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Rassegna stampa alcol e guida del 27 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

WINENEWS
Toronto - 27 Luglio 2011
IL VINO FA BENE O MALE? UNA RISPOSTA SICURA NON C’È, E IL “MANICHEISMO” DEI SOLO PRO O CONTRO NON AIUTA. RELAZIONE TRA ALCOL E CANCRO AL SENO? UNA RICERCA CANADESE DICE CHE DIPENDE DAL PROFILO GENETICO DELLE DONNE CHE LO BEVONO
Questione di lana caprina, quella del rapporto tra consumo di alcol e aumento delle probabilità di cancro al seno per le donne. Dopo vari allarmi lanciati negli ultimi tempi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, al punto che Assoutenti ha avviato il percorso per chiedere che sulle bottiglie vengano messi avvisi sui potenziali danni per la salute come sulle sigarette, e che l’Istituto Superiore di Sanità ha definito il binomio “alcol-cancro” come sottovalutato, oggi arriva un’altra ricerca scientifica per fare più (o meno?) chiarezza.
Per uno studio delle’Università di Montreal, Toronto e Ottawa in Canada, pubblicato sul “The Breast Journal”, i danni o i benefici di un consumo moderato di alcol non dipendono dall’alcol in se, ma dal profilo genetico delle donne che lo bevono. In particolare, sarebbe la “versione” mutata o meno di un particolare gene, il “Brca”, la discriminante. Lo studio ha analizzato i comportamenti di 857 pazienti con cancro al seno, di cui 10 con mutazioni Brca1 e 33 con Brca2, registrandone le scelte di vita, tra cui il consumo di alcol. Ebbene, se per le portatrici di Brca1 che hanno consumato alcol è emersa una probabilità del 62% più bassa sulla media di sviluppare un cancro al seno, quelle con Brca2 hanno mostrato il 58% di rischio in più. Insomma, come ha spiegato l’autrice dello studio Jessica Dennis, “il meccanismo con cui l’alcol aumenta il rischio di cancro al seno è poco conosciuto (*) Allo stesso modo, ragioni per le quali il vino può essere “protettivo” non sono chiare”. Già, perché il vino, tra le tante bevande che contengo alcol, sembra ritagliarsi un ruolo un po’ diverso. Soprattutto quello rosso, grazie all’ormai celeberrimo resveratrolo che contribuisce a ridurre il rischio di cancro nelle donne con il Brca1, mentre non ha effetti su quelle con Brca2. “Se qualcuno sceglie di bere vino, e soprattutto rosso, fa una buona scelta - aggiunge Jessica Dennis - e ci possono anche essere altre sostanze del vino che causano la riduzione del rischio di tumore”. (**)  Insomma, la strada per capire se il vino faccia, in assoluto, bene o male alla salute, a chi e quali condizioni sembra ancora molto, molto lunga. E il manicheismo di chi lo considera quasi un farmaco da un lato, o un “agente patogeno” dall’altro, di certo non aiuta.

(*) Nota: se prestiamo fede a questa ricerca sarebbe logico consigliare alle donne di non bere alcolici; altrimenti, in attesa di conoscere se si appartiene al gruppo Brca1 o Brca2, bere diventa una sorta di roulette russa.

(**) Nota: chissà se la Dott.ssa Jessica Dennis beve vino. E se lo beve, lo farà perché si è fatta il profilo genetico o semplicemente incrocia le dita? 



LA SICILIA
Tregua a Nicosia. Accolto appello di esercenti
Modificato divieto sulla vendita alcol
L´incontro tra comune, commissariato di polizia e commercianti
Nicosia, Mercoledì 27 Luglio 2011 - Trovata una convergenza tra amministrazione comunale ed esercenti sull’ordinanza che vietava la vendita di alcolici ai soli bar a partire dalla mezzanotte. Il sindaco Antonello Catania ha modificato le norme indicate la scorsa settimana e finite al centro di una protesta civile ma dura degli esercenti, stabilendo il divieto di vendita a partire dell’una di notte durante l’estate e a mezzanotte durante l’inverno. Sostanzialmente il divieto di vendita di alcolici coincide con quello di chiusura dei locali. (*)
Gli esercenti hanno sostanzialmente convenuto l’opportunità di sospendere la vendita degli alcolici all’una anche nei festivi e prefestivi, quando i bar chiudono alle 2, perché il provvedimento punta ad evitare che persone in stato di ebbrezza si mettano poi alla guida, magari per raggiungere paesi vicini dove si svolgono feste e serate in discoteca. La nuova ordinanza inoltre regolamenta anche le attività degli alimentaristi che tassativamente devono chiudere entro le 23, ma soprattutto prevede un giro di vite sulla vendita di alcolici ai minori di 16 anni nei negozi di alcolici, nei supermercati e nei negozi di generi alimentari.
"Di fatto non stabiliamo nulla di nuovo - spiega il sindaco Catania - perché la vendita di bevande alcoliche di qualunque tipo ai minori è vietata da una legge nazionale. Nell’ordinanza che sarà notificata a tutti gli alimentaristi della città, ci limitiamo a reiterare l’esistenza del divieto. Un segno anche per sottolineare che saranno effettuato controlli rigorosi. Ai minori di 16 anni non si possono vendere alcolici in nessun orario della giornata e quindi saremo rigorosissimi. In effetti va sottolineato che a sfuggire ad ogni possibile controllo è proprio la vendita nei negozi di alimentari e nei supermercati, dove i ragazzi possono acquistare ogni tipo di alcolico da consumare poi per le strade cittadine, nei luoghi di ritrovo meno frequentati per la classica passeggiata, nelle case di campagna. Chiedo a tutti gli esercenti di pensare che il ragazzo al quale si vende una cassetta di birra o bottiglie di vino e superalcolici, ormai reperibili sui banchi di qualunque supermercato, potrebbe mettersi alla guida di uno scooter ubriaco con le drammatiche conseguenze che tutti conosciamo". Il sindaco Catania spiega anche che si faranno rigorosi controlli e che non esclude di predisporre servizi al Corpo dei vigili urbani che già hanno competenza in materia di controlli agli esercizi commerciali, e che il dirigente del commissariato di polizia, Daniele Manganaro ha avviato già un sistema di controlli sul rispetto dell’ordinanza.
"Voglio sottolineare che la modifica all’ordinanza sulla vendita di alcolici nei bar - conclude Catania - è stata valutata attentamente e che ho voluto accogliere le legittime motivazioni degli esercenti. In ogni caso ritengo importantissimo che si sia aperto un dibattito su una problematica che è grave e sulla quale abbiamo il dovere di intervenire. (**) La diffusione dell’alcol tra i giovani è un problema e non possiamo sottovalutarlo, ma dobbiamo creare in tutta la cittadinanza il necessario senso di responsabilità per fronteggiare un fenomeno che è grave e mina il futuro stesso dei nostri ragazzi".
Giulia Martorana

(*) Nota: uhau! Finalmente è stata trovata la giusta soluzione per non vendere alcolici senza fare arrabbiare gli esercenti: è vietato venderli, ma solo quando il negozio è chiuso! 

(**) Nota: esistono due vie maestre per far finta di risolvere i problemi senza cambiare in realtà nulla: aprire un dibattito e formare un comitato. 


SASSUOLO2000  
Modena: contrasto all’abuso di alcol e all’abbandono di contenitori
26.7.11 - La Giunta odierna ha approvato un’ordinanza urgente in materia di sicurezza urbana per contrastare l’abuso di alcol negli spazi e nelle aree
pubbliche del centro storico cittadino e le problematiche relative all’abbandono di contenitori di bevande in vetro nelle ore del tardo pomeriggio e notturne. In particolare l’ordinanza entra in vigore dal 27 luglio al 31 ottobre 2011 in via Gallucci, Rua Pioppa, Corso Adriano, via Masone, via Santa Maria dei Tornei, Vicolo del cane, e piazza Hannover e nell’aree perimetrale di via Castelmaraldo, via Cavallerini, via Sant’Agata, piazza Matteotti e via Emilia centro, con esclusione delle attività economiche che si affacciano e hanno l’ ingresso in piazzetta Muratori, e nel tratto di via Emilia centro compreso tra via Castelmaraldo e piazza Matteotti. Nell’ordinanza firmata dal sindaco Giorgio Pighi si legge in particolare che è vietato ai titolari o gestori di attività di somministrazione di alimenti e bevande di vendere per asporto o cedere a terzi bevande alcoliche in contenitori di vetro dalle 18 alle 7 del giorno successivo. Agli stessi è consentita, nella stessa fascia oraria, la somministrazione di bevande alcoliche in contenitori di vetro esclusivamente all’interno dei propri locali e dei relativi spazi esterni autorizzati. I titolari e i gestori sono responsabili della corretta applicazione di quanto disposto e dovranno adottare le necessarie misure di controllo nei confronti dei propri avventori. Tale decisione è stata assunta in considerazione del fatto che le bevande in contenitori di vetro spesso vengono consumate al di fuori degli esercizi pubblici e subito abbandonate senza alcun riguardo per la sicurezza dei pedoni e il decoro e la pulizia di numerosi angoli della città. Nell’ordinanza si specifica inoltre che ai titolari o gestori di attività commerciali in sede fissa e di attività commerciali alimentari si aree pubbliche è vietato vendere per asporto o consumo sul posto, o cedere a terzi a qualsiasi titolo, bevande alcoliche dalle 18 alle 7 del giorno successivo. - Ai titolari o gestori di circoli o associazioni private con somministrazione di alimenti e bevande ai soci è vietato vendere, o cedere a terzi, bevande alcoliche dalle 18 alle 7 del giorno successivo per asporto. E’ invece consentita la vendita per il consumo immediato sul posto a condizione che ciò avvenga all’interno dei locali autorizzati. - Ai titolari di attività artigianali con vendita di alimentari di produzione propria è vietato vendere per asporto, o cedere a terzi, bevande alcoliche dalle 18 alle 7 del giorno successivo. E’ invece consentito dalle 18 alle 22 la vendita di bevande alcoliche a bassa gradazione (inferiore a 6 vol) purché avvenga insieme alla vendita di alimenti di produzione propria anche per il consumo immediato sul posto che dovrà essere effettuato all’interno dei locali.
Per le violazioni all’ordinanza sono previste sanzioni amministrative sin ad un massimo di 500 euro. In caso di recidività (stessa violazione per due volte in un anno) il sindaco disporrà la chiusura dell’esercizio per tre giorni.


LA BORA
Sbandati nel giardino di strada di Guardiella. Roberti: "Vietare il consumo di alcool nei parchi giochi"
Trieste, mercoledì 27 luglio 2011 - «Subito una mozione per ripristinare l’ordine e il decoro nel giardino di strada di Guardiella.» Pierpaolo Roberti, membro del consiglio direttivo della Lega Nord Trieste, interviene così a seguito delle segnalazioni relative alla presenza costante di un gruppo di sbandati nel parco giochi destinato ai bambini a San Giovanni.
«Ho preso immediatamente contatto con il nostro gruppo consiliare in Comune –spiega l’interessato-, per sottolineare l’urgenza di una mozione che impegni il sindaco e l’assessore competente, cioè la vicesindaco Martini, a porre rimedio a una situazione di disagio che condiziona tutto il rione.»
«Due sono –secondo Roberti- le azioni possibili: da un lato l’emissione di un’ordinanza che vieti l’introduzione e il consumo di bevande alcoliche nei parchi gioco comunali e dall’altro il presidio costante delle zone interessate destinando al servizio il personale della polizia locale.»
«Se poi è vero, e non stento a crederlo, che il giardino sia diventato anche una zona di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, allora esistono già gli strumenti normativi per intervenire.»
«Sono situazioni delicate –conclude Roberti-, che non devono essere prese sottogamba dall’amministrazione, soprattutto quando a essere esposti ai principali rischi sono i bambini. La soluzione è dietro l’angolo: ci vuole tuttavia la volontà politica per adottarla con tempestività, ed è proprio in ragione di questa che verrà presentata la mozione.»


CUFRAD sul sito www.alcolnews.it
Fonte: etribune.com 26 luglio 2011
Lombardia: alcol e droghe, 4 azioni per la lotta alle dipendenze
Lombardia: alcol e droghe, 4 azioni per lotta a dipendenze
Coordinamento multilivello degli interventi e della programmazione intersettoriale, estensione dell’impatto delle azioni di prevenzione, coinvolgimento attivo dei cittadini nelle iniziative della Rete regionale di Prevenzione, sviluppo delle competenze di professionisti e amministratori locali. Sono questi i quattro assi che caratterizzano le indicazioni operative 2011-2012 elaborate da Regione Lombardia per l’attuazione delle azioni di prevenzione del consumo di sostanze che provocano dipendenza come droghe e alcol. La strategia che Regione Lombardia intende promuovere - contenuta in una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli - recepisce i principi del Piano d’Azione Ue in materia di lotta alla droga 2009-2012, le disposizioni del Piano Socio-Sanitario Lombardo 2010-2014, che enfatizza l’impegno nel contrasto al diffondersi di atteggiamenti di tolleranza verso l’uso di droghe, e i provvedimenti approvati su questa materia dalla Giunta regionale negli ultimi quattro anni. Tra questi, l’ultimo in ordine di tempo, inserisce anche una serie di azioni di prevenzione tra gli obiettivi assegnati ai Direttori Generali delle ASL e della Aziende Ospedaliere.
"L’attuale mercato delle droghe e delle sostanze d’abuso - spiega Boscagli - ha assunto caratteri di tipo intergenerazionale e interculturale: in Lombardia sono stati rotti i confini del disagio e dell’emarginazione perché i fenomeni oggi riguardano trasversalmente ampie fasce di popolazione". "L’uso di sostanze cosiddette ’performanti’ come la cocaina e le anfetamine - aggiunge l’assessore - risulta essere più compatibile con la vita quotidiana, anche lavorativa, e di conseguenza c’è una minore percezione del rischio. Alcune droghe come la cannabis, ad esempio, sono percepite, in particolare dalle persone più giovani, come innocue, così come accade per l’alcol". Di qui la proposta di una strategia regionale per il contenimento e la riduzione del consumo di sostanze illegali in tutto il territorio regionale introducendo modelli di contrasto più aderenti ai nuovi bisogni. "E’ indispensabile - aggiunge Boscagli - che l’azione preventiva superi la tradizionale concezione che ne vede la progettazione e la programmazione quasi esclusivamente confinate nell’ambito del Sistema dei Servizi socio-sanitari per le Dipendenze. Al contrario, vogliamo valorizzare una varietà di risorse e di responsabilità sociali, culturali, educative, politiche, presenti in regione". In questo quadro il Dipartimento Dipendenze assume il ruolo di nodo e snodo della rete territoriale di settore. L’integrazione tra i Servizi dell’area consultoriale e quelli che fanno capo al Dipartimento Dipendenze diventa lo strumento per migliorare la capacità preventiva dell’intero sistema di intervento; i Piani di Zona e i Piani Integrati per la Promozione della Salute si incrociano e qualificano la loro capacità di integrarsi anche grazie alle conoscenze scientifiche e sociologiche elaborate e messe a disposizione dall’ORED (Osservatorio Regionale Dipendenze).
Il luogo tecnico a supporto dell’elaborazione delle strategie e delle partnership presenti sul territorio sarà la Rete Regionale per la Prevenzione insieme alle Reti Locali promosse da ciascuna Asl. La Rete Regionale Prevenzione potrà contare sul lavoro del Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione dipendenze (TTRP), su quello del Gruppo di Approfondimento Tematico (GAT), di prossimo avvio, sul rafforzamento delle interazioni previste dall’accordo di collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e sulla sperimentazione del Modello lombardo delle Scuole che promuovono salute.


TRENTINO
Roveretani sobri alla guida
Su 124 controlli con l’alcoltest solo 4 positivi
IL BILANCIO Il servizio notturno dei vigili urbani
ROVERETO. Alla guida ma senza aver bevuto: una presa di coscienza dei roveretani o perché hanno capito la lezione a loro spese? Chissà: resta però un dato di fatto. Che nei controlli notturni effettuati dagli agenti della polizia locale su 124 automobilisti soltanto 4 sono risultati positivi all’alcoltest. «Un risultato positivo che ci fa ben sperare sul comportamento alla guida dei roveretani» commenta il comandante Marco D’Arcangelo nell’illustrare i risultati, alla presenza del sindaco Andrea Miorandi, dei quasi due mesi di pattuglie notturne in città. Un servizio iniziato in occasione della Notte verde del 4 giugno scorso e che ovviamente proseguirà nei prossimi mesi seppur con modalità diverse.
 «Un servizio importante, che funziona e che è apprezzato dai cittadini. Un servizio che si integra con le altre forze dell’ordine, un risultato positivo che arriva dal tavolo della sicurezza. Che significa avere i vigili in città e consentire a carabinieri e polizia di aumentare i controlli sulla periferia» afferma Miorandi. Nel servizio notturno (dalla mezzanotte alle 7 del mattino) sono impegnati quattro agenti ed un ufficiale con due pattuglie. Non tutti i giorni, ovviamente. «E se in estate i controlli possono essere effettuati in qualsiasi giorno della settimana, visto che la gente con la bella stagione si muove di più, in autunno e in inverno saranno più concentrati il venerdì e il sabato» ha detto il comandante D’Arcangelo che prevede entro l’anno 65 servizi notturni modulati con orari diversi a seconda delle stagioni. «Finora abbiamo accumulato 472 ore lavorative prestate ed abbiamo effettuato 124 controlli con l’alcoltest: tra i 4 risultati positivi, uno era relativo ad un minore di 21 anni e un altro ha portato alla confisca del mezzo.
 Durante i controlli - ha proseguito D’Arcangelo - abbiamo trovato automobilisti con patente scaduta o revisioni di veicoli non effettuate regolarmente».
 Ma la città di notte non è solo quella animata dagli automobilisti che cercano un bar aperto o tornano dalle discoteche fuori provincia. E’ anche quella dei ragazzi che frequentano i parchi o di chi dorme su una panchina alla stazione ferroviaria: in una notte sono state contate 12 persone. E non si tratta solo di extracomunitari ma anche di italiani che magari hanno perso lavoro, casa e famiglia. (g.r.)


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 27 LUGLIO 2011
Forse scatenato dall’alcol il pestaggio nel porto del giovane nordafricano 
IL GIALLO DELLA DARSENA 
VIAREGGIO. È stato ascoltato ieri pomeriggio in commissariato il nordafricano picchiato lunedì sera poco dopo le 20 nell’area del porto di fronte ai nuovi cantieri realizzati nella zona dell’ex LatinoAmericano. L’uomo - di cui non sono state fornite né le generalità né la nazionalità esatta - è stato dichiarato fuori pericolo dai medici del pronto soccorso dell’ospedale «Versilia» (la ferita all’altezza dell’orecchio si è rivelata fortunatamente solo superficiale), ma resta ancora un mistero il perché sia stato picchiato a sangue e abbandonato sull’asfalto.
 La polizia, al momento, non esclude alcuna pista. Sembra però ridimensionarsi l’ipotesi di un regolamento di conti consumatosi all’interno del porto per cause legate alla malavita (droga o affari loschi). I risultati delle analisi del sangue sul giovane nordafricano hanno infatti attestato la presenza di un quantitativo di alcol nel sangue molto elevato. Gli inquirenti sembrano perciò privilegiare la pista del litigio collegato allo stato di ubriachezza del nordafricano. Proprio a causa del troppo alcol ingerito, infatti, potrebbe essere scoppiato un litigio con qualcuno che avrebbe scatenato la reazione violenta di quest’ultimo. E che si sarebbe conclusa con il ferimento del nordafricano, poi abbandonato sull’asfalto fino all’arrivo del pescatore che ha poi dato l’allarme al 118.


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 27 LUGLIO 2011
Guidatori ubriachi provocano incidenti: addio auto e patente 
 PRATO. Due incidenti con stati d’ebbrezza acuti l’altra notte. Il primo è avvenuto verso le 23,30 in via Ciulli. Un cittadino di origine cubana di 39 anni e con patente italiana ha perso il controllo del veicolo ed ha urtato due veicoli in sosta.
 Il conducente non ha riportato ferite. Giunta sul posto, la pattuglia della Polizia municipale, insospettita anche dalla dinamica del sinistro, ha effettuato la prova dell’alcoltest con lo strumento portatile (precursore). Il controllo ha dato esito positivo. Il conducente è stato quindi condotto al Comando di Polizia municipale per il test quantitativo con l’etilometro. Il risultato è stato di 1,76 g/l, oltre tre volte il limite consentito.
 Poco più tardi, alle ore 2,30 in via Paronese, un’auto condotta da un cittadino cinese di 36 anni, con patente italiana, ha urtato un segnale stradale danneggiandolo. Anche in questo caso il conducente è stato sottoposto al test con precursore che è risultato positivo e è stato condotto dalla pattuglia intervenuta al Comando di Polizia municipale per il test con l’etilometro. Il responso è stato di 1,70 g/l. In entrambi i casi è scattata la denuncia per guida in stato d’ebbrezza, il ritiro della patente per la sospensione da 1 a 2 anni e il sequestro del veicolo per la confisca, oltre alla revoca della patente.


CORRIERE ROMAGNA
Altri problemi con gli ubriachi: nei guai un 31enne sammaurese
Del tutto ubriaco e con il figlio piccolo prova a guidare Fermato dai poliziotti li aggredisce e rimedia multa e denuncia
CESENATICO. Un altro ubriaco che fa danni e costringe a un super lavoro gli agenti del posto di polizia dell’ospedale. N.G., 31enne di San Mauro Pascoli, è stato segnalato da un passante verso le 21.30 di lunedì: lo aveva notato in stato di manifesta ubriachezza mentre percorreva viale Trento spingendo un passeggino dove c’era il figlio di appena un anno e mezzo. L’allarme è scattato soprattutto per paura che potesse capitare qualcosa al piccolo. All’arrivo dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine l’uomo aveva appena fatto sedere il piccolo in auto e stava anch’egli salendo a bordo per partire e tornare a casa. Gli agenti, accertato che effettivamente evidenziava i segni tipici dell’abuso di alcolici, sono riusciti a convincerlo a soprassedere e hanno “convocato” la moglie affinché provvedesse ad accompagnare tutti a casa. All’arrivo della donna, però, l’uomo ha insistito per mettersi alla guida dell’auto. Al diniego degli agenti, ha iniziato a inveire contro di loro e a colpirli. A questo punto i poliziotti lo hanno bloccato per evitare che potesse rendersi pericoloso per sé e per gli altri, e lo hanno accompagnato al posto di polizia estivo. Qui il 31enne ha proseguito imperterrito a dire frasi sconnesse, scalciando e offendendo tutti i presenti, al punto che sono stati chiamati anche i sanitari della Guardia Medica per tentare, anche in questo caso invano, di riportarlo alla calma. Solo dopo alcune ore, terminato l’effetto eccitante dell’alcol, è stato possibile riaffidarlo ai familiari.
Oltre alla denuncia penale per minacce e resistenza a pubblico ufficiale, l’uomo ha rimediato l’immancabile contestazione all’articolo 688 del Codice Penale, che prevede la sanzione di 103 euro per chi viene colto in stato di manifesta ubriachezza.


AGRIGENTO NOTIZIE
Provoca incidente stradale, denunciata per guida in stato d’ebbrezza  
Agrigento, 27 Lug 2011 - I poliziotti della sezione Volanti di Agrigento hanno denunciato a piede libero M.V., 25 anni, donna di Agrigento, accusata di guida in stato d’ebbrezza alcolica. La ragazza, alla guida della sua autovettura Fiat, ha provocato ieri sera, in viale delle Dune, un incidente stradale, scontrandosi contro una Citroen, guidata da una coetanea. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno sottoposto M.V. al test dell’etilometro, che ha dato esito positivo: il tasso alcolemico si aggirava attorno a 1,90, mentre quello consentito dalla legge per guidare è di 0,49.


CORRIERE DI COMO
Lotta serrata a droga e alcol. Ritirate 29 patenti sul Lario     
GIRO DI VITE DELLE FORZE DELL’ORDINE
Mercoledì 27 Luglio 2011  Numerose multe e giro preventivo di vite contro l’abuso di alcol e droga nella notte tra sabato e domenica scorsi su tutto il territorio provinciale, a cura dei reparti della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Nel corso di tale azione coordinata, sono stati controllati 602 veicoli e sono state ritirate in totale 29 patenti. Inoltre 28 conducenti sono risultati positivi per uso di alcol, e un conducente positivo per uso contemporaneo di alcol e droghe. Tre veicoli sono stati confiscati e sono state riscontrate ulteriori 70 infrazioni. 


CORRIERE DEL VENETO
Fa il bagno di notte in piscina
Muore un barista di 39 anni

Sotto gli occhi degli amici. «Una congestione intestinale»
BIBIONE (Venezia) - Muore durante il bagno notturno in piscina per una congestione intestinale. Alessandro De Vito, barista di Sacile che venerdì avrebbe compiuto 39 anni, è morto a Bibione in seguito a una nuotata notturna nella piscina dell’hotel in cui albergava. Intorno alle 3 del mattino l’uomo, in compagnia di alcuni amici, decide di mangiarsi un panino e di bere due birre ghiacciate. Dopo di che si tuffa nell’acqua gelida della piscina dell’hotel e nell’impatto va a sbattere la testa sul fondo della vasca, procurandosi una ferita superficiale alla fronte.
Dal bordo gli amici ridono e scherzano ma d’improvviso vedono l’uomo muoversi in modo strano e poco dopo galleggiare a peso morto a pelo dell’acqua. Allarmati, chiamano il 118 e nel frattempo tentano di rianimarlo facendogli la respirazione bocca a bocca. De Vito viene trasportato d’urgenza al Pronto soccorso ma per lui non ci sarà più nulla da fare: la morte lo sorprende poco dopo l’arrivo in ospedale. A causarne il decesso una congestione intestinale, originata dalla bassa temperatura dell’acqua e dalle birre ghiacciate bevute pochi minuti prima di tuffarsi.
Giulio Serra

LA REPUBBLICA
SCI
Morto suicida "Speedy" Peterson, argento Usa nel salto freestyle
Il campione si è sparato tre giorni dopo essere uscito dal carcere su cauzione: l’arresto per guida in stato di ebbrezza. Aveva 29 anni, nel 2010 la medaglia alle Olimpiadi invernali di Vancouver
SALT LAKE CITY - Lo sciatore olimpionico statunitense Jeret Peterson, arrestato pochi giorni fa per sospetta guida in stato di ebbrezza, si è tolto la vita vicino Salt Lake City, capitale dello Stato americano dello Utah. Lo rende noto l’Associazione sci e snowboard degli Stati Uniti (Ussa).
Peterson, 29 anni detto "Speedy", medaglia d’argento nel salto freestyle alle Olimpiadi di Vancouver 2010, si è sparato lunedì scorso, tre giorni dopo essere uscito di carcere su cauzione, spiega oggi la Ussa. Il giovane ha chiamato la polizia annunciando l’imminente suicidio, poi si è sparato.
A Vancouver si era esibito nel suo salto "Uragano", un’acrobazia composta di tre rotazioni e cinque capriole. Nel 2006 era stato escluso dai giochi olimpici a Torino dopo un litigio mentre era ubriaco. In Italia era ancora in stato di shock per la morte di un amico, che si era sparato proprio di fronte a lui pochi mesi prima. Peterson aveva dichiarato di avere problemi di alcol e depressione e ammesso di aver pensato al suicidio molte volte. Nella sua infanzia il trauma di un abuso sessuale e della morte della sorella diciottenne in un incidente stradale sempre a causa dell’ubriachezza.
"E’ un giorno triste per Boise e per tutti coloro che ammiravano le conquiste di Speedy Peterson sia sulle piste che nella vita - ha detto la famiglia in un comunicato - Le centinaia di ragazzi che vennero in Comune per stringergli la mano dopo la medaglia l’anno scorso sono la testimonianza vivente della sua capacità di ispirare e motivare. E’ davvero tragico che, alla fine, ci sia stato un picco che non è stato capace di superare".


 

Giovedì, 28 Luglio 2011
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