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Rassegna stampa alcol e guida del 24 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

QUESTA MORTE ANNUNCIATA MI LASCIA L’AMARO IN BOCCA

GAY.IT

MUORE AMY WINEHOUSE. COCKTAIL DI FARMACI E ALCOL
Sabato 23 Luglio 2011
Avrebbe dovuto esibirsi a Lucca ma la sua ultima apparizione pubblica faceva presagire la tragedia accaduta oggi. Come altri idoli maledetti, l’alcol e i farmaci sono stati la sua rovina.
Amy Winehouse conclude la sua parabola umana e artistica come tanti altri idoli ’maledetti’ che l’hanno preceduta, a causa di un cocktail di farmaci e alcol. Il corpo della cantante 27enne è stato trovato verso le 4 di pomeriggio nell’appartamento londinese di Camden Square.I conoscenti e gli amici, in fondo se lo aspettavano. L’ultima sua apparizione pubblica, a Belgrado è stata un disastro: ubriaca e strafatta e’ salita sul palco barcollante e farfugliante, senza riuscire a cantare neanche una nota in modo decente. Fischiata, umiliata nel mondo attraverso gli impietosi filmati di Internet. L’inevitabile annullamento della tournee europea, era attesa anche a Lucca, si è rivelato, purtroppo, il tragico prologo a una fine annunciata.
La carriera di Amy e’ durata pochi anni: due album, ’Frank’, del 2003, promettentissimo esordio, e ’Back to Black’ del 2006, il disco dell’esplosione, lo squillante annuncio di una predestinata. Certo a pensare ora che il suo grande hit sia stato ’Rehab’, dove lei risponde ’’no, no, no ...’’ ai genitori che la vorrebbero far disintossicare fa venire i brividi. Fino a che e’ stata in grado, Amy Winheouse era un’interprete strepitosa anche dal vivo: non aveva una grande estensione e non indulgeva nelle acrobazie un po’ gratuite delle sue colleghe piu’ celebri. Ma andava all’essenza delle emozioni, come le grandi della musica black, conosceva bene i segreti della melodia, dei sottintesi, cantava benissimo le ballad, vedi ’Love is a Loosing Game’, aveva un suo stile, anche se figlio diretto di una tradizione. E ’Back to Back’ e’ un disco con arrangiamenti e suoni perfetti.
Non a caso la Winehouse ha creato qualcosa piu’ di un trend, ha favorito la rinascita di una sorta di nuova versione della Cool Generation inglese dei tardi anni ’80, quella degli Style Council, Working Week, i primi Everything but the Girl. Molto presto pero’ Amy e’ diventata la protagonista assoluto del gossip tossico, come se volesse trasferire nel mondo del pop gli incubi chimici di ’Trainspotting’: il suo disastroso matrimonio con Blake Fielder-Civil, fatto di botte, overdose, ricoveri, persino la galera per lui, il divorzio e, in ultimo, la denuncia per stalking nei confronti dell’ex marito da parte della sua nuova compagna, e’ un po’ l’emblema di una deriva autodistruttiva che le ha distrutto la vita.
Era un obiettivo privilegiato di paparazzi e specialisti del gossip, il suo lento suicidio e’ avvenuto in pubblico, sotto gli occhi del mondo. Niente e nessuno e’ riuscito a fermare questo disastro(*): resta solo una pieta’ profonda nel dover raccontare che un talento cosi’ speciale se ne sia andato in un modo cosi’ triste.(**)

(*)Nota: anche per me sembrava impossibile vivere senza alcol ma non era vero. La possibilità di uscire dalla dipendenza c’è e noi siamo l’esempio!!!
(**)Nota: Spero sia di monito per tutti!!!


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

CORRIERE DELLA SERA

Ubriaco al volante uccide ciclista e scappa
Domenica 24 Luglio, 2011 MILANO
La vittima, 21 anni, è stato sbalzato di sella e investito da altre auto Un colpo tremendo. Il ciclista che vola in cielo e ricade nella corsia di marcia opposta, dove viene travolto da diverse auto che non riescono a schivarlo. Muore sul colpo. Il suo corpo è straziato, il volto sfigurato. Nessun documento addosso e per il riconoscimento bisogna attendere diverse ore e solo attraverso la comparazione dattiloscopica si riesce a dargli un nome: Sejadani Mohamed, marocchino senza fissa dimora. Aveva 21 anni. Lì attorno lo vedevano spesso passare. Il missile che lo investe è una Mercedes 220, guidata da un albanese di 28 anni, ubriaco e drogato. L’uomo, a forte velocità, centra in pieno la bicicletta su cui stava pedalando il nordafricano. Non tenta neppure la frenata e prosegue la sua folle corsa, lasciando sul selciato un uomo morto ammazzato, una bicicletta polverizzata e diversi pezzi di carrozzeria della sua auto. Fino ad Arese, dove va a schiantarsi contro alcune vetture parcheggiate, prima di essere arrestato dai carabinieri. La tragedia della strada si consuma l’altra notte all’una, in via Trento, a Bollate. Sejadani Mohamed è in sella alla sua inseparabile bicicletta con la quale si muove da un paesino all’altro dell’hinterland milanese. All’improvviso viene centrato in pieno da dietro dalla Mercedes. Un boato che blocca il cuore della vittima e la fa letteralmente volare in aria. Il marocchino finisce poi pesantemente sul selciato, dall’altra parte della carreggiata. Forse è già morto. Le macchine che sopraggiungono non riescono ad evitare quel corpo inerme. Lo investono ripetutamente. Mentre l’auto pirata prosegue sempre a gran velocità. A lanciare l’allarme sono proprio alcuni automobilisti che incappano in quella terribile disgrazia e sul posto arrivato i carabinieri della tenenza di Bollate e della stazione di Arese. I militari dell’Arma raccolgono testimonianze e, soprattutto, alcuni pezzi di carrozzeria dell’auto impazzita. Quindi è caccia all’uomo. Poco dopo arriva via radio la notizia di una Mercedes 220 che, a causa della forte velocità, aveva perso il controllo ed era andata a sbattere contro alcune vetture in sosta, alla periferia di Arese. I carabinieri si muovono immediatamente. E sul posto notano che a quell’automobile mancano dei pezzi di carrozzeria, compatibili con quelli recuperati poco prima, sul luogo dell’incidente. Messo alle strette, l’albanese, di professione fotografo, crolla e ammette le proprie responsabilità, prima di essere accompagnato all’ospedale di Garbagnate Milanese per alcuni lievi ferite. L’uomo viene anche sottoposto ad analisi che confermano l’assunzione di alcol e di stupefacenti. Scattano così le manette per omicidio colposo come recita la legge di recente introduzione che prevede l’aggravante di «aver commesso il fatto con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale» . Michele Focarete

 

IL TIRRENO

Si arrampica sul terrazzo per dormire
Ubriaco, aveva appena avuto un incidente sfondando la saracinesca di una panetteria
DOMENICA, 24 LUGLIO 2011
LIVORNO. Ubriaco, si arrampica su un terrazzo al primo piano. E anche quando la padrona di casa si accorge della sua presenza, lui continua imperterrito a salire lungo la grondaia. Non desiste neanche nel momento in cui la donna minaccia di chiamare le forze dell’ordine. Determinato ad arrivare fino in cima. La proprietaria è spaventata e si chiude dentro l’appartamento per chiamare la polizia. Lui invece, quando arriva sul balcone, si sdraia e si mette a dormire.
È successo ieri alle 2.30 circa. Protagonista un sudamericano di 18 anni. Il giovane aveva bevuto troppo ed era reduce da un incidente: poco prima infatti, insieme a un equadoriano anche lui diciottenne, aveva avuto un brutto schianto all’inizio di via di Salviano. I due, su un’auto di un peruviano di 43 anni (arrivato dopo) hanno sfondato la saracinesca del negozio la “Fonte del Pane”. Alla guida c’era l’equadoriano, poi risultato con un tasso alcolico superiore a 2 (il limite è 0.50). Il conducente è rimasto incastrato tra le lamiere della vettura, tale è stata la violenza dell’urto. E per liberarlo è stato necessario l’intervento dei pompieri. Non è grave.

La serata per tutti è finita con una pioggia di denunce: il 18enne che si è arrampicato è stato denunciato per la violazione di domicilio e per non avere i documenti, e sanzionato per l’ubriachezza, il conducente per guida in stato di ebbrezza e il proprietario della vettura per mancanza di documenti e sanzionato anche lui per l’ubriachezza.


IL TIRRENO

Aggredito il gestore di una cantina
Non dà da bere a 5 ubriachi: spray urticante e bastonate contro il socio di Feffo’n’Soda
Il giovane imprenditore colpito anche con lancio di bottiglie
LARA LORETI
DOMENICA, 24 LUGLIO 2011
LIVORNO. Occhi rossi e gonfi, qualche contusione e un po’ d’amarezza. Marco, consocio della cantina Feffo’n’Soda, sugli Scali Novi Lena, ieri notte è stato vittima di un’aggressione da parte di 5 magrebini. Spray urticante agli occhi, bastonate e lancio di bottiglie.
Alle 6.30 il giovane, 33 anni, nato in Marocco da madre francese e padre sudafricano, era nel locale (già chiuso dall’1) e faceva quattro chiacchiere con gli amici, dopo aver provveduto alle pulizie. A un tratto si sono presentati 5 nordafricani, forse tunisini, che hanno chiesto insistentemente da bere. Quei giovani sembravano ubriachi; inoltre, il locale da ore non serviva più bevande, quindi Marco ha rifiutato di dare alcolici al gruppo. Ma loro non si sono arresi.
All’inizio hanno protestato verbalmente, insistendo per avere delle birre. Poi però la discussione è culminata in violenza. I 5 sono entrati di prepotenza nel pub, poi nel corso della colluttazione sono usciti fuori e hanno estratto lo spray urticante.
«La cosa peggiore - racconta Stefano Filippi, contitolare della cantina - è che gli hanno spruzzato lo spray irritante negli occhi e ora il mio socio ce li ha gonfi e iniettati di sangue».
Marco ha tentato di mandare via il gruppo, ma è stato anche colpito con bastonate. Non contenti, alcuni dei cinque hanno anche lanciato delle bottiglie contro di lui e contro il locale. La stessa sorte è toccata a un altro giovane di 34 anni che si trovava lì fuori. Quando gli aggressori hanno intuito che era scattato l’allarme alla polizia, sono scappati. Sul posto si sono precipitati gli agenti delle volanti che hanno ascoltato la testimonianza delle vittime e dei presenti. Il 33enne poi è andato in ospedale
Sono in corso indagini per risalire ai 5 nordafricani

LA NAZIONE

Incidente di Borgo San lorenzo Domiciliari per la sessantanovenne
Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno trovato nella sua auto e nella sua casa 75 grammi hashish
Firenze, 23 luglio 2011 - Sono stati disposti i domiciliari per la sessantanovenne di Borgo San Lorenzo che, ubriaca, tre giorni fa, alla guida della sua Panda, si e’ scontrata frontalmente con un’Ape Piaggio, uccidendo i due occupanti di 74 anni, nel  Mugello.
L’anziana e’ risultata positiva all’alcol test con un tasso del 2,7% (contro il limite di 0,5). Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno trovato nella sua auto e nella sua casa 75 grammi hashish. Davanti al gip, l’anziana - difesa dall’avvocato Iacopo Peruzzi - ha detto che prima di mettersi alla guida si era fermata in un bar per un aperitivo e che, durante la mattinata, e’ solita bere una birra.
L’incidente e’ avvenuto poco dopo mezzogiorno. Dello scontro, pero’, non ha ricordi: al gip ha detto di aver dimenticato quanto successo dall’uscita dal bar allo scoppio dell’airbag. Riguardo la droga, ha detto che e’ di suo figlio, invalido. La donna, vedova, ha una situazione familiare piuttosto complessa.
L’anziana, accusata di omicidio colposo, trascorrera’ i domiciliari nell’abitazione dell’altro figlio, che si e’ detto disponibile ad ospitarla.

IL TIRRENO

Pipì e schiamazzi di notte un ragazzino denunciato
DOMENICA, 24 LUGLIO 2011
LIVORNO. Due ragazzini un po’ impertinenti fanno confusione e schiamazzi in viale Carducci, all’altezza della Barcarola, ieri notte alle 2.30 circa. E poi uno dei due addirittura si denuda e fa la pipì, con aria “baldanzosa”. Lo vede una pattuglia della polizia, chiamata dai residenti per rumori, ma l’adolescente non sembra preoccuparsi della presenza della polizia.
A quel punto, gli agenti delle volanti li identificano. Si tratta di due ragazzini livornesi di 17 anni.
Entrambi vengono sanzionati per l’ubriachezza molesta mentre il giovane che ha fatto la pipì viene anche denunciato penalmente per atti contrari al pudore.

CORRIERE DEL VENETO – TREVISO 

Il nonno è ubriaco e corre: nei guai
Domenica 24 Luglio, 2011
MONTEBELLUNA— Lo fermano per eccesso di velocità e lo scoprono alticcio. Protagonista un 70enne che ieri è stato pizzicato dagli agenti della polizia locale mentre a 100 all’ora viaggiava con la sua Opel Zafira in Castellana, in un tratto in cui il limite è di 70. Sottoposto all’etilometro l’anziano aveva un valore di alcol doppio rispetto ai limiti. Multato, gli è stata sospesa la patente.

IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

IL TIRRENO

Erano alla guida in stato di ebbrezza Ritirate due patenti
DOMENICA, 24 LUGLIO 2011
Ancora controlli per il contrasto la guida in stato di ebbrezza. Venerdì sera in viale Galilei è stato organizzato dalla Polizia municipale un posto di blocco per il controllo sistematico dei conducenti. Sono stati controllati 100 veicoli. Tutti i conducenti sono stati sottoposti al test con il cosiddetto precursore, strumento che permette di effettuare un veloce test qualitativo.
Per due conducenti il test ha dato esito positivo. Quindi sono stati sottoposti al controllo con l’etilometro e sono stati rilevati valori di alcol superiori al limite consentito. Per i due, un italiano e un rumeno è scattata la denuncia con ritiro della patente e la sospensione da sei mesi a un anno

IL TIRRENO

Detenuto in permesso “sfreccia” ubriaco davanti ad una pattuglia dei carabinieri
SABATO, 23 LUGLIO 2011
PIOMBINO. Detenuto in permesso premio sfreccia in moto e in stato di ebbrezza davanti ai carabinieri. Protagonista della vicenda un 31enne di Piombino con numerosi precedenti, che è stato denunciato.
Il fatto è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, quando i carabinieri della locale stazione di Piombino hanno notato una moto di grossa cilindrata (un Suzuki 600) che sfrecciava pericolosamente per le vie della città. I militari hanno fermato l’uomo che è risultato positivo al alcol test, con un tasso di 0,95 grammi per litro.
Successivi accertamenti hanno permesso di appurare che il giovane sta scontando una condanna presso la Casa circondariale di Livorno e che si trovava a Piombino grazie ad un permesso premio di tre giorni. L’uomo sarebbe dovuto rientrare a casa obbligatoriamente entro le 21, così come prescrittogli dal magistrato

LA PROVINCIA DI VARESE

In Valle Olona occhio all’alcol
Ad agosto i vigili non perdonano
23 luglio 2011 Cronaca Commenta
VALLE OLONA Ad agosto i comandi di polizia locale della Valle Olona lavoreranno in sinergia per un controllo più efficace del territorio.
Gli agenti di Castellanza e Olgiate Olona, a partire dal mese di agosto effettueranno una serie di pattugliamenti congiunti lungo il Sempione e sulle strade di confine tra i due comuni per controllare la velocità, ma anche effettuare le prove dell’alcoltest e prevenire così comportamenti pericolosi. Lo stesso avverrà per i comuni di Olgiate Olona e Marnate. L’obiettivo è quello di controllare il più ampio raggio di territorio con un duplice scopo, preventivo e punitivo.
Sarà prestata molta attenzione sul fronte della guida in stato d’ebbrezza: il comando di Olgiate Olona guidato da Alfonso Castellone è attento al tema ed è per questo che da ormai diversi anni porta avanti la campagna «Al limite 0.5» allo Zero Village. Si tratta della più grande discoteca della zona frequentata da migliaia di giovani e giovanissimi con molta voglia di divertirsi: «Avviciniamo i ragazzi invitandoli ad effettuare la prova dell’etilometro - spiega il comandante - fornendo loro informazioni utili sulle normative relativa alla guida in stato d’ebbrezza. Se trovati con un tasso alocolimetrico troppo alto i guidatori cedono le chiavi dell’auto a un amico: in questo modo abbiamo evitato molte stragi».
Sulla collaborazione tra comandi, Castellone commenta: «Unire le forze, facendo rete, è la strada giusta per ottimizzare le risorse e presidiare in modo efficace il territorio, assicurando la presenza delle pattuglie».

LIBERONEWS

Violano ordinanza divieto vendita alcol in vetro, denunciati due esercenti
Firenze, 23 lug. - (Adnkronos) - Due commercianti extracomunitari sono stati denunciati a Firenze dai carabinieri, per aver violato l’ordinanza del prefetto che ha imposto il divieto, dalla fine dello scorso mese di giugno, di vendere bevande in contenitori di vetro dalle 22 alle 6. La denuncia ha colpito un indiano 37enne e un bengalese di 30 anni.
I militari hanno sorpreso l’indiano, che gestisce un minimarket in Borgo Ognissanti, mentre stava vendendo tre birre in bottiglia a tre giovani turisti, mentre i militari della Stazione di Uffizi hanno rintracciato l’altro extracomunitario in piazza Santa Croce, mentre vendeva ai passanti delle birre in vetro, custodite all’interno di un borsone frigo. In questo caso sono state sequestrate 30 bottiglie di birra.

FANOINFORMA

Ubriaco prova a fare la rotatoria contromano: denunciato giovane 
23/07/11
Pesaro (PU)- Dencunciato giovane per guida in stato d’ebbrezza. Alle ore 03:30 circa della notte scorsa, durante il servizio di controllo del territorio, un equipaggio della volante, transitando in viale Trieste, ha notato un’autovettura Fiat 500 provare ad impegnare la rotonda di piazza D’Annunzio in senso contrario.
Subito gli agenti hanno proceduto al controllo dell’auto, con a bordo quattro ragazzi, tutti campani, 25enni.
Il conducente, che presentava sintomi tipici da abuso di sostanze alcoliche, è stato sottoposto ad accertamento etilometrico, risultando positivo ad entrambe le prove con un tasso alcolico di 0,96 mg/l; pertanto, è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria per il reato di guida sotto l’influenza dell’alcol, con contestuale ritiro della patente di guida.
Gli altri tre passeggeri, sottoposti ad alcoltest, sono risultati tutti al momento non idonei alla guida per elevato tasso alcolico; l’auto, quindi, è stata affidata in custodia ad una ditta.
E’ alta l’attenzione della Polizia di Stato sul consumo di alcol prima di mettersi alla guida; i controlli sono finalizzati soprattutto a scongiurare eventuali conseguenze a volte irreparabili.

LECCEPRIMA.IT

Ritirate 22 patenti, fermate 498 auto. Controlli fitti
Il largo raggio della compagnia dei carabinieri di Gallipoli ha portato al sequestro di 4 vetture. Impiegate 8 pattuglie, positivi al test anche sei neopatentati. Per un 50enne tasso alcolico di 2,12
domenica 24 luglio 2011 GALLIPOLI – I controlli effettuati per tutta la notte dalla compagnia dei carabinieri di Gallipoli in prossimità dei luoghi maggiormente frequentati dai vacanzieri, ha portato al sequestro di 22 patenti e a 17 denunce per guida in stato di ebbrezza. Per quattro conducenti, due baresi, un bolognese e un brindisino - avendo fatto registrare un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 – c’è stato solo il ritiro della licenza di guida, la decurtazione di 10 punti e una multa di 500 euro.
Affollate le vie del divertimento della movida gallipolina. Turisti da tutta Italia, estate che va verso il periodo clou, e alcol a fiumi ed anche alcuni quantitativi di droghe di tipo più comune, hashish, marijuana, eroina. I militari hanno riscontrato un alto numero di “pendolari” delle discoteche, persone cioè che dopo aver passato qualche ora a divertirsi fanno rientro nelle proprie città di residenza percorrendo anche centinaia di chilometri.
Particolarmente elevato il numero complessivo delle vetture fermate, ben 498, nei diversi posti di blocco disposti sulla fascia costiera con l’impiego di ben otto pattuglie. Grazie al cosiddetto “precursore”, un apparecchio che consente di verificare preliminarmente l’eventuale positività all’alcol, i militari possono effettuare molti più controlli che in precedenza. In caso di riscontro, il conducente viene sottoposto ad un vero e proprio controllo per quantificare il tasso di assunzione.
Tra i fermati, i carabinieri hanno trovato positivi sei neopatentati. Quattro dei fermati, poi, tra i quali un 50enne hanno fatto registrare un tasso superiore a 1,5 e per questo hanno subito anche il sequestro del mezzo. Provvedimento che, in caso di condanna in sede di processo penale, comporterà la perdita di proprietà. A seguito di perquisizioni personali (tra cui un milanese e un napoletano) sono stati ritrovati poi 2 grammi di marijuana, 8 di hashish e 1 di eroina.

UNA DENUNCIA DEGLI STUDENTI

IL TIRRENO

Alcol e droga in facoltà, appello alla Gelmini
Gli universitari contestano la gestione e l’utilizzo degli spazi e chiedono «il ripristino di un clima di sicurezza e ordine»
Scienze politiche, consegnata al ministro una lettera-denuncia dagli studenti del Pdl
TOMMASO VENZA
SABATO, 23 LUGLIO 2011
PISA. «A scienze politiche la situazione è disastrosa: in aula droga, alcolici e cani». L’attacco è firmato dal movimento universitario Studenti per le Libertà, che sulla vicenda ha anche richiesto l’intervento diretto del ministro Gelmini, «dopo - aggiungono - essere stati ripetutamente ignorati sia dal preside della facoltà che dal rettore dell’Università di Pisa».
«Segnaliamo la pittoresca e imbarazzante situazione - dice Lorenzo Paladini del coordinamento provinciale Studenti per le Libertà - in cui versa da anni la facoltà. Come consentito dal regolamento di Ateneo, è possibile per i ragazzi usufruire di spazi ed aule in cui ritrovarsi per studiare e svolgere altre attività. Questa opportunità ci viene costantemente negata. C’è un’aula, la “R”, occupata da giovani estremisti di sinistra, in cui sono svolte attività tutt’altro che costruttive. All’interno vi si possono trovare biciclette, cani e, cosa peggiore, la circolazione di alcolici e droghe».
Il responsabile della portineria sembrerebbe non avere voce in capitolo, «schiavizzato dagli occupanti - dicono - le cui minacce riuscirebbero a tenere lontane dall’aula tutte le persone non facenti parte della loro cerchia».
Qualche mese fa, riporta ancora il ragazzo, «durante le elezioni per i consigli di facoltà alcuni che svolgevano volantinaggio sono stati aggrediti e hanno subito intimidazioni. Abbiamo dovuto continuare scortati dalla Digos. Non capisco perchè dobbiamo continuare a tollerare un comportamento così».
Nei giorni scorsi, alla festa nazionale Azione Universitaria Dedalo di Viareggio, un rappresentante di Studenti per le Libertà ha consegnato al ministro Gelmini una lettera in cui si richiede il suo intervento «per continuare a garantire un clima democratico e di sicurezza, e ristabilire l’ordine nella facoltà».

ORDINANZE COMUNALI PER LA MOVIDA

CORRIERE DEL VENETO – VERONA 

Movida con risse Bardolino chiude i locali a mezzanotte
«Esperimento» del sindaco fino a giovedì
Domenica 24 Luglio, 2011  BARDOLINO— Troppe risse fuori dai bar serali di Bardolino, con ragazze ubriache che prendono a ombrellate i camerieri e risse tra amanti e mariti traditi. Così, per porre un freno, il sindaco ha emesso un’ordinanza di chiusura anticipata alla mezzanotte anzichè le 2) per una settimana (fino a giovedì prossimo) di tre locali in via Mameli, uno dei punti caldi della movida notturna del paese. «Ordinanza volta a garantire l’ordine pubblico di quella via -ha spiegato il sindaco Ivan De Beni -. I bar si devono dotare di una "security"esterna al locale. Questa sarà una settimana di prova. In base ai risultati, vedremo se prorogare l’ordinanza o no» . Tutti avvisati: a «nanna» a mezzanotte. Ma a quanto pare l’ordinanza non ha sortito gli effetti sperati: giusto l’altra sera è scoppiata l’ennesima rissa in piazzetta Lenotti, da dove inizia via Mameli. E secondo i titolari dei locali in questione lo Zero45, il Blanca e il Matè), i bar c’entrano poco con le risse in paese. «In piazzetta Lenotti, venerdì notte, dei romeni si sono picchiati. Un bardolinese che era intervenuto per calmarli, è finito all’ospedale, pare con una gamba rotta. Noi però eravamo già chiusi da oltre due ore, con l’ordinanza entrata in vigore giovedì sera» , raccontano i titolari. Questo dimostra che non siamo noi la causa dei problemi. Anche se ci dotiamo di security", il personale non ha potere legale per intervenire sul suolo pubblico» , precisano Myriam Ortombina e Serena Monese dello Zero45. Con loro anche Mauro Gardesani, titolare del Matè, che insieme raccontano cosa è accaduto martedì notte, nell’altra rissa della settimana: «Un gruppo di olandesi, tre ragazze e tre ragazzi trentenni, hanno bevuto undici bottiglie di vino in un ristorante del quartiere. Poi si sono spostati in un vicino bar ordinando ancora da bere, ma il gestore, visto il livello di alterazione, ha rifiutato di servirli. Così sono andati in un altro locale, ma anche lì, gli è stato negato altro alcol» . Gardesani conferma: «Mi hanno chiesto da bere e al mio rifiuto hanno iniziato a spaccare gli ombrelli sui nostri tavoli dando inizio a una rissa» . Scene da saloon. I residenti raccontano che sono volati i tavolini e qualche pugno. «Le ragazze erano le più cattive: hanno preso ad ombrellate il cameriere» raccontano. Ma gli anedotti non mancano. «A inizio stagione -raccontano Serena e Myriam -fuori dal nostro locale un uomo ha scoperto la propria compagna a cena in un ristorante vicino, in compagnia di un altro uomo. È finita che si sono presi a sberle...» . Di un’altra rissa di questi giorni nei giardini del parco centrale del paese, è stato riferito dal sindaco nella riunione con residenti e gestori dei locali, indetta venerdì. E uno dei cittadini di via Mameli racconta che poche sere fà, nella piazzetta in fondo alla strada, un gruppo di diciottenni tracannavano da un imbuto il vino che gli veniva versato in bocca direttamente da una tanica. Il problema quindi appare più generale, gli stessi titolari dei locali dicono di condividere l’ordinanza del sindaco «che fa solo il suo lavoro, anche se secondo noi, ridurre l’orario non risolve il problema» . E il titolare del bar Blanca, Matteo Facchinetti, precisa che lui la sorveglianza privata ce l’ha già da quattro anni, «pertanto ho pienamente assolto le richieste del sindaco, quindi ritengo che punire noi sia una cosa ingiusta» . Annamaria Schiano

L’ALCOL E’ UNA DROGA A TUTTI GLI EFFETTI CHE METTE A RISCHIO LA SALUTE DELLE PERSONE. NELL’UTAH LO HANNO CAPITO.

AMERICA24.COM

Benvenuti in Utah, dove l’alcol non si può neanche vedere
Fino al 2009 i bar erano assimilati a club privé e per bere i clienti dovevano essere soci
Patricia Buffa
23 Luglio 2011, 16:07
Quando il locale Vuz Restaurant & Vuda Bar aprì a Daper, nella Salt Lake Valley, un paio di mesi fa, i suoi proprietari speravano di dare un tocco chic alla zona con un bar-ristorante con cucina a vista, un bar luccicante con le bottiglie di alcol e vino che riflettono la luce sulle lunghe mensole di acciaio dalla forma circolare e una cantina di vini visibile dall’ingresso. Ma il locale non è riuscito a ottenere una delle scarse licenze concesse in Utah per operare come bar e di conseguenza adesso è solo un ristorante. Il che significa che i clienti non possono ordinare bevande alcoliche a meno che non consumino anche del cibo e, soprattutto, non possono vedere l’alcol se non nel momento in cui gli viene servito. Proibito vedere anche i baristi che preparano i cocktail. Non avendo ottenuto la licenza, il Vuz Restaurant& Vuda Bar ha dovuto costruire un muro che davanti al bancone, cosicché i clienti seduti sugli sgabelli non vedano il drink in preparazione.
E pensare che dal 2009, le leggi sull’alcol in Utah sono state semplificate e migliorate. Nei negozi di souvenir dello stato si trovano ancora i bicchierini da shot con su scritto “mangia, bevi e sii felice- domani potresti esserlo anche in Utah”, ma dire che nello stato l’alcol è bandito è corrisponde alla verità. Certo il fatto che lo Utah sia la roccaforte della chiesa Mormone non gioca a favore di chi ama consumare alcolici, ma le cose sono certamente migliorate negli ultimi due anni. Fino al 2009 i bar erano comparati a dei club prive per cui per poter bere alcol bisognava essere membri del bar, incrementando così i costi delle consumazioni per i clienti. Jon Huntsman, l’ex governatore dello stato ora in corsa per le presidenziali del 2012, aveva posto fine al sistema per cui per poter bere alcol bisognava essere soci, ma lo Utah è ben lontano dall’allinearsi alle normative in vigore negli altri stati. Sono vietati gli happy hour e qualsiasi forma di sconto sulle bevande alcoliche, inoltre il barista deve tenere sotto controllo la quantità di alcol utilizzata per i cocktail con un apposito misurino, sono tassativamente vietati i superalcolici e whisky doppi e qualsiasi altra ricetta che aumenta il tasso alcolico della bevanda.

QUESTE INIZIATIVE IN MANO AI PRODUTTORI DI BEVANDE ALCOLICHE MI LASCIANO MOLTO PERPLESSO

LA TRIBUNA DI TREVISO

Lago Film: serata sul «bere responsabile»
23 luglio 2011 —   pagina 45   sezione: Giorno/Notte
La Perlage mette il cappello del «bere consapevole» sul Lago Film festival di Revine, evento culturale che negli anni ha assunto un ruolo rilevante nel mondo dello spettacolo italiano. L’azienda della famiglia Nardi, in occasione della rassegna del 2011, per la serata del 25 luglio, ha ideato un “evento nell’evento”: la proiezione del video sul bere responsabile correlato alla presentazione del progetto ad esso legato (che si rivolge ai giovani, ma non solo). Perlage ha anche pensato di proporre un test sui falsi miti legati all’alcol per sfatarli. Nell’ottica del tema degli effetti dell’abuso, sarà proiettato anche un video realizzato dall’Ussl 7(*). Nel contempo, sarà anche sviluppato il concetto che il mix musica ad alto volume ed alcol produce una reazione poco piacevole.

(*)Nota: spero che la Ussl 7 non parli di abuso ma di consumo di bevande alcoliche.

CURIOSITA’

CORRIERE DELLA SERA

Australia: carrello elevatore distrugge 462 casse di vino pregiato
In frantumi 5.544 bottiglie, un danno di un milione di dollari australiani (756 mila euro)
MILANO - «Sembrava la scena di un crimine», ha raccontato Sparky Marquis, viticoltore australiano, dinnanzi alle oltre 5.500 bottiglie vino rosso andate completamente distrutte. «Era rosso dappertutto, ma il profumo era fenomenale», ha poi sdrammatizzato il produttore di vini che ha perso un terzo della produzione annuale del suo migliore e costosissimo Shiraz.
L’INCIDENTE - Cos’è accaduto? Per colpa di un carrello elevatore poco stabile nel porto di Adelaide, in Australia, sono andate distrutte giovedì in colpo solo 462 casse di pregiatissimo vino australiano. Un totale di 5.544 bottiglie di Velvet Glove Shiraz del 2010 della cantina Mollydooker si sono frantumate al suolo cadendo accidentalmente da un carrello elevatore a 6 metri d’altezza. Il container con il carico da 12 tonnellate stava per essere imbarcato su una nave diretta negli Stati Uniti, dove per settembre era atteso il lancio del vino. Nell’incidente, riferisce Adelaide Now, si sarebbe salvata una sola cassa. «Sotto choc» e «completamente stordito» il viticoltore. Benché coperto da assicurazione il danno è stimato in oltre 1 milione di dollari australiani, l’equivalente di circa 756 mila euro. Una bottiglia di Velvet Glove Shiraz costa infatti 185 dollari australiani (140 euro). «Il triste episodio avrà un impatto sulla disponibilità del vino in tutta l’Australia», ha spiegato uno sconsolato Marquis, sottolineando che si tratta di una «perdita enorme».

Elmar Burchia

 

 

 

Lunedì, 25 Luglio 2011
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