Foto di repertorio dalla rete (ASAPS), 1 luglio 2011 – Ad aprile dell’anno scorso, con un tasso alcolemico nel sangue tre volte sopra il limite consentito, investì e uccise un giovane studente universitario. Oggi l’uomo, accusato di omicidio colposo, ha provato a patteggiare una pena di un anno e 5 mesi, con il consenso del pm. Richiesta che è stata però rifiutata dal Gup di Milano, Maria Vicidomini, ritenendola non congrua rispetto alla gravità del fatto. La vittima, un 28enne originario di Avellino, laureando alla Bocconi, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali insieme ad un’amica. La ragazza riuscì a salvarsi, mentre il giovane morì dopo due giorni. L’investitore venne sottoposto al test alcolemico che evidenziò un tasso di alcol nel sangue di 1,6 g/l. La decisione del Gup milanese è stata accolta con soddisfazione da Domenico Musicco, avvocato dell’Associazione italiana vittime della strada. “Dal Tribunale di Milano è arrivato un segnale forte che qualcosa sta cambiando riguardo alla tutela dei familiari delle vittime – ha commentato Musicco”. L’avvocato Musicco, legale anche dei genitori della giovane vittima, parti civili, ha spiegato di aver depositato al giudice una serie di memorie nelle quali chiedeva di non concedere il patteggiamento, anche perché il conducente stava guidando ubriaco a 90km/h. Il Gup, nonostante l’imputato fosse incensurato e il consenso del pm, ha negato il patteggiamento e fissato una nuova udienza per il 14 luglio, quando la difesa potrebbe chiedere il rito abbreviato. (ASAPS)
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