Foto di repertorio dalla rete (ASAPS), 5 luglio 2011- In caso di incidente stradale avvenuto con un motorino con a bordo 3 passeggeri, l’assicurazione potrebbe non riconoscere ai feriti la totalità del risarcimento perché la presenza del “terzo incomodo” comporterebbe automaticamente la diminuzione della quota risarcitoria. A stabilirlo la Cassazione che si è espressa su un sinistro nel quale rimase ferita qualche anno fa una signora. La donna si trovava a viaggiare in auto quando, rimasta appiedata ma desiderosa di arrivare a destinazione, decise di chiedere un passaggio al conducente di un ciclomotore. L’incauto guidatore accetta e carica sul mezzo la signora il figlio di lei di 11 anni e l’ingombrante bagaglio che i 2 hanno al seguito. Il motorino però non è omologato per il trasporto di un secondo passeggero e la signora non indossa il casco così come il piccolo. A metà del viaggio, il guidatore perde il controllo del mezzo e la passeggera cade, ferendosi in modo abbastanza serio. Il Tribunale, in primo grado, attribuisce alla passeggera un risarcimento di 250mila euro per le lesioni fisiche subite: spetta all’assicurazione pagare. In appello, però, il rimborso viene ridotto a 200mila euro. I giudici ritengono infatti che la donna sia corresponsabile del sinistro per un quinto in quanto la sua presenza ha reso più probabile l’incidente e le conseguenti ferite. Il legale della donna decide di ricorrere in Cassazione. La tesi della difesa si basa sul fatto che il conducente del motorino aveva dichiarato di aver perso il controllo non per colpa della signora (né del bimbo). Inoltre, sempre secondo la difesa, l’asfalto, al momento del sinistro, era bagnato. La suprema Corte rigetta il ricorso. Secondo gli Ermellini infatti il passeggero che decide di viaggiare contravvenendo al Codice della Strada (e al buonsenso!), è consapevole dei rischi che corre e deve assumersene le responsabilità. (ASAPS)
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