Foto Blaco - archivio Asaps
Apprendo con grande sconforto la decisione del Tribunale di Chiavari di punire, in virtù dell’art. 186 c. 9bis una persona trovata alla guida di un camion con un limite consentito al di sopra dei Limiti di Legge. Tale disposizione legislativa, permette di trasformare in lavori di pubblica utilità la pena detentiva prevista, cosa che peraltro avviene da anni in altri Paesi. La decisione del Tribunale, che accetto perché emessa “in nome del popolo italiano”, non la condivido per i motivi che sto per elencare. Sono un autista del 118 PROFESSIONISTA, ovvero vivo di questo LAVORO. Mi piace a tal punto da dedicare parte del mio tempo libero in attività di volontariato. Nell’ambito di tale PROFESSIONE, mi capita sovente di dover assistere a scene strazianti , di famiglie distrutte perché vi sono stati incidenti causati da persone che non dovevano guidare in determinate condizioni. Tale PROFESSIONE non viene svolta solo con la guida del mezzo di soccorso in se e per se, ma anche attraverso la collaborazione con l’equipe sanitaria, o interagendo con personale appositamente formato per gli interventi da svolgere. A tal punto che su tutto il territorio nazionale, da alcuni anni, viene richiesta un’attività in tale settore (non di volontariato, ma bensì professionistica) di anni 5 per poter partecipare a concorsi pubblici. Ogni autista ha quantomeno una formazione di BLSD, che l’autorizza a usare il defibrillatore in caso di persona incosciente e ad attivare tutte le procedure salvavita. La conferenza stato regione del 22/5/2003 emana linee guida per il personale che opera nel sistema emergenza urgenza. Le regioni hanno di seguito deliberato, sulla base di tale conferenza, tutti i requisiti che devono avere coloro che salgono a bordo dei mezzi di soccorso. Personalmente sono in possesso degli attestati di BLSD (utilizzo defibrillatore semiautomatico ) PBLSD (utilizzo defibrillatore semiautomatico nel paziente pediatrico), sono istruttore di guida sicura per veicoli di emergenza sanitaria e sto completando l’iter per diventare istruttore di ITSL (paziente traumatico). Se da parte mia tale formazione è un punto di partenza per collaborare con il collega, non riesco ad accettare che venga ammesso alla guida una persona che non ha il minimo di formazione. Considerato che in tale contesto vi sono moltissimi precari, comunque molto preparati, perché a Chiavari un posto di lavoro deve essere occupato in questo modo? A questo punto, stante la mancanza di Poliziotti della Stradale, perché non utilizzare l’art 186 comma 9 bis per ricoprire eventuali carenze di organico? Non dico quanto sopra con ironia, ma con la paura che tutto ciò possa avvenire. Ci stiamo battendo da anni per il riconoscimento della figura professionale del soccorritore, ci alziamo all’alba, torniamo senza orario nella nostra casa, con grossi sacrifici e il MIO lavoro deve essere svolto da persone non qualificate? Può essere che tale risposta sia “il sig. X svolgerà servizi ordinari”. D’accordo, ma se incontra un incidente o un paziente a bordo improvvisamente accusa un malore saprà come comportarsi? E l’opinione pubblica cosa ne pensa di tale decisione (che ripeto, rispetto, ma non condivido)? Chi sarebbe contento di incontrare a bordo di un’ambulanza una persona non adeguatamente preparata, messa A BORDO DI UN MEZZO DI SOCCORSO solo per scontare una pena? Lo ripeto: nulla da eccepire su quanto prevede l’articolo, ma con queste righe esprimo solo la mia contrarietà alla sentenza emessa. Ringrazio per l’attenzione
Stefano Balboni Autista 118 Ravenna Socio Asaps
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