Foto di repertorio dalla rete
(ASAPS), 23 luglio 2011 – In Svizzera un quinto dei passeggeri posteriori non utilizza la cintura di sicurezza. Il dato emerge dal censimento 2011 condotto dall’Upi, Ufficio prevenzione infortuni. In merito all’uso delle cinture i dati emersi dallo studio di ques’anno non si discostano di molto da quelli del 2010. A livello nazionale l’89%, nel 2010 era l’88%, dei conducenti e l’88% (89% nel 2010) dei passeggeri anteriori allacciano regolarmente la cintura. Mentre il tasso di utilizzo sui sedili posteriori è passato dal 74 al 79%. Nonostante l’incremento, se si considera che il provvedimento è obbligatorio dal 1994 il risultato raggiunto sembra ancora poco soddisfacente. Il censimento fornisce un quadro differenziato a seconda delle regioni elvetiche. In Ticino il tasso di utilizzo è del 79% tra i conducenti e dell’81% tra i passeggeri anteriori (79% nel 2010). Nella Svizzera Romanda i risultati sono analoghi e quelli dell’anno scorso, con un 83% per i guidatori e un 86% per i passeggeri. Situazione praticamente invariata rispetto al 2010 anche per la Svizzera tedesca con 91% per i conducenti e 90% per i passeggeri. La cintura di sicurezza resta il più importante dispositivo salvavita per chi viaggia in automobile. Se allacciarla diventasse un gesto automatico per tutti, in Svizzera si potrebbero salvare ogni anno trenta vite ed evitare 60 ferimenti gravi. Nonostante le statistiche degli ultimi anni denotino un aumento delle percentuali d’uso, la Svizzera deve fare ancora molto per raggiungere i risultati dei paesi vicini come la Germania dove il 97% dei conducenti usa la cintura o la Francia che ha un 95%. (ASAPS)
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