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Articoli 09/08/2011

Sms al volante vizio italiano guidatori sempre più distratti

Nel 2010 in Italia il numero delle vittime su strada è sceso al di sotto dei 4000. "Ma l’utilizzo del cellulare vanifica in parte questi traguardi", spiega il presidente dell’Asaps

In materia di sicurezza stradale i francesi non scherzano: se guidi e contemporaneamente invii un sms ti becchi una multa di 1500 euro. Da noi la sanzione è dieci volte più bassa (152 euro più la perdita di cinque punti sulla patente). Eppure, secondo il presidente dell’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) Giordano Biserni, l’utilizzo del telefonino alla guida rappresenta la "cifra oscura" degli incidenti: la causa meno verificabile e fra le più comuni, comunque la più difficile da contrastare.

Nel 2010 in Italia il numero delle vittime su strada è sceso sotto quota 4000, un ottimo risultato, impensabile fino a cinque anni fa. "Ma l’utilizzo del cellulare al volante vanifica in parte questi traguardi - spiega il presidente - : noi italiani siamo "campioni del mondo di lancio del telefonino": appena vediamo una pattuglia lo scaraventiamo sul sedile posteriore, ecco perché su fattori come questo è difficile esercitare un controllo". Biserni spiega che le cause di distrazione al volante rientrano in due categorie: quelle endogene, che tutti ci portiamo dietro a prescindere dalla volontà (ansie, preoccupazioni da famiglia e lavoro, sonnolenza), e quelle esogene, provocate direttamente da noi. In queste ultime noi italiani "inciampiamo" sempre più facilmente.

A una velocità media di 100km/h in auto si percorrono 28 metri al secondo. Gli esperti hanno dimostrato che distrarsi col cellulare fa rallentare il tempo di ripresa dai 2 ai 3 secondi, che significa che la capacità di controllo sull’auto si riduce al punto da far diventare la nostra berlina una Ferrari. "L’uso del telefono ci fa perdere spazio di manovra - spiega Biserni - come se andassimo a 300 km/h (3 secondi a 100 km/h, corrispondono al tempo di reazione di un secondo a 300 km/h)".

Secondo un’indagine Ispo commissionata dalla Fondazione Ania (Associazione Nazionale Fra Le Imprese Assicuratrici), il 91% dei connazionali condanna la violazione delle principali regole della strada ma oltre il 70% dichiara di infrangerle, pur essendo consapevole dei rischi. Un’altra ricerca condotta da Intel e Redshift Research per studiare i comportamenti degli utenti di telefonia ha rivelato che malgrado il 77% degli italiani condanni chi legge e scrive messaggi alla guida, uno su tre lo fa abitualmente.

Un vizio che, secondo uno studio dell’inglese "Transport Research Laboratory", sarebbe più pericoloso che guidare sotto l’effetto di alcool e droghe, perché in caso di impatto ridurrebbe del 35% il livello di sicurezza, percentuale quasi tre volte superiore a quella di chi guida ubriaco (12%) o dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti (21%). Stando alla ricerca, inoltre, chi spedisce o scrive messaggi mentre guida avrebbe anche il 91% di possibilità di sbandare con l’auto, contro il 35% dei consumatori di cannabis, e subirebbe un crollo vertiginoso anche la capacità di mantenere una distanza di sicurezza, se il guidatore è impegnato a "giocare" con lo smartphone.

Per combattere la maleducazione al volante, la Fondazione Ania ha avviato nel 2011 una campagna con lo slogan "Rispetta le regole della strada. Eviterai regole più dure a te e agli altri", con l’obiettivo di ripetere i risultati delle campagne "Io dissuado" del 2009, su velocità e alcol, e "Pensa a guidare", del 2010. Un’altra iniziativa, "Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’. E poi ti saluto per sempre" è stata promossa a giugno da Autostrade per l’Italia, proprio per combattere la distrazione provocata da smartphone e altri compagni di viaggio.

 

Da repubblica.it/motori

di Sara Ficocelli

Martedì, 09 Agosto 2011
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