SEGNALIAMO QUESTO IMPORTANTE AVVENIMENTO
L’ALCOL E’ UNA DROGA E COME TALE VA TRATTATA LE SCIENZE Alcool, il consumo moderato fa bene(*) (12 luglio 2011) L’obiettivo dello studio era quello di smentire le errate informazioni che vengono ancora oggi utilizzate da alcuni gruppi politici per definire le linee guida sul consumo di alcool. Chi consuma una moderata quantità di alcool ha un rischio di morte per tutte le cause inferiore agli astemi: è questo il risultato di un nuovo studio di un gruppo congiunto di ricercatori della Divisione di ematologia e oncologia del Boston University Medical Center, negli Stati Uniti, dell’Istituto di epidemiologia dell’Università di Münster, in Germania, e del Dipartimento di patologia dell’ Università Stellenbosch, di Tygerberg, in Sudafrica. La ricerca è partita con l’obiettivo di valutare come potenziali errori in molti studi epidemiologici di qualche anno fa abbiano portato a conclusioni erronee circa l’associazione inversa tra un moderato consumo di alcol e la malattia coronarica. Lo studio si è quindi basato sui dati prospettici di più di 124.000 soggetti intervistati tra il 1997 e il 2000 nell’ambito dei National Health Interview Surveys degli Stati Uniti. Dall’analisi dei dati è emerso non solo che la mancanza di rigore non ha portato a risultati erronei, ma che è possibile confermare un effetto protettivo di un moderato consumo di alcool nei confronti della malattia coronarica e della mortalità per tutte le cause. I risultati, pubblicati sul sito dell’International Scientific Forum on Alcohol Research sembrano così confermare la maggior parte degli studi retrospettivi condotti con criteri rigorosi, smentendo un possibile rapporto causale tra consumo moderato di alcol e mortalità. Non si tratta tuttavia di un risultato ridondante, argomentano gli autori, dal momento che errate informazioni derivate dagli studi più datati vengono ancora oggi utilizzate da alcuni gruppi politici per definire le linee guida sul consumo di alcool. (fc) (*)Nota: il commento di Alberto riportato nel blog dell’articolo dice tutto: inviato da alberto il 12 luglio 2011 alle 16:03 Oltre a dare risalto alle dichiarazioni di un autoproclamata associazione di scienziati pro-alcool sarebbe opportuno che le Scienze considerasse il contesto generale delle gravi (e molto sottovalutate dall’ opinione pubblica) conseguenze del consumo di alcool per la salute umana. Basterebbe ricordare il lavoro di ricerca e di indagine scientifica compiuto anno dopo anno dall Organizzazione Mondiale per la Sanità. http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs349/en/index.html INTERESSANTE INIZIATIVA DELLA PROCURA DI BOLOGNA: E PER CHI VENDE BEVANDE ALCOLICHE NON E’ LA STESSA COSA? REPUBBLICA Malore dopo il rave party Stretta contro gli spacciatori La Procura di Bologna ipotizza il reato di lesioni volontarie per chi cede droga: "Nel contesto di stordimento collettivo esasperato ci si assume il rischio che il cliente possa addirittura morire per overdose" (12 luglio 2011) - Un ragazzo è ricoverato da tre giorni al policlinico Sant’Orsola dopo che ha partecipato a un rave party a Monte Donato. Musica techno senza sosta, droga e alcol sono gli ingredienti spesso mortali di questi appuntamenti semiclandestini e tenuti segreti ai più. Il 20enne non è più in coma farmacologico, ma ciò che gli è accaduto spinge la Procura a interventi più rigidi. Lesioni gravi volontarie, con il dolo eventuale: è l’ipotesi di reato con cui il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha aperto il fascicolo contro ignoti per chi ha fornito lo stupefacente al 20enne. In questo modo si accentua la responsabilità dello spacciatore: "Nel contesto di stordimento collettivo esasperato - spiega il procuratore aggiunto Valter Giovannini, come riporta l’agenzia Dire - in cui si svolgono i rave è notoria e quasi obbligatoria l’assunzione di mix di droghe e alcol. Quindi, come in questo caso, chi cede hashish, il cui principio attivo oggi con le modifiche genetiche non è neanche lontanamente paragonabile a quello di alcuni anni fa oppure altre droghe come la ketamina, accetta sicuramente il rischio che l’assuntore possa subire lesioni anche gravi o addirittura morire per overdose". In altre parole, "gli appelli servono il giusto- aggiunge il magistrato- tutti ormai conoscono i rischi che si corrono in quei contesti, in questi casi attraverso la repressione si svolge anche un’attività di prevenzione". COME E’ STRANO QUESTO MONDO: PRIMA TI PROPONGONO DI BERE IN TUTTI I MODI (PUBBLICITA’, MOVIDA, FESTE ALCOLICHE, POSSIBILITA’ DI FORNIRSI DI ALCOLICI GIORNO E NOTTE), POI SI SCANDALIZZANO DELLE CONSEGUENZE! LEGGO GERMANIA, PARLAMENTARE CHOC: "SONO UN ALCOLISTA" Lunedì 11 Luglio 2011 - 17:45 BERLINO - A dar credito alle voci pare che l’alcolismo, nella politica tedesca di ieri e di oggi sia piuttosto comune. L’ammissione, invece, di avere un problema con l’alcol, un pò meno. Il recente coming-out di Andreas Schockenhoff, vicecapogruppo nel parlamento tedesco dell’Unione di Cdu e Csu, ha provocato un’eco considerevole in Germania. «So di essere malato per via dell’alcol», ha scritto il politico cristianodemocratico sulla sua pagina internet alla fine della settimana scorsa. Il 54nne, deputato al parlamento nazionale da 21 anni, era stato ’indotto’ ad ammettere di avere un problema in seguito ad un recente episodio, che all’inizio di luglio lo aveva visto protagonista di un tamponamento nel parcheggio di una manifestazione politico-musicale cui aveva preso parte, nel Baden-W�rttemberg. Schockenhoff, scomparso dal luogo dell’incidente, grazie alle testimonianze era stato rintracciato a casa dalla polizia, che ne aveva constatato lo stato di ubriachezza. Il politico aveva provato a sostenere di aver bevuto una bottiglia dopo essere tornato a casa. Ma la sua versione dei fatti non ha retto. La comprensione, tra i colleghi parlamentari, deve essere stata considerevole. In Germania non sono infatti poche le storie che si narrano a proposito del connubio tra politica e alcol. Prima di ritirarsi dalla politica l’ex presidente dei Verdi ed ex ministro degli Esteri Joschka Fischer ha descritto il parlamento come «un’increbile accolita di alcolisti, che a volte puzza terribilmente di liquore». Le storie di alcolismo e depressione che hanno portato in passato alle dimissioni del cancelliere socialdemocratico Willy Brandt sono note. E anche Franz Josef Strauss, ex leader della Csu, ministro e governatore della Baviera, è apparso più di una volta in preda ai fumi dell’alcol. La lista dei politici amanti del bere sarebbe lunga, quella di chi lo ha ammesso conta solo un nome. «Sono estremamente dispiaciuto per l’accaduto - ha scritto Schockenhoff -, e mi scuso in tutti i modi per il mio comportamento. Mi scuso anche con la mia famiglia e gli amici, che ho messo a dura prova per via della mia malattia». Il politico della Cdu ha annunciato che presto inizierà una terapia di recupero in una clinica specializzata. A convincerlo dell’urgenza di un ricovero, giovedì scorso, è stata l’azione legale della procura di Ravensburg, che dopo aver ottenuto l’autorizzazione parlamentare lo ha incriminato per guida in stato di ubriachezza e abbandono del luogo dell’incidente. In Germania, secondo le statistiche, vivono 1,3 milioni di alcolisti. Mentre sono 9,5 su quasi 82 milioni le persone abituate a bere più di quanto dovrebbero. ECCO DEGLI ESEMPI DELLE CONSEGUENZE DELLA MOVIDA E DELLE FESTE ALCOLICHE: E POI CI SI MERAVIGLIA DI TANTI GIOVANI UBRIACHI!!! IL TIRRENO In passato mai così tanti: centinaia i giovani ubriachi 10 luglio 2011 — pagina 08 sezione: Montecatini PISTOIA. Negli ultimi anni, mai così tanti spettatori in piazza Duomo per la prima serata del Festival Blues: oltre 4.500. Ma anche mai così tante persone hanno invaso, durante e dopo il concerto, Sala e centro cittadino, mettendo in scena una movida che ha intasato fin quasi alle 4 del mattino vicoli e strade. E tra queste, un gran numero di ubriachi, quasi esclusivamente giovani, molti dei quali in evidente stato di ebbrezza già prima dello scoccare della mezzanotte: un dato, questo, che, secondo le stime delle forze dell’ordine, non ha precedenti nel passato più prossimo. Tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani sono stati oltre cento gli uomini schierati per garantire che la manifestazione si svolgesse in piena sicurezza e per prevenire - appunto - che gli eccessi della festa collaterale potessero degenerare. In piazza del Duomo tutto si è svolto senza il minimo problema, in virtù anche dell’ormai collaudato rapporto di collaborazione tra servizio d’ordine e forze di polizia. Per quanto riguarda il mercato ambulante, i problemi maggiori sono arrivati proprio dalle migliaia di persone che hanno affollato il centro: anche a piedi, dopo una cert’ora, era difficile aprirsi la strada tra la folla. La movida, come detto, si è concentrata soprattutto in piazza della Sala: musica, balli e alcol. Obiettivo delle forze dell’ordine e dei vigili urbani è stato soprattutto quello di controllare che eventuali degenerazioni. Tantissimi i giovani ubriachi fin dalle 23, quando il concerto doveva ancora finire. Più volte polizia e carabinieri hanno richiesto l’intervento dei mezzi del 118 per soccorrere persone svenute a terra. «Quest’anno - spiega il comandante della Polizia municipale, Giuseppe Napolitano - l’ordinanza sindacale riguardo alla somministrazione di alcolici è più liberale rispetto al passato e si concentra sulla necessità di servire le bevande unicamente in bicchieri di plastica o carta: l’obiettivo è quello di evitare che le persone possano farsi del male. Bottiglie e bicchieri di vetro, quindi, solo a chi consuma al tavolo dei locali. La nostra è stata perciò una delicata azione di contenimento, fatta di buon senso e capacità di convincere, ad una certa ora, centinaia di persone ad andare a letto, evitando, per il bene comune, lo scontro frontale». LA PROVINCIA PAVESE L’esperto: «Abusi che riguardano anche le donne» 10 luglio 2011 — pagina 11 sezione: Voghera Abuso di alcol: un fenomeno che cresce trai giovani e che accomuna uomini e donne. «Ormai non c’è più differenza – spiega Simone Feder, responsabile dei servizio Dipendenze della Casa del giovane –. Questo emerge anche dalle nostre ricerche, condotte su un campione variegato. Il dato principale che viene alla luce è che l’alcol sta diventando sempre di più un “facilitatore” sociale, una sorta di sfogo per chi vive sentimenti di disagio o di solitudine. Il trend, per questo, è anche femminile e purtroppo il fenomeno tende ad aumentare d’estate, che è la stagione dove alcuni problemi possono acuirsi. Il sentimento di solitudine ad esempio aumenta quando le aziende chiudono. Tra le persone che seguiamo ce ne sono alcune che dicono di vivere ormai solo per il lavoro: se questo viene a mancare il disagio esplode. Per i giovani bisogna dire anche che ormai non si beve soltanto nelle discoteche: spesso si arriva nei locali già ubriachi. Il venerdì o il sabato nei supermercati si va a fare la scorta di alcolici ad alta gradazione e per le tasche di tutti». IL CORRIERE ADRIATICO Troppo alcol, è allarme risse Cresce la preoccupazione tra turisti e abitanti della zona 12.7.11 - Alba Adriatica - Risse e accoltellamenti, bande di giovani e giovanissimi che bevono e perdono il controllo. Anche quest’anno, se non si correrà ai ripari, il bilancio dell’estate albese rischia di trasformarsi in un bollettino di guerra. Sono troppi gli episodi di violenza che, soprattutto in questo particolare momento della stagione, caratterizzano in negativo la città. Quello dello scorso fine settimana in cui un ragazzo di nazionalità romena ha rimediato una coltellata al torace è l’ultimo di una lunga serie La preoccupazione dei turisti è palpabile, così come quella di residenti e operatori turistici che chiedono una maggiore presenza delle forze dell’ordine nei punti più critici, quelli maggiormente presi d’assalto dai giovani. Le risse fuori dai locali più frequentati si ripetono con cadenza allarmante. Alla base spesso i futili motivi: uno sguardo mal interpretato, qualche parola di troppo, qualche battuta mal digerita bastano per innescare la scintilla. I primi spintoni all’interno del locale, poi fuori spesso si passa alle vie di fatto. Intere bande di giovani che si danno appuntamento sul lungomare dove si affrontano a suon di colpi bassi e liti. E a volte spuntano anche i coltelli. Sotto lo sguardo incredulo di chi assiste a scene di ordinaria follia. “Tutti sanno dove si verificano queste risse - racconta un gruppo di turisti - sempre nei soliti punti ma nessuno pensa a monitorarli. C’è da aver paura anche a passeggiare sul lungomare perchè il rischio è di ritrovarsi nei guai senza aver fatto nulla. L’altra sera un signore si è permesso di richiamare alcuni giovani ad un comportamento più educato. Per poco non gliele danno di santa ragione”. Nello scorso weekend ci sono stati un accoltellamento nelle vicinanze della pineta sul lungomare albense e una maxi-rissa poco più a Nord, nella piazzetta antistante via Trieste. Durante un diverbio un ragazzo di nazionalità romena è stato accoltellato al torace. Il giovane è stato soccorso e trasportato subito all’ospedale di Giulianova dove è stato preso in cura. CORRIERE DELL’ ALTO ADIGE «I giovani a rischio sono centinaia» Martedì 12 Luglio, 2011 BOLZANO — Una via d’uscita per chi abusa di sostanze, non solo alcol e droghe, ma tutti i fattori di potenziale dipendenza. Questo è «Exit» , il nuovo nome dato al servizio di prevenzione secondaria dell’associazione La strada. Ad oggi sono 423 i consumatori che hanno preso contatto e fruito del servizio, per un totale di 4.152 colloqui. Il 42%di questi è minorenne, il 37%ha tra i 18 e i 25 anni ed il 21%ha 25 anni o più. Una maggior incidenza nel ricorso a «sostanze» va ai maschi, che sono l’84%, il 16%le donne. A presentare i dati, ieri, tre psicologi: Luca Guerrato, Manuela Gius e Alois Wieser. «I giovani ricorrono sempre di più a qualcosa che li distragga dalla realtà — spiega Guerrato— non solamente alcol e droghe, ma anche per esempio un morboso attaccamento alla mamma, un abuso di videogiochi in rete e tv, cose che limitano la realizzazione sociale del ragazzo. I maggiori problemi li si ha con il ricorso alle droghe di ogni genere e ad uno smisurato uso di alcolici fin dalla giovane età, visto il basso costo e la facile reperibilità degli stessi. I minorenni, infatti, sono più inclini ad un approccio giocoso con la cannabis e in alcuni casi anche cocaina, diminuendo con la maggiore età i cannabinoli e aumentando sempre più l’uso di oppiacei e cocaina» . Riguardo i principali fattori di rischio lo psicologo li ha così elencati: «Al primo posto c’è sicuramente il consumo problematico, ossia il passaggio dall’uso sporadico o esperienza di prova di gruppo, ad un consumo abituale solitario— dice Guerrato— un altro fattore è la ricerca di trasgressione e di emozioni forti. Ci sono poi i rapporti conflittuali in famiglia, specie nei casi di separazione ed il rapporto con i pari, spinti dalla necessità di autoaffermazione e di identificarsi. A chiudere il cerchio ci sono poi la facile reperibilità, l’impulsività e la difficoltà ad affrontare autonomamente i problemi» . Il servizio è una consulenza mirata ai soggetti a rischio ed ai loro genitori, che attraverso vari incontri cerca di far ritrovare la consapevolezza e mostrare il problema da un punto di vista diverso. Andrea Scalco PESANTI PERDITE SUL FRONTE STRADALE ASAPS Week End col record di morti sulle strade 40 le vittime del secondo fine settimana di luglio, di cui ben 25 sui veicoli a 2 ruote pari al 66% 15 gli incidenti mortali di notte con 17 vittime, 42% (Asaps) Il secondo di luglio è stato il peggior fine settimana dell’anno con 980 incidenti, 827 feriti e ben 40 morti. Un numero così elevato di decessi non era mai stato toccato nel 2011 e neppure in tutti i week end del 2010. E parliamo dei soli dati degli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri e forniti dal Servizio Polizia Stradale, ai quali poi si dovranno aggiungere tutti quelli rilevati dalle Polizie Locali. Record anche per le vittime fra i conducenti e trasportati dei veicoli a due ruote che sono state 25, pari al 66% dei decessi totali. In questo caso solo nel primo fine settimana di giugno 2010 (4-6 giugno) si era superato questo numero, con 27 motociclisti deceduti. Una serie di dati assurdi e imbarazzanti se incastonati in un contesto ad andamento molto positivo che continua dal 2009/2010, ma che in questo fine settimana ci ha riportato di fronte alla cruda realtà. Aggiungiamo anche che 10 di queste quaranta vittime, cioè il 25%, avevano meno di 30 anni. Altro dato significativo è che 17 dei 40 lenzuoli bianchi sono stati stesi sotto i fari, nella notte. Una percentuale del 42% di vittime nelle ore tragiche che vanno dalle 22 alle 6 del mattino, un dato assolutamente sproporzionato rispetto al volume del traffico di quelle ore a maggior rischio. Anche sul versante della sinistrosità notturna c’è ancora molto da lavorare. Forse non saranno sufficienti le pur potenziate iniziative di contrasto al solo alcol, però si deve capire bene anche qual è la cifra dell’assunzione di droghe di chi è al volante. Pesa poi anche il fattore stanchezza ma qui entra in gioco il modello del divertimento ad oltranza. Da questo Week End di sangue si deve ricavare l’indicazione che l’incidentalità dei veicoli a due ruote è assolutamente ancora fuori controllo e senza una serie di interventi specifici su questo segmento, con controlli mirati, formazione e informazione e - ci si passi il gioco di parole - messa in sicurezza delle barriere di sicurezza (guard-rail) e della infrastruttura stradale in genere, i prossimi obiettivi di abbassamento della mortalità sulle strade rimarranno sulla carta. L’Asaps solidarizza con quei Moto Club che con serietà si pongono il problema della sicurezza, partendo innanzi tutto dai comportamenti alla guida, evidenziando però anche i doveri degli enti proprietari delle strade per la messa in sicurezza delle strutture. La serie continua di tagli ai bilanci sta portando la situazione delle nostre statali e provinciali e comunali extraurbane ad un indice di pericolosità ormai intollerabile. Giordano Biserni Presidente Asaps ALTRE CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE INCIDENTI CORRIERE DI BOLOGNA Sulle strisce con la carrozzina elettrica travolto da un’auto, muore in ospedale M.R., 65 anni, era stato portato al Maggiore dopo l’incidente in via Torino. L’alcol test sulla donna che guidava la Fiat Punto ha dato esito negativo Alcol test negativo per la donna di 44 anni che a bordo della sua Fiat Punto ha travolto un 65enne che stava attraversando le strisce pedonali in via Torino sulla sua carrozzina elettrica. L’uomo, trasportato in gravi condizioni all’ospedale Maggiore, è morto poco dopo. L’incidente è accaduto nel tardo pomeriggio di sabato; l’uomo è morto nella mattina di domenica. L’auto - secondo la ricostruzione della dinamica dell’ incidente - percorreva via Torino in direzione periferia, quando all’incrocio con via Parisio ha investito il quadriciclo elettrico per portatori di handicap, che stava attraversando da destra verso sinistra secondo il senso di marcia. REPUBBLICA Ubriaco ferma l’auto sui binari salvato dai carabinieri (12 luglio 2011) Vicovaro, un 52enne in stato di ebbrezza "imprigionato" dalle sbarre del passagio a livello. I militari hanno prima fermato il treno e poi lo hanno portato al sicuro. L’uomo denunciato, sequestrate l’auto e la patente I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Subiaco sono intervenuti, ieri sera, mentre stavano rientrando al termine di un servizio di traduzione di arrestati, nei pressi della locale stazione ferroviaria di Vicovaro dove alcune persone avevano segnalato la presenza di un’auto ferma sui binari e bloccata dalla chiusura del passaggio a livello. I militari hanno trovato all’interno del mezzo un uomo, romano, di 52 anni, completamente ubriaco. I militari sono riusciti a bloccare tempestivamente il treno che stava giungendo e quindi a portare l’auto e il suo conducente al sicuro. L’uomo è stato poi denunciato, a piede libero, per guida in stato di ebbrezza con contestuale ritiro della patente e sequestro amministrativo del mezzo in quanto i valori riscontrati erano di gran lunga superiori a quelli consentiti dalla legge. IL TIRRENO Investe moto e scappa: arrestato 11 luglio 2011 — pagina 01 sezione: Massa MASSA. Guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso: sono queste le accuse che hanno portato agli arresti domiciliari l’operaio di 34 anni che l’altra sera, al volante della sua Mercedes classe A, ha investito un giovane centauro in via San Leonardo e lo ha mandato all’ospedale. Già dimesso il ragazzo ne avrà per dieci giorni. L’arresto è scattato perché secondo i carabinieri l’operaio dopo l’incidente è scappato. È stato trovato a casa sua un’ora dopo dai militari che erano sulle tracce della Classe A su indicazione del centauro, che aveva fatto a tempo anche a memorizzare una parte della targa. Quando la tuta blu si è trovato di fronte i militari ha ammesso senza alcun problema di aver investito la motocicletta in via San Bernado, ma ha detto di essersi fermato regolarmente e di essersi accertato delle condizioni del centauro. Versione questa confermata anche dall’investito, un ventiseienne montignosino, e da alcuni testimoni che hanno aiutato l’Arma nelle ricerche con le loro indicazioni. Il problema è sorto peerché l’operaio invece di attendere i soccorsi e le forze dell’ordine è risalito sulla sua Mercedes, ha messo in moto ed è tornato a casa sua. E qui lo hanno ritrovato i carabinieri esattamente un’ora dopo, al termine di una lunga ricerca pensando che si fosse volatilizzato, visto che il primo tentativo di trovarlo nella sua abitazione era andato a vuoto. I militari lo hanno accompagnato in caserma dove hanno raccolto la sua sua versione dei fatti, poi lo hanno sottoposto a un controllo dell’alcol. Era in evidente stato di ebbrezza, del resto. E infatti il valore fatto registrare dagli esami era quasi 2. Resta da capire quali sono le cause dell’incidente, anche se dai primi rilievi sembra che sia stata una manovra sbagliata da parte della Mercedes Classe A a provocare l’urto che ha fatto volare il ventiseienne dalla sella della sua motocicletta. Anche la velocità ha contribuito. Lo scontro è avvenuto in via San Leonardo, in direzione Massa, intorno alle 4 del mattino. Sia il centauro sia l’operaio stavano rientrando a casa dopo il sabato sera passato nei locali della riviera. Nonostante l’alba c’erano altre auto lungo la strada e sono stati proiprio gli automobilisti che hanno assistito alla scena a raccaontare ai carabinieri che chi era al volante della Classe A aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. I testimoni hanno detto alla pattuglia che si reggeva a malapena sulle sue gambe. In un primo momento gli inquirenti sembravano intenzionati a denunciarlo a piede libero, ma poi il valore dell’alcoltest ha convinto sia il sostituto procuratore Federico Manotti sia l’Arma a adre all’operaio quantomeno i domiciliari. Per ora il comando dei carabinieri ha deciso di non rilevare il nome dell’automobilista, in attesa che il gip Laghezza confermi i domiciliari. VIOLENZA ESTENSE.COM Il padre è ubriaco, ma viene arrestato il figlio Il giovane ha aggredito i poliziotti intervenuti per tranquillizzare il genitore Il padre è alterato dall’alcol e molesta i clienti del locale, ma alla fine è il figlio a essere arrestato. Il singolare episodio è avvenuto sabato sera alle 22 alla pizzeria “Qui Si Pizza” di Pontelagoscuro, dove il 50enne M. M., conosciuto alle forze dell’ordine, aveva alzato un po’ troppo il gomito creando disturbo ad avventori e gestori. Questi ultimi hanno chiamato sul posto una Volante della polizia e gli agenti hanno preso da parte l’uomo e sono riusciti a tranquillizzarlo e allontanarlo; poi, dopo aver atteso alcuni minuti per avere la certezza che l’intervento avesse davvero avuto effetto, la Volante ha ripreso il suo servizio di pattugliamento serale. Non è tuttavia trascorsa nemmeno un’ora che i poliziotti vengono richiamati sul posto. Nel locale c’è ancora M. M., ma questa volta trovano anche il figlio, 25enne, A. M., che sta litigando con il genitore nel tentativo di distoglierlo dall’alcol e riportarlo a casa. Il giovane però alla vista dei poliziotti inizia a ingiuriarli e quando gli agenti hanno cercato di calmarlo per tutta risposta ha preso a dimenarsi, riuscendo a sferrare un pugno a un agente e colpendone al collo un altro (per i due uomini in divisa la prognosi sarà rispettivamente di 3 e 5 giorni). Il ragazzo è stato quindi portato in questura e arrestato per il reato di lesioni finalizzate a resistenza a pubblico ufficiale, quindi portato in carcere come disposto dal magistrato di turno e disposizione dell’autorità giudiziaria. In questura il giovane A. M. è arrivato con uno zaino che i poliziotti gli hanno chiesto di aprire, scoprendo che all’interno era riposto un manganello telescopico (di 45 centimetri circa una volta allungato) che il ragazzo ha dichiarato di detenere a scopo di difesa personale. Un oggetto che non è stato usato contro gli agenti, ma che è comunque stato sequestrato. Se il figlio è finito in manette, il padre se l’è cavata con una denuncia per ubriachezza molesta. CORRIERE DI SIENA Rissa con martello e coltelli. Due italiani ed un albanese arrestati. Erano ubriachi. Dieci carabinieri per bloccare tre persone. POGGIBONSI12.07.2011indietro Ubriachi si picchiano dentro al bar e poi decidono di regolare i conti fuori dal locale nella centralissima via Maestra di Poggibonsi, con coltelli e martello. E’ accaduto domenica sera ed è stato necessario l’intervento di ben dieci carabinieri del comando valdelsano con il supporto di quelli di Colle Val d’Elsa per fermare ed arrestare tre uomini, due italiani ed un albanese. E’ stato un far west con famiglie, che si trovavano a frescheggiare lungo la via, in preda al panico. La rissa in cui sono rimasti coinvolti i tre uomini, tra l’altro amici e pregiudicati (ma pare che fossero di più) è scaturita per futili motivi, per la richiesta di una sigaretta. Da lì sono partiti i primi cazzotti, con lancio di sedie ed una violenza cieca tanto che per tutti e tre sono state riscontrate ferite guaribili in otto giorni. Nel frattempo sono stati ammanettati e trasportati al carcere di Santo Spirito dove dovranno rispondere di numerosi reati. PROBLEMI FISICI LA REPUBBLICA Mix di droga e alcol, ventenne rischia la vita 11 luglio 2011 — pagina 1 sezione: BOLOGNA LA FESTA notturna nel bosco di Monte Donato, musica a palla e sballo, è finita con la paura per la sorte di un ragazzo, la sirena di un’ ambulanza, la corsa in "codice rosso" al Sant’ Orsola. Matteo G., 20 anni appena compiuti, studente di Pianoro, era al raduno in collina e si è sentito male dopo aver mescolato alcol, canne e chissà che altro. Per un’ ora nessuno siè accorto che «Gambero», come lo chiamano i compagni, non era più nel gruppone. Poi gli amici sono andati a cercarlo e lo hanno trovato, a terra, immobile. Sono stati loro, all’ alba, a chiamare il 118 e chiedere aiuto. Matteo è ora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ ospedale bolognese, in prognosi riservata, in coma indotto. Gli esami del sangue hanno confermato il mix di alcolici e hashish. Ulteriori analisi diranno se il ragazzo - che di un’ altra festa in collina racconta su Facebook, esaltato per l’ essere "sperduti nella foresta" - abbia assunto altre sostanze pericolose. Mamma Patrizia, stremata, chiede silenzio e rispetto per un dolore che le fa urlare "vergogna" contro chi vorrebbe sapere e capire. La Mobile, preso atto del relativo miglioramento serale del ventenne, ha avviato accertamenti. - (l. pl.) IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE CORRIERE DEL VENETO – TREVISO Giovanissimi ubriachi Al limite del coma guida verso il lavoro Martedì 12 Luglio, 2011 CASTELFRANCO — Raffica di patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza e mancato rispetto dei limiti di velocità. Fine settimana di controlli da parte degli agenti della Polstrada di Castelfranco Veneto che in due giorni di pattugliamento hanno ritirato 6 licenze di guida, quattro per guida in stato di ebbrezza e due per la troppa velocità. Nonostante le campagne di prevenzione e le salatissime multe, mettersi ubriachi al volante continua ad essere un fenomeno diffuso soprattutto tra i giovanissimi. Ha, infatti, solo 20 anni il ragazzo, fermato dagli agenti sabato sera a Vedelago mentre insieme ad altri tre amici, tra i quali un 13enne, si dirigeva a Jesolo. L’alcoltest a cui è stato sottoposto ha rilevato una presenza di alcol nel sangue pari 1.84 grammi/litro, più di tre volte sopra il limite consentito. Un 24enne si era invece messo al volante con 2.13 grammi/litromentre il record, in negativo, spetta ad un 40enne di Caerano San Marco, fermato a Pederobba alle 13.45 di domenica mentre si recava al lavoro con un tasso alcolemico di 2.34 grammi/litro, ai limiti del coma etilico. Identificato e denunciato anche un 47enne di Breda di Piave, ritenuto responsabile di un incidente verificatosi a Preganziol il 4 luglio e fuggito dopo lo schianto. Milvana Citter IL CORRIERE ADRIATICO Droga e alcol, weekend ad alto rischio 12.7.11 Pesaro - Nella notte tra sabato e domenica i Carabinieri della Stazione di Pesaro e quelli del Norm hanno arrestato per spaccio di stupefacenti Mustafha A. marocchino di 25 anni residente a Morciano di Romagna, pregiudicato. Dopo alcuni giorni di assidui pedinamenti infatti i militari hanno scoperto che lo straniero era il responsabile di un intenso spaccio di hashish nella zona tra Gradara e Pesaro. Diversi i clienti anche minorenni che lo spacciatore incontrava in alcune aree di servizio della zona e della vicina romagna. L’operazione ha consentito di sequestrare quasi 200 grammi di hashish (divisi in due panetti) che sarebbero stati da lì a poco, suddivisi in dosi. Il marocchino si trova ora nel carcere di Villa Fastiggi in attesa della convalida. Ma i Carabinieri sono stati impegnati, durante il weekend anche sul fronte stradale con una fitta rete di controlli su tutto il territorio pesarese. L’esito dei riscontri con l’etilometro ha consentito di identificare ben 135 persone e 76 autoveicoli nella sola città di Pesaro. Purtroppo 6 persone sono stati trovate con un tasso alcolemico più alto del consentito. Tali persone sono state denunciate e la loro patente è stata ritirata. IN SLOVACCHIA LA VOCE DELLA SLOVACCHIA Guidare in stato di ebbrezza sarà reato penale Il nuovo Codice della Strada slovacco (attualmente allo studio del ministero degli Interni), prevederà l’introduzione del reato penale di guida in stato di ebbrezza. Chi si metterà alla guida con un tasso alcolico eccedente il limite legale (0,476 milligrammi di alcol per litro di sangue), rischierà quindi oltre alla multa anche la galera. Inasprite anche le pene per i recidivi e per i soggetti fortemente pericolosi: dopo il terzo fermo per guida in stato di ebbrezza la patente verrà ritirata definitivamente; la stessa pena sarà applicata a chi si renderà responsabile di incidenti mortali. Attualmente la sanzione prevede una sospensione della patente fino ad un massimo di dieci anni. Nel tentativo di tutelare i soggetti più a rischio (pedoni e ciclisti), saranno introdotte sanzioni più pesanti per chi ignora gli attraversamenti pedonali. Una ulteriore novità sarà l’obbligo per i guidatori indisciplinati a tornare tra i banchi e frequentare nuovamente lezioni di scuola guida. Nel pacchetto è presente anche una norma che darà la possibilità ai ragazzi di 17 anni di mettersi alla guida a patto di essere accompagnati da qualcuno che abbia conseguito la patente da almeno dieci anni (regola che ricorda molto il “foglio rosa” italiano)
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