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Rassegna stampa alcol e guida del 25 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

LA VOCE DI MANTOVA del 22/07/2011

Contro le stragi sulle strade
Il Festival Analcolico rischia di scomparire
L’edizione 2011 è finita in rosso. L’organizzazione chiede aiuto ai cittadini
Di Matteo Vincenti
Un appello rivolto a cittadini, associazioni e amministrazioni comunali, per fare in modo che il “Festival Musicale Analcolico” continui a vivere. La decima edizione di questo lodevole evento, volto a sensibilizzare la comunità sui rischi legati al consumo di bevande alcoliche (prima causa d’incidenti stradali), si scontra purtroppo con gravi difficoltà di bilancio. L’edizione 2011, appena conclusasi all’oasi “Boschetto” di Curtatone, nonostante si fregiasse di artisti come Mariella Nava e Pippo Pollina, non ha avuto una partecipazione sufficiente per coprire tutte le spese. Per questo l’Apcat di Mantova (Associazione Provinciale dei Club Alcologici Territoriali), tramite Alessandro Sbarbada, l’ideatore di questa manifestazione a cadenza annuale, nella cui organizzazione sono impegnate anche famiglie di alcolisti che hanno ritrovato il piacere della sobrietà, domanda sostegno: “Partita nel 2002 da Mantova, in piazza Virgiliana, è diventata negli anni successivi una manifestazione itinerante, finalizzata alla promozione di valori in cui crediamo; per questo non ci arrendiamo”. “Una festa musical-culinaria, per una volta senza alcol, che in dieci anni ha visto la partecipazione di numerose band locali e di big nazionali della musica d’autore. Sarebbe un peccato disperdere un tale patrimonio a causa dell’indifferenza”.
Anche la presidente provinciale Bruna Adami, nel ricordare come Apcat sia ormai da anni una realtà consolidata anche nel mantovano, non ha nascosto la sua preoccupazione per il futuro del Festival: “Dovesse chiudere, significherebbe interrompere ben più di un’iniziativa musicale”.
Ricordiamo, ad esempio, l’emozionante testimonianza di Nico Di Palo nel 2008 a Castel d’Ario, anch’esso vittima di un terribile incidente stradale causato da un carico di granturco caduto da un camion. Rimane in coma per 44 giorni, uscendone il 28 febbraio 1998. A seguito del grave trauma cranico, Nico riporta un’emiparesi sinistra, che lo debilita fortemente nei movimenti e nel modo di parlare e cantare.
Dal Festival non è mai partito alcun ipocrita messaggio proibizionistico. S’è solo cercato di far comprendere alla gente che all’alcol è comunque imputabile quasi la metà degli incidenti stradali in Europa. In Italia, nove conducenti ubriachi su dieci sono uomini e uno su tre ha meno di 28 anni; ma il fenomeno è in aumento soprattutto tra le donne. I momenti più a rischio sono la notte (58% degli incidenti) e il weekend (54%).  L’Apcat il suo messaggio l’ha lanciato. Ora spera che le istituzioni lo recepiscano. Intanto, chi volesse dare una mano con un’offerta (Iban: IT16YO200811510000101558769 - APCAT Mantova).
Matteo Vincenzi


CORRIERE DI ROMAGNA

“Messaggio alla nazione” degli organizzatori
Appello ai mille della Nove Bar: rispettate le regole
«Facciamo i bravi, divertiamoci e cambiamo il corso della storia»
RIMINI. «La Nove Bar si farà». L’avevano già detto, ma ieri lo hanno ufficializzato. Dopo avere creato una certa attesa, gli organizzatori della pedalata alcolica (sabato 30 luglio, tutta la notte da un bar all’altro) hanno lanciato in rete il “messaggio alla nazione”: lo strumento scelto è Facebook, sulla bacheca di Surro Team. Dopo l’autorizzazione negata dal Comune, l’appello è chiaro: facciamo i bravi, rispettiamo le regole. (*)
I tre del Surro Team (il capitano, il braccio destro e il braccio sinistro) mostrano il volto per la prima volta, sono simpatici e si muovono ad arte nel complicato mondo della comunicazione. Sembra di assistere a una scena tratta da Animal House: telecamera fissa, tre sedie, la bandiera italiana, la maglia verde della Nove Bar. Poi arrivano loro, si siedono, i flash li illuminano, il braccio sinistro versa acqua (non a caso) per tutti. Il capitano saluta e cede la parola (alla sua destra), con toni epici si ripercorre la storia passata e recente della biciclettata che viene paragonata alla scoperta dell’America in quanto evento che ha «cambiato il mondo». Addirittura uno «spartiacque» simile al prima e dopo Cristo. Esagerazioni, ovvio: ma ci stiamo divertendo. Al braccio destro tocca la parte più seria: il 30 luglio, per tutta la notte, più di mille persone partecipano alla Nove Bar, ogni tappa un brindisi. Il Comune non ha concesso il permesso per motivi di intralcio alla circolazione e disturbo alla quiete pubblica. «Sta a noi fare andare le cose nel verso giusto, rispettiamo le regole, non rechiamo danni a cose e persone: per divertirsi non è necessario, come tutti i partecipanti sanno».
(m.l.)

(*) Nota: anche se si riuscisse a rispettare la regola di non superare un’alcolemia di 0,5 grammi/litro, prevista dal codice della strada anche per i ciclisti, organizzare in una “pedalata alcolica” rimane una stupidaggine.
Chi volesse esprimere la propria opinione su questa iniziativa può andare al sito del Corriere di Romgna:
http://www.corriereromagna.it/rimini/2011-07-25/appello-ai-mille-della-nove-bar-rispettate-le-regole 

LA NAZIONE

Notti alcoliche, piazze discariche Ecco cosa lascia in eredità la movida
Da via Palazzuolo a Santa Croce: viaggio nel decoro ferito
Come conciliare movida con il rispetto del centro storico? Racconta opinioni ed esperienze
Firenze, 25 luglio 2011 - Alle 3,15, quando anche i più “vivaci” sono andati a letto, Firenze assomigliava quasi a una terra fuorilegge, con il silenzio che strideva contro lo ’scempio’ del fine settimana lasciato dal popolo della notte. Ieri da via Palazzuolo a San Lorenzo, da Santa Croce a Santo Spirito, passando addirittura dal Duomo, la musichetta era sempre la stessa: bottiglie spaccate, sacchetti di sudicio abbandonati e cicche di sigaretta che facevano un tutto uno con le pozze di vomito e urina. E allora sorge quasi naturale chiedersi dove finisce il diritto dei giovani di vivere la piazza e di divertirsi e dove comincia il dovere di rispettare la città.
Il nostro viaggio alla scoperta della “Firenze che non conosci”, quella del post-movida, lontana anni luci dalla porzione di città che sonnecchia e sta a guardare, è partito proprio dall’autostrada del divertimento sgangherato per eccellenza: via Palazzuolo, spesso anche teatrino di risse e liti. Discariche di metallo, bagni di urina e residui di vomito ci hanno dato il benvenuto. Poco distante, nella zona di Santa Maria Novella, la situazione non cambia: le scalinate della basilica sono piene di cartacce e le panchine conservano ancora gli avanzi di bivacchi. Per non parlare del sottopassaggio della stazione: una toilette en plein air con il puzzo che inviterebbe chiunque a lasciare la macchina nel parcheggio e tornarsene a casa a piedi. In San Lorenzo, invece, è difficile vedere oltre il proprio naso e il rischio di inciampare in pozze di urine o peggio, di vomito, è alto: alle 3,25 però, niente urla né schiamazzi, solo un ubriaco steso a terra nei pressi del mercato e i tacchi veloci (e traballanti) di due ragazze che sventolavano un perizoma nero in mano. Se tutta la zona della stazione rischia di diventare davvero un casbah incontrollabile con il suo sottobosco di mini market e internet point che vendono da bere a tutte le ore della notte (e chissà quanto altro), piazza Santa Croce è una miscela esplosiva di alcol e droga.
Via de’ Neri, corso Tintori e via dei Benci si confermano anche questa estate ’lavatrici’ alcoliche di non poco conto: bottiglie spaccate qua e là, qualche sacchetto di sudicio abbandonato e i cestini della spazzatura traboccanti di bicchieri e cannucce danno (come sempre) la buona notte al rione. E il buongiorno a Quadrifoglio. Anche piazza Peruzzi e tutte le stradine limitrofe a via Ghibellina (terreno di chi spaccia fumo e coca), alle 3,40, sono costrette a leccarsi le ferite della notte. Poi, se piazza del Carmine è una distesa di metallo, la scalinata di Santo Spirito è un ripostiglio di cartoni di vino e mozziconi di canne, di pezzi di pizza lasciati a marcire nel caldo di fine luglio. In piazza della Repubblica va un po’ meglio: solo i cestini pieni e un barbone steso ai piedi delle giostre per bambini. Mentre il Duomo, alle 3,55, sventola, sulla ringhiera che lo circonda, una mutandina nera appesa, poco distante due americane ubriache che cercano di stare in piedi.

CORRIERE ADRIATICO

Alcol ai ragazzini Minori su bici rubate
Marotta, lunedì, 25 luglio 2011 - Non tutto è filato liscio nella Notte Bianca anche se il bilancio per fortuna non è drammatico. A riprova del rigore dei controlli predisposti, la polizia municipale di Fano ha denunciato un esercente sorpreso a vendere bevande alcoliche a un paio di ragazzini di circa 15 anni, quindi in violazione della norma che fissa a 16 anni il limite minimo per la somministrazione dell’alcol. Altre due denunce riguardano proprio due minorenni sorpresi, sempre dai vigili urbani di Fano, in sella a un paio di biciclette risultate rubate alla Notte Bianca. Uno dei due era alterato dall’alcol.

WINENEWS

Il vino diventa una passione per molti giovani. E la prevenzione è più efficace dei “warning” ...
Tutto è iniziato con l’idea di Assoutenti, di mettere sulle etichette delle bevande alcoliche avvertenze sui rischi per la salute simili a quelle che si trovano sulle sigarette, una proposta (riportata peraltro in anteprima da WineNews) nata dopo che l’Agenzia di Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha inserito l’alcol nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene, mettendolo sullo stesso piano di amianto, arsenico, benzene, tabacco e radiazioni. La stessa posizione è stata poi sostenuta dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha invitato le associazioni dei consumatori ad una “class action” sull’alcol (e, quindi, anche sul vino), rilanciando il pericoloso binomio alcol-cancro. Dall’altra parte della barricata, si è subito schierato il nutrizionista Giorgio Calabrese, che ha ricordato come “tanti studi scientifici dimostrano che l’alcol, in certe quantità, non solo non fa male, ma può far bene”. (*) L’attenzione va, invece, posta sull’abuso e la mancanza di “educazione” al bere consapevole, come sostiene il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia, perché il rischio è quello di “demonizzare un settore che non è solo economia, ma cultura, tradizione e territorio”. (**) Un’attenzione che, negli anni, è sempre stata alta, tanto che oggi, secondo Assoenologi, la cultura del bere consapevole attecchisce anche tra i più giovani, perché pur consumando sempre meno vino, crescono la curiosità e la conoscenza attorno ad un patrimonio della nostra cultura, protagonista più a tavola che fuori casa, segno di due aspetti fondamentali: il nettare di Bacco non è assimilabile alle altre sostanze alcoliche, e la prevenzione e l’educazione hanno molte più possibilità di successo di sanzioni e “warning” in etichetta. Contesto in cui si muove anche la campagna della fiorentina “Generazione Contatti”, a favore dell’utilizzo dell’etiltest prima di mettersi alla guida: un gesto di civiltà sostenuto da testimonial d’eccezione, da Alessandro Cecchi Paone a David Guetta, da Rocco Siffredi a Sergio Staino.

(*) Nota: di i produttori vino temono un ulteriore calo dei consumi, questo è l’unico motivo per il quale sono contrari alle avvertenze sulle etichette. Non c’è nessuna giustificazione logica per cui non si debba mettere una verità scientifica sulle etichette degli alcolici.

(**) Nota: se la cultura, la tradizione e il territorio fossero dei fattori di protezione, si avrebbero meno tumori nelle cultura alcoliche, mentre invece è esattamente il contrario.

CORRIERE ADRIATICO

Disturbava i clienti, poi ha reagito al controllo dei poliziotti
Ubriaco al bar, giovane finisce in cella
Ancona, lunedì, 25 luglio 2011 - Chiusura movimentata, sabato notte, al Bar Veneto, dove due giovani ubriachi infastidivano all’esterno del locale gli altri clienti. Era da poco passata l’una quando, per riportare la calma, è intervenuta una Volante della polizia, ma anziché placare le paturnie dei due sbronzi, gli agenti hanno dovuto fronteggiare la reazione di uno di loro, Stefano G., anconetano di 24 anni, un volto già noto alle forze dell’ordine. Il ragazzo disturbava gridando come un forsennato e faceva pipì dove gli capitava. E all’intervento dei poliziotti, ha cominciato a divincolarsi minacciando gli uomini in divisa. Una sceneggiata proseguita anche in questura, dove sono continuati gli insulti ai poliziotti, finché non è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Oggi sarà processato.

AGI

GUIDA UBRIACO E AGGREDISCE COMPAGNA, DENUNCIATO 45ENNE BARESE
Bari, 25 lug. - Un uomo di 45 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine, e’ stato denunciato dalla polizia municipale a Bari con le accuse di guida in stato di ebbrezza, guida senza patente e lesioni personali. Si tratta di un barese che, dopo aver bevuto un’intera bottiglia di ’limocencello’, alla guida della vettura della sua compagna, ha prima causato un piccolo incidente stradale, senza fermarsi, e poi aggredito la fidanzata che stava tentato di mettersi alla guida del veicolo.
E’ accaduto la scorsa notte, verso le 2.30, e una pattuglia di motociclisti della Polizia Municipale e’ intervenuta alle grida di aiuto della donna, che con lo sportello completamente aperto voleva lanciarsi dal veicolo in corsa nei pressi del porto di Bari. La donna ha detto di essere stata anche picchiata violentemente dal compagno durante il tragitto in auto.
L’uomo, residente nel quartiere del S. Paolo, gia’ sorvegliato speciale, e’ stato accompagnato quindi al Comando della Polizia Municipale e dai controlli e’ emerso che risultava privo della patente, perche’ gli era stata revocata nel 2004 dal Prefetto.
Il 45enen si e’ rifiutato di sottoporsi all’accertamento con l’etilometro, ma, visto che lo stato di intossicazione dell’uomo andava peggiorando, gli agenti hanno richiesto l’intervento di un’autolettiga del 118 per trasportarlo presso il Policlinico, dove e’ stato sottoposto alle cure.
red/Tib

JULIENEWS

Cardarelli, 35enne ubriaco aggredisce i medici: arrestato
Napoli - Gli agenti del commissariato di Polizia Arenella hanno arrestato un 35enne napoletano per i reati di aggressione e lesione a Pubblico Ufficiale ed incaricati di pubblico servizio nonché interruzione di pubblico servizio e danneggiamento di cose pubbliche.
Poco dopo la mezzanotte di oggi i poliziotti sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli dove un uomo aveva devastato la sala dei piccoli interventi.
I poliziotti hanno accertato che, l’uomo, giunto poco prima in stato agitazione e in preda ai fumi dell’alcool, con la camicia strappata e piena di sangue, riferiva di un’aggressione avvenuta nei suoi confronti non sapendo dare notizie in merito a chi e dove fosse avvenuta.
Al tentativo di cura effettuato dai medici e dagli infermieri della struttura ospedaliera, l’uomo, ha risposto con calci e pugni, neanche l’intervento della guardia particolare giurata dell’ospedale era valso a calmare l’animo dell’uomo che si scagliava anche contro quest’ultimo.
I poliziotti hanno tentato di immobilizzarlo al fine di farlo medicare dai medici ma anche contro questi è scattata l’aggressione con calci e pugni.
Solo dopo diverse ore i poliziotti collaborati da altri infermieri sono riusciti a bloccare ed a curare l’uomo, che veniva refertato per trauma cranico e politrauma, e successivamente arrestato. Il medico, gli infermieri ed i poliziotti a loro volta sono ricorsi alle cure dell’Ospedale.

AGENPARL

ROMA: PUNTA UN COLTELLO ALLA GOLA DELLA SUA EX MOGLIE, ARRESTATO 52ENNE
Roma, 25 lug - Non si era rassegnato alla fine della storia d’amore con la sua ex moglie nei confronti della quale, già da qualche tempo, aveva assunto atteggiamenti molesti e minacciosi. La scorsa sera, però, è andato oltre: l’uomo, un romano di 52 anni, intorno alle 23, si è rifatto vivo ed ha avvicinato la sua ex nell’abitazione di via Prospero Farinacci, nella quale i due continuavano a convivere nonostante la separazione, e in forte stato di ebbrezza, dopo un’animata discussione verbale, ha afferrato un coltello da cucina puntandolo alla gola della donna e minacciandola di morte qualora non si fosse convinta a tornare con lui. Le grida della vittima hanno fatto preoccupare un vicino di casa che ha contattato il “112”. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sono intervenuti dopo pochi minuti arrestando il 52enne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e minaccia aggravata. Ora si trova nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

DAILYWIRED

Ecco il vino senza alcol
Dalla Spagna un modo per beneficiare delle proprietà positive della bevanda senza dover alzare il gomito
Il vino fa buon sangue, recita un noto adagio popolare. E il modo migliore per godere delle proprietà salutari è quello di berne un bel bicchiere. Tuttavia in alcuni casi non si può proprio fare. Pensiamo alle donne incinte o ai malati che non possono concedersi neanche un po’ di alcol, oppure a chi non può bere per motivi religiosi.
Eppure, esiste un modo per poter beneficiare dei polifenoli, gli antiossidanti che rendono il vino una bevanda “salutare”, senza però correre il rischio di ingurgitare anche una piccola dose di alcol. La soluzione di chiama “decostruzione molecolare del vino”, un metodo per estrarre i polifenoli e usarli per creare bevande analcoliche e cosmetici che hanno le stesse proprietà del vino. In futuro, sarà possibile usare la stessa tecnica per “arricchire” anche altri prodotti.
La settimana scorsa in Spagna è stato inaugurato il principale impianto di “decostruzione molecolare” per la produzione di bevande analcoliche a partire dal vino. E’ situato in una delle zone viticole più prestigiose della Spagna, Valbuena de Duero (Valladolid) e appartiene al gruppo vinicolo Matarromera, presente nelle quattro denominazioni di origine del Duero: Ribera del Duero, Rueda, Cigales e Toro.
Dal 2008, Matarromera commercializza una bevanda elaborata con vini di qualità senza alcol (meno di 1 grado). Martedì scorso, la società ha presentato il suo ultimo prodotto, EminaZero, una bibita con una gradazione alcolica pari 0,0 gradi creata con i vini delle sue prestigiose cantine.
Queste bevande si realizzano a partire dal vino finito. Sono quindi diversi dal mosto. Da un lato si separano gli aromi dall’altro si toglie l’alcol. Si mescolano di nuovo gli aromi con il liquido dealcolizzato e si ottiene una bevanda che conserva ancora il contenuto di polifenoli.
Il processo di decostruzione segue tre fasi. Durante dearomatizzazione, i composti aromatici (più volatili) vengono separati dal vino. Ogni parte è conservata in un deposito refrigerato. La seconda fase consiste nel rimuovere l’alcol dal liquido dearomatizzato. Anche in questo caso, si ottengono 2 parti: etanolo di circa 60 gradi e vino senza aroma e alcool. A questo punto bisogna solo reintegrare il vino dealcolizzato con la parte che contiene gli aromi et voilà il prodotto ottenuto mantiene tutte le qualità organolettiche del vino originale, ma non le calorie.
Vanessa Cortijo, responsabile del processo di dealcolizzazione del gruppo Matarromera, ha spiegato che attualmente l’azienda sta conducendo diversi progetti di ricerca per arricchire gli alimenti con eminol, il prodotto concentrato di polifenoli.
L’obiettivo è quello di commercializzare questo prodotto per l’impiego in industrie farmaceutiche, alimentari, erboristerie, ecc. Per esempio, potrebbe essere incorporato in prodotti a base di carne, latticini o pane.
La cantina dell’azienda, fondata nel 1988, investe ogni anno il 30 per cento del suo fatturato in Ricerca & Sviluppo. Dal 2005 ha dedicato a questo scopo la bellezza di 20 milioni di euro, come ha detto il presidente dell’azienda Carlos Moro.
Il nuovo impianto produrrà 9 milioni di litri di vino dealcolizzato ogni anno, nella speranza di soddisfare le richieste provenienti dai paesi dell’Asia centrale, USA, Cina e Medio Oriente.

BLOGOSFERE

Cocktail spumante e frutta per bere bene e non rischiare alla guida
Ecco un’intervista dell’Espresso al barman Pino Mondello su come bere bene e non rischiare alla guida.
"l bravi ragazzi fanno l’aperitivo, ridono, ma vanno a casa sani, dopo il cine o la pizza. I cattivi invece, se va bene ci tornano storti; ma qualcuno, poverino, non ci arriva. E qualche bravo rischia pure lui, per colpa degli strafatti e di chi - diciamolo - venderebbe qualsiasi cosa a chiunque".
Pino Mondello, barman di classe, tender al fortunato Settembrini di Roma, sintetizza e aggiunge: "Cosa proporre allora? Io direi drink di stagione, cocktail spumante e frutta. Due valgono in alcol meno di un calice di vino.
E parliamo di gusto". Ecco, secondo lui, la "road map" del bere giovane ora. Spritz. Dalle Alpi a Enna la "happy bibita" più battuta: Aperol, spumante e arancia la ricetta basic, poi mille varianti.
"Pestati". Number two in hit parade, Mojito in cima alla lista. Usati (troppo) come aperitivo, un paio in fila. Occhio.
Negroni col trucco. Col Prosecco al posto del gin. Ha un posto al sole, la carica alcolica ribassata ne aiuta la popolarità.
Shottino. Dove iniziano i guai. Alcol bianco, vodka su tutti, bevuto puro e al volo, alternato magari a un rinfresco di birra.
Binge drinking. La "mission" suicida. Cinque-sei shot in fila, a digiuno, per farsi. Poi può succedere di tutto. E qualche volta succede.
(A. P.)

TGCOM

Daniel: "Non ho più problemi con l’alcol"
Radcliffe sugli aspetti inediti della sua vita e parla anche della presunta omosessualità
E’ in vetta al boxoffice di molti Paesi nel mondo con "Harry Potter e i doni della morte - Parte 2", ma Daniel Radcliffe fa già un piccolo bilancio della sua vita. L’attore si confessa a Vanity Fair e racconta di aver avuto problemi con l’alcol in passato in seguito alle tensione che si respirava in famiglia tra i due genitori. Poi aggiunge: "Non mi importa se la gente pensa che sia gay".
Daniel smentisce con ironia le voci che circolano sul Web circa la sua presunta omosessualità: "Trovo divertente che alcuni dicano che sono gay perché ho la faccia da gay".
Poi torna a parlare dei momenti difficili vissuti da ragazzino quando c’erano delle grandi tensioni tra i genitori. L’attore ha pensato in un primo momento di rifugiarsi nell’alcol per cancellare dalla mente le urla che ascoltava mentre era in casa. "Mi offrivano da bere ovunque perché ero famoso - rivela -. Ma poi ti rendi conto che non riesci più a fermarti. Mi sono fatto aiutare e ne sono uscito".

 

 

 

 

Martedì, 26 Luglio 2011
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