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Rassegna stampa alcol e guida del 15 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

ATTENZIONE! ATTENZIONE! CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN FATTO STORICO

UNA SIGNORA VUOLE FARE CAUSA ALLE AZIENDE PRODUTTRICI DI BEVANDE ALCOLICHE PER MANCATA INFORMAZIONE.

LA REPUBBLICA DI GENOVA

Alcol, sulle bottiglie l’etichetta(*)

"Nuoce gravemente alla salute"

(14 luglio 2011)

La proposta viene da Assoutenti: "Come avviene già per i pacchetti di sigarette". Pronta una causa giudiziaria contro le aziende produttrici di alcolici. Una donna ha contratto il tumore: "Non ha mai fumato", spiegano i legali. "I medici hanno escluso predisposizione genetica, ma è stata una bevitrice sostenuta. Se ha preso il cancro l’ha preso bevendo, ma nessuno l’aveva informata del rischio che correva"

"L’alcol nuoce gravemente alla salute e provoca il cancro". La scritta potrebbe comparire presto sulle bottiglie degli alcolici, vino compreso. L’associazione di consumatori Assoutenti è pronta a dare battaglia. E per farlo, sosterrà la causa civile di una donna di 50 anni che vorrebbe portare sul banco degli imputati le aziende produttrici di alcolici. Ha contratto il tumore: "Non ha mai fumato", spiegano i legali che la sosterranno nell’azione giudiziaria. "I medici hanno escluso predisposizione genetica, ma è stata una bevitrice sostenuta. Se ha preso il cancro l’ha preso bevendo, ma nessuno l’aveva informata del rischio che correva".

Da Assoutenti, una segnalazione ufficiale sui danni da alcol è stata indirizzata all’Autorità europea per la sicurezza alimentare a Parma, alla Commissione europea, all’Europarlamento e ai ministeri italiani della Salute e dello Sviluppo economico. Nelle venti pagine del documento si accendono i riflettori sugli studi scientifici che attestano le conseguenze dannose legate al consumo di alcol, e in particolare il legame con alcuni tipi di cancro, si segnala il quadro normativo di riferimento e sulla base di questo, si chiedono una serie di misure urgenti: "Non ci si riferisce necessariamente all’introduzione di obblighi legati all’etichettatura e all’indicazione degli ingredienti - si legge nel testo - ma certamente all’inderogabile esigenza che su tutte le confezioni vengano apposte idonee segnalazioni" sui rischi dell’alcol, "soprattutto con riferimento all’insorgenza di affezioni tumorali".

(*) Nota di Ennio Palesino: questo articolo dà rilievo all’iniziativa di Assoconsumatori appoggiata dai nostri amici di Genova prof. Testino e avv. Giacomini.


 

SEMBRA CHE SI STIA AVVERRANDO UN SOGNO VECCHIO DI VENT’ANNI

HELP CONSUMATORI

SALUTE. Alcol e tumore, 14 novembre: prima Giornata Europea senza alcol!

15/07/2011 - 11:08

Il 14 novembre prossimo si terrà la prima Giornata Europea senza alcol. Ad indirla l’associazione Assoutenti che ha lanciato una vera e propria guerra all’alcol con la collaborazione di Gianni Testino, epatologo direttore del Centro di Alcologia dell’Ospedale San Martino di Genova e vicepresidente della Società Italiana di Alcologia, Ennio Palmesino, presidente della Wacat (World Association of Clubs of Alcoholics in Treatment) e Giuseppe Giacomini dello studio legale Conte & Giacomini, da anni profondamente impegnati in queste tematiche.

La campagna ha lo scopo di informare gli utenti sulla correlazione tra bevande alcoliche e tumori: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con uno studio dell’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro depositato nell’ottobre 2010, ha inserito le bevande alcoliche nel Gruppo 1 dei prodotti a massimo rischio cancerogeno.

Obiettivo dell’iniziativa è chiedere all’Agenzia per la Sicurezza Alimentare, alla Dg Sanco della Commissione Europea (Directorate General for Health and Consumer), ai Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico e al Parlamento Europeo che, in attesa dell’etichettatura, sulle confezioni di bevande alcoliche vengano apposte scritte informative come per i pacchetti di sigarette. Dati dell’Istituto Superiore della Sanità dichiarano che in Italia il 9 per cento dei casi di cancro è legato al consumo di alcol e che, nello specifico il consumo di alcol è il primo fattore di rischio per il tumore alla mammella.

"I cittadini devono essere tutelati nel loro diritto alla salute e ad una completa informazione -ha spiegato Furio Truzzi, Assoutenti - Per questo organizziamo, a sostegno della nostra richiesta, una mobilitazione popolare con una raccolta di firme in Italia e in Europa. I consumatori, infatti, devono poter conoscere i rischi che il consumo di bevande alcoliche comporta, anche attraverso una giusta informazione. Dobbiamo cercare di rendere più chiaro il messaggio pubblicitario attuale anche, e proprio, laddove si parla di ’bere responsabilmente’".La sostanza responsabile dei tumori si chiama acetaldeide, contenuta nelle bevande alcoliche sia allo stato libero che sotto forma di etanolo. Quello che conta, dunque, è il totale di grammi di etanolo che si bevono: un bicchiere di vino o una lattina di birra contengono 12 grammi di etanolo, che equivalgono ad una unità alcolica. Il rischio è bassissimo se si consumano tre unità alcoliche a settimana; poi cresce.

L’appuntamento è, dunque, a Roma il 14 novembre 2011 a Roma al Ministero della Salute per la prima Giornata Europea senza alcol. 2011 - redattore: VC


 

CHISSA’ COSA NE PENSANO QUESTI SIGNORI DEL PRECEDENTE ARTICOLO E DI QUELLI SUCCESSIVI!

http://www.vivereinarmonia.it/benessere/articolo/alcol-fa-bene-se-preso-moderatamente_140711125905.aspx

Alcol, fa bene se preso moderatamente

La quantità consigliata, per i soggetti sani, è di massimo tre bicchieri di vino al giorno

Il vecchio adagio del bicchiere di vino che fa bene alla salute ha trovato un fondamento scientifico(*). Lo studio di un gruppo misto di ricercatori, americani, tedeschi e sudafricani, ha rilevato che chi consuma una moderata quantità di alcol ha un tasso di mortalità più basso rispetto a chi non lo fa. L’obiettivo della ricerca era quello di smentire le errate informazioni che vengono utilizzate da alcuni gruppi politici per definire le linee guida sul consumo di alcol.

LO STUDIO - Chi consuma una moderata quantità di alcol ha un rischio di morte per tutte le cause inferiore agli astemi: è questo il risultato di una nuova ricerca di un gruppo congiunto di studiosi della Divisione di ematologia e oncologia del Boston University Medical Center, negli Stati Uniti, dell’Istituto di epidemiologia dell’Università di Münster, in Germania, e del Dipartimento di patologia dell’Università Stellenbosch di Tygerberg, in Sudafrica.

Lo studio è partito con l’obiettivo di valutare come potenziali errori in molte ricerche epidemiologiche di qualche anno fa abbiano portato a conclusioni erronee circa l’associazione inversa tra un moderato consumo di alcol e la malattia coronarica. L’analisi si è quindi basata sui dati prospettici di più di 124.000 soggetti intervistati tra il 1997 e il 2000 nell’ambito dei National Health Interview Surveys degli Stati Uniti.

Dalle informazioni a disposizione è emerso non solo che la mancanza di rigore non ha portato a risultati erronei, ma che è possibile confermare un effetto protettivo di un moderato consumo di alcol nei confronti della malattia coronarica e della mortalità per tutte le cause.

I risultati sono stati pubblicati sul sito dell’International Scientific Forum on Alcohol Research e sembrano confermare la maggior parte degli studi retrospettivi condotti con criteri rigorosi, smentendo un possibile rapporto causale tra consumo moderato di alcol e mortalità.

IL COMMENTO - «Non si tratta tuttavia di un risultato ridondante – hanno riferito gli autori dello studio - dal momento che errate informazioni derivate da ricerche più datate vengono ancora oggi utilizzate da alcuni gruppi politici per definire le linee guida sul consumo di alcol».

LE QUANTITÀ – Secondo l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), si può parlare di consumo moderato, nei soggetti sani, se si rimane entro i due-tre bicchieri al giorno per l’uomo, uno-due per la donna, e uno solo per gli anziani. Per bicchiere è inteso quello piccolo (circa 125 ml) per il vino, la dose da bar (circa 40 ml) per i superalcolici, e la lattina (circa 330 ml) per la birra di media gradazione. Bere a stomaco pieno è meglio, perché l’alcol entra nel sangue più lentamente.

Le bevande alcoliche, fanno sapere dall’Inran, fanno comunque male durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento, e possono essere molto pericolose per chi assume farmaci. Per chi deve guidare, infine, è utile sapere che i riflessi e la coordinazione vengono alterati già dopo il primo bicchiere, e che al secondo si superano i valori consentiti dalla legge.(**)

(*)Nota: indovinate chi è che insiste che l’alcol fa bene alla salute nonostante provochi 2,5 milioni di morti all’anno? Indovinate chi finanzia queste ricerche? E pensate anche voi che i risultati di queste ricerche sono già noti prima di essere svolte?

(**)Nota: vedete quante limitazioni al bere, ciò nonostante si continua ad insistere che il vino fa bene alla salute!!! Alla salute di chi lo vende?

ECCO COSA NE PENSA, SUL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE, IL DOTT. ANDREA GHISELLI ESPERTO DELL’INRAN

giovanni Venerdì, 15 Luglio 2011

vino e birra mischiare again

Gentile dottore. Grazie per la sua risposta che non è però quella alla mia domanda. Che l’alcol fa male lo sappiamo ( quasi) tutti. La mia domanda era invece se fa particolarmente male bere tipi di alcol diversi in tempo ravvicinato ( come dice una voce di popolo). A proposito: è vero che l’alcol della birra è diverso da quello del vino? Grazie e saluti

Risponde il dott. Andrea Ghiselli

Mi pareva di averle risposto ma ci riprovo. Se beve un bicchiere di vino e poi una lattina di birra le fa peggio che se beve un bicchiere di vino e basta o una lattina di birra e basta. Se beve due bicchieri di vino, o due lattine di birra o un bicchiere di vino più una lattina di birra o una lattina di birra più un bicchierino di superalcolico ecc ecc all’infinito delle combinazioni è la stessa cosa: quello che conta per il danno è la combinazione che insieme produca la somma più alta di alcol. L’alcol del vino si chiama etanolo, formula chimica C2H5OH, peso molecolare 46,7. L’alcol della birra si chiama etanolo, formula chimica C2H5OH, peso molecolare 46,7. L’alcol dei superalcolici si chiama etanolo, formula chimica C2H5OH, peso molecolare 46,7.

L’etanolo, formula chimica C2H5OH, peso molecolare 46,7 è a qualsiasi quantità un cancerogeno, tanto che sul Report of Carcinogens (scaricabile qui: http://ntp.niehs.nih.gov/ntp/roc/twelfth/roc12.pdf)

"Consumption of alcoholic beverages is known to be a human carcinogen based on sufficient evidence of carcinogenicity from studies in humans"

Quindi può capire bene che meno beve meglio è, indipendentemente dalle miscele.

L’O.M.S. HA DICHIARATO CHE “NON ESISTE UN LIVELLO DI CONSUMO DI ALCOL PER IL QUALE IL RISCHIO DI CANCRO E’ NULLO”


 

CANADIAN MEDICAL ASSOCIATION JOURNAL

Libera traduzione di Roberto Argenta
Le linee guida per il consumo di alcol sono inadeguate per la prevenzione del cancro
Le attuali linee guida per il consumo di alcol sono inadeguate per la prevenzione del cancro; sono necessarie nuove linee guida internazionali. Lo afferma un’analisi del CMAJ (Canadian Medical Association Journal). http://www.cmaj.ca/site/embargo/cmaj110363.pdf,
Attualmente le linee guida in alcuni paesi non si basano su prove del danno a lungo termine.
La maggior parte delle linee guida si basano su studi che ha esaminato gli effetti a breve termine dell’alcool: come i problemi sociali e psicologici e i ricoveri ospedalieri; non sono state progettate per la prevenzione delle malattie croniche.
Accade pure che in alcuni paesi i produttori di alcol facciano parte di gruppi di lavoro per definire il bere problematico e si occupino della diffusione delle linee guida.
C’è una crescente evidenza che collega il consumo di alcol al cancro.
L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro dell’OMS ha dichiarato, sulla base di prove, che l’alcol è cancerogeno negli animali e nell’uomo.
Diverse valutazioni di questa agenzia e l’articolata rendicontazione del 2007 del World Cancer Research Fund e l’American Institute for Cancer Research hanno messo in guardia sul legame fra alcol e tumori della bocca, della gola, dell’esofago, del fegato, del colon-retto e tumori al seno
.
In base alle evidenze scientifiche, "non esiste un livello di consumo di alcol per i quali il rischio di cancro è nullo."
"Nel complesso l’alcol è considerato un fattore evitabile di rischio di incidenza del cancro e, più in generale di notevole peso nella malattia", scrive il dottor Paule Latino-Martel, dell’Istituto nazionale francese per la ricerca agricola (INRA), con coautori dell’Istituto Francese per l’Educazione la Prevenzione e la salute (INPES) e il francese National Cancer Institute (INCA).
"Nonostante che le linee guida al bere, utilizzate nel contesto di un breve intervento, si siano dimostrate efficaci" nel ridurre il consumo di alcol in persone che hanno problemi a causa delle loro abitudini, esse sono inadeguate per prevenire tutti i tipi di rischi, compreso il rischio di cancro.
Pertanto, "la loro applicazione alla popolazione generale dovrebbe essere riconsiderata", scrivono gli autori.
Le linee guida canadesi per il consumo "a basso rischio", risalenti al 1997, indicano 9 bicchieri a settimana per le donne e 14 per settimana per gli uomini, potrebbero essere modificate quando il Canada stabilirà le sue prime linee guida nazionali alla fine del 2011.
"Sebbene le linee guida siano attualmente pratiche per gli operatori sanitari e le autorità sanitarie, è giunto il momento di riconsiderarle utilizzando una base scientifica che sia indipendente da ogni considerazione culturale ed economica, prendendo in considerazione l’eventualità di abbandonarle ", concludono gli autori.
"Considerando le nostre attuali conoscenze del rapporto tra consumo di alcol e rischio di cancro, le autorità sanitarie nazionali devono essere consapevoli delle possibili conseguenze legali nel promuovere linee guida al bere che inducano i consumatori a credere che bere a livelli bassi o moderati sia senza rischi."


 

LO STESSO ARTICOLO RIPRESO ANCHE DA WINENEWS

WINENEWS

L’ALCOL PUÒ PROVOCARE IL CANCRO IN QUALSIASI DOSE VENGA ASSUNTO: LA DURA SENTENZA ARRIVA DAL FRENCH NATIONAL INSTITUTE FOR AGRICULTURAL RESEARCH: “I LIMITI PER L’ALCOL ADOTTATI DALLE AGENZIE SANITARIE NON TENGONO CONTO DEL RISCHIO DI TUMORE”

PARIGI - 14 LUGLIO 2011, ORE 17:20

L’alcol fa male, in qualsiasi dose e i limiti per l’alcol adottati da quasi tutte le agenzie sanitarie non tengono conto del rischio di tumore, che aumenta con qualsiasi quantità introdotta. Lo afferma un articolo pubblicato dal Canadian Medical Association Journal, secondo cui in questo campo non esiste una dose minima che eviti i rischi.

L’editoriale dei ricercatori del French National Institute for Agricultural Research mette in luce i risultati di alcuni studi dell’International Agency for Cancer Research dell’Oms, secondo cui l’alcol è carcinogenico sia per l’uomo sia per gli animali per diversi tipi di tumore, da quelli della bocca a quelli dell’esofago. “Servono nuove linee guida internazionali - ha affermato l’articolo - che stabiliscano dei nuovi limiti incentrati sul rischio di tumore. Le istituzioni dovrebbero preoccuparsi perché anche dal punto di vista legale promuovere linee guida sul consumo di alcol senza tener conto che non c’è una dose priva totalmente di rischio è pericoloso”.

VEDIAMO COSA DICE L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ IN PROPOSITO


 

MEDICINALIVE.COM

http://www.medicinalive.com/dipendenze/alcol-uccide/

Alcol: uccide più di 2,5 milioni di persone ogni anno

Di Cinzia Iannaccio, in dipendenze.

L’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) lancia nuovamente l’allarme nei confronti dell’uso e dell’abuso di alcool e lo fa attraverso dati sconcertanti: ogni anno perdono la vita per un consumo eccessivo e dunque nocivo di alcolici più di 2,5 milioni di persone, per lo più giovanissimi. Il Global Status Report su alcol e salute, dal quale emerge questa cifra drammatica sottolinea l’importanza di azioni politiche e sanitarie più decise per invertire la rotta in tutto il mondo.

Solitamente riflettiamo sulle conseguenze sociali dell’alcolismo, ma non vanno dimenticati gli effetti sulla salute pubblica di queste sostanze, anzi se vogliamo parlare in modo diretto: il rischio di morte legato all’abuso di alcol. Ancora cifre dunque estratte dal Rapporto, per evidenziare questo aspetto:

“il 4% di tutti i decessi è legato all’alcol. Nella maggior parte dei casi si tratta di ferite (incidenti stradali in primis) cancro, malattie cardiovascolari e cirrosi epatica; il 6,2% di tali morti riguarda gli uomini, contro l’1,1% delle donne. Nella fascia d’età tra i 15 ed i 29 anni perdono la vita ogni anno per cause alcol-correlate, 320.000 ragazzi, il 9% del totale. L’uso nocivo di alcol rappresenta uno dei fattori di rischio comuni, insieme all’abitudine al fumo, la cattiva alimentazione e la sedentarietà, colpevoli delle malattie non trasmissibili (MNT) principali killer globali: il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete, le patologie polmonari e croniche.”

Ebbene sì, anche il tumore! E’ per questo che bisogna prestare attenzione quando si dice con leggerezza (riguarda noi media) che il vino rosso fa bene alla salute! Occorre sempre spiegare l’importanza della moderazione. L’alcolista, ma prima ancora i giovanissimi, tendono altrimenti percepire messaggi sbagliati.

Dal 1999, quando l’OMS ha iniziato a riferire sull’alcol, almeno 34 paesi hanno adottato qualche forma di prevenzione per ridurre i danni alcol correlati: le restrizioni alla commercializzazione di sostanze alcoliche e sulla guida in stato d’ebbrezza sono aumentate ed in molti paesi è stato introdotto un limite d’età per l’acquisto, ma non basta. Nel Maggio del 2010 l’Oms ha approvato delle linee guida: la Strategia Globale per ridurre l’uso nocivo di alcol. E’ questa l’occasione per sottolinearne di nuovo alcuni aspetti di cui i vari governi centrali dovrebbero occuparsi a favore della salute pubblica: occorre promuovere anche lo screening e brevi interventi delle strutture sanitarie atti a modificare i modelli di pericolosità del bere, è necessario inoltre incrementare il trattamento dell’alcolismo e la realizzazione di campagne di informazione. Decisamente da fare: viste le cifre, non trovate? [Fonte: Oms]


 

CHISSA’ COME REAGIRANNO I RISTORATORI QUANDO SCOPRIRANNO LA DENUNCIA DELLA SIGNORA LIGURE!

CORRIERE DELL’ ALTO ADIGE - ALTO ADIGE

Bottiglie piccole e da asporto
Come bere responsabilmente(*)

di GUSTAV ROTWEIN

Venerdì 15 Luglio, 2011 È tempo di crisi, non v’è dubbio, e anche i ristoranti soffrono. Ma, ascoltando le lamentele di una buona maggioranza dei miei amici ristoratori, si deduce che in realtà non è la crisi economica globale a non far quadrare i loro conti, bensì il giro di vite che il governo ha voluto dare nella lotta alla guida in stato di ebrezza. Vorrei chiarire subito la mia posizione in merito: la legge c’è ed è sacrosanta e in quanto tale va rispettata. Dura lex, sed lex: le misure disciplinari che vengono adottate sono pesanti, ma funzionano. Lo dicono i ristoratori stessi: la gente ordina meno alcolici (birra, vino, passiti e distillati) per paura di vedersi ritirare la patente. Lo ritengo un segnale positivo, doveroso in un Paese che può fregiarsi di far parte del G8. C’è già chi ha proposto deroghe particolari o addirittura patenti speciali per chi usa la vettura per (importanti) motivi di lavoro e spero che scherzassero. O bevi o guidi, punto. E allora bisogna che i nostri amici osti e trattori si rimbocchino le maniche per risollevare il loro lavoro. Alcune idee ci sono e peraltro all’estero funzionano benissimo. Spesso chi mangia da solo o in due non ordina una bottiglia di vino, perché è troppa e allora ripiega su uno o due bicchieri di vino sfuso. C’è però anche chi rinuncia, perché non si fida o non gradisce il vino sfuso. In Francia la maggioranza dei produttori propone anche le «mezze bottiglie» da 375 millilitri. Oltre che essere utile al ristoratore, perché dà la possibilità ai suoi clienti di ordinare il proprio vino preferito in quantità ragionevole, permette al produttore di veicolare il proprio nome sulla tavola dei commensali. Con il vino sfuso, invece, spesso non si sa cosa si beve. In Italia la mezza bottiglia è poco diffusa, ma qualcuna si trova, basta cercarla o chiederla ai produttori, ai quali desidero suggerire di valutarne la valenza. Ma c’è rimedio anche per quei vini che sono disponibili solo nella bottiglia da 750 millilitri. Basterebbe offrire il vino anche al calice (permettere cioè al cliente di scegliere la bottiglia e il vino che desidera e berne solo un bicchiere) o attrezzarsi con quei tappini speciali con relativa pompetta che evacua l’aria dalla bottiglia incominciata e dare la possibilità all’ospite di portarsela a casa. Il tappo costa poco e si può regalare o far pagare. Comunicando a priori questa possibilità sicuramente qualche cliente esitante non avrà più paura di ordinare una bottiglia anche se dovesse essere da solo. Agli amici ristoratori, che si lamentano per la severità della nostra legge, vorrei dire che ad esempio negli Stati Uniti, la variante di portarsi a casa il vino è poco diffusa, perché la legge non permette di camminare per strada con una bottiglia di vino in vista, chiusa o aperta, e vieta di trasportare in macchina una bottiglia aperta (legge sull’ «open container» ). E che dire della Germania, dove si fa distinzione tra guida in stato di ebrezza venendo da casa oppure rientrando a casa: se ti metti al volante alterato a casa potevi anche non aver previsto di usare la macchina, ma se stai rientrando a casa sapevi che avresti dovuto usarla e questa è un’aggravante. In compenso, negli Stati Uniti e in Germania è molto diffusa una terza soluzione: il «designated driver» , l’autista designato. È forse la più semplice delle tre e testimonia maturità e senso di responsabilità. In Italia ci stiamo lentamente arrivando ed è un ulteriore buon segno. Ricordate: o bevi o guidi.

(*)Nota: come si fa a bere responsabilmente una sostanza cancerogena?


 

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

IL FRIULI

Udine sobria

15 luglio 2011, 11.0

Il capoluogo friulano punta a promuovere una cultura della salute e della prevenzione dei rischi legati all’alcol

Nonostante le istituzioni e l’informazione cerchino di sensibilizzare le persone, la dipendenza da alcol è un problema sempre più diffuso. È una piaga sociale e il Comune di Udine vuole provare a risolverla o, perlomeno, vuole dare il suo personale contributo nella lotta contro l’abuso di sostanze alcoliche.

La Conferenza europea sulla salute, la società e l’alcol stilò, nel 1995, la Carta europea sull’alcol, un documento che promuoveva politiche globali sulle sostanze alcoliche e sul loro consumo. Udine, quindi, ha deciso di aderire a questo programma di prevenzione, un progetto che punta a diffondere la cultura della salute, in particolar modo tra i giovani.

La Carta europea si basa su cinque principi etici e dieci strategie generali: tra i principali assunti emerge il diritto che ogni persona ha “di far parte di una famiglia, una comunità e un ambiente di lavoro protetto da incidenti, violenza e altri effetti dannosi derivanti dal consumo di bevande alcoliche” ricevendo, allo stesso tempo, un’educazione e una formazione adeguata riguardo il consumo di alcol. Allo stesso modo tutti coloro che subiscono danni legati al consumo di sostanze alcoliche hanno diritto a trattamenti e cure accessibili.

Udine punta sull’informazione e, attraverso essa, vuole scoraggiare il consumo smisurato di alcol: la Carta europea, però, rappresenta solo un ulteriore passo dell’impegno comunale in questa lotta per la salute. L’amministrazione,infatti, ha già attuato altre iniziative, come il progetto "Replei" o i servizi di sostegno e assistenza sociale alle persone con problemi legati all’alcol.

Inoltre, il Comune di Udine ha anche realizzato “Lucidamente”, il programma di prevenzione delle dipendenze e, in particolare, di abuso di sostanze alcoliche tra i più giovani, con una specifica attenzione per l’ambito sportivo.


 

ABBRUZZOWEB

CHIETI: ASL, PROGRAMMA DI SENSIBILIZZAZIONE PER GIOVANI AL VOLANTE

14 Luglio 2011 CHIETI - La Asl Lanciano Vasto Chieti scende in campo con l’iniziativa "Insieme per la sicurezza, moltiplichiamo le azioni preventive", un progetto di prevenzione regionale contro l’abuso di alcol di cui l’azienda sanitaria teatina è capofila.

Il programma di formazione degli operatori prenderà il 16 luglio con il corso rivolto ai volontari del soccorso della Protezione civile Valtrigno di San Salvo.

Successivamente verranno formati gli operatori della Croce rossa e dell’Ama Frentana, mentre in autunno sarà la volta dei docenti delle scuole dove si tengono i corsi per il rilascio del patentino per la guida dei ciclomotori, durante i quali ci saranno anche degli incontri fra il personale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti e i ragazzi, per insegnare loro la cultura della sicurezza stradale fin dal primo approccio con il traffico.

L’iniziativa di prevenzione è rivolta ai ragazzi di età compresa fra i 14 e i 25 anni e si propone di diffondere fra i più giovani la cultura della sicurezza stradale attraverso la riduzione dei comportamenti a rischio, quali l’abuso di alcol(*), appunto, o di altre droghe poiché il tragico bilancio dei 1.048 incidenti stradali avvenuti nel 2009 in provincia di Chieti è di 22 morti e 1.695 feriti, molti dei quali hanno avuto come protagonisti giovani al di sotto dei 34 anni che abusano dell’alcol.

A tal fine gli operatori del dipartimento di Prevenzione della Asl e delle associazioni di volontariato coinvolte nel progetto incontreranno i giovani direttamente nel loro mondo: a scuola, in discoteca, nei luoghi di divertimento, per interagire il più possibile con i ragazzi, confrontarsi sulle loro idee in materia di sicurezza stradale e fornirgli tutte le informazioni sui rischi connessi all’abuso di alcol e stupefacenti prima di mettersi al volante.

(*)Nota: forse sarebbe meglio parlare di “consumo” e non di “abuso”!


 

IL MATTINO

Un campo scuola per i minori a rischio

Mena Grimaldi Succivo.

15.7.11 - Un campo scuola per i minori a rischio e per la lotta contro le dipendenze da stupefacenti ed alcool. È questo il progetto firmato ieri in co-partenariato dall’amministrazione comunale, guidata da Antonio Tinto, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Amedeo Iovinelli. Il progetto era stato inviato al Comune di Succivo dalle associazioni parrocchiali, dai responsabili dell’Azione cattolica e dai responsabili della Caritas che hanno chiesto di consorziarsi in co-partenariato per coprire la partecipazione di 30 minori a rischio compartecipando alle spese con una somma di circa 5mila euro. Il campo scuola partirà domani e si svolgerà ad Acerno, in provincia di Salerno; parteciperanno 100 ragazzi dai 6 ai 17 anni, tra questi i 30 minori a rischio, la cui quota sarà finanziata dal Comune, segnalati dallo sportello di segretariato sociale e dall’associazione Albatros, impegnata sul territorio in un progetto nella lotta contro le droghe e l’abuso di alcool negli adolescenti. Ed è stata proprio la preoccupante relazione dell’associazione Albatros a spingere l’amministrazione ad impegnarsi in progetti comunali di integrazione e sostegno a favore dei minori in quanto, così come si legge dal dossier, «veniva individuata una carenza valoriale di fondo, una sostanziale diseducazione alla socialità e l’incapacità ad organizzare positivamente la giornata e il tempo libero da parte di molti minori». A prendersi cura dei ragazzi al campo scuola ci saranno 18 educatori e il parroco don Crescenzo Abbate, oltre ai tanti volontari delle varie associazioni. «La parte interessante del progetto – spiega Amedeo Iovinelli, assessore alle Politiche Sociali – è che il campo non sarà un ghetto di persone disagiate, ma i 30 ragazzi segnalati avranno la possibilità di stare in compagnia di tutti gli altri minori non in difficoltà. Gli obiettivi del progetto sono il contrastare il disagio minorile e prevenire l’uso di droghe e alcool attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva con gruppi di studio, l’educazione alla condivisione dei doveri, del gioco e allo stare insieme. Ai minori – conclude Iovinelli – nel periodo di permanenza ad Acerno verrà soprattutto insegnato il rispetto per se stessi e lo sviluppo delle proprie attinenze e delle proprie capacità, elementi fondamentali per contrastare l’apatia e il disinteresse sociale nei giovani. Abbiamo il dovere di far capire a questi ragazzi che i disagi familiari non debbono condizionare le loro scelte e che possono ancora aspirare a qualcosa di diverso».


 

HELP CONSUMATORI

Torna Guido con Prudenza al motto di "Se bevo non guido, se guido non bevo"

15/07/2011 - 12:43

"Se bevo non guido, se guido non bevo". E’ lo slogan con cui riparte nel weekend del 16 e 17 luglio Guido con Prudenza, la manifestazione nata nel 2004 per diffondere e promuovere in Italia la figura del "Bob", il guidatore designato, ovvero colui che nelle serate in discoteca con gli amici si impegna a non bere per riportare a casa gli amici in totale sicurezza. Organizzata dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, in collaborazione con la Polizia Stradale e con l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo Silb-Fipe, l’ottava edizione di "Guido con Prudenza" durerà un mese e coinvolgerà i locali notturni di 4 zone d’Italia: riviera romagnola, Versilia, litorale romano e litorale campano a sud di Napoli.

Lo scopo della manifestazione è quello di contrastare le "stragi del sabato sera", ricordando che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani. Nel 2009 su 4.237 morti per incidente stradale, 950 avevano un’età compresa tra 18 e 29 anni e il 42,9% di queste giovani vittime - 408 ragazzi - ha perso la vita di notte, tra le 22 e le 6 del mattino (Fonte ACI-Istat). L’alcol e la droga sono tra le cause principali di questa strage: secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità, gli incidenti provocati da conducenti in stato psicofisico alterato da alcol e droga corrispondono al 30% del totale dei sinistri che avvengono nel nostro Paese.

La formula di Guido con Prudenza è basata proprio su un’attività di sensibilizzazione contro la guida in stato d’ebbrezza accompagnata da un aumento dei controlli da parte della Polizia stradale. Questa strategia ha dato risultati importanti: lo scorso anno durante i 6 fine settimana di Guido con Prudenza, la Polizia Stradale ha controllato lo stato alcolemico di 7.999 conducenti ritirando 438 patenti a guidatori in stato di ebbrezza e confiscando 37 veicoli a conducenti con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o risultati positivi al test antidroga.

Anche per il 2011, i ragazzi che entreranno in discoteca troveranno un corner della sicurezza stradale dove hostess e steward della Fondazione ANIA li inviteranno a nominare il "Bob" della serata. Al corner saranno distribuiti alcol test monouso in modo che tutti i ragazzi possano valutare il proprio stato alcolemico e capire se possono mettersi al volante in sicurezza. La Polizia Stradale intensificherà i controlli sulle principali strade nei pressi dei locali e, se i ragazzi fermati risulteranno sobri, riceveranno ingressi gratuiti nelle discoteche per le settimane successive. Durante il giorno, nelle località prescelte, sarà presente il camper della Fondazione ANIA per la sicurezza stradale presso il quale sarà possibile avere gadget, materiale informativo sulla guida in stato psicofisico alterato e provare gli innovativi simulatori di guida.


 

IL GAZZETTINO

I vigili in fiera, prove di alcoltest

Venerdì 15 Luglio 2011,

OCCHIOBELLO - (M.F.) Vigili a disposizione dei cittadini per spiegare il codice della strada e misurare il tasso alcolemico. Nella serata di venerdì 15 luglio, la polizia locale sarà presente alla fiera di S. Maria Maddalena con uno stand in cui sarà possibile provare il pretest etilometrico e l’etilometro: il primo strumento è sempre in dotazione alle pattuglie della polizia locale di Occhiobello per un immediato utilizzo su strada specialmente in caso di intervento di rilievo di incidente stradale, il secondo strumento, più sofisticato e in grado di fornire prova legale di una guida con tasso alcolemico superiore al limite di legge (0.5 mg/l), è utilizzato dal comando qualora la verifica col pretest dia esito positivo.

La serata di oggi costituirà un’occasione per la cittadinanza per prender maggiormente contatto con la polizia locale, chiarire eventuali dubbi relativi al codice della strada e, più in generale, alle competenze della polizia (polizia edilizia, ambientale, amministrativa, ecc).

L’iniziativa è stata proposta dall’associazione di volontariato Occhio Civico in collaborazione col comando della polizia locale. La serata sarà inoltre l’occasione per conoscere le due vigilesse recentemente assunte e già inserite nell’organico operativo del comando, «cogliamo quest’opportunità - aggiunge il comandante Motta Castriotta - affinchè il rapporto tra la cittadinanza e la polizia locale sia il più stretto possibile e tale iniziativa è un passo in tal senso».


 

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

VIOLENZA

IL CORRIERE DELLA SERA

Ferisce ragazzo con il cacciavite

MILANO - Venerdì 15 Luglio, 2011 Arrestato dai carabinieri un peruviano di 20 anni, con l’accusa di tentato omicidio. Ubriaco, il giovane operaio, al termine di una lite, ha ferito con alcuni colpi di cacciavite alla schiena un ecuadoriano di 16 anni, pure lui in stato di ebbrezza. La furibonda lite, scattata per futili motivi, è avvenuta la scorsa notte nei giardini pubblici di Pero, dove i due stavano bevendo una birra in compagnia di altri sudamericani. Ora il 16enne è ricoverato all’Ospedale Sacco di Milano: è in gravi condizioni ma non è in pericolo di vita


 

DENUNCE

LECCEPRIMA.IT

E’ guerra aperta agli abusi, undici patenti ritirate

Otto le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza, e fra queste anche diversi turisti. In tre casi, documento di guida ritirato, senza sanzione penale.

(venerdì 15 luglio 2011)

GALLIPOLI – Undici patenti ritirate, otto persone denunciate per guida in stato di ebbrezza, e fra queste anche tre turisti: un romano, un torinese e un barese. Tre automobilisti (tra i quali un viterbese), pu

Sabato, 16 Luglio 2011
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