MALI, PRIME STATISTICHE DI MORTALITÀ STRADALE. |
(ASAPS)
BAMAKO (MALI) – È un vero e proprio grido di allarme quello
lanciato dal governo della ancora giovane repubblica presidenziale del
Mali, uno stato africano che conta – secondo le stime ufficiali del
2001 – poco meno di 10milioni di abitanti. È un paese tra
quelli considerati in via di sviluppo, ma dal punto di vista della motorizzazione
privata, siamo ancora a livelli estremamente primitivi. Si pensi che la
capitale Bamako, conta appena 919mila abitanti, con circa 100mila veicoli
a motore circolanti. Nella sola città, però, sono stati
registrati lo scorso anno 444 scontri tra veicoli, siano questi camion,
corriere, automobili o veicoli a due ruote, che hanno avuto come esito
151 decessi. In tutto sono rimasti coinvolti 1.040 veicoli, di cui 288
motocicli. Cifre davvero considerevoli, se rapportate alle condizioni
locali, che hanno spinto il governo a prendere la cosa sul serio e che
ora, tramite il ministro dei Trasporti, ha avviato una serie di iniziative,
prima fra tutte la Settimana della Sicurezza Stradale. Per ridurre la
frequenza e la gravità degli incidenti, i responsabili di quel
ministero stimano che l’azione di contrasto al fenomeno dovrà
cominciare necessariamente dalla strada ed il suo continuo sviluppo sull’uomo
e sui veicoli. Il Mali, del resto, a differenza di molti stati del Terzo
Mondo, dispone già di una regolamentazione precisa in materia,
recentemente rinnovata da un nuovo codice della strada formato proprio
per prevenire con maggiore efficacia gli incidenti stradali. La novità
sta nel fatto che per migliorare lo stato tecnico dei veicoli, lo stato
ha stipulato un accordo con una società privata, la “Mali
Technic System”, che per mezzo di una convenzione con il servizio
pubblico, assumerà il controllo delle revisioni dei veicoli immatricolati
in quella nazione dopo il novembre 1995. Ma aldilà della semplice
verifica tecnica, saranno presto attuati nuovi protocolli formativi per
i conducenti. (ASAPS).
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