti i denunciati per guida in stato di ebbrezza è stata ritirata la patente di guida. Sono state elevate inoltre 3 sanzioni amministrative per superamento del tasso alcolemico nei confronti di un ragusano di 21 anni, trovato a Modica nelle ore notturne, con un tasso pari a 0,32 (importo 155 euro, decurtati 5 punti); una modicana di anni 20, trovata a Modica con un tasso pari a 0,29 (importo 155 euro, decurtati 5 punti); un vittoriese di 27 anni, trovato a Ragusa con un tasso pari a o,69 (importo 500 euro, decurtati 10 punti). Infine sono stati denunciati per guida senza patente ed uso di atto falso: un albanese, residente a Ragusa, che aveva esibito agli agenti durante un controllo una patente, risultata falsa grazie ad una verifica effettuata con specifica apparecchiatura in dotazione alla stradale (lampada di Wood); un pachistano di 29 anni ed altro albanese di 27, quest’ultimo pluripregiudicato, controllati in prossimità di un pub del centro di Ragusa. IL TIRRENO MARTEDÌ, 28 GIUGNO 2011 Tre turni settimanali alla Misericordia PRATO. “Condannati” a fare volontariato dopo essere stati fermati un po’ alticci al volante. Lo ha deciso per due automobilisti il giudice del Tribunale di Monsummano, Patrizia Martucci, accogliendo le richieste delle difese in base alla nuova legge che permette l’alternativa dei lavori di pubblica utilità come messa alla prova. Il primo caso è stato quello di un dominicano di 32 anni residente a Lamporecchio, che dovrà fare 62 settimane di volontariato alla Croce Verde di Lamporecchio (tre volte alla settimana per sei ore complessive). L’altro automobilista obbligato a occuparsi degli altri è un 37enne di Scandicci che il 10 maggio 2009 risultò positivo all’etilometro con un valore di 0,85 g/l. Per 21 settimane, tre volte ogni sette giorni di due ore ciascuna, dovrà mettersi a disposizione della Misericordia di Prato. Alla fine del periodo di volontariato e nel caso in cui gli automobilisti eseguano con scrupolo e correttezza le mansioni assegnate, il giudice dovrà fissare una nuova udienza per dichiarare estinto il reato commesso, disporre la riduzione della metà della sanzione di sospensione della patente e revocare la confisca del veicolo sequestrato che tornerà in possesso del legittimo proprietario. In caso invece di violazione degli obblighi il giudice può disporre la revoca della pena sostitutiva con il ripristino di quell’amministrativa, della sospensione della patente e della confisca dell’auto. IGN Studentessa in coma etilico a festa compleanno a Città di Castello La 16enne sudamericana, da diversi anni in Italia, si è sentita male per le ingenti quantità di alcol ingerite. Escluso dagli inquirenti l’uso di sostanze stupefacenti, né sono stati evidenziati segni di violenza. Gli agenti del commissariato di Città di Castello stanno indagando per ricostruire quanto accaduto Perugia, 28 giu. - (Adnkronos) - Una studentessa sudamericana di 16 anni e’ finita in coma etilico ieri sera dopo una festa a Citta’ di Castello e ora e’ ricoverata in ospedale. Alla polizia e’ arrivata la segnalazione di una ragazza che si trovava esamine a terra in un prato in zona Selci. Immediato l’intervento di una volante del commissariato di Citta’ di Castello che ha dovuto operare un primo intervento di soccorso in attesa dell’arrivo dell’ambulanza con cui la minore e’ stata portata in ospedale in coma etilico. Secondo una prima ricostruzione della polizia, la studentessa, da diversi anni in Italia, si e’ sentita male durante una festa di compleanno, bevendo ingenti quantita’ di alcol che l’hanno portata in coma etilico. Escluso dagli inquirenti l’uso di sostanze stupefacenti e nessun segno di violenza sul corpo della ragazza. Quando la volante della polizia e’ arrivata sul posto in cui si trovava la minore esanime, i ragazzi presenti alla festa si sono allontanati, forse per paura di responsabilita’ penali, ma il personale della squadra anticrimine, intervenuto in un secondo momento, e’ riuscito a rintracciarli per ricostruire i fatti. Su quanto successo sono in corso indagini da parte degli agenti del commissariato di Citta’ di Castello. CORRIERE ADRIATICO “Davide s’è accasciato, l’alcol non c’entra” Monte Porzio Sembrano migliorare le condizioni di Davide, il giovane che sabato sera intorno alle 3 a Castelvecchio, al termine della festa “La Salsiccia n’ti Canton”, è stato investito da un’autovettura. Per le lesioni riportate nell’incidente è stato necessario un intervento chirurgico al Santa Croce di Fano. Al ragazzo è stata asportata la milza. E’ già a casa, invece, il suo amico Federico, 24 anni (entrambi di Mondavio), che ha riportato un trauma facciale. Nulla fortunatamente di particolarmente grave. E’ proprio lui a ricostruire come sono andati esattamente i fatti. “Tengo a sottolineare innanzitutto che quanto avvenuto non è sicuramente dipeso dall’aver esagerato con l’alcol. Qualche bevuta come è normale che sia in una serata come quella di sabato l’abbiamo fatta ma non eravamo certo ubriachi. (*) Ci siamo divertiti ma senza eccedere. Insieme a dei nostri amici eravamo a cena in un ristorante nei pressi di Castelvecchio, quindi ci siamo recati alla festa a piedi. Verso le 3 mi sono fermato a parlare con un mio amico su una scalinata quando ho visto passare Davide. Qualche istante e l’ho seguito. Insieme – prosegue Federico – avremmo raggiunto gli altri che erano con noi a cena per tornare a casa. Io non avevo la macchina. Arrivato nella strada, proprio al termine delle scalette, mi sono accorto che Davide era a terra, accasciato. Mi sono avvicinato velocemente a lui, quasi inginocchiandomi, per sentire che cosa gli fosse capitato. L’avevo visto di sfuggita un minuto prima più o meno e non mi sembrava che stesse male. Proprio in quel momento è passata una macchina che ci ha colpiti”. La strada dove si trovavano i due ragazzi era interdetta al traffico proprio per la festa. L’auto però transitava, da quanto sembra, perché la ragazza era in possesso di un permesso in quanto tra le organizzatrici di una cantina. “Sapendo che la strada era chiusa al traffico – conclude Federico – non mi sono preoccupato subito di spostare il mio amico. Voglio però evidenziare che la persona che guidava l’auto non ha nessuna colpa. Ora spero solo che le condizioni del mio amico Davide continuino a migliorare”. Un episodio, insomma, quello successo nella notte tra sabato e domenica non causato dall’eccesso di alcol anche se non è stato chiarito perché uno dei due ragazzi si trovasse a terra. La festa “La Salsiccia n’ti Canton” che nel weekend ha portato a Castelvecchio migliaia di ragazzi ma anche tante famiglie. Gli organizzatori per garantire la massima sicurezza anche in questa edizione avevano messo a disposizione dei giovani dei bus navetta per raggiungere la festa. ma.spa. (*) Nota: è normale che una festa pubblica sia gestita da delle cantine, è normale che ci sia una grande offerta di alcolici, è normale che molti bevano – visto che c’è una navetta che li porta a casa – è normale che all’interno di una festa ci sia il Carro di Bacco e Arianna e il Palio della Damigiana, è normale che un ragazzo di vent’anni si accasci a terra. Di cosa mai dovremmo preoccuparci? IL TIRRENO L’auto sbanda, uccisa dal guardrail Arrestato l’amico che era al volante: positivo al test di alcol e droga Tornavano dalla discoteca; la barriera di metallo si è conficcata nell’abitacolo proprio dalla parte in cui era seduta la giovane SABRINA CHIELLINI BUTI. Tornava a casa con due amici, dopo una notte di divertimento in una discoteca alla periferia di Pontedera. Alla guida dell’auto, schizzata prima fuori strada e poi contro un guard rail, c’era un amico dello stesso paese, Gionata Valdiserra, 35 anni, di Buti. Vite distrutte: lei, Monica Filippi, infermiera di 25 anni, è morta. Lui, trovato positivo all’alcol e alla droga, è stato arrestato per omicidio colposo. Si trova ai “domiciliari” all’ospedale Lotti dove è stato ricoverato perché ferito. E dove è emerso che l’automobilista non era abbastanza lucido per mettersi alla guida senza correre rischi. È in gravi condizioni anche l’altro passeggero della Golf, Luca Scarpellini, 35 anni, che era sul sedile accanto al conducente. Una notte, tra sabato e domenica, da dimenticare anche se non sarà facile. Sono le quattro di mattina, la Golf sbanda dopo avere affrontato un tratto in curva lungo la provinciale di Gello, vicino al paese di Fornacette. Va in testacoda, forse più volte, dopo avere urtato contro una recinzione. Un miracolo se in quel momento non arriva un’altra macchina. Ma non basta ad evitare il peggio. La Golf si ferma contro il guard rail: l’urto avviene nella parte posteriore e Monica è seduta proprio lì. La barriera di metallo dilania il lunotto e uccide la giovane, che era sul sedile posteriore. Sono feriti il conducente e l’altro amico. Ma escono dalle lamiere contorte con le loro gambe. Si lamentano, chiamano invano, e a lungo, Monica: «Non risponde, non si muove». Uno degli amici della vittima ha una profonda ferita a un occhio, l’altro alla tempia. Sono scioccati, confusi e spaventati. Così li trovano lungo la strada i vigili del fuoco di Cascina che subito dopo si attivano per convincerli a salire sull’ambulanza per allontanarli da quello strazio. Il corpo di Monica è prigioniero delle lamiere. La sua borsetta, i vetri schizzati sul sedile e sulla strada, insieme a pezzi di carrozzeria. Per un destino terribile e difficile da comprendere l’auto ha centrato il guard rail proprio dal lato in cui si trova Monica. Probabilmente la giovane dorme quando l’auto inizia a sbandare, forse non ha neppure il tempo di rendersene conto. Il guard rail la ferisce gravemente alla nuca e al collo. Muore all’istante anche se i soccorsi sono stati attivati senza perdere tempo. Medico del 118 di Pisa e i vigili del fuoco capiscono subito che quel tratto della provinciale di Gello si è portato via un’altra vita. Sul posto arrivano i carabinieri della radiomobile di Pontedera, di Ponsacco e Buti. La strada viene chiusa al traffico. Appena i due amici salgono sull’ambulanza e si allontanano dalla tragedia i vigili del fuoco cominciano a tagliare la Golf. “Strappano” lo sportello posteriore per liberare il corpo di Monica. Durante i rilievi emergono i primi dubbi sulle condizioni del conducente abbastanza agitato quando ha capito che avrebbero controllato se aveva bevuto e fatto uso di droga. All’ospedale entrambi i trentacinquenni vengono sottoposti a una serie di accertamenti e poi ricoverati. Si chiarisce chi era alla guida e si scopre l’altra amara realtà. Due drammi, quello della famiglia Filippi, annientata dal dolore per la morte di una figlia - la mamma durante la mattina è stata colta da un malore - e quella del conducente, ora indagato per la morte dell’amica. La comunità di Buti si dispera, piange una giovane che sapeva farsi voler bene. Attiva nella contrada Ascensione, si impegnava molto per la buona riuscita del Palio di Sant’Antonio di Buti, che ogni anno si corre a gennaio. Quando il piccolo borgo si sveglia, in una domenica soleggiata di fine giugno, la tragica notizia è già arrivata ai genitori dell’infermiera e al fratello. Mai avrebbero immaginato di piangere Monica, così giovane e con tanti interessi: si era laureata da poco tempo e aveva già trovato un buon lavoro a Livorno. IL TIRRENO Duello con le bottiglie tra due marocchini nel parco: fuori pericolo l’altro “spadaccino” Arrestato dopo aver ferito l’amico L’ha colpito con un vetro ed è fuggito sul treno: preso a Pontedera L’elevato tasso alcolico alla base del violento litigio. Oggi la direttissima FRANCESCO TURCHI EMPOLI. Ha colpito l’amico-nemico con una bottiglia di vetro e, nonostante fosse anche lui ferito e con la faccia coperta dal sangue, è salito sul treno, con la speranza di far perdere le sue tracce. Ma i carabinieri di Empoli hanno allertato i loro colleghi di Pontedera, che hanno atteso l’arrivo del convoglio in stazione, sono saliti e hanno arrestato il marocchino di 33 anni che aveva ferito in maniera grave il suo connazionale, dopo un litigio originato da futili motivi. Un mix di alcol e violenza ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Protagonisti due clandestini, abituati a dormire (e a bere) un po’ dove capita. Spesso sotto le stelle. Soprattutto nella zona della stazione di Empoli. Anche sabato sera erano insieme. Tra una discussione e l’altra si sono scolati una bottiglia di vino e una di birra (e non erano le prime). Poi le hanno utilizzate come spade (in un primo momento si era parlato di un accoltellamento, poi i carabinieri hanno fornito nuovi particolari), in un duello senza esclusioni di colpi. La sfida è iniziata nel parco di via XI Febbraio ed è proseguita lungo un binario morto. Uno dei due ha preso il sopravvento e ha provocato una ferita molto profonda all’addome al suo rivale, rimasto a terra in una pozza di sangue. Lo “spadaccino”, anche lui ferito, si è diretto alla stazione ed è salito su un treno regionale diretto a Pisa. Nel frattempo il 33enne colpito al torace sarebbe riuscito a trascinarsi fino ai vicini giardini pubblici, dove è stato notato da un altro connazionale, che ha chiesto aiuto al 118. Quando l’ambulanza è arrivata sul posto, le condizioni dell’uomo erano sembrate disperate, soprattutto per la ferita profonda all’addome; è stato portato all’ospedale San Giuseppe con un codice di massima gravità. Per fortuna però i successivi accertamenti hanno fatto rientrare l’allarme: il pezzo di vetro conficcato nel suo corpo non ha leso organi vitali e se l’è cavata con una prognosi di trenta giorni. Nel frattempo sul luogo del duello sono arrivati i carabinieri di Empoli e Cerreto Guidi, oltre alla scientifica da Firenze per i rilievi. I militari hanno ricostruito in fretta la dinamica, anche grazie ad alcuni testimoni che hanno visto un uomo insanguinato salire sul treno regionale diretto a Pisa. E a così alla stazione di Pontedera sono scattate le manette sul treno. L’uomo, arrestato per lesioni, si trova al Don Bosco di Pisa in attesa della direttissima di oggi. LA SICILIA Guidava in stato d’ebbrezza denuncia e auto sequestrata Mussomeli CL. Martedì 28 Giugno 2011 - Nel week-end appena trascorso, i carabinieri della Compagnia di Mussomeli sono stati impegnati in servizi di controllo del territorio e di sicurezza nella circolazione stradale finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori e con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza nelle arterie stradali soprattutto durante l’arco serale e notturno. I militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Mussomeli, hanno sorpreso un giovane di 22 anni, nato e residente a Mussomeli, alla guida della sua auto in evidente stato d’ubriachezza; lo stesso tra l’altro, mostrando chiari sintomi di ubriachezza a seguito di prova etilometrica, tramite l’alcoltest ha evidenziato un tasso molto elevato pari a quasi 2,4 g/l; il giovane è stato deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria per guida in stato d’ebbrezza. La sua macchina è stata sequestrata. Controllati anche diversi esercizi e luoghi di ritrovo serali al fine di imporre il rispetto degli orari di chiusura ed il controllo della vendita di alcolici ai minori. WINENEWS SE IN FRANCIA IL VINO NON SARÀ PIÙ “CULTURA”: SOLO IL 16,5% DEI TRANSALPINI BEVE REGOLARMENTE, E PER I PIÙ GIOVANI IL CALICE È PIÙ L’ECCEZIONE CHE LA REGOLA, E SEMPRE PIÙ LONTANO DAI PASTI. LO DICE UNA RICERCA DELL’ “ESC BUSINESS SCHOOL DI TOLOSA” Che anche in Francia si beva meno vino che in passato è ormai assodato. Che solo il 16,5% della popolazione lo faccia regolarmente un po’ meno. Che la prospettiva sia addirittura di non considerare più il vino come prodotto culturale in una delle sue patrie nobili, è sorprendente. Eppure potrebbe accadere, secondo Pascal Poutet e Thierry Lorey dell’Esc business school di Tolosa che, sull’International Journal of Entrepreneurship and Small Business, hanno pubblicato uno studio Per mettendo a confronto l’approccio di diverse generazioni al vino. Gli over 65 sono quelli più legati al vino come patrimonio della cultura francese, e anche quelli che bevono quotidianamente condividendo l’esperienza del vino. Gli over 30 sono bevitori più occasionali, consumano vino più con gli amici che in famiglia, e vedono uno “status sociale” nel loro modo di bere vino. Ma per gli under 30, si legge, “bere vino è più l’eccezione che la regola”. E ancora, emerge che i giovani bevono sempre meno per accompagnare un pasto, ma sempre più come puro momento di piacere. Secondo i ricercatori, i più giovani trovano ancora motivo di orgoglio nel vino francese, ma stanno perdendo il senso del suo significato culturale. “È proprio la perdita progressiva dell’identità, delle rappresentazioni sacre e simboliche del vino (la nazione, il territori, la minore importanza della trasmissione della cultura del vino dai padri alle famiglie) nelle ultime tre generazione che spiega le attuali dinamiche di consumo in Francia, e soprattutto il calo quantitativo”...
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