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Rassegna stampa alcol e guida dell’8 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

CUFRAD – NEWS DI ALCOLOGIA
Campagna informativa "Se aspetti un bambino l’alcol può attendere": intervista al prof. Nicola Surico
Fonte: Ezrome.it 8 Agosto 2011
Il Professore Nicola Surico e la campagna "Se aspetti un bambino l’alcol può attendere"
La vita è un valore da difendere fin "dalle sue origini" con comportamenti e scelte concrete. I rischi connessi all’uso e all’abuso di alcol durante il periodo della gravidanza passa, oggi, più che mai, attraverso campagne di informazioni e di sensibilizzazione rivolte alle donne, alle loro famiglie e agli operatori sanitari, in particolare ginecologi e ostetriche. "Se aspetti un bambino l’alcol può attendere" è la campagna di informazione pensata dalla SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, e da Assobirra, Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, e realizzata con l’aiuto "sul campo" dei ginecologi al fine di spiegare alle donne la pericolosità delle sindromi fetali alcol correlate. E il Professore Nicola Surico, Presidente della SIGO, ha dettagliatamente descritto perché "vale la pena" far aspettare l’alcol durante il periodo della gravidanza.
Professore Surico, perché la necessità di una campagna di informazione dal titolo "Se aspetti un bambino l’alcol può attendere"?
Il problema delle patologie fetali legate al consumo di alcol in gravidanza è ancora poco sentito in Italia, a differenza di quanto accade in altri paesi dove da tempo si portano avanti iniziative di sensibilizzazione che hanno fatto crescere la consapevolezza. È per tale motivo che la SIGO ha ritenuto opportuno investire in una campagna di informazione ad hoc che ha ricevuto l’apprezzamento e il sostegno del Ministero della Salute.
Qual è l’obiettivo della campagna?
"Se aspetti un bambino l’alcol può attendere" si pone l’obiettivo di informare le donne, tramite i ginecologi SIGO, sui rischi dell’uso e abuso di alcol in gravidanza e sulla possibilità di prevenire completamente le patologie fetali alcol correlate evitando semplicemente di bere durante i 9 mesi. La campagna fa parte del più ampio programma di prevenzione e sensibilizzazione "Guida tu la vita. Bevi responsabile", che prevede interventi anche sui temi "alcol e guida" e "alcol e giovani" ed è sostenuta da Assobirra, l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto che riunisce le Aziende che producono e commercializzano birra in Italia.
Qual è il ruolo ricoperto dai ginecologi all’interno di questa campagna?
Il ginecologo è l’operatore sanitario che ha le maggiori opportunità di incontrare e parlare alla donna durante il periodo della gestazione e spesso anche prima, mentre programma la sua gravidanza. La donna ha fiducia in lui e lo considera il referente più autorevole riguardo la propria salute e quella del bambino che deve nascere. È a lui che una donna si rivolge quando si accinge ad affrontare il delicato periodo della gravidanza. Proprio il ginecologo, quindi, potrà dare i giusti chiarimenti e suggerimenti su come comportarsi anche rispetto al consumo di alcol durante la gestazione, spiegando i rischi. I ginecologi SIGO hanno ricevuto un kit informativo comprendente un opuscolo divulgativo, un CD-ROM con la letteratura scientifica più recente sull’argomento e un poster con un messaggio educativo rivolto alle donne.
Quali sono i rischi per il feto usando e abusando di alcol in gravidanza?
L’assunzione di alcol in gravidanza può determinare l’insorgenza di patologie neonatali ad espressione e gravità variabile. Esse sono definite come: FAS (Fetal Alcohol Syndrome), sindrome fetale alcolica: è caratterizzata da alterazioni somatiche del viso, da ritardi nello sviluppo psico- motorio e da danni al sistema nervoso centrale. È una delle poche cause accertate di ritardo mentale: le persone affette da FAS possono manifestare, in epoca variabile nel corso della vita, problemi nell’apprendimento, nella memoria, nella capacità di attenzione, oltre a presentare deficit visivi ed olfattivi. I bambini affetti da FAS hanno pertanto problematiche di integrazione scolastica e possono presentare inabilità permanenti, che interessano e coinvolgono ogni aspetto della vita personale e di relazione; FAE (Fetal Alcohol Effects), difetti alla nascita alcol correlati: il termine FAE è usato per descrivere problemi di apprendimento e cognitivi, senza avere tutte le caratteristiche tipiche della FAS. Tale termine è stato sostituito negli USA, dal 1996, dai termini ARBD e ARND, con cui si indicano bambini con problemi funzionali o mentali che presentano anche un’aumentata incidenza di patologie oculari, cardiache, renali, scheletriche. FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorders), disordini collegati all’uso dell’alcol in gravidanza: è un termine generico che comprende una serie di disturbi che possono presentarsi in un individuo la cui madre ha bevuto alcol durante la gravidanza. Include deficit motori, di coordinamento fisico e mentale, con diminuzione della capacità di apprendimento e alterazioni comportamentali. Il termine FASD può includere tanto la FAS quanto altre circostanze in cui il bambino presenta solo alcuni, ma non tutti, i sintomi clinici della FAS.
Da cosa dipende la variabilità di "espressione" della patologia?
Fra i bambini nati da madri che bevono in modo eccessivo durante la gravidanza vengono riscontrate sia la FAE, sia la FASD, sia la più grave FAS. La variabilità dell’effetto dell’alcol sul feto è in rapporto sia a fattori genetici, sia a differenze nel metabolismo e nello stato di nutrizione della madre. La comunità scientifica internazionale concorda che il danno neonatale si realizza solo se la donna ha assunto alcol durante la gravidanza e che, l’astensione dal bere, protegge in maniera completa dal rischio di tali patologie.
Il rischio per il feto di contrarre patologie alcol collegate aumenta con l’aumentare della quantità di alcol assunta dalla donna durante la gravidanza? Esiste una "dose minima" di alcol che può essere, comunque, assunta?
È scientificamente accertato che il rischio aumenta con l’aumentare della dose di alcol bevuto, anche se non si hanno dati certi sull’entità del rischio in donne che bevono poco o in modo saltuario. Pertanto, allo stato attuale, non è possibile definire una dose di alcol che possa essere considerata completamente sicura. Inoltre, alcuni studi, indicano un’azione dannosa dell’alcol fin dai primi giorni dopo il concepimento, quando ancora la donna non sa di essere gravida.
Si possono prevenire queste patologie?
Nonostante sia da tempo nota e scientificamente accertata l’evidenza dei possibili effetti dannosi dell’alcol sul feto, l’incidenza di questo tipo di patologie nel mondo è in aumento. A ciò contribuisce probabilmente la mancanza di un’adeguata consapevolezza da parte dell’opinione pubblica e, spesso, anche della classe medica, che tende a sottovalutare questo problema associandolo unicamente all’assunzione di superalcolici o all’abuso di alcol. Prevenire le patologie fetali alcol correlate, attraverso la semplice adozione di un simbolo di avvertenza sulle etichette delle bevande alcoliche, non ha dato i risultati sperati nei Paesi dove questa pratica esiste già da alcuni anni. Si tratta, infatti, di un avvertimento (sintetizzato nel simbolo grafico di una donna con il pancione barrato) troppo generico, che rischia tra l’altro di non riuscire a raggiungere e sensibilizzare quelle donne che si trovano nel primissimo periodo di gestazione. Esiste pertanto un solo mezzo sicuro per prevenire le patologie fetali alcol correlate: evitare completamente l’uso di alcol in gravidanza. È quindi importante una vasta opera di educazione dell’opinione pubblica sull’importanza di questo problema. Ma è soprattutto indispensabile che i medici sensibilizzino in maniera adeguata le donne che sono già in gravidanza o che intendano iniziarla e, più in generale, tutte le donne in età fertile sessualmente attive affinché evitino l’uso di alcolici durante questo delicato periodo della loro vita.
Secondo lei, esistono dei "meccanismi" di intervento-sensibilizzazione più efficaci di altri?
I migliori risultati in termini di sensibilizzazione sono stati ottenuti in quei Paesi dove si è scelto di affrontare il problema alcol e gravidanza attraverso campagne di informazione articolate e complesse, realizzate in collaborazione con gli operatori sanitari. Il suggerimento di astenersi dal bere alcol ha infatti, la massima possibilità di essere recepito in maniera corretta se è trasmesso e mediato da una figura autorevole e competente qual è il ginecologo. Quest’ultimo, infatti, oltre a godere della fiducia della donna, è l’unico capace di conoscere la modalità migliore per affrontare l’argomento, in funzione della singola e personale relazione con ciascuna paziente. Il ruolo del medico quindi è centrale per orientare nelle giuste scelte comportamentali, anche in materia di alcol. Particolare attenzione andrebbe, inoltre, riservata alle fasce di popolazione più a rischio, come le donne alcoliste o le forti bevitrici. Si possono inoltre sensibilizzare anche i padri, spingendoli ad aiutare la futura madre ad astenersi dall’alcol, incoraggiandola a non bere alcol, facendole evitare le situazioni sociali che implicano il bere e non consumando alcol essi stessi. Oltre ai ginecologi e alla famiglia, hanno un ruolo importante anche gli altri operatori sanitari dedicati alle donne (ostetriche), ma possono avere un’influenza notevole anche la scuola, i servizi sociali e l’intera comunità.
Parliamo di numeri. Che incidenza percentuale ha l’uso di alcol sulle patologie neonatali? E l’Italia rispetto agli altri paesi europei come si pone?
Per fortuna le patologie legate al consumo di alcol in gravidanza, soprattutto la più grave, la FAS, non sembrano così diffuse. La loro incidenza è, quindi, relativamente bassa. Si calcola che in Europa la FAS colpisca in media 0,97 casi su 1.000 nati, con frequenza maggiore negli strati socio-economici bassi e socialmente emarginati. Il più difficoltoso accesso di tale popolazione alle cure mediche perinatali contribuisce, tuttavia, a rendere ancora più grave il problema. I dati epidemiologici, comunque, sono ancora insufficienti e appare difficile il confronto fra realtà differenti. Tuttavia bisogna anche riconoscere che il problema non è molto sentito e studiato, e i dati spesso sono poco comparabili. Un recente studio epidemiologico su FAS e FASD, effettuato nel Lazio da ricercatori dell’Università La Sapienza e dell’ISS in collaborazione con ricercatori americani di Albuquerque, New Mexico, ha riscontrato un’incidenza delle patologie neonatali alcol correlate relativamente più elevata rispetto alla media mondiale (3,7-7,4 su 1.000 nati), sollevando il dubbio che l’incidenza della sindrome nei paesi occidentali sia stata fino ad ora sottostimata. In ogni caso non bisogna abbassare la guardia su questo problema ed è necessario che in tutto il mondo se ne parli di più e meglio.
Se l’alcol ingerito da una donna in gravidanza attraversa facilmente la placenta e può interferire con lo sviluppo del feto che ha una bassissima tolleranza a questa sostanza, allora, esiste un solo mezzo sicuro per prevenire completamente e definitivamente le patologie fetali alcol correlate: evitare completamente di bere alcol durante il periodo della gravidanza.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)



LA STAMPA
L’etilometro ha pieno valore probatorio anche in caso di incidente
Un automobilista, coinvolto in un incidente, contesta l’alcoltest effettuato con etilometro e a due ore dall’incidente. In questi casi, secondo la difesa, il test deve essere effettuato presso una struttura sanitaria. La Cassazione (sentenza 13745/11) sostiene però che si tratti solo di una modalità aggiuntiva e facoltativa per gli agenti accertatori.
Il caso
Dopo che la Corte di appello di Bologna ha confermato la sentenza del Tribunale di Piacenza con la quale è stato ritenuto responsabile di aver guidato in stato di ebbrezza, un automobilista ha proposto ricorso per cassazione. L’accertamento del tasso alcolemico deve essere effettuato dalle strutture sanitarie. Questo è quanto dispone l’art. 186, comma 5, del Codice della Strada nei casi in cui i conducenti siano coinvolti in un incidente.
Nel caso concreto, l’imputato è stato sottoposto ad alcol test solo con l’etilometro da parte degli agenti della Polizia Stradale e, per giunta, oltre 2 ore dopo il fatto. Per tali ragioni la difesa sostiene che la prova andava considerata inutilizzabile o quanto meno nulla.
L’accertamento con l’etilometro è in ogni caso legittimo ed ha pieno valore probatorio. Secondo la Corte di Cassazione, il comma 5 dell’art. 186 C.d.S., non stabilisce una modalità tassativa ed esclusiva di accertamento dello stato di ebbrezza in tali situazioni, ma solo una facoltà attribuita alla Polizia Stradale.
Vengono, altresì, considerate inammissibili le censure in merito al tempo trascorso tra l’incidente e l’alcoltest visto che, sia il Tribunale che la Corte d’appello, con motivazione completa e del tutto logica, hanno dichiarato inattendibile il fatto che l’imputato abbia ingerito alcol in quel lasso di tempo.
Il ricorso non viene accolto e l’automobilista viene condannato al pagamento delle spese processuali.


CORRIERE DI ROMAGNA
INCIDENTE
Nuovo scontro sulla Romea, grave 22enne
La ragazza è stata ricoverata a Ravenna Ubriaco uno dei due conducenti
CASAL BORSETTI. Ancora un incidente legato all’alcol. Uno dei conducenti dei veicoli che sabato sera si sono scontrati lungo la Romea all’altezza della rotonda di Casal Borsetti (un urto in seguito al quale una ragazza di 22 anni è stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Ravenna) è infatti risultato positivo all’etilometro.
Il test, va precisato, ha evidenziato un valore di poco superiore a quello consentito, ma non si esclude che la guida in stato di ebbrezza possa comunque essere, se non la causa principale, almeno una delle concause all’origine del sinistro avvenuto verso le 23.40 nel tratto della statale compreso tra l’incrocio per Casal Borsetti e il ponte sul fiume Reno. (*) Secondo una prima ricostruzione della dinamica effettuata dal personale della polizia municipale intervenuto per i rilievi, sembra che i due veicoli venuti a collisione (una Fiat Punto condotta da un ferrarese di 24 anni che viaggiava con altri due giovani e un pick up della Mitsubishi con tre persone a bordo guidato da un novarese di 38 anni) stessero procedendo entrambi in direzione di Ravenna. Giunti a poche centinaia di metri dalla rotatoria, per cause in corso di accertamento (forse per la presenza di animale sbucato all’improvviso come dichiarato dal conducente del pick up che si trovava davanti), i due mezzi si sono scontrati finendo fuori strada. Per estrarre alcuni dei feriti rimasti incastrati all’interno dell’abitacolo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Ad avere la peggio è stata la ragazza che viaggiava sull’utilitaria, finita a causa dell’impatto a ruote all’aria. Soccorsa dal personale del 118 giunto sul posto con tre ambulanze e un’automedicalizzata, la giovane è stata portata in prognosi riservata all’ospedale di Ravenna. Lesioni di media gravità per il conducente dell’auto e l’altro passeggero, mentre il 38enne alla guida del pick up ed uno dei trasportati hanno riportato ferite lievi. Per consentire le operazioni di soccorso e di recupero dei mezzi, il traffico sulla statale è stato temporaneamente interrotto prima di riprendere a senso unico alternato.

(*) Nota: nel sottotitolo il conducente viene definito ubriaco, nell’articolo si parla di alcolemia appena superore al limite consentito. È una cattiva informazione definire ubriachezza qualsiasi problema alcol correlato. Probabilmente da qualche parte dello stesso giornale viene consigliato un consumo di alcolici in grado di produrre la stessa alcolemia.


CORRIERE ADRIATICO
DOPO UNA FESTA AL MARANO
Ubriaco al volante del fuoristrada investe una giovane coppia Imprenditore rischia il linciaggio
RICCIONE. Investe una coppia di pedoni all’uscita di un locale, ma tenta di scappare e rischia il linciaggio. E’ accaduto ieri mattina all’alba nella zona dei locali del Marano, a Riccione. L’automobilista, un imprenditore riccionese di mezza età, risultato ubriaco al volante del suo fuoristrada, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, ma rischia anche - oltre al sequestro del mezzo - l’ulteriore accusa di omissione di soccorso. Ad avere la peggio è stato un forlivese di 25 anni: trasportato in ospedale a Riccione, se la caverà in trenta giorni. La ragazza che era con lui, se l’è cavata con un graffio. I due stavano attraversando la strada quando hanno visto profilarsi la sagoma del fuoristrada che non accennava a rallentare. Dopo aver urtato la ragazza, che è rimasta in piedi, l’automobilista ha investito il 25enne, senza però arrestare la sua corsa. Sono stati gli amici del ferito a rincorrere l’imprenditore, impegnato a destreggiarsi tra i giovani che sciamavano in strada dai locali della spiaggia. Uno in particolare è saltato sul cofano del fuoristrada. A quel punto il conducente si è fermato ed è stato costretto a barricarsi con le sicure nell’abitacolo per evitare il pestaggio. In suo aiuto sono intervenuti dei russi ospiti nella notte della festa che il riccionese aveva dato in loro onore, animata da decine di bellezze dell’Est. L’alcol era corso a fiumi e lui non era stato a guardare: l’etilometro dei carabinieri del radiomobile di Riccione si è fermato oltre la soglia di 1,5 g/l dopo la quale scatta il sequestro.
(a.r.)


CORRIERE DEL VENETO
Fugge all’alt e sperona i carabinieri Arrestato per tentato omicidio
Notte brava a Ferrara di un 24enne di Fratta. Test di alcol e droga positivi
ROVIGO — Una «notte brava» tra Copparo e Ferrara a bordo di un’Audi A3, fatta di automobili dei carabinieri speronate, cinque militari feriti e blocchi di posto forzati, è costata l’arresto al camionista di 24 anni di Fratta Polesine Manuele Temporin. Il giovane, che ha sulle spalle alcuni precedenti di giustizia, è finito in carcere all’Arginone a Ferrara per accuse molto pesanti: tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il polesano, che era in compagnia della 35enne di Fratta D.M., una volta catturato dalle forze dell’ordine è per altro risultato positivo al test dell’assunzione di sostanze stupefacenti e a quello alcolimetrico. A dimostrazione, stando alla ricostruzione fornita dall’Arma della rocambolesca nottata, che il 24enne era reduce da una serata a freni allentati. Temporin verso le 3 di ieri notte è incappato in un posto di controllo da parte dei carabinieri di Copparo a Ruina di Ro Ferrarese, eseguito nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di sorveglianza nel corso della stagione estiva. Nonostante l’alt intimato all’auto, il 24enne di Fratta non si è fermato e ha proseguito
incurante delle conseguenze del mancato stop, lanciando l’Audi a tutto gas verso Ferrara. Vista la pericolosità della situazione, i militari dell’Arma hanno chiesto ausilio ai colleghi presenti in zona per riuscire a bloccare il fuggiasco. Le manovre spericolate e l’alta velocità hanno portato ben presto Temporin e la sua malcapitata compagna di viaggio alle porte della città estense. In via Pontegradella, l’autoradio del nucleo radiomobile di Ferrara, che era in attesa dell’Audi A3 ha cercato di fermare il polesano ponendosi di traverso, ma invano visto che l’autotrasportatore ha tirato dritto. Il 24enne, dopo aver gravemente danneggiato la gazzella e nonostante i danni riportati a sua volta dalla sua macchina, ha continuato a dare gas sull’acceleratore lanciandosi ancora una volta a tutta velocità per le vie ferraresi con le autoradio dell’Arma all’inseguimento. Per un quarto d’ora dopo lo scontro in via Pontegradella la macchina guidata dal camionista ha percorso all’impazzata il centro, tallonata da ben tre gazzelle dei carabinieri.
La folle corsa di Temporin è stata bloccata in via Byron, quando finalmente l’accerchiamento del camionista ha dato i suoi frutti. Il magistrato di turno della Procura ferrarese, Filippo di Benedetto, ha subito disposto l’incarcerazione dell’autotrasportatore contestandogli anche il tentato omicidio. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti sui due occupanti dell’Audi, rimasti incolumi, dopo che il 24enne è risultato positivo ai test su droga e alcool. Alla fine il bilancio dell’inseguimento di ieri notte ha lasciato il segno anche sui carabinieri impegnati. Cinque di loro, a seguito degli scontri tra autoradio e Audi A3, hanno riportato lesioni con prognosi fino a sette giorni. Per ora, non c’è stata nessuna denuncia a carico della 35enne D.M. La convalida dell’arresto e il processo per direttissima a carico di Temporin, difeso d’ufficio dal legale del foro estense Daniela Bellettini, sono stati fissati per domattina al tribunale di Ferrara.
Antonio Andreotti


CORRIERE ADRIATICO
Vandali ai Bagni Marta, danneggiato anche un pedalò
Scoppia una rissa tra ubriachi
Senigallia lunedì, 8 agosto 2011 - Ubriachi litigano nel parcheggio del Mamamia ed i vandali tornano sul lungomare Alighieri. Un ombrellone ed un pedalò danneggiati nei centralissimi Bagni Marta. Dettagli che ormai rientrano nell’ordinaria amministrazione. Il battibecco poi degenerato si è scatenato all’esterno della discoteca di via Mattei intorno alle 4.45. Sul posto si sono recati i carabinieri insieme alla polizia per verificare la situazione. Qualche spintone e pugno volato che non hanno però provocato feriti. La rissa è stata solo sfiorata proprio per il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine che hanno preso le generalità del gruppetto. Tutti alticci e su di giri.
L’unico episodio serio della serata, anche dal punto di vista dell’alcol, si è registrato proprio al Mamamia, dove una giovane è stata caricata da un’ambulanza e portata al pronto soccorso. “L’unico caso rilevante di sabato notte – sottolinea Ezio Amadio, coordinatore del 118 – ma comunque non grave. La giovane è stata infatti trattenuta per un’ora e mezza e poi dimessa. Nonostante la mole di gente non si sono registrati né coma etilici né situazioni al limite. Gli interventi per i giovani che avevano esagerato con l’alcol sono stati davvero pochi”. Nonostante le guardie private in spiaggia sono invece tornati i vandali nel tratto della movida. Ai Bagni Marta un ombrellone è stato ridotto in briciole ed un pedalò danneggiato.


GIORNAL.IT
Incidente: alla guida ubriaco
8/8/2011 - Si è verificato un incidente sulla Strada Provinciale 50 di Alessandria, nel tratto tra Quargnento e Fubine, intorno alle 12.30 di lunedì.
Un camper con targa francese è uscito fuori strada: a bordo solo il conducente. Sul veicolo sono state trovate bottiglie di birra e super alcolici e tracce di vomito e si presuppone quindi che l’incidente debba attribuirsi a guida in stato di ebrezza.
Non c’è stato fortunatamente il coinvolgimento di altri veicoli e persone.
All’arrivo dei Vigili del Fuoco di Alessandria, il conducente era già stato portato via con l’elisoccorso, intervenuto tempestivamente.
P.P.


LA REPUBBLICA
Cade dal Vallone dei Mulini muore turista inglese
SORRENTO (08 agosto 2011) Un ragazzo di 27 anni che stava giocando con gli amici ha fatto un volo di oltre 50 metri. Immediato il soccorso dei Vigili del Fuoco. E’ stato portato subito in ospedale. Sembrava potesse cavarsela, ma le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. Per i medici non era in pericolo di vita
E’ morto il turista inglese precipitato nel "Vallone dei Mulini" a Sorrento. Le condizioni di Richard Knox, giocatore di rugby di 27 anni, sono improvvisamente peggiorate in mattinata per effetto delle lesioni agli organi interni. Il ragazzo è deceduto alle 13.45 all’ospedale di Sorrento dove era stato ricoverato. Quando era stato tratto in salvo dai vigili del fuoco ancora cosciente e appariva in discrete condizioni.
Intorno alle 3 di ieri notte il giovane si trovava nella centralissima piazza Tasso insieme a tre amici. Stava scherzando con loro sulla ringhiera che affaccia sul "Vallone dei Mulini", forse aveva bevuto un po’ troppo ed ha perso l’equilibrio. Più di cinquanta metri quasi in caduta libera, ma ne era uscito vivo.
I Vigili del fuoco del distaccamento di Sorrento, intervenuti subito dopo il terribile volo, lo avevano tratto in salvo grazie ad un mezzo Saf (speleo alpino fluviale) che aveva permesso l’applicazione di tecniche di soccorso alpino nella realtà urbana della città campana. Il turista era stato subito soccorso dal personale del 118 e condotto in ospedale dove i sanitari lo avevano ricoverato con prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Poi, intorno alle 10 di mattina, il rapido peggioramento e poi il decesso


SALERNO NOTIZIE
Palinuro: fermato dai CC si rifiuta di sottoporsi a test alcool, 29enne arrestato per resistenza e lesioni
08/08/2011 - Si rifiuta di sottoporsi al test etilometrico e dopo aver tentato la fuga si ribella ai militari reagendo con calci e pugni. E’ stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesione aggravata un ventinovenne proveniente dal napoletano che alle prime luci dell’alba è stato fermato dai Carabinieri ad un posto di blocco sulla Strada Provinciale 562 di Palinuro. Gli uomini dell’Arma della Compagnia di Sapri, intorno alle 6.30 del mattino mentre si trovavano impegnati in una attività di controllo alla circolazione stradale, finalizzata alla repressione del reato di guida in stato di ebbrezza, hanno intimato l’alt ad una autovettura sulla quale viaggiava il 29enne; il giovane napoletano si è dapprima rifiutato di sottoporsi all’esame di rilevazione del tasso etilometrico per poi cercare di fuggire. Ben presto i militari hanno arrestato la marcia del 29enne il quale ha cominciato prima ad ingiuriare contro gli uomini in divise ribellandosi anche con violenza. Prontamente bloccato il ragazzo è stato trattenuto presso le Camere di Sicurezza della Compagnia Carabinieri di Sapri, in attesa della celebrazione del processo con rito direttissimo.


CORRIERE ADRIATICO
Le minacce in attesa del treno poi si è scagliato contro i carabinieri. Denunciato il fratello
Insulta gruppo di scout, arrestato
Pesaro Serata col brivido per un gruppo di scout pesaresi in attesa del treno alla stazione ferroviaria. Erano le 23.30 di sabato scorso. Sulla pensilina insieme ai giovani pesaresi anche due ragazzi evidentemente alticci, in attesa del treno che avrebbe dovuto condurli in Romagna dove li attendeva una serata in discoteca. In attesa del treno entrambi avevano chiaramente alzato il gomito diventando pesantemente molesti.
Forse proprio per l’alcol ingerito i due hanno iniziato a canzonare il gruppo di scout con toni che si sono fatti sempre più accesi e volgari fino a diventare una vera minaccia. Il fatto che il gruppo di scout non rispondesse alle provocazioni non ha calmato l’animo dei due giovani che hanno continuato a gridare insulti e maleparole tanto che la situazione rischiava di degenerare. A quel punto qualcuno ha utilizzato il cellulare per chiedere aiuto ai carabinieri mentre il gruppo di esploratori, approfittando di un treno in quel momento di passaggio sui binari, ha veduto bene di allontanarsi dalla stazione ferroviaria e salirvi rapidamente a bordo.
Sul posto però, poco dopo, è arrivata una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile di Pesaro coordinati dal maresciallo capo Fabio Bottillo, che ha subito individuato i due balordi che ciondolavano in una pensilina della stessa stazione. Uno dei quali per nulla intimorito alla vista delle forze dell’ordine invece di calmarsi si è scagliato contro gli stessi carabinieri tentando di fermarli a calci e pugni, continuando la sua litania di insulti. Davvero troppo così che ai suoi polsi sono scattate le manette.
Per questo è finito a Villa Fastiggi con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale un giovane siciliano di 30 anni che si trovava a Pesaro di passaggio insieme al fratello, più piccolo di un anno, che è stato invece denunciato. Per loro una serata davvero fuori programma molto diversa da quella prevista. Per il gruppo di scout invece serata di paura ma a lieto fine.


VITERBO OGGI
Poliziotto cerca di sedare una lite e finisce colpito al volto
Gli agenti erano intervenuti per una lite in famiglia Una lite in famiglia finisce con una testata al volto per un poliziotto.
08/08/2011 - Il fatto è accaduto ieri pomeriggio a Tarquinia quando, intorno alle ore 16, al commissariato di polizia è arrivata la segnalazione di alcune urla provenienti da un’abitazione.
Immediato è stato l’intervento degli agenti nella casa, dove era in corso un forte diverbio fra due ex coniugi, lui 49enne egiziano e lei un’italiana di 44 anni, relativo all’affidamento dei tre figli minori per la domenica.
I poliziotti hanno cercato di calmare i due ma, inspiegabilmente, l’uomo in preda ai fumi dell’alcol si è scagliato contro uno di loro, colpendolo con una testata al volto.
L’egiziano, perciò, è stato arrestato e condotto al carcere di Civitavecchia.


LECCEPRIMA
Droga, alcool e coltelli: tre arresti, svariate denunce
Spaccio, tre giovani in manette a Santa Cesarea. Nove denunciati per guida in stato d’ebbrezza, altri dieci si sono visti ritirare la patente perché sorpresi alla guida di veicoli con stupefacenti
SANTA CESAREA TERME (lunedì 8 agosto 2011) – Tre arresti per presunto spaccio di stupefacenti, nove denunciati per guida in stato d’ebbrezza, altri dieci si sono visti ritirare la patente perché sorpresi alla guida di veicoli con addosso delle droghe.
Nell’ultimo weekend, nelle località marine della zona di Santa Cesarea Terme, la compagnia dei carabinieri di Maglie, ha svolto un servizio a largo raggio, a contrasto dello spaccio e per prevenire le stragi al volante, in tutti quei casi in cui ci si mette alla guida dopo aver alzato il gomito. Trentacinque i militari impiegati.
Al termine della notte, in tre sono finiti in arresto. Si tratta di Ferdinando Baldassarre, 24enne impiegato di San Donaci; Simone Natali, 22enne disoccupato di Scorrano; Micael Rocen, 22enne odontotecnico 22enne di Rozzano (provincia di Milano). Sottoposti a perquisizione personale, mentre stavano per andare in discoteca, sono stati trovati in possesso di dieci dosi di mdma e quattordici di hashish, per 13 grammi complessivi, sottoposti a sequestro.
Nello stesso contesto sono stati denunciati a piede libero, per porto illegale di un coltello di genere vietato, D.P. 24enne di Botrugno, e F.C., 28enne di Pagani (Salerno). Le armi bianche (una ciascuno, ne avevano addosso) sono state sequestrate. Sono poi state segnalate al prefetto sedici persone, per uso personale di droghe. A dieci di loro è stata ritirata anche la patente. Sequestrati 3,8 grammi di hashish, 10,5 di marijuana, 1,6 di cocaina, 0,3 di mdma e quattro spinelli già pronti.
Le pattuglie, disposte lungo arterie stradali, hanno anche denunciato a piede libero nove persone, per guida in stato di ebbrezza, con ritiro della patente. I denunciati, che hanno un’età compresa tra i 23 ed i 40 anni, sono originari di alcuni paesi del Salento, di Napoli e delle province di Verona e Pavia. Il tasso alcolemico riscontrato varia da 0,64 a 2,16 grammi per litro. “Record”, quest’ultimo, raggiunto da un commerciante di Ugento di 28 anni.


LA SICILIA
Sette tra automobilisti e motociclisti sono stati sorpresi a guidare in stato di ebrezza
Palermo. Lunedì 08 Agosto 2011 Prima Palermo, pagina 42 e-mail print Sette tra automobilisti e motociclisti sono stati sorpresi a guidare in stato di ebrezza. I carabinieri del Nucleo Radiomobile, nell’ultimo week-end, sono stati impegnati in una serie di controlli alla circolazione stradale lungo via Libertà, da piazza Vittorio Veneto a piazza Castelnuovo, da via Maqueda fino a piazza Giuseppe Verdi. Sottoposti all’alcool-test decine di conducenti di autovetture e motociclisti. Sette, risultati positivi, sono stati denunciati con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Controlli stradali anche nelle zone di Mondello e Sferracavallo. Tre automobilisti sono stati denunciati in stato di libertà perchè fermati alla guida di autovetture sulle quali avevano esposto contrassegni assicurativi palesemente contraffatti. Cinque motociclisti sono stati contravvenzionati perchè non indossavano il casco o perchè trovati al telefono; altri due per velocità pericolosa. Quindici i punti decurtati e quattro le patenti ritirate. Durante l’operazione sono stati anche segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo sei uomini che, alla guida di auto e moto, sono stati trovati in possesso di stupefacenti.
l. z.


WINENEWS
Londra - 08 Agosto 2011
UK: UN CALICE DI VINO PER RILASSARSI A FINE GIORNATA. GLI ADULTI INGLESI, SOPRATTUTTO LE DONNE, INDICANO LA LOTTA ALLO STRESS COME PRIMO MOTIVO PER UN BRINDISI. LO DICE IL SONDAGGIO DI “DRINK AWARE”, L’AGENZIA INGLESE PER LA PREVENZIONE DELL’ACOLISMO (*)
Altro che ricerca del gusto, passione, voglia di scoprire territori vicini e lontani attraverso il vino: in Gran Bretagna il motivo più “popular” per concedersi un calice a fine giornata è lo stress. Insomma, il nettare di Bacco contro il “logorio della vita moderna”. A indicare una giornata stressante come motivo per bere un bicchiere è il 65% degli adulti sondati dal “DrinkAware”, l’agenzia per la prevenzione dell’alcolismo Uk.
A indicare questa come prima risposta, inoltre, sarebbero più le donne (73%) che gli uomini (57%). Anche perché pare che le “lady” inglesi siano più dedite a Bacco dei “sir”: se il 72% del gentil sesso preferisce il vino come bevanda rilassante, 2 uomini su 3 sono “fedeli” alla birra. Una tendenza, tuttavia, da non prendere alla leggera, perché “a fine giornata dovremmo sapere che il secondo o il terzo bicchiere non sono necessari, ma il cervello “pensa” che se con uno si sta bene, con più si può stare meglio. Insomma, dobbiamo stare attenti ed essere coscienti del perché, del quando e di quanto beviamo per non fare danni alla salute”, spiega Donna Dawson, piscologa del comportamento umano, alla rivista Uk “Harpers”. Il sondaggio spiega anche come il bere abbia un impatto sulla routine domestica: versarsi un calice come forma di relax è secondo solo a guardare la televisione, e viene ampiamente prima del passare tempo con i figli o parlare con il partner.

(*) Nota: chissà se gli inglesi avranno occasione di leggere i risultati della ricerca (in inglese nell’originale) descritta nell’articolo successivo.


ASCA
SALUTE: ALCOLICI NON ALLEVIANO STRESS, UMORE VA GIU’ DOPO SBRONZE
Roma, 8 ago - Cade anche l’ultimo mito, in apparenza positivo, intorno all’alcol. Alzare il gomito non migliora l’umore e non distende i nervi. Anzi, chi e’ stressato rischia di diventare una spugna. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell’Universita’ di Chicago grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism.
Lo studio ha riguardato 25 uomini in perfetta salute che si sono sottoposti ai controlli in due momenti diversi, uno di tranquillita’ emotiva e l’altro seguente un compito impegnativo come parlare in pubblico.
Non solo gli scienziati americani non sono riusciti a dimostrare l’opinione comune che ’’l’alcol attenui gli effetti negativi dello stress’’, ma hanno trovato prove in laboratorio che ’’lo stress potrebbe aumentare le quantita’ consumate alterando gli effetti dell’alcol’’. Insomma, l’effetto ’’confortino’’ dato dal cicchetto potrebbe indurre a bere molto di piu’ chi e’ ha i nervi tesi nel tentativo di moltiplicare l’effetto inebriante del bicchiere.
noe/cam/alf


FAI INFORMAZIONE
Alcolismo. Rivoluzione Dna
La cura è su misura ... Mettere a punto terapie dell’alcolismo personalizzate in base al Dna.
“Molti dei farmaci in commercio permettono di diminuire il desiderio di alcolici, ma non funzionano su tutti i pazienti”, spiega Howard Edberg, ricercatore del Collaborative Study of the Genetics of Alcholism (Coga): “E la soluzione potrebbe essere quella di usare farmaci mirati su pazienti con specifici tipi di alcolismo, riconducibili a particolari varianti genetiche”. La relazione geni-alcolismo è oggetto di ricerca ormai da molti anni. E gli studi hanno dimostrato, per esempio, che figli di genitori alcolizzati hanno una probabilità quattro volte più alta di sviluppare problemi di alcolismo, anche se vengono adottati in famiglie con genitori che non bevono. Per i figli maschi di padri alcolizzati questa probabilità sale a nove volte. Alcuni geni incriminati sono, poi, condivisi all’interno dello stesso gruppo etnico o geografico: circa un terzo della popolazione dell’Asia orientale, ad esempio, presenta una variante genetica che comporta la rapida conversione dell’alcol nell’acetaldeide, il responsabile della nausea, dell’aumento della frequenza cardiaca e del rossore. Questo è un deterrente al bere, al contrario invece di quello prodotto da un altro gene, comune tra i finlandesi. Ma la relazione tra geni ed alcol è estremamente complessa. Vi sono geni che influenzano la velocità con cui il fegato metabolizza l’alcol, quelli che determinano come il cervello reagisce a stress o piacere, così come quelli legati all’ansia e alla depressione. E tutti sono possibili target per altrettante terapie mirate. Per esempio, quella riportata in uno studio sull”American Journal of Psychiatry”: alcuni pazienti con due specifiche varianti di un gene legato al neurotrasmettitore serotonina sono stati in grado di ridurre significativamente il loro consumo di alcolici grazie all’ondansetron una molecola impiegata contro la nausea, che bloccando i recettori della serotonina, diminuisce il senso di ebbrezza. Uno studio simile ha mostrato che, nei pazienti che presentano una variante del gene per i recettori degli oppioidi, il trattamento con il naltrexone abbassa il rischio di ricaduta. Questo principio attivo riduce il desiderio di alcolici bloccando i recettori degli oppioidi.

© asaps.it
Martedì, 09 Agosto 2011
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