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Rassegna stampa alcol e guida del 22 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

OMICIDIO STRADALE A QUOTA 25.000 FIRME

CORRIERE FIORENTINO – FIRENZE  

«Più controlli e severità Omicidio stradale, siamo a 25 mila firme»  

Venerdì 22 Luglio, 2011 «Questa nuova tragedia si poteva evitare. Se una pattuglia avesse fermato l’automobilista ubriaca, oggi due persone innocenti sarebbero ancora in vita. Servono più controlli sulle strade e pene più severe» . Stefano Guarnieri ha saputo del tragico incidente da internet. È in Brasile con l’associazione Agata Esmeralda. In questi giorni inaugurerà in una favela di Salvador Bahia una scuola intitolata al figlio Lorenzo, travolto e ucciso, poco più di un anno fa, da un uomo che guidava una moto sotto l’effetto dell’alcol e droga. Una vita spezzata a soli 17 anni mentre il centauro è stato condannato a 2 anni e 8 mesi. «Un terzo degli incidenti stradali in Italia è causato dall’alcol — è la constatazione amara di Guarnieri — È necessario inasprire le pene per chi provoca incidenti sotto effetto di alcol e droga. Per questo— prosegue— abbiamo promosso la raccolta di firme per l’introduzione del reato di omicidio stradale nel codice penale. In questi giorni la proposta ha raccolto 25 mila firme e contiamo entro dicembre di raggiungere il traguardo delle 50 mila per presentare il disegno di legge in Parlamento»


 

PURTROPPO NON ESISTE SOLO L’OMICIDIO STRADALE MA IL VINO, LA BIRRA E LE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE UCCIDONO ANCHE IN ALTRI MODI

CORRIERE DELLA SERA 

Ammazza la mamma a pugni 

Venerdì 22 Luglio, 2011MILANO  

Arrestato per maltrattamenti esce di cella e la picchia a morte Nove giorni. Dalla scarcerazione all’omicidio. Salvatore Madau, 40 anni compiuti mercoledì scorso. Un passato da operaio in una ditta della zona, un presente con gravi problemi d’alcolismo, piccoli precedenti e l’accusa di maltrattamenti in famiglia ancora in attesa di giudizio dopo l’arresto avvenuto il 12 luglio. Aveva massacrato la madre, Annunziata Romeo, pensionata di 66 anni. Lo hanno arrestato martedì scorso gli agenti del commissariato di Legnano. Gli stessi che ieri, intorno alle 17.30, lo hanno fermato con l’accusa di omicidio volontario. Il suo processo, quello per il quale il giudice di Milano lo aveva liberato in attesa di giudizio (l’arresto era stato convalidato) e con il divieto di avvicinamento alla madre, non si farà più. Perché nel frattempo il figlio è tornato a casa, fregandosene dell’ordine del giudice, ha ripreso a bere e l’ha uccisa. Nove giorni dopo l’arresto. Piazza Raul Achilli, 7, una zona centrale di Legnano. La palazzina è popolare, un appartamento dove la vittima e il figlio vivevano insieme dopo la scomparsa del padre. Fino appunto al 12 di luglio quando una volta finito a San Vittore e poi di fronte al giudice, Salvatore Madau aveva avuto il divieto di avvicinarsi a quella palazzina. «Ho dormito da amici» , ha raccontato agli uomini del vice questore Antonio D’Urso che guida il commissariato di Legnano. Ma probabilmente Madau non ha mai smesso di frequentare quella casa. Lì lo hanno visto la sera di mercoledì, e poi ancora ieri mattina, poche ore prima del delitto. È stato lo stesso assassino a dare l’allarme. Una chiamata al 118: «Mia mamma sta male, credo sia morta» . La telefonata però viene smistata dalla centrale del nuovo numero unico 112 di Varese e in automatico i soccorritori avvisano anche la polizia. Così quando arrivano i soccorritori con loro c’è anche una volante. Madau è davanti alla porta di casa, sorpreso della presenza degli agenti. Forse ha bevuto. La madre è sul letto, immobile. Il volto segnato dai pugni. Ecchimosi su tutto il resto del corpo. L’uomo non sa spiegare. Agli agenti però bastano pochi secondi per ricostruire la sua storia: l’arresto nove giorni fa, la convalida del fermo e la scarcerazione, su mandato del gip Cristina Di Censo, in attesa di giudizio. Lo stesso giudice che ha poi emesso a scopo cautelare il divieto di avvicinarsi alla madre. «Non volevo ucciderla. Sono tornato mercoledì sera: avevo bevuto, volevo mangiare una pizza. Poi l’ho picchiata di nuovo» , il racconto alla polizia. Il pm di turno Laura Pedio ordina il fermo per omicidio volontario. Secondo il medico legale la donna è morta da alcune ore: almeno dalla mattinata. Forse è stata uccisa proprio a pugni. O più probabilmente strozzata o soffocata. Lo stabilirà l’autopsia, già disposta dal magistrato. Poi i I poliziotti interrogano i vicini di casa, emergono le prime conferme alla confessione dell’uomo. Già in altre occasioni aveva picchiato la madre, sembra anche a bastonate. Francesco Sanfilippo 


 

FORSE HA PIU’ DIRITTO ad INCAZZARSI LA SIGNORA CHE HA PRESO IL CANCRO CONSUMANDO BEVANDE ALCOLICHE!!!

INTRAVINO 

Ragionare su “L’alcol nuoce gravemente alla salute e provoca il cancro” senza diventare violenti 

Scritto da: Alessandro Morichetti giovedì 21 luglio 2011 18:39  

Raccontare il fatto senza schiumare veleno è un’impresa. Una donna non fumatrice ha contratto il tumore e sul banco degli imputati sale l’alcol. È una bevitrice “sostenuta” (?), d’altra parte. La proposta di Assoutenti vuole equiparare tabacco e alcolici, scrivendo in etichetta: “Nuoce gravemente alla salute e provoca il cancro”. Il tema è delicato ma trattare gli alcolici genericamente detti come fossero tabacco non mi pare una gran genialata. 

Assoutenti ha raccolto in 20 pagine gli studi scientifici che segnalano le conseguenza dannose legate al consumo di alcol porta il documento a supporto della proposta nelle sedi competenti. Capisco già meglio gli americani. Per esportare vino, devi attenerti al Government Warning per l’etichettatura: 

(1) According to the Surgeon general, women should not drink alcoholic beverages during pregnancy because of the risk of birth defects. (2) Consumption of alcoholic beverages impairs your ability to drive a car or operate machinery, and may cause health problems.

L’alcol fa male alle donne incinte e se bevi non devi guidare, avvertimenti sensati.

Criminalizzare l’alcol indiscriminatamente va in tutt’altra direzione e credo che di fronte a un’idea simile un bel tot di gente avrebbe di che incazzarsi e non poco. Piuttosto, parliamo di educazione al consumo, prevenzione; facciamo capire la differenza tra l’alcol dello sballo e quello che invece è convivialità(*) e senso del limite. Macché, troppo complicato. Un’etichetta lava via il senso di colpa e chissenefrega(**).

(*)Nota: non c’è nessuna differenza: 

L’etanolo (o alcol etilico) è una sostanza stupefacente o alcol a catena libera, la cui formula bruta è C2H5OH, il suo numero CAS è 64-17-5. 

È anche chiamato, per antonomasia, semplicemente alcol essendo alla base di tutte le bevande alcoliche. È noto anche come alcol etilico o per gli alcolici viene chiamato spirito. 

Prodotto in natura dalla fermentazione (detta fermentazione alcolica) degli zuccheri, è l’alcol più diffuso e l’unico adatto al consumo alimentare. È presente nelle birre in percentuali solitamente inferiori al 10%, nei vini in percentuali comprese tra il 10 ed il 15%, nei liquori in percentuali fino al 70%. (da Wikipendia) 

(**)Nota: chissenefrega sono proprio i produttori e rivenditori di bevande alcoliche che non si preoccupano minimamente della salute delle persone! 


 

ECCO LA PROPOSTA RIPRESA ANCHE DA UN ALTRO SITO

SANIHELP 

Alcol e tumori: pericoloso legame 

Sanihelp.it - L’allarme arriva dall’Istituto Superiore di Sanità: anche l’alcol, oltre al fumo, è cancerogeno. Nel 2008 si sono registrati 6.356 decessi per tumori maligni attribuibili all’alcol, il 4,4% del totale. Per alcuni tipi di neoplasia i dati sono ulteriormente allarmanti: il 36% dei casi di tumore alla bocca è causato dall’alcol, il 36% dei tumori al fegato, il 43% all’esofago e il 49% dei casi di tumore alla laringe.

In Italia i consumatori a rischio sono oltre nove milioni, dei quali uno su cinque ha meno di sedici anni.

Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega: «Ormai sono anni che abbiamo evidenze scientifiche che correlano l’alcol all’insorgenza del cancro, eppure è un tema di cui si parla poco o niente, soprattutto in Italia, per motivi culturali ma anche economici. Il 4,5% di tutti i tumori alla mammella sono dovuti agli alcolici, ma altri tumori, come quello alla laringe, sono percentualmente ancora più ricollegabili al bere. Nel complesso un caso di tumore su dieci è dovuto non al fumo, allo smog, all’ereditarietà o chissà a cos’altro, ma proprio all’alcol. Tanto che l’istituto americano Iarc ha posto come limite un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini: oltre questa soglia aumenta il rischio di cancro. Perché non fare come per i pacchetti di sigarette, e scrivere chiaramente sulle bottiglie che quello che si sta bevendo può causare il cancro? In Australia è stato approvato l’obbligo di warning sulle bottiglie e in Gran Bretagna per ora è prevista la possibilità di farlo».

 


 

INTERESSANTE CONFRONTO TRA I MORTI DI TUMORE ED IL CONSUMO DI ALCOLICI IN PROVINCIA DI MASSA CARRARA

IL TIRRENO 

Cresce il numero di morti per tumore 

21 luglio 2011 — pagina 01 sezione: Massa 

MASSA. Aumenta ancora il numero di morti per tumore. E così il territorio apuano si piazza al secondo posto in Toscana subito dopo Viareggio. L’allarmante dato emerge dalla ricerca condotta dal laboratorio Mes della scuola S.Anna di Pisa. Dallo studio emergono anche diverse problematiche dell’Asl. Innanzitutto i troppi ricoveri (a Massa-Carrara si registra il numero più alto di tutta la regione rispetto al numero di abitanti) che fanno crescere la spesa ed indicano una mancanza di alternative all’ospedalizzazione. in forte aumento anche il numero di persone che “emigrano” verso altre Asl per ricevere cure. 

Allarme tumori. Il numero totale di morti per tumore in Toscana diminuisce, come del resto accade nel resto del paese. Ma a Massa-Carrara il dato va purtroppo in controtendenza. E così la provincia apuana si piazza, come l’anno scorso, al secondo posto assoluto dopo la Versilia per le vittime di questo tipo di malattie.

I motivi di questo fenomeno sono legati, secondo gli esperti, alle condizioni di lavoro nelle fabbriche e nelle cave di marmo. 

La risposta dell’Asl comunque sembra essere molto buona. Uno dei metodi per combattere i tumori è la prevenzione e gli screening periodici. secondo gli esperti dell’università Massa-Carrara figura tra le Asl più attente e tempestive nei controlli. Per lo screening mammografico e della cervice uterina il territorio apuano registra il miglior piazzamento regionale. 

In diminuzione i decessi per le malattie cardiocircolatorie. In questo caso l’Asl di Massa-Carrara si piazza al quinto posto in Toscana. Il numero di suicidi nella provincia è tra i più bassi della Regione. 

Troppo alcol. Massa-Carrara mantiene anche un altro dato negativo: quello del consumo di alcol.

Secondo lo studio del Sant’Anna, infatti, qui si registra il più alto numero di persone che consumano alcolici fuori dai pasti o che bevono in quantità smodata (il cosiddetto binge drinking). Il 13,95% delle persone sentite per l’intervista hanno affermato di consumare alcol in questa maniera considerata deleteria per la salute. La media regionale si attesta sul 10,79%.

Alto anche il numero di fumatori: secondo la ricerca Massa si piazzerebbe in questo caso al terzo posto assoluto tra le province toscane.

Troppi ricoveri. I problemi di bilancio dell’Asl di Massa-Carrara sono ormai noti a tutti e risultano anche da alcuni valori presenti nello studio. Tra questi c’è sicuramente il numero eccessivo di ricoveri ospedalieri. Nella graduatoria delle Asl toscane Massa si piazza al primo posto: un dato negativo perché indica un uso sbagliato delle risorse e soprattutto una mancanza di servizi territoriali adeguati. 

Molto alto anche il numero di ricoveri per i pazienti con problemi psichiatrici. L’ospedalizzazione di questo tipo di pazienti dovrebbe riguardare solo casi acuti. 

Anche in questo caso migliori servizi territoriali eviterebbero il ricorso ai ricoveri. 


 

UN ALTRO ARTICOLO SULLE ETICHETTE

WINENEWS 

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO ETICHETTA COME QUELLA DEGLI ALIMENTI PER ALCOLICI ... CAGIANO, DG FEDERVINI, SPIEGA: “PER GLI ALCOLICI ESISTONO GIÀ ALTRI REGOLAMENTI COMUNITARI. CORRETTA LA DECISIONE UE DI RINVIARE A SUCCESSIVA NORMATIVA” 

ROMA - 22 LUGLIO 2011, ORE 17:32 

Le bevande alcoliche finiscono nel mirino delle associazioni dei consumatori (da Federconsumatori a Altroconsumo, da Codacons a Assoutenti). Il nodo cruciale è la nuova etichetta per gli alimenti approvata dal Parlamento Europeo, che non prevede l’obbligo per questo settore. Le bevande alcoliche, dunque, sono esenti dall’indicare l’origine dei prodotti e gli ingredienti. Alle osservazioni delle associazioni dei consumatori replica il direttore generale di Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo: “occorre avere ben chiaro - spiega - che il regolamento si applica a tutti prodotti alimentari e alle bevande, alcoliche comprese, salvo per taluni aspetti, a quei prodotti che abbiano regole specifiche più dettagliate: in questo ambito rientrano i vini, i vini aromatizzati e altre bevande a base di vino, le bevande spiritose, tanto per citare alcune famiglie di prodotti rappresentati da Federvini”.  

“Poiché per questi prodotti già esistono altri regolamenti comunitari - spiega Cagiano - e non esistono altri settori alimentari così incisivamente regolamentati in sede europea, che fissano le regole di composizione e presentazione, le istituzioni comunitarie hanno concordato di rinviare ad una successiva normativa il compito di fissare le regole per l’indicazione degli ingredienti e dei valori nutrizionali”.  

Per il direttore generale di Federvini, si tratta di “una procedura che riteniamo corretta per evitare che sorgano delle contraddizioni tra normative europee, creando confusione al consumatore e forte disagio agli operatori”. L’indicazione degli ingredienti in etichetta, inoltre, non è in conflitto con il segreto industriale: “basti pensare che in Italia l’indicazione degli ingredienti sui liquori, gli amari, i vini aromatizzati etc, è obbligatoria dal 1982. E’ certamente compatibile l’informazione del consumatore con la riservatezza della formula”.  

Tuttavia, aggiunge il direttore generale di Federvini, “è necessario e opportuno che ci sia un quadro normativo specifico anche su questo punto, visto che il nostro settore ha già un importante corpo normativo su tantissimi altri aspetti. E non dimentichiamoci che moltissime bevande hanno la loro natura e composizione già descritta nella denominazione (ad esempio: l’acquavite di vino, il liquore di frutta …)”.  

Quanto alla richiesta di alcune associazioni dei consumatori di apporre, su tutte le confezioni, idonee segnalazioni sui rischi dell’alcol, Cagiano si mostra un po’ scettico. “Le istituzioni europee ed internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità - spiega - si sono interrogate più volte sulla validità di inserire messaggi di questo genere e si stanno anche domandando se queste indicazioni, inserite sui pacchetti di sigarette, abbiano sortito l’effetto auspicato”. In Italia, poi, sottolinea il direttore generale di Federvini, “i consumatori sono attenti alla qualità più che alla quantità e questo significa che è molto radicata una cultura del bere bene. Laddove questo comportamento naturale non è seguito, pensiamo ai giovani in particolare, tutti gli esperti sottolineano l’esigenza di forti politiche informative ed educative: scritte o simboli - conclude - sembrano contribuire molto poco in questa direzione”. 


 

UN’INVOCAZIONE D’AIUTO ANCHE DALLA GAZZETTA DI MANTOVA

GAZZETTA DI MANTOVA del 21/07/2011  

LETTERE 

Il Festival in difficoltà Sosteneteci 

Il Festival Musicale Analcolico rischia di chiudere. Il progetto di sensibilizzare sui rischi legati al consumo delle bevande alcoliche e al le stragi stradali si scontra con gravi difficoltà di bilancio. Alla qualità dell’edizione 2011, impreziosita da artisti come Mariella Nava e Pippo Pollina, non ha fatto seguito - complice anche la pioggia - una partecipazione sufficiente per coprire i costi. Ci appelliamo a quanti, tra cittadini, associazioni, amministrazioni, credono nella bontà del progetto: chi intendesse dare una mano, può effettuare un’offerta alla nostra Associazione (Iban: IT16Y0200811510000101558769.

Alessandro Sbarbada  

Associazione Provinciale Club Alcologici Territoriali  


 

ECCO INVECE COME VANNO LE FESTE DELLA BIRRA…

IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA 

Oltre 40mila presenze a Misinto 

Birra in festa, bilancio record 

22 luglio 2011 Cronaca Commenta 

La festa della birra di Misinto (Foto by marturano d K49) 

Misinto - Con quasi 40mila presenze nei 10 giorni di apertura, la festa della birra di Misinto ha superato ogni record di partecipazione. Giunta alla 16esima edizione, la manifestazione organizzata da Gam E20 ha proposto esibizioni quotidiane della Bruno Gress Band, le finali del concorso canoro Suono anch’io, vinto dalla Sas Prog Band, miss t-shirt, il concerto di Morgan e spillato 28mila litri di ottima birra tedesca. , spiega il presidente Fabio Mondini, . 


 

ORDINANZE COMUNALI

L’ECO DI BERGAMO 

Contro l’alcol tra i giovanissimi la Valle Brembana fa squadra 

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011 

Valle Brembana 

FAUSTA MORANDI 

Sempre più giovanissimi col bicchiere in mano? La Valle Brembana corre ai ripari e fa squadra. 

Con una proposta di ordinanza «estiva» per contrastare l’abuso di alcol da parte dei minorenni, e con delle linee guida da sottoporre agli organizzatori di feste e manifestazioni. I due documenti sono stati approvati all’unanimità dall’assemblea dei sindaci dei 38 Comuni vallari. «È un segnale importante che tutti insieme 

si sia presa posizione su questo tema – osserva il presidente dell’assemblea (e sindaco di Cusio) Ezio Remuzzi –. La valle è già impegnata da marzo 2010 con il progetto "Pensa prima", sulla prevenzione. Questo è un ulteriore tassello, innovativo: speriamo che possa anche diventare un modello da esportare in altre zone 

della Bergamasca. Ora ciascun Comune deciderà autonomamente se adottare o meno i due documenti, ma dalla riunione è emersa una forte condivisione». 

Coinvolte le famiglie

A lanciare l’idea dell’ordinanza era stato il Comune di San Pellegrino. 

Il testo riprende la legge nazionale – che vieta la vendita e la cessione di alcol agli under 16 – e puntualizza le sanzioni: 300 euro per il minore e altrettanti per l’esercente, che possono aumentare, per il barista o negoziante, se le violazioni si ripetono.(*)

«Un aspetto importante della proposta di ordinanza è il coinvolgimento dei servizi sociali e delle famiglie – aggiunge Remuzzi –. Se una persona di età inferiore ai 16 anni viene "pizzicata" a consumare alcolici, parte una segnalazione al Comune, che a sua volta convoca i genitori. Costruire un dialogo è fondamentale: 

l’abuso di alcol non è un problema solo del singolo, ma può diventare causa di disagio familiare e sociale». Per non parlare dei rischi, che sui giovanissimi sono esponenziali: «Sotto i 16 anni, mancano gli enzimi per sintetizzare l’alcol, e i danni al cervello sono maggiori – spiega il dottor Andrea Noventa, responsabile dell’area Prevenzione del Sert 1 di Bergamo –. La modalità di consumo tra i giovani, inoltre, è caratterizzata da una forte concentrazione nel fine settimana, soprattutto di birra e superalcolici. 

Questo espone al rischio di intossicazioni, ma anche di incidenti stradali». 

Poiché l’ordinanza deve avere valore limitato nel tempo, il provvedimento sarà valido indicativamente (ciascun Comune deciderà per quanto tempo) per l’estate, «che è il periodo in cui più frequenti sono le occasioni di consumo», riflette Remuzzi. 

Il vademecum per le feste

E la bella stagione è anche tempo di feste e manifestazioni all’aperto: dall’assemblea dei sindaci arriva un vademecum con le «buone pratiche» per i gestori di questi eventi. Per esempio, promuovere il consumo di drink analcolici, evitare di pubblicizzare le manifestazioni richiamandosi a prodotti alcolici («Festa della birra» e affini), prevedere una zona relax dove «smaltire» l’eventuale stato di ebbrezza prima di mettersi alla guida.

«Agli organizzatori di manifestazioni che verranno in Comune a chiedere l’autorizzazione o il patrocinio proporremo di sottoscrivere queste linee guida – spiega Remuzzi –. Senza obblighi, ma in un’ottica di confronto e sensibilizzazione». E proprio in vista di un coinvolgimento ad ampio raggio, all’assemblea di

mercoledì hanno partecipato anche Asl, forze dell’ordine e vicariati della valle. «Assenti nonostante l’invito, purtroppo, le scuole – conclude Remuzzi –. In questo senso, c’è da lavorare per rafforzare ulteriormente la rete di rapporti sul territorio».  

(*) Nota: Se non mi sbaglio c’è già il Codice Penale che punisce chi dà da bere ai minori anni 16: Articolo 689. Somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente. L’esercente un’osteria o un altro pubblico spazio di cibi o di bevande, il quale somministra, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, bevande alcooliche a un minore degli anni sedici, o a persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un’altra infermità, è punito con l’arresto fino a un anno. 

Se dal fatto deriva l’ubriachezza, la pena è aumentata.

La condanna importa la sospensione dall’esercizio.


 

GLI ESERCENTI ED I DIPENDENTI VANNO SENSIBILIZZATI ED EDUCATI AL VENDERE RESPONSABILE

ALTO ADIGE

No della questura: salta la festa alcolica

Convocati i gestori del pub di piazza Erbe, a rischio la licenza

di Mario Bertoldi

22.7.11 - BOLZANO. Precipitosa marcia indietro sulla progettata gara su chi si ubriaca di più. La proposta lanciata via facebook dai titolari del «Downtown» di piazza Erbe è già stata annulata in via definitiva. E’ stata la convocazione in Questura di Daniele Turrina, gestore del noto bar del centro storico, a far saltare il progetto. «Non c’è stata nemmeno discussione - puntualizzano in Questura - quando hanno capito dell’errore commesso hanno fatto subito marcia indietro spontaneamente, chiedendo anche scusa dell’idea balzana». Il tono della puntualizzazione arrivata ieri pomeriggio dallo stesso Daniele Turrina è proprio quello tipico di chi si rende conto di aver commesso un errore grossolano. In primo luogo nell’interesse commerciale dello stesso locale e dei suoi gestori. E’ vero che nella serata della possibile gara la vendita di bevande alcoliche avrebbe riempito le casse del pub, ma è anche vero che - sulla base delle disposizioni di legge esistenti e dell’ordinanza del sindaco in vigore da sei anni - i responsabili del «Downtown» si sarebbero visti subissati di denunce penali (servire bevande alcoliche a clienti già ubriachi è reato) e di contestazioni per palesi violazioni amministrative con l’inevitabile sanzione della chiusura prolungata del locale. Insomma, anche portafoglio alla mano, sarebbe stato un incredibile autogol. Daniele Turrina ne fa, però, anche una questione di immagine e di stile per il locale. E’ stato un suo collaboratore a lanciare l’improvvida idea della gara tra chi è in grado di ubriacarsi di più e restare ancora in piedi. Daniele Turrina ha preso visione della proposta lanciata via facebook a cose fatte. «E’ stato un errore, un grave errore - dice - noi vogliamo essere un punto di riferimento per clienti di un certo livello, per serate di qualità in cui si possono gustare prodotti di qualità». Insomma, tutto il contrario di chi su facebook aveva lanciato la proposta di una serata da sballo di massa con alcolici venduti a prezzi...promozionali se non proprio stracciati. «E’ stato un errore di cui chiediamo scusa - commenta ancora Daniele Turrina - il nostro deve risultare un bar esclusivo, di una certa classe, di una certa atmosfera. E’ per questo che puntiamo non solo sulla qualità dei nostri prodotti ma anche sulla preparazione del nostro personale». Personale qualificato, dunque, non certo per vendere, vino, birra e grappini da 2 euro e mezzo. «I nostri barmann sono qualificati - dice ancora Turrina - hanno effettuato corsi specializzati e sono in grado di consigliari i clienti nella scelta di determinati prodotti». La festa annunciata via facebook, dunque, è stata annullata in via definitiva. Ieri sera nel locale di piazza Erbe si sono presentati per un controllo anche i vigili urbani. C’è un’ordinanza del sindaco, firmata il 13 maggio 2005, non lascia dubbi interpretativi. Oltre alle disposizioni penali in materia a Bolzano non possono essere ignorate neppure le disposizioni del sindaco. «E’ in vigore una precisa ordinanza - ricorda il tenente Nives Fedel della polizia municipale - che impone disposizioni per il contenimento nella consumazione di sostanze alcoliche nei locali pubblici della città». Si tratta di un’ordinanza molto chiara e precisa che vieta, tra l’altro, anche eventi o iniziative straordinarie che che possano incentivare la vendita di di sostanze alcoliche. In altre parole l’ordinanza vieta qualsiasi promozione o vendita a prezzi scontati di sostanze alcoliche. Insomma, la festa annunciata (e poi cancellata) sarebbe stata subito fuorilegge.


 

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

IL PICCOLO

Salute

21 luglio 2011 — pagina 15

Accordo senza confini contro l’abuso di alcool. Domani, a Lignano Sabbiadoro, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia rinnoveranno il patto per la lotta congiunta contro l’abuso giovanile di alcol. Gli assessori Vladimir Kosic, Remo Sernagiotto e Christian Ragger sottoscriveranno infatti una dichiarazione di intenti per proseguire le azioni intraprese con il programma comunitario


 

CORRIERE ADRIATICO

Ci si può divertire anche senza bere

venerdì, 22 luglio 2011

Porto San Giorgio

“Mi sono evoluto. Non sono bevuto e mi diverto lo stesso”. E’ questo lo slogan della Confcommercio per la sua campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol e droghe che anche quest’anno colorerà le concessioni balneari del Fermano. Con l’iniziativa la Confcommercio vuole invitare ad un uso moderato dell’alcol e nello stesso tempo scrollare di dosso dalle spalle dei pubblici esercizi l’etichetta di corresponsabili del fenomeno dell’alcolismo. Panichi e la Gargiulohanno suggerito di ampliare la campagna a tutto l’anno, non limitandosi ai soli mesi estivi.


 

IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

ASAPS

La sicurezza stradale a Cominciamo Bene su Rai 3

Pubblichiamo il filmato della trasmissione, dove si è parlato di spot per la sicurezza, di alcol, di giovani e anziani alla guida della proposta di Omicidio stradale

(ASAPS), 21 luglio 2011 – Per chi non fosse riuscito a vederla, o chi volesse semplicemente riguardarla, pubblichiamo la puntata dedicata alla Sicurezza Stradale della trasmissione Cominciamo Bene del 20 luglio. Tra gli ospiti intervenuti anche il presidente dell’Asaps Giordano Biserni. Con lui il giornalista Vincenzo Borgomeo, responsabile della pagina motori di Repubblica, l’avvocato Nino Marazzita, Vittorio Verdone di Ania, Elisabetta Mancini del Servizio Polizia Stradale, Fabrizio Premuti di Adiconsum ed altri ospiti.

La trasmissione condotta da Arianna Ciampoli e Giovanni Anversa si è occupata di vari aspetti fra i quali: gli spot per la sicurezza, di alcol, di giovani e anziani alla guida della proposta di Omicidio stradale (ASAPS)

Per vedere la puntata clicca qui

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c0e30180-3765-4173-b73f-ced889366e99.html


 

LA NUOVA VENEZIA

Dava alcol alle tre Bar paga 6.500 euro

21 luglio 2011 — pagina 36 sezione: Provincia

JESOLO. Controlli serrati nei locali notturni. Il bersaglio principale è stata piazza Mazzini, dove un noto locale si è preso una sanzione da 6.500 euro: ha servito da bere dopo le 3 di notte. I carabinieri sono intervenuti e lo hanno sanzionato. Anche la polizia locale ha passato al setaccio numerosi locali. La tensione è alta, ma sia le forze di polizia sia l’amministrazione comunale, concordano nell’adottare misure severe per i trasgressori. Da una parte ci sono albergatori e residenti che non fanno altro che segnalare locali notturni in cui si beve troppo e in cui i giovani si corroborano per poi sfogarsi lungo le strade e piazza principali del lido a partire da piazza Mazzini. Dall’altra ci sono i giovani di Jesolo che si lamentano per una città troppo ingessata. Il popolo della notte si ribella. «Jesolo si sta trasformando sempre più in una Città Ospizio - sbotta Martino Sacillotto a nome di un gruppo di giovani di Jesolo - tutti i divieti stanno rovinando il divertimento divertimentoin una Città che vive solo 3 mesi l’ anno. Il divertimento in questi anni è cambiato parecchio, costringendo molte discoteche a chiudere. Gli ex gestori dei locali, presi i soldi, dovevano finanziare il progetto”X site», ma del progetto non si sa più nulla. A rendere più difficile e complesso il divertimento a Jesolo è anche il regolamento sull’orario della musica. Alle 23, a parte qualche deroga minima, deve esserci silenzio, come se fossimo in un campo militare. E se si gira a quell’ora non si trova più nessuno, anche perché molti preferiscono spostarsi verso altri Lidi per divertirsi. Anche la chiusura della via pedonale sembra inutile fino alle 6 e su questo punto si dovrebbe fare una riflessione. Desidero sottolineare che non sono certo a favore di quei giovani che vengono a Jesolo per fare atti vandalici o caos, ma ci deve essere divertimento». (g.ca.)


 

CORRIERE ADRIATICO

Ubriaco alla guida
Confiscata l’auto

Sabato, 23 Luglio 2011

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