Foto Blaco - archivio Asaps
Sono un agente di Polizia municipale, socio ASAPS da due anni e lavoro presso il Comune di Rimini. Venerdì 8/07 nel primo pomeriggio, sono stata avvertita del fatto che poco distante vi erano due uomini che stavano litigando per motivi legati ad una mancata precedenza. Giunta sul posto insieme ad una collega stagionale, grazie all’ausilio di un carabiniere che lavora presso la stazione di Massa Lombarda e che si trovava in vacanza in quel momento, sono riuscita a tranquillizzare i due automobilisti che si sono allontanati. Inspiegabilmente, ad un certo punto sono stata aggredita alle spalle e poi spintonata e insultata da due uomini toscani che volevano prendere le parti di uno dei due contendenti, che non conoscevano neppure. Dopo un diverbio animato, i due uomini si erano calmati e si stavano allontanando. Alla vista dei colleghi arrivati in ausilio, si sono riavvicinati, li hanno aggrediti all’improvviso e colpiti con calci e pugni. Uno dei colleghi ha riportato lesioni al volto, un altro al torace ed il terzo ad un braccio con 10 giorni di prognosi per ciascuno. I due toscani erano in evidente stato di alterazione psicofisica e si sono resi necessari ulteriori rinforzi per riuscire ad immobilizzarli: sono stati arrestati per violenza, lesioni, oltraggio e minaccia a pubblici ufficiali e sono stati processati per direttissima sabato mattina 09/07 presso il Tribunale di Rimini. Quando il cittadino mi ha avvertito della rissa ho dovuto recarmi sul posto a mani nude perché, nonostante le mie richieste scritte, dopo più di un anno non ho ancora ricevuto l’arma di servizio. Non ho in dotazione lo spray al peperoncino, come altri colleghi, e neppure le manette. Noi agenti di Polizia Locale siamo chiamati sempre più spesso per interventi che mettono a rischio la nostra incolumità, senza godere delle specifiche indennità che ci spetterebbero. In particolare, a Rimini, è in atto una causa tra noi e l’Amministrazione comunale la quale richiede la restituzione delle indennità percepite per i servizi notturni dall’anno 2000 al 2006, e l’annullamento del regolare contratto sottoscritto nel 2000 da dirigenti e parti sindacali. L’obiettivo è quello di ripristinare il precedente trattamento economico, ovvero quello di un impiegato comunale chiamato a difendere la sicurezza del cittadino.
Lettera firmata
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