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Posta 19/05/2011

La Posta

da il Centauro n. 148

A proposito del contromano di Trieste con la straziante morte della bambina per colpa del camionista ucraino ubriaco
Sul Blog Asaps la scioccante testimonianza di un ex camionista italiano su un mondo per molti versi sconosciuto
Il trasporto su strada diventa un percorso per supersfruttati con rischi crescenti
 

Sono stato camionista tanti anni, sono Triestino e sono rimasto scosso dall’ incidente orrendo. Ma sono scosso anche nel vedere in che stato sono ridotti questi miei poveri colleghi dei trasporti transcontinentali di oggi. Dico transcontinentali, perchè qui, al confine dell’Europa e del mare viaggia l’ Asia, l’ Africa, la Russia. Sono uomini, ma nessuno li vede, nessuno di noi li bada. Sono derelitti che mangiano qualcosa sotto i telai dei rimorchi,che sono lontani da casa da mesi, non parlano la lingua,che non leggono la scrittura, non vedono mai una donna. Vivono nelle cabine come zingari, vite che trascorrono ai margini della nostra Società opulenta a cui non partecipano ma insostituibilmente, assolutamente servono. E quando decidiamo, noi opulenti, che è tempo di divertirci, di fare”festività, esodi o ponti” eccoli là radunati, abbandonati nei “No Man’s Land” dei posteggi delle fabbriche, dei parcheggi degli Autogrill,dei piazzali disperati degli autoporti. Marinai, derelitti su queste rotte sempre più lunghe, sempre più veloci. E come i marinai, al culmine di certe stanchezze che anche morire ti sembra sollievo, la bottiglia ti fa da moglie, da lingua, da casa lontana. Non giustifico l’Ucraino, la legge italiana e la solitudine della sua coscienza lo condanneranno certamente alla pena più severa. Ha detto; Pagherò fino alla fine il mio errore orrendo. Avrà in tutta la sua durezza la roccia della scogliera. Nessuno sarà pietoso con il marinaio. Nessuno userà quella tolleranza, quei distinguo,quei cavilli che rimettono in strada in due giorni tanti di noi Italiani,tanti dei nostri figli,che nelle notti,dopo Happy hour da duecento euro a sera, negli Autogrill a lui, a tanti suoi simili passano accanto, ridendo,allegri e protervi, fumando stranezze, bevendo da costose bottiglie.  Esseri inesistenti, anni luce lontani da noi. Ombre insignificanti nelle notti dei nostri figli, delle loro auto rombanti, dei loro leggeri denari. Oppure pazzi, ubriaconi, gente maledetta, al primo, tragico errore. Il camionista assassino resta in carcere, dice il Piccolo, quotidiano triestino di domenica, oggi. Alle dieci di stasera l’Autoporto di Fernetti libera tutti. Mollate l’ormeggio, via di qua.
Buona fortuna e buon viaggio.
Roberto

 

Ferrara e Milano
Quando l’Agenda Asaps diventa utile per i soccorsi
Piena collaborazione fra 118 e Stradale per una situazione di emergenza

 
“Una telefonata allunga la vita”. Recitava così il claim di una famosa pubblicità di un operatore telefonico, ormai di qualche anno fa. Lo stesso slogan si potrebbe usare per riassumere una vicenda che ha avuto un lieto fine proprio grazie ad un numero di telefono ricavato dall’Agenda della Sicurezza stradale Asaps 2011. A raccontarci la storia è un nostro referente di Ferrara operatore del 118. Ecco il testo. Un’ambulanza Convenzionata col 118 di Ferrara è in viaggio per l’ospedale Buzzi di Milano. Gli autisti, due volontari, non conoscono bene Milano. L’operatore della centrale di Ferrara (che non conosce Milano e si è fidato di google-map) gli stampa una piantina. A me (che sono fuori servizio e sono solo amico di quell’equipaggio) qualcosa non torna. Guardo e riguardo le mie piantine di quando lavoravo come autista di pullman, del navigatore so che non sempre ti dà la strada migliore per via del traffico e con un’ambulanza una preferenziale del bus potrebbe accorciare il percorso. Che faccio? Voglio aiutare quei ragazzi... Allora apro l’agenda Asaps e gli dico: “Fai questo numero...” E gli comunico il numero del compartimento Polstrada di Milano. Da lì, l’operatore gli dice che le indicazioni giuste sono le mie e gli danno pure dei punti di riferimento, troveranno una pattuglia comunque ad attenderli per la scorta. “Sono stati gentilissimi, non so come ringraziarti” mi dice la volontaria al telefono. La Polstrada di Milano ha scortato l’ambulanza dalla barriera di Milano Melegnano all’ospedale Buzzi dove la donna con minaccia d’aborto di due gemelli è arrivata, anche a seguito del veloce viaggio, nelle migliori condizioni. Colgo l’occasione per ringraziare l’equipaggio della pattuglia intervenuta e il personale della centrale della Polstrada (contattata sul numero di rete fissa pubblicizzato sull’elenco dell’agenda Asaps) da parte dei volontari della Pubblica assistenza 7 Lidi convenzionata col 118 di Ferrara. Le parole da parte di una di loro “sono stati carinissimi, mai vista una cosa del genere in quanto a efficienza e professionalità”.
S.B Operatore del 118
 

Giovedì, 19 Maggio 2011
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