foto Blaco – archivio Asaps
(ASAPS), 10 agosto 2011 – Il 62% degli automobilisti svizzeri guida con luci accese di giorno. Si tratta della percentuale più alta raggiunta dall’inizio delle rivelazioni nel 2001. Questo è quanto emerge dal censimento annuale effettuato dall’Upi, Ufficio prevenzione infortuni. Tale misura di sicurezza è stata accolta abbastanza favorevolmente nelle diverse regioni linguistiche. Nella Svizzera tedesca il 68% degli automobilisti accende le luci, in Ticino lo fa il 60%, mentre nella Romandia solo il 42%, benché negli ultimi sei anni questo tasso sia aumentato di 15 punti percentuali (nel 2005 era il 27%). L’uso delle luci nelle ore diurne prevale sulle autostrade (75%) rispetto alle strade extraurbane (57%) e urbane (54%). Eppure il maggiore effetto della misura lo si ha proprio nel traffico denso come può essere quello cittadino. Grazie al contrasto più accentuato tra ambiente e veicoli, le macchine sono più visibili. Gli altri utenti della strada sono dunque in grado di valutare meglio la distanza e la velocità. Di conseguenza, si ha un aumento della sicurezza per tutti gli utenti della strada, poiché anche i più vulnerabili tra loro, come i pedoni o i ciclisti, hanno la possibilità di vedere prima il pericolo e di evitarlo. Da febbraio 2011, le nuove vetture che vengono vendute in Svizzera devono essere munite di fari che si accendono automaticamente con la messa in moto. La Confederazione ha adottato così una nuova direttiva europea; se il veicolo non è munito di tale dispositivo, la luce dovrebbe – come proposto dall’Ufficio federale delle strade Ustra nel programma di sicurezza stradale Via sicura – essere accesa manualmente. Stando a un sondaggio rappresentativo effettuato dall’istituto di ricerca di mercato Link su mandato dell’upi nel mese di marzo 2011 su un campione di oltre mille persone, il 74 percento degli automobilisti intervistati si dichiara favorevole all’introduzione di un obbligo. Attualmente, in Svizzera è in vigore una norma dispositiva. Per risultati dettagliati: http://www.upi.ch/Italian/medien/Pagine/2011_08_09.aspx (ASAPS)
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