SEGNALAZIONE CORRIERE DEL VENETO Santa Margherita, scure sugli alcolici Nuova ordinanza, prima multa. La guerra alla movida fa un’altra vittima: la Poppa VENEZIA - C’è anche un giro di vite sull’alcol, nella nuova ordinanza su campo Santa Margherita. Dopo le 23 non si possono più vendere birra, vino o superalcolici da portare via, almeno fino a novembre. Da domenica i nuovi divieti sono in vigore e c’è già stata la prima multa. Uno dei locali che vendono pizza o kebab alle 23.20 era ancora aperto, la squadra del pronto intervento della polizia municipale (in campo per i controlli di routine) ha atteso per vedere se i titolari abbassavano le serrande e poi sono intervenuti. Intanto, gli artigiani stanno correndo contro il tempo per bloccare l’ordinanza. «Stiamo predisponendo il ricorso, purtroppo non ci sono i tempi tecnici per la sospensiva», dice Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato. L’ordinanza firmata dal sindaco Giorgio Orsoni il 30 giugno colpisce soprattutto il mondo dell’artigianato (gelaterie, panifici, kebab e pizze al taglio) imponendo lo stop alla vendita di alimenti e alcolici alle 23. Quindi devono chiudere. Il divieto però non riguarda solo artigiani e commercianti. Nel provvedimento infatti si legge: «è vietato fra le 23.01 e le 6 del giorno successivo il commercio di alcolici e alimenti nonché l’esercizio di attività artigianali di produzione di alimenti ». Il divieto riguarda cioè tutti gli esercizi di Santa Margherita, San Pantalon e in generale di tutta la zona universitaria veneziana, fino e oltre calle Dolfin. I bar però non devono chiudere, la somministrazione è sempre permessa. «L’obiettivo è ridurre il numero di ragazzi seduti per terra o sulle panchine che consumano alcol - spiega il direttore generale Marco Agostini - è un tentativo per vedere se si limitano i rumori ». E così se si chiede a un bar di poter acquistare una bottiglia di vino, di birra o di superalcolici per poterla consumare altrove, l’esercente è obbligato a dire no. «Per legge già non potrebbero farlo », sottolinea Agostini. Si tratta di una questione di lana caprina in realtà, se infatti bar e ristoranti consegnano bottiglie o lattine aperte non c’è alcuna irregolarità. Dopo di che a Venezia, da quasi cinque anni, qualsiasi alcolico andrebbe servito in bicchiere. Lo impone una vecchia ordinanza di Massimo Cacciari dell’agosto 2006, finita nel dimenticatoio e che non fosse per la sentenza della Corte costituzionale contro le cosiddette ordinanze creative dei sindaci sarebbe tutt’ora in vigore. Nel provvedimento del 2006, l’ex sindaco-filosofo vietava di circolare in strada dopo le 21 con bottiglie di alcolici. L’obiettivo della vecchia ordinanza era identico a quello dell’attuale e cioè «tutelare centro storico e terraferma da aggregazioni che in alcune zone hanno determinato episodi spiacevoli con risse e aggressioni», spiegava cinque anni fa l’ex assessore al Commercio Giuseppe Bortolussi. «L’ordinanza in questione valeva senza limiti temporale in tutto il Comune e non essendo contingibile e urgente come quella di Santa Margherita ha problemi a seguito della sentenza della Corte costituzionale», spiega Agostini. E se gli artigiani sono sulle barricate per l’obbligo di chiudere i battenti alle 23, i pubblici esercizi plaudono all’iniziativa. «La motivazione è nobile - commenta Ernesto Pancin, direttore di Aepe - l’intenzione è di impedire il facile approvvigionamento di alcolici e i bar si adeguano fino a novembre: nessuno potrà dire che ci sono favoriti ». La battaglia anti-rumore sta infine uscendo da Santa Margherita e da un mese il locale di San Giacomo dell’Orio, «Alla Poppa», frequentatissimo specie di mercoledì, giorno di concerti, deve chiudere alle 23. Gloria Bertasi CORRIERE ADRIATICO “Assessore bravo ma c’è disagio giovanile” Fano Da Cristian Buzzelli riceviamo e pubblichiamo. “Ho 27 anni e sono proprietario di un bar. Sono 10 giorni che leggo sul giornale della Notte Bianca di Fano e dello stupro. Io leggo che vogliono fare le feste senza alcol, tutta la colpa è dell’alcol. Partiamo dal presupposto che io sono uno contro l’alcol ma alla Notte Bianca come in un sabato qualunque in giro bevono tutti, è uno schifo, con la differenza che in un sabato normale ci sono duemila persone in giro, quindi due vanno all’ospedale in come etilico, in 20 vomitano, due risse e 20 bicchieri rotti in giro. Ma tutto ciò non fa scalpore, invece alla Notte Bianca essendoci 10 volte più gente i danni sono 10 volte di più e fanno scalpore, ma ricordiamo che nessuno obbliga a bere né a drogarsi i giovani di oggi, però fanno solo quello. Il problema di fondo è che i giovani di oggi stanno male, non sanno più cosa fare, sono super viziati, hanno tutto, non sanno come divertirsi e quindi fanno ’ste cazzate. “Parlando invece dell’organizzazione dell’evento io penso che era impeccabile, organizzazione perfetta, evento in centro bellissimo, dove c’era gente più grande. Al Lido c’erano forze dell’ordine dappertutto, più di così cosa dovevano fare. Non si poteva mettere un poliziotto per via, ci sarebbe voluto l’esercito. Parlando invece dell’assessore al turismo Alberto Santorelli, che dire? Tutti si scatenano contro di lui, quando invece ci sarebbe solo da dire grazie. Ha dato un tocco di vita a una città defunta, un ragazzo giovane, brillante, con tanta voglia di fare, al contrario di tanti assessori che stanno lì solo per i soldi a scaldare le sedie come tanti politici. Lui si sbatte e quando organizza qualcosa è sempre in prima fila a guardare come va. Ogni volta che gli poni un problema cerca sempre, nel suo limite, di risolvertelo. “Parlando dello stupro la Notte Bianca non c’entra niente, proprio due giorni fa a pagina 6 del Corriere Adriatico c’era scritto di uno stupro a Sora e non c’era la Notte Bianca. L’accaduto è ingiustificabile. Verrà fuori la verità. Comunque io posso dire che certe cose accadono veramente. Io lavoro nei locali di notte e molto spesso ragazzine minorenni vogliono portarmi a letto senza neanche conoscermi. La madre di questa ragazza dice che anche l’anno scorso era un macello, allora io mi domando: perchè alla figlia di 15 anni ce l’ha mandata se sapeva che era uno schifo?”. MERATEONLINE S. Maria: la festa, funestata da due risse per eccesso di alcool e dai troppi decibel Santa Maria - Ettolitri ed ettolitri di birra consumati in sole tre sere hanno "lasciato sul campo" diverse "vittime": Tanti, secondo il racconto di alcuni presenti, infatti, i giovani che durante il Rock@Santa hanno alzato troppo il gomito. Due, in particolare, gli episodi gravi che hanno funestato la manifestazione, per altri versi riuscitissima e come sempre molto partecipata. Il primo già venerdì sera, a poche ore dell’apertura dell’edizione 2011 della festa che, a colpi di rock e birra, anima da 10 anni l’estate santese. Un giovane del paese è infatti stato fermato della forze dell’ordine dopo aver preso a manganellate una seconda persona intervenuta a sedare la rissa scoppiata all’interno dell’area. L’aggressore, infatti, sotto l’effetto dell’alcol, probabilmente per futili motivi, è arrivato alle mani con un amico. Il comportamento dei due, ha attirato l’attenzione di un terzo ragazzo che, senza pensarci troppo, si è fatto avanti tentando di sedare la rissa. È a questo punto che sembrerebbe essere spuntato un manganello con cui il terzo intervenuto è stato violentemente colpito tanto da richiedere l’intervento dei sanitari del 118 e il suo trasporto in ospedale. Per l’aggressore invece è scattato il fermo. Meno di ventiquattrore più tardi, altro intervento di medici e forze dell’ordine alla festa. Un uomo è stato infatti trovato riverso a terra, ai piedi di un albero a poche decine di metri dai tendoni allestiti per la distribuzione di cibo e bevande. Da quanto risulta, l’uomo sembrerebbe essere arrivato a Santa Maria già in evidente stato d’ebbrezza e, prima di accasciarsi immobile al suolo, probabilmente ha consumato dell’altro alcool al bancone della festa. Ancora da chiarire se fosse in compagnia di altri. Di sicuro è stato rinvenuto solo e in una condizione tale da far pensare subito al coma etilico. Anche in questo caso, non è mancata la reazione violenta. Appena soccorso, l’uomo ha infatti ripreso coscienza iniziando a dispensare ceffoni ai sanitari tanto da richiedere la presenza di un agente della Pl sull’ambulanza che lo ha trasportato al Mandic. Ultima nota alla festa, il volume della musica. Più volte, nel corso delle tre serate, è stato infatti richiesto agli organizzatori di abbassare le casse ritenendo che si andasse anche oltre agli 80 decibel autorizzati fino alla mezzanotte (quando, in condizioni normali il limite è fissato intorno ai 45-50). Alcuni cittadini riferiscono quindi di residenti costretti a uscire di casa per "scappare" dal "casino" e dell’impossibilità di dialogare normalmente perfino nei pressi di Villa Sacro Cuore a Rovagnate, probabilmente per qualche strano "eco" della musica. Il tutto a una settimana esatta dell’incontro con il Prefetto di Lecco che, dinanzi a sindaci e agenti della Polizia Locale del territorio, aveva di nuovo invitato a sensibilizzare la popolazione e le diverse associazioni per rendere più tollerabili del feste di paese e le diverse manifestazioni, in favore di uno svolgimento tranquillo e nel pieno rispetto della salute e della sensibilità di tutti. IL GAZZETTINO (Treviso) Diciannovenne ubriaco rovina la festa: denunciato BORSO DEL GRAPPA Martedì 5 Luglio 2011 - Festa con parapiglia finale ed ora anche con una denuncia. È quella scattata a carico di un diciannovenne studente di Sandrigo (Vicenza): S.E., con l’accusa di oltraggio nei confronti dei carabinieri, ubriachezza molesta e bestemmia. La festa in questione è quella che si stava svolgendo sabato sera presso la "Conca Verde", il bellissimo centro sportivo con piscine di Borso del Grappa molto in voga in questo periodo dell’anno specie tra i giovani. Sabato sera i carabinieri di Crespano del Grappa sono dovuti intervenire per sedare un parapiglia che si era creato tra alcuni avventori, tutti giovani e giovanissimi che si erano dati appuntamento nel centro per trascorrere in compagnia una bella, e tranquilla, serata estiva. Solo che ad un certo punto, quando la mezzanotte era trascorsa da poco, qualcuno su di giri ha iniziato ad esagerare, a tal punto che sono stati chiamati i carabinieri. Alla vista della pattuglia, lo studente vicentino, già sbronzo, ha continuato il suo personale show, ma questa volta nei confronti dei militari che non hanno esitato a caricarlo in macchina e portarlo in caserma. In questo contesto il ragazzo si è scatenato con offese, oltraggiando i militari e pronunciando bestemmie: a questo punto i carabinieri si sono visti costretti a denunciarlo. La festa poi si è ridimensionata con la chiusura anticipata. G. Zan. LA SICILIA L’incidente. I tre conducenti avevano assunto sostanze Alcol e droga, tragico mix Ragusa - Martedì 05 Luglio 2011 - Tutti e tre i conducenti che sono rimasti coinvolti nell’incidente che si è verificato sulla Modica-Pozzallo, tra sabato e domenica, sono stati trovati positivi all’uso di sostanze stupefacenti. Due di loro, erano positivi anche all’alcoltest. La soglia era molto bassa, ma il codice della strada è particolarmente rigido per i neopatentati. In considerazione di ciò (e degli altri incidenti che sono avvenuti nelle scorse settimane), nell’ambito del progetto Tispol, la Polizia stradale ha disposto tolleranza zero sulle strade della provincia iblea. I controlli saranno mirati verso quelle condotte che sono la maggiore causa in ambito europeo degli eventi infortunistici gravi. Telelaser e Provida verranno impiegati oggi sulla Sp 25 Ragusa-Marina e giovedì sulla Modica-Pozzallo e la Ragusa-Catania. Per quanto riguarda l’abuso di bevande alcoliche anche nelle ore diurne, verranno impiegati gli alcolblow ed etilometri. Particolare attenzione verrà posta verso gli automobilisti che si trovano alla guida senza cinture di sicurezza e che utilizzano i telefonini. Nel corso del fine settimana sono state elevate 45 infrazioni, di cui 9 per mancato uso delle cinture, ritirate 4 patenti per guida pericolosa e decurtati 86 punti. Michele Farinaccio LA STAMPA LA STORIA Harry Potter rivela: "Ho sconfitto l’alcol" Daniel Radcliff, 21 anni, adesso recita a teatro per il musical "How to Succeed in Business Without Really Trying" 05/07/2011 - Daniel Radcliffe, che ha interpretato per il grande schermo il mago più amato del pianeta, racconta la sua passata dipendenza dal whisky Di giorno attore di successo, di notte divorato dai demoni dell’alcol. Questa è stata per lungo tempo la vita di Daniel Radcliffe, noto principalmente per aver interpretato Harry Potter nella saga cinematografica tratta dai romanzi di J.K.Rowling. Radcliffe, che aveva 10 anni quando è stato scelto per la parte del piccolo orfano con la cicatrice sulla fronte, racconta che i problemi con l’alcol sono iniziati quando aveva 18 anni e stava girando "Harry Potter e il Principe Mezzo Sangue": «Non potevo farne a meno, mi serviva per divertirmi» e ammette che in molte occasioni i paparazzi avrebbero potuto immortalarlo in situazioni imbarazzanti. La svolta per il giovane attore, 21 anni, arriva infine nell’agosto 2010, quando con "Harry Potter e i doni della morte" è calato per sempre il sipario sulla saga: «Ora non tocco più una goccia d’alcol - aggiunge - mi piacerebbe essere la persona che va a una festa e beve due bicchierini, ma per me non funziona. Preferisco restare a casa a leggere». Giornale di Sondrio Guida in stato di ebbrezza, 48mila euro di ammenda per un neopatentato Corriere Fiorentino Ubriaco picchia i parenti, intervengono i carabinieri
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