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Altre statistiche 28/07/2011

Brescia - Mortalità stradale: su 31mila vittime registrate ogni anno nel Vecchio Continente, 4mila sono italiane

A dirlo i dati diffusi dall’Alot, Agenzia della Lombardia Orientale per i trasporti e la logistica, che traccia una mappa delle strade più pericolose e delle regioni più a rischio del nostro Paese

 

Foto Blaco – archivio Asaps

(ASAPS), 28 luglio 2011- Sono stati diffusi in questi giorni i dati dell’Alot, l’Agenzia della Lombardia Orientale per i trasporti e la logistica, elaborati nell’ambito del progetto europeo Sol Save our lives, il programma di promozione della mobilità sostenibile.
Dall’analisi effettuata da Alot, realizzata incrociando i dati prodotti dalla Commissione Europea, Etsc (Europena Transport Safety Council) e quelli provenienti dalle fonti  Aci e Istat, a partire dal 2001, anno di riferimento dell’obiettivo Ue di dimezzamento della mortalità su strada, l’Italia ha ridotto la mortalità del 44%. Tuttavia la situazione rimane ancora allarmante visto che delle 31mila vittime che ogni anno perdono la vita in Europa, circa 4mila sono italiane.
Analizzando le statistiche dell’incidentalità del nostro Paese, si evince che la maggior parte dei sinistri mortali avviene in area urbana (45%) ed extraurbana (47%) e solo nel restante 8% dei casi in autostrada. Desta preoccupazione la sicurezza dei motociclisti nostrani visto che la percentuale di incidenti che li riguarda, pari al 26,6%, risulta essere la più elevata d’ Europa.
Tuttavia rimane l’auto il mezzo con il quale si perde più facilmente la vita (51,8%dei casi) mentre ciclomotori e biciclette sono coinvolti rispettivamente nel 7,2% e nel 7,1% degli eventi mortali.
Dal punto di visto geografico le regioni meno pericolose sono quelle del Mezzogiorno con una percentuale pari al 3,3% su un totale di 1000 veicoli circolanti: dato al di sotto della media nazionale che si attesta invece al 4,5%. Se la media italiana di vittime di incidenti stradali è di 70,4 per milione di abitanti, spicca il risultato positivo della Liguria con 47 e della Campania con 49,5, mentre l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia si contendono la maglia nera di questa classifica con 96,6 e 94,9 di morti per milione di abitanti.
Ridotta negli ultimi anni anche la mortalità generata da sinistri con protagonisti veicoli pesanti. Dal 2008 ad oggi, si è infatti registrata una significativa diminuzione del numero degli eventi (-7,9%), delle vittime in calo del 12,7%, e dei feriti (-6,7%). Nel 5,9% dei sinistri complessivi  i tir sono stati responsabili da soli del 6% dei morti e del 3,4% dei feriti. Il settore degli autocarri, con mezzi superiori alle 3,5 tonnellate, ha fatto registrare, nell’ultimo anno, una frequenza di sinistri dell’11,5%, mentre nel 2008 era stata del 12,9%. Scende dal 8,3% al 7,6% anche la quantità di incidenti che hanno visto coinvolti veicoli inferiori alle 3,5 tonnellate.
Da una stima della Fondazione ANIA, su 100 autocarri assicurati, quasi 40 sono stati coinvolti in sinistri stradali con responsabilità del conducente. (ASAPS)

Giovedì, 28 Luglio 2011
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