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Rassegna stampa alcol e guida del 9 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

STORACE DA IL VIA AD UN’ALTRA RACCOLTA DI SOTTOSCRIZIONI PER IL REATO DI OMICIDIO STRADALE. SPERIAMO SI UNISCANO A QUELLA GIA’ ESISTENTE

CORRIERE DELLA SERA.IT

GUIDA E SICUREZZA

Pirati al volante, 2 morti a settimana

Storace : punire l’«omicidio stradale»

Drammatico aumento di incidenti e vittime: in Lombardia il 14,4%; Lazio al secondo posto. Il leader

de La Destra propone legge per istituire nuovo reato

9.8.11 -ROMA - L’ultima vittima è un anziano di 76 anni, travolto e ucciso la sera di lunedì 8 agosto a Torino. Il 6 agosto, invece, un ciclista era stato ucciso da un automobilista ubriaco nel Trevigiano. Pochi giorni prima, un motociclista se l’era cavata per miracolo a Roma, dopo essere stato investito da un’auto il cui conducente era fuggito. Aumentano gli incidenti provocati dai cosiddetti pirati della strada, che ormai fanno due morti a settimana, come sottolinea una ricerca dell’Osservatorio Centauro-Asaps. E c’è chi parla ormai apertamente di «ciminalità stradale», tanto che il leader de La Destra Francesco Storace ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (la n.142 del 21 giugno) una proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del reato di «omicidio stradale». E i lettori di Corriere.it segnalano un’analoga proposta avanzata dalle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni, Asaps, nonché da Comune, polizia municipale e Aci di Firenze, che avrebbe già raccolto 25 mila firme.

DECESSI AUMENTATI DEL 44% - Il costo in termini di vite umane dell’incoscienza e dell’irresponsabilità dei pirati della strada cresce a ritmi vertiginosi. Nel corso del 2011, in 347 incidenti di questo genere si sono contati 55 morti (+44,7% rispetto al 2010) e 418 feriti - sottolinea il portale della sicurezza stradale Asaps (Associazione sostenitori amici della polizia stradale) -, proprio mentre il numero complessivo degli incidenti stradali in Italia diminuisce. Paradossalmente nel primo semestre 2011, i casi di pirateria stradale con vittime aumentano del +39%: sono già 67 le vittime a fine luglio. Come dire più di 2 morti e 16 feriti per ogni settimana. Più gravi e numerosi, nel complesso, i feriti: nel 2011 gli incidenti con lesioni significative sono stati 293 (nel 2010, erano 212).

PIU’ A RISCHIO ANZIANI E BAMBINI - Nella classifica della pirateria stradale, le vittime più probabili sono bambini e anziani: rispettivamente coinvolti in 30 e in 49 episodi. La regione più colpita dai pirati della strada è la Lombardia, con 50 episodi significativi (14,4% del totale), seguita da Lazio ed Emilia-Romagna con 38, Campania 35, Toscana 32, Veneto 31. In coda, un solo episodio in Friuli Venezia Giulia (0,3%) e nessuno in Valle d’Aosta.

E Storace attacca: «Se una persona si mette alla guida di un veicolo, nonostante l’assunzione di alcool o droghe, accetta il rischio di provocare un incidente stradale - che potrebbe anche determinare la morte di chi, senza colpa, si trova sulla strada percorsa dall’investitore -, non può restare sostanzialmente impunito». Chi stronca la vita altrui deve pagare, spiega l’ex presidente della Regione Lazio. «La proposta di legge di iniziativa popolare, è finalizzata - precisa - all’introduzione nel sistema penale di nuove specifiche figure di reato, quali l’omicidio, le lesioni e il danneggiamento conseguenti alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti».

FORZE DELL’ORDINE PIU’ EFFICACI - Numerosi i casi in cui le forze dell’ordine sulle tracce dei pirati sono riuscite a dare un nome e un cognome al fuggitivo: 230 i colpevoli identificati su 347 episodi (66,3%). Il dato è in calo rispetto al primo semestre 2010, quando gli inquirenti avevano dato un volto al pirata nel 78,3% dei casi. Il 20,4% degli autori identificati, 47 su 230, era in stato di ebbrezza tra questi il 17%, otto casi, era risultato positivo al narcotest.

Nel 33,5% degli eventi il pirata identificato è stato arrestato: si tratta, in questo caso, di soggetti ai quali le forze di polizia arrivano da sole nella quasi immediatezza del sinistro. Le manette sono scattate 77 volte nel primo semestre 2011 e in 89 occasioni nel medesimo periodo del 2010 (-13,5%). Denunciato a piede libero invece il 66,5% degli autori. Resta il problema della pena da comminare. Il disegno di legge sostenuto da Storace - che ne ha parlato anche con i familiari del bambino travolto e ucciso a Nettuno il 29 maggio - prevede pene molto severe, «non solo nel caso della morte della persona offesa, ma anche per le lesioni personali o per la messa in pericolo della pubblica incolumità».

NON MENO DI 10 ANNI IN CELLA - Sottolinea il segretario nazionale de La Destra, sul suo sito: «Chiunque, in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, provochi un incidente mortale, dovrà essere condannato ad una pena non inferiore a 10 anni di reclusione, pena che dovrà essere aumentata da un terzo alla metà, ovvero da 13 a 15 anni di reclusione, nel caso in cui la vittima sia un minore degli anni diciotto, una donna in stato di gravidanza, una persona in stato di deficienza psichica o motoria». Stessa pena, 10 anni, dovrebbe essere prevista «per chi esercita l’attività di trasporto di cose e persone».

Il caso limite, sotto il profilo della detenzione, dovrebbe essere quello di chi, provocando l’incidente stradale, abbia causato la morte di più persone: potrebeb, se passasse la proposta di legge, essere condannato «a non meno di 21 anni di reclusione». Tutte le pene si intendono «da scontarsi in carcere» qualora ricorresse «concretamente il pericolo di reiterazione del reato». In tal caso non potrebbe più essere concessa la sospensione condizionale della pena.

RACCOLTA DI 50 MILA FIRME - Ci sono poi altre aggravanti da considerare, come il fatto che il 7,4% dei pirati della strada fin qui identificati viaggiava privo di polizza assicurativa o con la certificazione scaduta. «Niente restituirà ai loro cari le vittime innocenti dello sciagurato comportamento di un conducente ubriaco o drogato, che però pagherà per quello che ha fatto», conclude Storace. «Dalla prossima settimana, in tutta Italia - annuncia La Destra - inizieremo la raccolta delle sottoscrizioni della proposta di legge». Ma sarebbe più semplice, segnalano i lettori di Corriere.it, fare fronte comune con quelle associazioni che già hanno raccolto 25 mila firme per l’analoga proposta di legge nata a Firenze. La normativa prevede sei mesi di tempo per raccogliere le 50 mila firme necessarie per presentare la proposta al Presidente di una delle due Camere del Parlamento. Redazione ondine


IL SUGGERIMENTO DI UN LETTORE

IL GAZZETTINO

Per i delinquenti al volante

la "pena" di aiutare i disabili

Martedì 9 Agosto 2011,

Ogni giorno, in qualche parte d’Italia, muore almeno un o una ciclista, sono per lo più donne di una certa età, ma non solo. Venerdì a Godego, in provincia di Treviso, è morto Davide Zandonà di 42 anni: un’auto, proveniente da dietro, l’ha travolto e scaraventato a una decina di metri. L’autista, Riccardo Bonaldo di 44 anni, invece di fermarsi a soccorrerlo, ha accelerato ed è scappato. E’ stato arrestato poco dopo a casa sua. Aveva 2,54 grammi di alcol per litro di sangue, un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite massimo consentito per la guida. Aveva già una denuncia per guida in stato di ebbrezza. Ha ucciso una persona guidando da ubriaco e non si è nemmeno fermato a soccorrerla. Ma, dicono i legali, rischia al massimo tre anni (con condizionale ecc.). Come se avesse rubato qualcosa al supermercato. Invece ha troncato una vita. Una richiesta ai giudici: il carcere non è rieducativo, come dovrebbe essere a leggere la Costituzione; ma dieci anni di lavoro obbligatorio e gratuito (rientrando la notte in carcere), al servizio di ciclisti resi inabili da qualche delinquente al volante, potrebbero essere una pena più giusta e rieducativa.

Michele Boato - amico della bicicletta - Mestre


PER IL CODACONS

VITA.IT

Un fallimento il nuovo codice della strada

09 agosto 2011

Lo sostiene il Codacons commentando i dati sugli incidenti stradali nei primi sei mesi dell’anno

«I dati resi noti oggi dall’Osservatorio Centauro-Asaps, secondo i quali nei primi sei mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, sono cresciuti del 39% i casi di pirateria stradale, del 44,7% le vittime e del 20,8% i feriti, dimostrano il fallimento del nuovo codice della strada». È quanto afferma il Codacons in una nota.

In particolare, spiega il coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti dei consumatori, «preoccupa il dato secondo il quale il 20,4% degli autori poi identificati era in stato di ebbrezza». Per il Codacons è la dimostrazione che "la presunta crociata contro l’abuso dell’alcool per chi guida era finta, come denunciato fin dall’inizio dall’associazione di consumatori». Secondo il nuovo Codice della strada entrato in vigore nell’agosto dello scorso anno, infatti, «gli ubriachi possono ritornare a circolare per 3 ore al giorno, non è più un reato se si supera il tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 grammi per litro di sangue e si può bere nei locali fino alle 3 di notte. Insomma - taglia corto il Codacon s- la famosa tolleranza zero contro l’alcol era solo una propaganda palesemente falsa».

«Unico pseudo inasprimento - rimarca il Codacons - è quello secondo il quale non potrà avere più la patente chi è stato condannato per omicidio colposo a causa di guida sotto l’effetto di alcol o droga, ma per far scattare la nuova misura non basta nemmeno essere condannati per omicidio, ma occorre uccidere per ben due volte». «Inoltre -fa notare l’associazione di consumatori - in tema di velocità, il codice è addirittura peggiorato, dato che se ora si viaggia a velocità superiore fra 10 e 40 km/h non si perdono più 5 punti della patente ma solo 3». «Nessun soldo in più - conclude il Codacons - è stato stanziato per aumentare il numero dei controlli sulle strade, il vero problema per il quale la patente a punti funziona in tutto il mondo salvo che in Italia».


INTERVISTA AL PRESIDENTE ACI DI VICENZA

«Giovani al volante con alcol e droga: via la patente per anni»

8.8.11 - Romano Pigato, imprenditore, "guida" l’Automobile club d’Italia da 11 anni. Un’associazione che ha innestato la quarta con oltre 13 mila soci in tutta la provincia. «Vicenza è la prima del Veneto per numero di iscritti seguita da Verona», afferma il presidente. Ma i problemi non mancano: i prezzi della benzina sono alle stelle come non accadeva da anni, le stragi di giovani nei week -end che non accennano a diminuire e per finire la "grana" degli ottantenni alle prese con rinnovi per la patente sempre più complessi e onerosi.

«È decisamente un brutto periodo; per i mercati con il prezzo del petrolio che oscilla di giorno in giorno, per la crisi finanziaria che sta mettendo in ginocchio tutti…».

Nella manovra economica sono previste tasse maggiori per chi possiede auto di grossa cilindrata, approva questo provvedimento?

Certo, meglio tassare loro, che rappresentano una minoranza degli automobilisti, piuttosto che aumentare in continuazione il prezzo della benzina. L’auto rappresenta un bene necessario per lavorare, spostarsi e non possiamo penalizzare sempre le famiglie, i lavoratori. Ribadisco, quanto previsto dal Governo per le auto di grossa cilindrata va bene. Però, bisogna agire sui mercati: far sì che acquistare la benzina non diventi un problema per migliaia e migliaia di famiglie che sono costrette a controllare anche i centesimi».

I rinnovi della patente per gli ultra ottantenni sono diventati, con le nuove norme, tortuosi e dispendiosi: ma a volte anche loro non sono più così attenti alla guida e provocano incidenti…

«Di sicuro, ma facciamo le debite proporzioni: chi causa più sinistri gli anziani, oppure i giovani durante il weekend? Direi che non ci sono dubbi al riguardo. Non voglio sostenere che i rinnovi debbano essere immediati per chi ha superato gli ottanta, però non devono diventare nemmeno una fonte di stress per persone già provate da pensioni ridotte all’osso e con un esborso economico così consistente. Ormai tutte le mattine fuori dal mio ufficio c’è una fila di anziani che si lamenta e protesta e alla quale non so che cosa rispondere».

Che cosa propone?

«Più strutture. I ricorsi non possono essere presentati solo a Verona, creiamo un ufficio anche in città in modo che non debbano rivolgersi a Treviso, Padova per avere il rinnovo della patente. È assurdo, oltre che irrispettoso nei confronti di persone anziane che usano l’auto per spostarsi in città, andare dal medico oppure fare la spesa.

E sui giovani come intervenire?

Le misure devono essere più drastiche, soprattutto per chi si mette al volante ubriaco e sotto l’effetto di droghe.

Qualche idea?

Il ritiro della patente dovrebbe durare di più, qualche anno. Potrebbe essere un buon deterrente. La prevenzione è utile, anzi indispensabile, soprattutto se iniziata fin dalle scuole primarie. Ma di fronte a certi week end che invece di riposo e gioia si trasformano in tragedie per famiglie e amici, serve altro.

Sulle pagine del nostro Giornale è stato pubblicato un annuncio choc per ricordare la morte di Alex Di Stefano e il suicidio di sua madre dopo un terribile schianto sulla Tangenziale: su un social network si è scatenata una sorta di colpevolizzazione con toni aspri per chi guidava l’altra auto ed era ubriaco e sotto l’effetto di droghe.

È compito degli inquirenti cercare le cause e applicare la legge. Nessuno può farsi giustizia da solo anche se in situazioni così drammatiche. Noi possiamo pensare ad alcuni correttivi e credo che il ritiro della patente per molti anni possa, oltre a quanto previsto dalla legislazione penale e civile, diventare un ottimo deterrente chi si mette alla guida ubriaco e drogato.

In città, grazie ad un accordo con la Serenissima e l’Aci, sorgerà un campo di scuola guida per giovani che prenderanno la patente.

Si tratta di un’iniziativa importante, anche se dovremo lasciare libera l’area quando ci saranno manifestazioni fieristiche, infatti tornerà ad essere un parcheggio. Ci siamo resi conto che serve molto di più la pratica rispetto alla teoria. Mettersi alla guida, soprattutto in particolari condizioni atmosferiche non è semplice e con questo mini-circuito, con l’aiuto delle autoscuole, avremo la possibilità di mettere i ragazzi alla prova, offrendogli più strumenti per imparare.


COMUNI ALLA RISCOSSA

AGRIGENTO NOTIZIE

Nuova campagna per il controllo dell’uso di alcol

Cronaca | Agrigento | 9 Ago 2011 | 12:04

L’Assessorato al Commercio del Comune di Agrigento, guidato da Angelo La Rosa, promuove una campagna per il controllo del tasso alcolemico. L’assessore ricorda ai titolari e gestori di locali pubblici, l’obbligo di esporre, ben visibile, la tabella informativa relativa al consumo di bevande alcoliche, prevista dal decreto 30 luglio 2008 del “Ministero del lavoro, salute e politiche sociali”. Il Comune procederà a sanzionare i trasgressori che non esporranno la tabella con la descrizione dei principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica, con la chiusura del locale da sette a trenta giorni.

“Controlleremo – dice l’assessore La Rosa - che la tabella sia esposta all’ingresso e dentro i locali in cui si svolgono, con qualsiasi modalità ed in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche, ricordando ai consumatori che sono sufficienti 0,5 grammi di concentrazione alcolica per litro, come tasso alcolemico, per superare il limite di legge per la guida di veicoli”.


IL GAZZETTINO

«Risse, alcol vero nemico»

Il sindaco Ciotti dopo l’aggressione di venerdì non ha dubbi

Martedì 9 Agosto 2011,

PIEVE Non ancora perseguibili i due aggressori: manca la querela

Ritrovare dialogo e coesione, porre un freno allo smodato consumo di alcolici e demolire il muro d’omertà: tre mosse per dare scacco matto alla micro (talvolta macro) criminalità. La strategia è delineata dal sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti. Seriamente preoccupata non tanto per il ruolo istituzionale che ricopre, ma soprattutto nel suo essere madre e nonna in un territorio colpito da un altro episodio da "arancia meccanica" nella notte tra venerdì e sabato, quando un ventenne è stato picchiato a sangue da due minorenni del luogo, già noti alle forze dell’ordine. Non in un angolino buio e disperso del paese, ma in piazza Tiziano, pieno centro storico. I due, al momento, sono ancora a piede libero in quanto il ragazzo aggredito, la cui unica colpa era quella di voler diventare un carabiniere, non ha sporto querela. Non ancora, visto che ha 90 giorni per farlo. La denuncia per lesioni colpose, infatti, scatta d’ufficio solo se la prognosi ospedaliera supera i 20 giorni: in caso contrario, è il danneggiato a dover agire in prima persona. «Sono episodi gravi - commenta il sindaco di Pieve - e non possono essere sottovalutati. Anche perché, qualche tempo fa, è avvenuta un’aggressione ancor più feroce». Insomma, è necessario correre ai ripari: «Questi ragazzi non vengono spinti dalla cattiveria d’animo, sono alterati dall’alcol. Per combattere questa piaga, è doveroso che diversi soggetti uniscano le forze, creando un anello famiglia-scuola-istituzioni. I genitori, per esempio, non possono non sapere con chi e dove vanno la sera i loro figli. Ed è fondamentale che i giovani ritrovino i valori: a tale proposito, anche la chiesa, così come il sindaco, deve fare la sua parte». In conclusione, Maria Ciotti individua un altro aspetto chiave: «Il silenzio, l’indifferenza dei testimoni che assistono alle aggressioni e non denunciano rappresenta un’altra barriera da abbattere per risolvere il problema della criminalità».


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

LA SICILIA

Controlli nei locali pubblici per la vendita di alcolici

Martedì 09 Agosto 2011monografica,pagina 34e-mailprint

Locali notturni ai raggi X per accertare il rispetto della normativa che vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai teen agers e scongiurare le stragi del sabato sera, queste ultime spesso legate all’uso massiccio di bevande alcoliche o di sostanze stupefacenti, soprattutto da parte dei minorenni che cercano lo «sballo» negli alcolici.

Con questo obiettivo, gli agenti del locale Commissariato di Ps, in linea con le direttive impartite dal questore Filippo Nicastro, nel corso del week end appena trascorso hanno passato al setaccio diversi locali notturni, riscontrando complessivamente sei infrazioni al Tulps e violazioni alle leggi sanitarie.

Nel mirino degli agenti delle squadra di Polizia amministrativa e di quelli della sezione volanti, sono finiti principalmente i locali che insistono nelle zone balneari, ed in particolare quelli del Lungomare e di Manfria dove maggiore è la concentrazione di giovani che lì si ritrovano soprattutto durante la stagione balneare per trascorrere le serate. L’attività di controllo - che ha visto l’impiego di diversi agenti - ha fatto emergere qualche "manchevolezza" da parte di alcuni titolari di esercizi commerciali sia in materia di rispetto delle leggi sanitarie che del regolamento Tulps. Per i "trasgressori" sono scattate sanzioni amministrative parecchio "salate".

E non solo controlli negli esercizio commerciali: sono state pattugliate anche le strade, soprattutto le zone nevralgiche della città, con l’obiettivo di far rispettare il codice della strada. Anche in questo caso, i controlli hanno fatto emergere "manchevolezze" da parte di automobilisti e scooteristi, dodici dei quali si sono visti elevare contravvenzioni per avere disatteso il codice della strada.

D.V.


CORRIERE DELLE ALPI

Due ventunenni stangati al rave party

All’alba un’operazione della Questura sulle rive del Piave a Santa Giustina

9.8.11 SANTA GIUSTINA. Una patente ritirata ad un ventunenne feltrino per guida in stato di ebbrezza con sospensione della circolazione del veicolo, un’altra sanzione ad un coetaneo di San Vito di Cadore e diciannove giovani identificati.

E’ il bilancio dell’attività svolta nel primo mattino di domenica dagli uomini della questura con il supporto della forestale, dei carabinieri di Trichiana e della polizia stradale nei confronti dei partecipanti al rave party che si stava svolgendo sulle rive del Piave, in località Grigher, nel comune di Santa Giustina. Ragazzi giunti dal Feltrino, dal resto della provincia di Belluno e anche dalle province limitrofe come Trento, Bolzano, Gorizia, Pordenone e Treviso.

Un copione simile a quello dell’ottobre 2008 quando sempre a Santa Giustina, in quell’occasione in località Gravazze, le forze dell’ordine intervennero quando un rave party con almeno duecento giovani era in pieno svolgimento con musica a palla, parecchia droga e alcol in quantità. La domenica degli operatori di polizia comincia già alle 7 quando arriva la segnalazione di musica ad alto volume proveniente dalle rive del Piave.

Giunti in località Grigher, i dipendenti della Questura di Belluno raccolgono la testimonianza di una persona che racconta che dalle rive del Piave proviene un frastuono e che ha visto molte persone e alcune macchine. I poliziotti si rendono conto che può essere in corso un rave party e che il luogo è contraddistico da un dedalo di stradine sterrate che richiedono la collaborazione delle altre forze dell’ordine disponibili per evitare un fuggi fuggi generale.

Tra queste anche la pattuglia della polizia stradale di Feltre con etilometro al seguito. Bloccate tutte le vie di fuga gli operatori delle forze dell’ordine hanno iniziato a fermare tutte le autovetture provenienti dalle rive del Piave controllando i diciannove giovani che avevano preso parte alla festa.

A seguito dei controlli effettuati sono stati sanzionati per guida in stato di ebbrezza A.T. di Feltre, 21 anni, neopatentato, trovato alla guida con tasso di alcol di 0,66 grammi per litro, al quale è stata ritirata la patente con decurtazione di venti punti. Inoltre gli è stata sospesa la circolazione della macchina per non avere eseguito la revisione. Nella rete dei controlli è finito pure S.T., sempre 21 anni e neopatentato di San Vito di Cadore, trovato alla guida con un tasso di alcol nel sangue pari a 0,54 grammi per litro. Lo sballo questa volta è costato caro. Forse non ne valeva neanche la pena. (r.c.)


CITTA’ DI SALERNO

Nottata di interventi per il 118 tra via Roma e la zona orientale

08 agosto 2011 — pagina 09 sezione: Nazionale

L’abuso di alcol accomuna due episodi che sabato notte hanno richiesto l’intervento di forze dell’ordine e soccorritori del 118. Il primo a via Roma, nei pressi del Comune, dove una ragazza è stata colta da malore e si è accasciata sul marciapiede. Soccorsa dagli agenti della polizia municipale, è stata accompagnata in ambulanza al Pronto soccorso di via San Leonardo, da dove è stata dimessa nel corso della notte. Sempre in nottata, poco dopo le due, un ubriaco in sella a una bicicletta ha tenuto impegnati per due ore forze dell’ordine e volontari della Misericordia. L’uomo, un quarantenne di San Marzano sul Sarno, ha rifiutato le cure dei sanitari ed poi stato fermato mentre percorreva controsenso via Trento, a Mercatello. Inutili i tentativi di condurlo in ospedale.


ANSA

Guidano ubriachi,arresto nel Ferrarese e denuncia a Bologna

A Misano Adriatico campagna sensibilizzazione Polstrada e Ania

(ANSA) - BOLOGNA, 8 AGO - Al volante ubriaco, non si e’ fermato all’alt dei carabinieri, e li ha anche insultati. Doppia denuncia per B.D., 42 anni di Budrio, che ieri con la sua Mercedes non si e’ fermato a un posto di controllo sui viali a Bologna. Aveva nel sangue alcol tre volte il consentito. A Pontelagoscuro un 40enne in preda ubriaco ha danneggiato sei veicoli in sosta e, fermato dalla municipale, ha opposto resistenza. E’ stato arrestato. Domani Ania e polizia stradale saranno Misano Adriatico per sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’eccessivo consumo di alcol alla guida. (ANSA).


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

LA NUOVA FERRARA

Fuga e speronamento, la parola al giudice

08 agosto 2011 — pagina 09 sezione: Nazionale

Una notte che avrebbe potuto concludersi con un bilancio decisamente più pesante dopo la fuga a tutto gas in periferia e nel centro storico e lo speronamente delle auto dei carabinieri. Di quelle sgommate e degli scontri sono rimasti i mezzi danneggiati, i cinque militari contusi (ai quali si deve aggiungere anche il conducente che ha ‘bucato’ il posto di blocco allestito dai militari) e il provvedimento di arresto a carico del camionista rodigino, finito in cella per tentato omicidio, resistenza e danneggiamento aggravato. Un atto, disposto dal pm, che ora dovrà passare il vaglio del gip, il quale valuterà, esaminate tutte le circostanze, se convalidare l’arresto e mantenere o revocare il provvedimento restrittivo (il tentato omicidio potrebbe essere derubricato a lesioni). Resta comunque il fatto che la fuga del conducente ha rischiato di trasformarsi in qualcosa di molto più grave. Dall’udienza potrebbe scaturire anche il motivo delle spericolate manovre compiute dal camionista, che potrebbero essere in qualche modo legate al fatto che il giovane è stato trovato positivo al test dell’alcol e degli stupefacenti. Un colpo di testa che avrebbe potuto costare molto caro a lui, alla persona che lo accompagnava e a cinque carabinieri.


IL TIRRENO

Investe un ragazzo e scappa a casa: arrestato nella notte

08 agosto 2011 — pagina 02 sezione: Viareggio

VIAREGGIO. Investe con la propria auto lo scooter sul quale viaggiava un diciassettenne e scappa, senza fermarsi a soccorrere il ragazzino ferito, a terra. Al volante, al momento dell’incidente, c’era un giovane residente a Camaiore, Daniele Di Scalzo, che è stato arrestato dalla polizia stradale. Quello che avrebbe dovuto essere un sabato notte di divertimento estivo per i due giovani è finito in ben altro modo: il diciassettenne in ospedale e l’altro in carcere.

L’impatto tra i due mezzi è avvenuto, verso le due di notte, all’incrocio tra la via Aurelia e la via Marco Polo. Al giovanissimo investito dall’auto che - secondo la ricostruzione - non ha dato la precedenza - una volta arrivato all’ospedale Versilia, è stata diagnostica la frattura di tibia e perone e ne avrà per trenta giorni, senza contare la riabilitazione cui dovrà sottoporsi.

Le accuse per Daniele Di Scalzo sono omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza: una volta rintracciato, nella propria abitazione, e sottoposto ad alcoltest - si legge nella nota della polizia - è risultato un tasso di alcol nel sangue pari a 1,49 g/l. Decisamente molto sopra il consentito. A suo carico «sono stati redatti i verbali di contravvenzione ai sensi del Codice della strada e gli è stata ritirata la patente».

Il giovane automobilista in fuga dopo l’incidente è stato rintracciato grazie alla targa della macchina «rilevata da un testimone» dell’impatto tra i due mezzi con sucessiva fuga dell’investitore. Con gli agenti della Sottosezione della polizia stradale hanno collaborato il colleghi del commissariato di Viareggio.

Nelle notti tra sabato e domenica sono proseguiti i controlli sulle strade della Versilia, nell’ambito dell’iniziativa “Guido con prudenza” voluta dal ministero dell’interno.

Sono state controllate 155 persone con precursori ed etilometri: 15 sono state le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza; 18 le infrazioni e sanzioni accessorie applicate a vario titolo.


VITERBONEWS24

Lite in famiglia: poliziotto colpito con una testata

08/08/2011 - 12:12

Aveva cercato di calmare il marito in preda ai fumi dell’alcol. L’uomo è stato arrestato

Una lite in famiglia finisce con una testata al volto per un poliziotto.

Il fatto è accaduto ieri pomeriggio a Tarquinia quando, intorno alle ore 16, al commissariato di polizia è arrivata la segnalazione di alcune urla provenienti da un’abitazione.

Immediato è stato l’intervento degli agenti nella casa, dove era in corso un forte diverbio fra due ex coniugi, lui 49enne egiziano e lei un’italiana di 44 anni, relativo all’affidamento dei tre figli minori per la domenica.

I poliziotti hanno cercato di calmare i due ma, inspiegabilmente, l’uomo in preda ai fumi dell’alcol si è scagliato contro uno di loro, colpendolo con una testata al volto.

L’egiziano, perciò, è stato arrestato e condotto al carcere di Civitavecchia.


IL RESTO DEL CARLINO

Apprezzamenti pesanti per una cubista,scoppia la rissa al Molo della notte di Cesenatico

Una ballerina di 33 anni molestata da un gruppo di giovani. Interviene il convivente della donna che sfodera un coltello e mette in fuga gli aggressori

Cesenatico, 8 agosto 2011 - Le risse e i fumi dell’alcol, continuano ad animare l’area del Molo della Notte di Cesenatico e a tenere impegnate le forze dell’ordine per garantire la sicurezza. L’ultimo episodio è accaduto sabato notte, poco dopo le 2, quando una volante della polizia è intervenuta per la segnalazione di una violenta lite. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno identificato una cubista ravennate di 33 anni, dipendente di un locale della zona, la quale sarebbe stata aggredita e malmenata da alcuni giovani, per motivi ignoti ma verosimilmente riconducibili a qualche apprezzamento di troppo, legato all’abuso di alcol. In sua difesa era intervenuto il convivente della donna, anch’egli ravennate, di 34 anni. Quest’ultimo per tutta risposta è stato aggredito e picchiato. Gli aggressori sono riusciti a dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, ma nei loro confronti sono in corso serrate indagini, grazie anche all’aiuto di alcuni testimoni, in attesa che la ragazza ed il suo convivente sporgano querela per le lesioni.

Ma non è finita qui, perché domenica mattina, nell’approfondire le indagini, la polizia ha scoperto che, durante la lite, il compagno dell’aggredita avrebbe estratto dalla tasca un coltello, e che era

stato prontamente bloccato da un vigilantes, prima che potesse succedere qualcosa di grave. Questa versione è stata confermata ed il coltello con la lama lunga 10 centimetri, recuperato e sequestrato.

Redazione


ESTENSE.COM

Danneggia sei auto, si denuda e aggredisce gli agenti

Notte brava di un 40enne ubriaco a Pontelagoscuro. Finisce in carcere

Notte brava per un ferrarese di 40 anni, B.M., in preda ai fumi dell’alcol in via della Ricostruzione a Pontelagoscuro. Dopo aver danneggiato con la sua vettura altre sei auto in sosta ha reagito all’intervento della Polizia Municipale, con spintoni e minacce di morte, per poi denudarsi e compiere atti osceni di fronte alle persone scese in strada.

L’episodio è avvenuto domenica scorsa attorno alle ore 21. L’uomo, a causa del suo stato di ebbrezza, ha speronato alcune vetture in sosta in via Ricostruzione. Una in particolare, la prima della fila di sei auto, ha riportato seri danni, mentre la vettura del 40enne, una Renault Kangoo, dopo l’incidente è rimasta di traverso lungo la strada, creando qualche difficoltà al traffico. Quando sul posto è stata chiamata la Polizia Municipale per i rilievi dell’incidente, B.M. ha rifiutato di fornire le proprie generalità, cominciando a spintonare gli agenti e a dare in escandescenze, arrivando fino alle minacce di morte.

A nulla sono valsi i tentativi degli agenti di calmarlo. In rinforzo sono state chiamate altre pattuglie, per i rilievi dell’incidente e per regolare il traffico, dato che in quel frangente diverse persone erano state attirate in strada richiamate dalla situazione e dalle escandescenze dell’uomo. Q

Mercoledì, 10 Agosto 2011
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