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Notizie brevi 26/07/2011

Il cordoglio di Napolitano e di Berlusconi - Ancora sangue italiano in Afghanistan
Ucciso un parà 28enne, due feriti

Scontro a fuoco a nord-ovest di Bala Murghab
La vittima è il caporalmaggiore David Tobini

 

MILANO - Ancora sangue italiano in Afghanistan. Un militare, il caporalmaggiore David Tobini, è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco a nord-ovest di Bala Murghab, nella parte occidentale del Paese. Nato a Roma il 23 luglio 1983, Tobini era in forza al 183ø reggimento paracadutisti «Nembo» di Pistoia. È la quarantunesima vittima italiana nel Paese asiatico dall’inizio della missione, nel 2004, ad oggi. Nell’attacco sono rimasti feriti altri due parà: uno è in gravi condizioni, mentre l’altro non sarebbe in pericolo di vita. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha espresso «profonda commozione» per la morte del parà e attraverso un comunicato del Quirinale ha voluto farsi «interprete del profondo cordoglio del Paese, sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari». «Siamo vicini alla famiglia del paracadutista caduto in Afghanistan e a quelle dei due militari rimasti feriti nell’agguato - ha detto in una nota il premier Silvio Berlusconi - . A tutti i nostri soldati impegnati nelle operazioni di pace contro il terrorismo rinnoviamo la gratitudine del governo e del Paese» ha aggiunto.

IL DL E LE POLEMICHE - Tobini è la terza vittima in Afghanistan in appena un mese (Gaetano Tuccillo è deceduto il 2 luglio, Roberto Marchini il 12 luglio) e la sua morte funesta la vigilia della discussione dei rifinanziamento delle missioni all’estero, già molto contestata in Senato. A tal riguardo, il ministro del Carroccio Roberto Calderoli ha confermato le sue perplessità sulla missione italiana in Afghanistan, ma ha anche annunciato che appoggerà il decreto di rifinanziamento delle missioni. «Sul tema come Lega Nord - ha detto in una nota - abbiamo ottenuto il rientro di almeno 2070 nostri militari già entro la fine di quest’anno, una riduzione degli stanziamenti per le missioni internazionali e la definizione della durata della missione in Libia». Non usa mezzi termini e chiede il ritiro delle truppe il leader idv Antonio Di Pietro. «È ora di dire basta a una guerra che non ci appartiene e che sta producendo un dispendio inutile di vite e risorse economiche» ha detto l’ex pm. A Di Pietro ha risposto a stretto giro il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Non è il momento dei lutti quello per discutere sulle ragioni della nostra presenza in Afghanistan». ha voluto precisare. «Il decreto sul rifinanziamento delle missioni - ha aggiunto - è l’occasione per affrontare tutti i temi possibili».

LA NOTA - «Durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab - riferisce lo Stato Maggiore della Difesa -, l’unità nella quale erano presenti anche i militari italiani è stata attaccata. Durante lo scontro a fuoco è rimasto ucciso un militare italiano, mentre altri due risultano feriti», è stato precisato in una nota. «Uno è grave mentre il secondo non è in pericolo di vita».


da corriere.it

 

Martedì, 26 Luglio 2011
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