Ho scelto di cominciare la rassegna stampa di oggi con quattro articoli che descrivono notizie tra loro molto differenti, ma tutte con connotazioni positive. ADNKRONOS Italiani spendono venti euro al mese per l’acqua minerale, più che per il vino Roma, 2 ago. (Adnkronos) - Con 19,71 euro mensili per famiglia, l’acquisto dell’acqua minerale è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande alle quali vengono destinati complessivamente 41,06 euro tra analcolici ed alcolici. E’ quanto emerge da elaborazioni Coldiretti sulla base di dati Istat da cui si evidenzia l’avvenuto sorpasso nei confronti del vino per il quale la spesa media familiare mensile è stimata pari a 12 euro. La spesa media delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale - sottolinea la Coldiretti - varia lungo la penisola da un massimo di 20,34 euro nel Nord a un minimo di 18,75 nel Mezzogiorno. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia - sostiene la Coldiretti - si è praticamente dimezzato il consumo procapite di vino che è sceso a circa 40 litri a persona per un totale di circa 20 milioni di ettolitri. Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi dieci anni, in cui si è verificato un calo del 20%, è stato accompagnato - conclude la Coldiretti - da un atteggiamento più responsabile di consumo e da una maggiore attenzione alla qualità. VIRGILIO.IT Scienza/ Antiossidanti da uva contrastano demenza senile Dai grappoli polifenoli che conservano il cervello (*) Roma, 2 ago. (TMNews) - L’accumulo nel cervello di peptide beta-amiloide associato allo sviluppo del morbo di Alzheimer può essere contrastato assumendo i polifenoli contenuti nei semi d’uva. Lo annuncia uno studio dei ricercatori coordinati da Giulio Maria Pasinetti della Mount Sinai School of Medicine di New York (Stati Uniti), pubblicato dal Journal of Alzheimer’s Disease. Lo studio ha previsto la somministrazione di estratti polifenolici di semi d’uva a topi transgenici programmati per sviluppare i sintomi del morbo e dimostra che l’aumento del consumo di polifenoli derivati dall’uva, contenuti anche nel vino rosso, contrasta la comparsa dei segni dell’Alzheimer. Ora è necessario identificare un marcatore che aiuti a diagnosticare il rischio di sviluppare la malattia per individuare i soggetti da sottoporre a un trattamento preventivo a base di polifenoli. Nel frattempo, spiega Pasinetti, "nei pazienti in fase iniziale l’intervento precoce con questo trattamento può essere ugualmente utile". (*) Nota: nove volte su dieci un articolo come questo viene pubblicato a titolo “Bere vino previene la demenza senile”. Meno male che c’è ancora qualcuno che chiama le cose con il loro nome. CORRIERE ROMAGNA APPELLO DOPO LA PEDALATA ALCOLICA La Nove bar chiede aiuto al Comune «O ci autorizzate e sostenete oppure nel 2012 non si farà» RIMINI. O il Comune di Rimini ci autorizza e sostiene oppure la Nove bar finisce qui. (*) E’ un appello quello che gli organizzatori della pedalata alcolica rivolgono al sindaco Andrea Gnassi e all’assessore alla sicurezza urbana Jamil Saadegholvaad in vista del 2012. Raggiunte alla quarta edizione circa 2mila presenze, hanno la certezza che il prossimo anno saranno almeno 3mila. E temono, pertanto, pur rimarcando che non ci sono stati danni né feriti, di non riuscire più a gestire così tanta gente che beve su due ruote da soli. «I dati sono confortanti ed i fatti parlano - hanno scritto in una nota -: pochissimi se non addirittura inesistenti i danni arrecati, quindi caro Comune di Rimini e care forze dell’ordine, siete a disposti a tenderci una mano, a collaborare affinché la nove bar possa continuare?». (*) Nota: voglio ben sperare che il Comune non sostenga una manifestazione del genere, e che gli organizzatori mantengano la parola data, chiudendola qui. IL GIORNALE DI VICENZA Il padre di Alex dopo l’inserzione: «Voglio giustizia e non vendetta» IL DIBATTITO. Campagna anche su Facebook con già 2700 adesioni. Ha assunto rilevanza nazionale dopo che la famiglia ha acquistato uno spazio sul nostro giornale in occasione dell’anniversario Vicenza. Un unico obiettivo: «Giustizia per Alex». È questo che ha spinto il padre Piero Di Stefano e la sorella Martina ad acquistare uno spazio sul Giornale di Vicenza. Due foto e poche righe di testo, talmente eloquenti e toccanti da essersi trasformate, in poche ore, in un vero e proprio caso nazionale. IL RICORDO. Lo spazio sul giornale è stata l’occasione per ricordare Alex, ucciso da un automobilista ubriaco, e la compagna di 33 anni di matrimonio che non reggendo a quel dolore si è tolta la vita il giorno successivo. Era la mattina del 2 giugno scorso quando Alex, 24 anni, di Torri di Quartesolo, fu centrato da un’auto che viaggiava contromano sulla tangenziale di Vicenza. L’urto fu violentissimo e non lasciò scampo al giovane che morì sul colpo. Sull’altra vettura c’erano un ragazzo di 23 anni, Mirko Vendramin, un elettricista padovano che, secondo l’esito dei test tossicologici, guidava la sua Volkwagen Polo sotto l’effetto di alcol e droga. Al suo fianco anche la fidanzata rimasta, a sua volta, gravemente ferita nell’urto. Vendramin trascorse quasi quattro settimane in ospedale, poi circa un mese agli arresti domiciliari, con l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Da qualche giorno la misura è stata revocata e il ragazzo ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Due mesi di tempo non hanno lenito lo strazio del papà di Alex, che in meno di 48 ore ha perso il primogenito e la moglie. La mamma di Alex, Carla Tessari, 48 anni, non aveva retto al dolore. La notte dopo la tragedia, aveva atteso che il marito e la figlia dormissero, era scesa in garage e si era tolta la vita. Oggi, alle 19, sarà celebrata una messa nella chiesa di Bertesinella per ricordare mamma e figlio. FACEBOOK. Un ricordo che resta vivo anche grazie alla pagina Facebook "Giustizia per Alex" che, in pochi giorni, ha già raccolto oltre 2700 iscritti. Ma non è questa l’unica azione che la famiglia Di Stefano ha intrapreso. Lo spazio acquistato sul nostro giornale è un atto d’accusa contro chi accetta la roulette russa di mettersi al volante stravolto da alcol e droga. Da due mesi il papà di Alex ripete la stessa cosa: «Voglio giustizia e non vendetta». Già il mese scorso l’uomo aveva deciso di rompere il silenzio e di rendere pubblica la propria sofferenza. «Ho aspettato tanti giorni, per riordinare le idee - aveva spiegato nella prima intervista concessa ai giornalisti -. Spero che parlare serva ad evitare altre tragedie. Voglio che sia fatta giustizia. Non la solita giustizia italiana, dove c’è sempre un cavillo di troppo. E neanche una giustizia esemplare. Mi aspetto giustizia e basta, perché non ci siano altri Alex che devono pagare con la vita, perché non ci siano altre famiglie distrutte in questo modo». LE REAZIONI. La battaglia intrapresa da Piero Di Stefano e dalla figlia Martina e la decisione di pubblicare foto e parole dal forte impatto emotivo sono diventate, in poche ore soltanto, un vero e proprio caso nazionale. Anche sul social network, ora dopo ora, i commenti sono diventati sempre più numerosi. Amici del ragazzo, conoscenti, ma anche persone che non l’hanno conosciuto hanno voluto appoggiare la decisione presa dalla famiglia e chiedono pene certe per chi, sotto la guida di alcool e droga, ha provocato l’incidente. Sulla questione si è espresso anche Fabio Pinelli, avvocato di Mirko Vendramin. «Ho il massimo rispetto per l’enorme dolore di queste persone - ha spiegato il legale -. Per quanto riguarda lo spazio acquistato sul quotidiano preferirei non entrare nel merito. Credo sia doveroso attendere la fine delle indagini prima di esprimere qualsiasi commento». C.M.V. LA SICILIA Nicosia, chiarimenti su vendita alcol Il divieto di consegna ai minori di 16 anni vale per tutti gli esercenti, alimentaristi compresi Nicosia. Il divieto di vendita degli alcolici ai minori di 16 anni riguarda tutti gli esercenti e comprende anche gli alimentaristi. La conferma è arrivata da un parere espresso dal ministero degli Interni su richiesta della Prefettura di Milano e che, pertanto, riguarda l’intero territorio italiano. A spiegarlo è il sindaco Antonello Catania, dopo l’ordinanza indirizzata agli esercizi di generi alimentari ed ai supermercati, nella quale ha reiterato il divieto. «Onde evitare polemiche - spiega il sindaco, che ha dettato nuovi regolamenti sugli orari di chiusura notturna dei locali e sulla somministrazione di alcolici - ho voluto approfondire il problema che riguarda la vendita ai minorenni. Esiste un parere del ministero che sottolinea proprio questo aspetto. Il divieto non può intendersi rivolto solo ai bar, alle pizzerie o paninerie, ma riguarda, in assoluto, tutti gli esercizi commerciali che vendono alcolici. Lo scopo della norma, che è nazionale, è quella di impedire che dei ragazzini abbiano libero accesso agli alcolici». Il sindaco Catania aggiunge che spesso per i minorenni risulta molto più facile acquistare vino, birra e liquori nei supermercati che nei bar. «Le norme che ho dettato con l’ordinanza dei giorni scorsi - prosegue Catania - hanno come unico obiettivo quello di limitare il diffondersi tra i nostri giovani di una abitudine che ha conseguenze drammatiche, quindi ai ragazzi con meno di 16 anni non si vende alcool in nessun caso e presso nessun esercizio». La scorsa settimana, dopo le proteste dei baristi ai quali era stata vietata la vendita di alcolici dopo la mezzanotte, era stata trovata una convergenza sull’ordinanza, con la modifica dell’orario che è stato fissato all’una di notte durante l’estate e a mezzanotte in inverno. Sostanzialmente, ora il divieto di vendita di alcolici coincide con quello di chiusura fissato per i locali pubblici. (*) Gli esercenti hanno accettato di sospendere la vendita degli alcolici all’una anche nei festivi e prefestivi, quando i bar chiudono alle 2. La nuova ordinanza regolamenta anche le attività degli alimentaristi che tassativamente devono chiudere entro le 23, ma soprattutto prevede controlli sulla vendita di alcolici ai minori di 16 anni anche nei negozi di alcolici, nei supermercati e nei negozi di generi alimentari. La multa per chi contravviene è di oltre mille euro. «Voglio sottolineare ancora una volta - spiega il sindaco Catania - che la vendita di bevande alcoliche di qualunque tipo ai minori è vietata da una legge nazionale. Nell’ordinanza notificata a tutti gli alimentaristi della città, ci limitiamo a reiterare l’esistenza del divieto. In questi giorni tutte le città italiane sono alle prese con la necessità di porre rimedio alle conseguenze di notti trascorse dai nostri giovani a bere smodatamente. Io, da sindaco di una piccola città, che storicamente è stata tranquilla e dedita ad un divertimento sano, ho voluto impedire che i ragazzi considerino l’ubriacatura l’unico modo per divertirsi e anche preservare la tranquillità di chi la notte dorme e il decoro della città, che al mattino non deve sembrare una campo di battaglia cosparso da bottiglie vuote e spazzatura». «Nessun intento - conclude - di incidere sulla libertà personale dei cittadini e dei visitatori, che devono però rispettare poche semplici regole di convivenza civile». Giulia Martorana (*) Nota: questa cosa di proibire la vendita di bevande alcoliche ai locali, ma solo dopo che i locali hanno già chiuso, la trovo semplicemente strepitosa. IL TIRRENO Troppo alcol, diciotto patenti ritirate VIAREGGIO. Tredici patenti ritirate, 18 automobilisti risultati positivi all’alcol test (su 159 sottoposti all’esame) e 140 punti della patente decurtati. È il bilancio dei controlli realizzati la notte scorsa dalla polizia, insieme a quattro pattuglie della Polstrada, dopo il Croda. Controllati complessivamente 159 mezzi e 168 persone, 18 denunciate per guida in stato di ebbrezza e sequestrato un veicolo. Nella serata, inoltre, è intervenuto per due volte il personale medico del 118 chiamato per casi di intossicazione alcolica. L’operazione di “cinturizzazione” delle vie di deflusso dalla festa, per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’influsso di sostenza stupefacenti - spiega il commissariato - ha visto l’impiego di quattro pattuglie del Compartimento della polizia stradale diretto da Marco Tangorra. L’operazione è stata eseguita su disposizione del Questore di Lucca. IL TIRRENO In moto si schianta contro un’auto Tracce di droga e alcool nel sangue del quarantenne PRATO. Ubriaco quasi da coma etilico, con tracce di marijuana nel sangue percorreva via Roma contromano prima di scontrarsi in motorino con una Fiat Seicento condotta da un pakistano. E’ accaduto l’altra sera verso le 20. L’uomo, un pratese di 40 anni, stava percorrendo via Roma sullo scooter (era anche sprovvisto del patentino di guida) dopo aver abbondantemente bevuto ed essersi fatto uno spinello - secondo la ricostruzione dei vigili urbani che hanno compiuti i rilievi - in compagni probabilmente di alcuni amici che non è chiaro se fossero a piedi o anche loro a bordo di motorino. Improvvisamente il mezzo condotto dal pratese che procedeva controsenso è sbandato ed è finito contro la Seicento che stava sopraggiungendo. Chi ha visto la sequenza dell’incidente racconta che gli amici del motociclista ubriaco abbiamo cercato, dopo l’urto, di aggredire il conducente dell’auto che non ha fatto altro che risalire in macchina, mettere in moto e fuggire. Grazie alla descrizione, gli agenti della polizia giunti sul posto dopo pochi minuti, hanno rintracciato il pakistano in serata, trovandolo in preghiera nella moschea. Molto serie le condizioni del pratese, soccorso da un’automedica e da un’ambulanza della Pubblica Assistenza, che nello scontro ha riportato varie e profonde ferite al volto, la frattura del setto nasale e della mandibola. Completamente distrutto anche il motorino che dopo l’urto con l’auto è andato a sbattere contro due auto in sosta danneggiandole pesantemente. JULIENEWS Kate Middelton incinta, indiscrezioni su presunta gravidanza Niente alcol al matrimonio della cugina di Will LONDRA - Kate Middelton, neosposa reale, sarebbe incinta. Nulla di ufficiale, si tratta solo di supposizioni da parte della stampa britannica. Alcuni elementi, però, farebbero pensare che tali indiscrezioni siano realtà. Durante i festeggiamenti per il matrimonio della cugina di William, Zara Phillip (figlia di Anna, secondogenita della Regina), la sempre più magra Kate non avrebbe toccato un goccio d’alcol, negando persino i brindisi ben auguranti. Cosa molto strana che ha fatto insospettire i curiosi. Solitamente Kate non è una che si tira indietro ad innalzare il calice. (*) La neo sposina reale non si sarebbe fatta tentare durante i tre giorni di festeggiamenti. Eppure le occasioni erano ghiotte ed invitati, ma nulla da fare per l’esile Kate. Inoltre Will e Kate avrebbero lasciato il ricevimento molto presto, il bel principe cingeva la vita della sua sposa apparsa un po’ troppo stanca. Ci sarebbe un altro indizio che porterebbe a pensare che le chiacchiere su una presunta gravidanza siano fondate: la Middelton non ha mai tolto il soprabito, nonostante la temperatura decisamente estiva. Insomma pare proprio che questa cicogna stia per allietare palazzo reale. Gli ingesi se lo augurano vivamente. (*) Nota: tra ieri e oggi sono stati pubblicati parecchi articoli come questo, a dimostrazione di quanto ci sia ancora da lavorare per rimediare ai danni di secoli di cultura alcolica. Dal momento che i rischi per il feto legati al bere della madre iniziano fin dal concepimento, l’abbandono del consumo di vino, birra e altri alcolici dovrebbe iniziare sempre già al momento in cui si programma una gravidanza, non solo dopo aver scoperto di essere incinte. Si tratta di un’informazione così importante per la salute che dobrebbe essere di patrimonio comune, non una questione riservata agli specialisti. Se il rifiuto alcolico della bella Kate fa nascere il sospetto che sia incinta, significa che siamo tristemente lontani da un minimo livello di informazione e consapevolezza sui rischi del bere legati alla maternità. LA SICILIA Etilometro elettronico al bar Caltagirone. Con un euro la macchinetta misura il quantitativo d’alcol L’alcol è il nemico da sconfiggere. Forse più della droga, come testimoniano le frequenti operazioni, denunce e sequestri delle forze dell’ordine, ultima, in ordine di tempo, la denuncia e il ritiro della patente, da parte della Polstrada, a un giovane che, sulla Ss 417 Catania - Gela, ha perso il controllo dell’auto perché aveva in corso una presenza di sostanze etiliche di oltre tre volte superiore al limite. Con questa consapevolezza, anche il Comune di Caltagirone, insieme a un folto numero di operatori privati, scende in campo supportando un progetto finalizzato proprio ad accrescere la sicurezza nelle strade. Si tratta dell’etilometro elettronico, il primo collocato in città, all’interno di un locale pubblico. Con un euro consente di misurare il quantitativo d’alcol, così ciascuno sa, prima di mettersi alla guida, se è nelle condizioni migliori per "sfidare" i pericoli della strada. (*) Ma, nella stessa macchinetta che computa la presenza di alcol nell’organismo, c’è - integrato allo stesso apparecchio - anche un monitor Lcd di sette pollici (che dal 18 agosto diventeranno 15, quindi il monitor sarà assai più grande), in cui scorre uno spot dalle immagini e dal contenuto inequivocabile. Uno spot nel segno dello slogan: «Non bere prima di guidare» che è un preciso invito a evitare abusi etilici che potrebbero causare gravi insidie. L’iniziativa è stata presentata in municipio. «Sono orgoglioso - sottolinea Francesco Alparone, il calatino responsabile per la Sicilia di questo progetto per la sicurezza - che Caltagirone sia stato il primo Comune a credere nell’iniziativa e a sposarla appieno, con uno spot sull’importanza della sobrietà e del senso di responsabilità di quanti si pongono alla guida». «Vogliamo anche noi - osserva il commerciante Stefano Raniolo - concorrere in maniera tangibile ad accrescere la sicurezza sulle strade». «Il Comune - evidenzia il sindaco Francesco Pignataro - si è già caratterizzato per una serie di chiare iniziative e prese di posizione contro ogni abuso e a favore di una guida responsabile. Anche l’etilometro elettronico si muove in questa direzione». (**) (*) Nota: non serve l’etilometro per sapere se si è nelle condizioni migliori per guidare, perché chi guida non deve avere bevuto nulla di alcolico. Uno dei danni conseguenti a questo genere di iniziative è proprio il far passare il messaggio che per poter guidare al meglio basta stare nei limiti legali di alcolemia. Il messaggio da dare – senza ambiguità - è che non si deve mai guidare dopo aver bevuto. Lo dice perfino lo spot mandato in onda nel monitor di questa macchinetta, ma tale messaggio in quel contesto diviene paradosso. (**) Nota: forte delle esperienze in altre località italiane, documentate più volte in passato da questa rassegna stampa, sperando di sbagliare, prevedo che i giovani utilizzeranno la macchinetta per fare le gare a chi ottiene il punteggio più alto. L’esercente aumenterà gli incassi a seguito della maggiore vendita di alcolici, si prenderà pure l’euro di chi utilizza l’etilometro, e - insieme al Sindaco - racconterà in giro che lui sta facendo la prevenzione ai problemi alcolcorrelati. CORRIERE DEL VENETO (Treviso) A 50 anni ubriaca fradicia al volante IL RESTO DEL CARLINO (Bologna) I controlli anti alcol fanno effetto La notte non si guida più ubriachi BRESCIAOGGI UBRIACO AL BAR AGGREDISCE I CARABINIERI L’ECO DI BERGAMO Botte ai vigili «Non ricordo ero alticcio»
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