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SPAGNA, L’ATTIVITA’ CONTRAVVENZIONALE DEL 2004 SECONDO I DATI DELLA GUARDIA CIVIL. IN AUMENTO I CONTROLLI E GLI ACCERTAMENTI ETILOMETRICI. VELOCITÀ ED ALCOL NEL MIRINO DEI MILITARI

SPAGNA, L’ATTIVITA’ CONTRAVVENZIONALE DEL 2004 SECONDO I DATI DELLA GUARDIA CIVIL.
IN AUMENTO I CONTROLLI E GLI ACCERTAMENTI ETILOMETRICI. VELOCITÀ ED ALCOL NEL MIRINO DEI MILITARI

Di Lorenzo Borselli
 

(ASAPS) MADRID – Non è che per la Guardia Civìl, che in Spagna espleta servizio di Polizia Stradale in via prioritaria rispetto alle altre forze di polizia, esattamente come la Specialità in Italia, il 2004 sia stato un anno di tutto riposo. Diciamo questo, perché i Carabinieri iberici (si passi l’affettuoso paragone) hanno reso noti, nei giorni scorsi, i dati della loro attività annuale sul fronte della sicurezza stradale, filtrati dall’analisi statistica della DGT, la Direzione Generale del Traffico.
Un’attività intensissima, che dimostra quanto sia ormai divenuto sentito e condiviso il bisogno di rendere più bassa la soglia di sopravvivenza sulla rete viaria di Sua Maestà Juan Carlos. I militari dal motto “todo por la Patria” hanno infatti controllato 20.344.652 veicoli: ma andiamo con ordine: per quanto riguarda infatti la velocità eccessiva, nel 2004 sono state elevate 647.020 contravvenzioni, il 24,98% in più rispetto al 2003. questo significa che il 3,18% dei conducenti controllati ha violato i limiti previsti, sia quelli generici, sulle strade extraurbane e sulle autostrade, che quelli specifici, ivi comprendendo veicoli commerciali o complessi veicolari di altro genere.
Un dato che deve essere integrato con la rafforzata vigilanza sulle strade, quantificata – solo per i servizi di repressione – del 26,81% in più rispetto ai 12 mesi precedenti, quando furono controllati 16.043.961 veicoli. Sono stati invece 60.826 i conducenti che nel 2004 sono stati sorpresi dalla Agrupaciòn de Tràfico mentre facevano uso del cellulare durante la guida, il 33,9% in più rispetto al 2003, quando le stesse infrazioni accertate erano state 45.407. Ma le note dolenti non sono finite: lo scorso anno, infatti, 86.707 conducenti sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza alcolica: anche in questo caso, sono stati scrupolosamente annotati tutti i controlli eseguiti, che nel complesso sono stati 2.718.666.
La DGT ha dunque calcolato la percentuale di positivi sul numero complessivo di controlli effettuati, stabilendo che il 3,18% dei conducenti che hanno soffiato il proprio alito nell’etilometro è risultato oltre il limite generico di 0,5 g/l. Si tratta, anche in questo caso, di un dato che si mostra in rialzo del 32% rispetto al 2003, con 700mila controlli in più, e che è stato ulteriormente analizzato anche in base al contesto specifico in cui sono avvenuti gli accertamenti.
La Guardia Civil, nell’accertamento delle guide in stato di ebbrezza, ha distinto tre particolari circostanze: a seguito di sinistro stradale, a seguito di infrazione accertata o a solo scopo preventivo. A seguito di incidente stradale, sono stati effettuati – nel 2004 – 95.519 controlli alcolemici, che sono risultati positivi nel 5,54% dei casi, risultati essere in tutto 5.296. È un dato importante, questo, perché a fronte di un aumento dei controlli rispetto al 2003 – che nelle medesime circostanze furono 89.006 – è stata accertata una certa diminuzione delle positività, che nell’anno precedente venne rilevata in 5.469 casi.
Per quanto riguarda invece gli accertamenti di stati di ebbrezza da controlli preventivi, questi sono stati 2.282.336, risultati positivi in 76.560 casi, il 3,35% del computo complessivo: nel 2003, gli etilometri entrarono in azione – in analoghe circostanze – 1.715.092 volte, svelando l’ebrietà di 71.685 conducenti. Ma sul fronte delle cinture di sicurezza, le cose come vanno? Nelle scorse settimane, abbiamo pubblicato dati provenienti dalla Spagna risultati davvero ottimistici sull’effetto delle campagne di sensibilizzazione e di controllo promossi dal governo di Zapatero, sulla scia di uno stretto giro di vite iniziato nella precedente legislatura con la compagni esecutiva di Aznàr. Si trattava, come spiegammo allora, di sondaggi effettuati a macchia di leopardo nella penisola, da considerare però attendibili, come confermano i dati di quella che ormai potremmo chiamare, con un neologismo, “contravventologia”.
Nel 2004, per passare ai dati, la Guardia Civil ha contestato 188.880 violazioni alla norma che obbliga conducenti e passeggeri ad indossare “el cinturón de seguridad”. Si tratta di un dato rilevato in rialzo del 6,29% rispetto al 2003, quando le multe furono 177.702. È invece in discesa il numero di contestazioni effettuate nei confronti di chi non indossa il casco su motocicli e ciclomotori, passate dalle 47.771 del 2003 alle 44.963 del 2004: un decremento del 5,88%. Infine le mancate revisioni periodiche, accertate in 102.141 casi.
Conclusioni: la Spagna, lo possiamo ormai affermare con assoluta certezza, ha deciso da che parte stare. I dati che abbiamo appena enunciato, sono tratti dalla sola attività della Guardia Civil, su tutto il territorio del regno, ad eccezione dei paesi Baschi e della Catalogna, che in virtù di alcune deroghe dovute al regime di autonomia di cui godono, hanno trasferito le competenze prioritarie di Polizia Stradale alla propria Polizia Locale. È comunque indicativo che il maggior numero di controlli abbia prodotto numeri maggiori di violazioni, anche se per essere realmente attendibile, il dato complessivo dovrebbe tener conto anche dell’attività della polizia locale, che in Spagna è fortemente presente sulla strada, e della Polizia Nazionale, che annovera alcuni reparti specialistici noti per la propria severità.
 

 



Di Lorenzo Borselli

Venerdì, 11 Marzo 2005
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