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Rassegna stampa alcol e guida del 10 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

L’ARENA
Limitazione nella vendita di alcolici, il Tar boccia il ricorso contro il comune
Verona. “Un’ordinanza decisamente innovativa, la prima in Italia, che ancora una volta pone Verona come città capofila per quel che riguarda la sicurezza urbana; la sentenza del Tar non solo ci conforta ma sancisce l’importanza del principio per il quale l’interesse pubblico alla sicurezza e alla tranquillità sociale prevale rispetto agli interessi economici privati”. Questo il commento del Sindaco Flavio Tosi alla sentenza del 20 luglio scorso con cui il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha rigettato il ricorso con il quale la società Pam si era opposta all’ordinanza sindacale n.105 del 2010 che limitava la vendita di bevande alcoliche nel negozio di via dei Mutilati. Il provvedimento, firmato dal Sindaco Tosi il 6 dicembre scorso, imponeva al supermercato il divieto di vendita di bevande alcoliche dalle ore 18 fino all’orario di chiusura, per un periodo limitato dal 7 al 18 dicembre, in occasione della tradizionale fiera di Santa Lucia. “In via dei Mutilati – ricorda il Sindaco – nelle vicinanze dell’unico esercizio commerciale in cui si possono acquistare alcolici e superalcolici in gran quantità e a basso costo, si verificavano episodi violenti, con risse e litigi fra persone in stato di alterazione alcolica; una situazione di degrado e di pericolo che veniva puntualmente segnalata dai residenti e registrata dalle relazioni dei numerosi interventi delle Forze dell’Ordine, che hanno portato a diversi arresti di persone colpevoli di furti, rapine o altri atti criminosi, soprattutto di sera e durante i fine settimana. Per cercare di contrastare questa situazione – aggiunge Tosi – si rendeva necessario un provvedimento che tutelasse la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica, oltre che il decoro di questa parte del centro storico. Un’ordinanza delicata – sottolinea ancora il Sindaco – perchè andava ad incidere su un interesse economico privato rilevante, ma che, dopo questa vittoria al Tar, potrà essere estesa anche in altri luoghi della città con analoghe motivazioni”. “Numerosi gli elementi che hanno portato il Tar a sancire la correttezza dell’ordinanza – spiega il Comandante della Polizia municipale Luigi Altamura – tra cui: la temporaneità del provvedimento, in vigore per una decina di giorni e limitato agli orari più a rischio; la situazione di insicurezza urbana presente in via dei Mutilati; il procedimento amministrativo, compresa la fase istruttoria e gli atti degli interventi delle Forze dell’Ordine. L’ordinanza del dicembre scorso – conclude Altamura – è anche in linea con la recente nota del Ministero dell’Interno che vieta la vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni sia nei bar che nei negozi; già due Comuni del Veneto e uno della Lombardia hanno richiesto informazioni e dettagli agli Uffici di Palazzo Barbieri per poter adattare l’ordinanza a situazioni analoghe nei loro territori”. (*)

(*) Nota: l’esistenza del divieto di vendita di alcolici ai minori di sedici anni è ormai una conoscenza consolidata tra gli amministratori locali e prefetture. Ora che lo sanno, il passo successivo dovrebbe essere applicare la legge.



CORRIERE DELL’UMBRIA
Niente alcolici dalla mezzanotte a Fontivegge.
Oggi il vicesindaco firma l’ordinanza che estende il divieto alla stazione.
PERUGIA, 10.08.2011 - La vendita di alcol senza regole sarà bandita anche a Fontivegge. L’ordinanza del Comune è già predisposta e manca solo la firma, che potrebbe essere apposta persino oggi (dal vicesindaco Nilo Arcudi, perché il sindaco al momento è assente). Per la prima volta, le restrizioni alla vendita di alcolici si applicheranno a un’area della città diversa dal centro storico. E non poteva trattarsi che di Fontivegge, zona da troppo tempo in preda a disordini pressoché quotidiani, che passano soprattutto attraverso le risse (oltre che attraverso lo smercio di stupefacenti) dove l’alcol o comunque le bottiglie rotte usate come armi improprie c’entrano sempre più spesso. Il divieto assoluto di vendita di alcolici è previsto dalla mezzanotte in poi. Ma dalle 20 sarà comunque vietato vendere alcol in vetro o lattine. Sarà dunque possibile solo la somministrazione in bicchieri di carta o plastica


INFORMAZIONE ONLINE
SOLBIATE - SERATA DEL GUIDATORE CONSAPEVOLE
La Sagra dello sport è “Al limite 0,5”
SOLBIATE OLONA - Si è svolta martedì sera (8 agosto) la serata del guidatore consapevole, promossa dall’Amministrazione e dalla Polizia Locale solbiatese in occasione della Sagra dello sport organizzata dal Gruppo Sportivo Solbiatese.
“Questa serata è stata resa possibile dalla convenzione che da anni unisce mezzi e uomini dei nostri due comandi - spiega l’agente della Polizia Locale olgiatese Barbara Meloni, presente con un collega per svolgere i test insieme al Comandante solbiatese Rossano Mantegazza - grazie all’invito dell’Amministrazione, infatti, abbiamo potuto portare nell’area feste di Solbiate il progetto ’Al limite 0,5’, nato da un’idea del Comandante Alfonso Castellone.
Il nostro Comandante, infatti, crede fortemente nel fatto che, se si danno abbastanza informazioni ai cittadini, molte persone sceglieranno di fare la cosa giusta, rispettando le norme e decidendo di non mettere se stessi e gli altri in una situazione a rischio.
Lo scopo è quello di mettersi a disposizione del cittadino per fornire informazioni; insomma fare prevenzione e non repressione, dando a tutti coloro che lo vorranno la possibilità di effettuare il test per determinare il tasso alcolemico.
In questo modo ci si può rendere conto di quale sia il rapporto tra il proprio fisico e l’assunzione di alcool e capire meglio quale sia il limite da non superare prima di mettersi alla guida; normalmente svolgiamo questo servizio fuori dai locali e incontriamo principalmente ragazzi giovani che sono alla fine di una serata in discoteca all’insegna del divertimento e a volte di un po’ di esagerazione.
Occasioni come questa, invece, ci danno modo di incontrare persone di altre età in una circostanza, quella di una cena in compagnia, molto più usuale; ciò fa sì che ci si possa rendere conto di quale sia il proprio tasso alcolemico anche in una situazione abbastanza normale, in cui spesso non si pensa, a torto, di poter superare il limite consentito dalla legge”.
Nel corso della serata è proseguita anche la raccolta firme per la presentazione della proposta di legge d’iniziativa popolare che si propone di creare il reato di omicidio stradale, ritirando definitivamente la patente e inasprendo le pene per chi, mettendosi al volante sotto l’effetto di sostanze alteranti, causa danni ad un altro individuo.


JULIE NEWS
Roma, incidente stradale: perde la vita un filippino
Sull’auto viaggiavano altri 5 ragazzi feriti
Ancora una volta l’alcool protagonista di una tragedia avvenuta nella capitale. Nella notte tra martedì e mercoledì, 6 filippini a bordo di una Ford Ka, sono stati travolti da un incidente. L’auto, che viaggiava ad una velocità elevata, si è scontrata con un furgone in sosta, dopodiché è finita contro gli alberi e si è ribaltata. L’incidente è avvenuto in via Clodio, dove sono intervenuti i soccorsi. Uno dei ragazzi è morto mentre veniva trasportato all’ospedale, gli altri cinque sono ricoverati con codice rosso agli ospedali San Filippo, Santo Spirito, San Carlo, Gemelli e San Camillo. Secondo i primi accertamenti i filippini erano in stato di ebbrezza al momento dell’incidente.


IL GIORNALE
«Chi paga il conto?». E si accoltellano
di Redazione
Due ferimenti, di cui uno mortale, in due giorni. È una Milano piuttosto agitata, quella agostana. Domenica sera, in una baraccopoli al Gratosoglio, un albanese ha ucciso il figlio della sua convivente, un bulgaro 30enne. Una storia nata in un contesto di degrado e di abbandono, tra clandestini senza lavoro, intenti a ubriacarsi e a litigare salvo quando non dormono.
Lunedì sera altra lite furibonda in via Forze Armate. Anche il quel caso è stato l’abuso di alcol a farla da padrone.
È accaduto poco dopo l’una nell’estrema periferia della città, in un bar in via Forze Armate, dove due italiani, dopo aver abbondantemente consumato alcolici, hanno litigato. Al culmine della discussione uno dei contendenti, un uomo di 44 anni con piccoli precedenti, ha estratto un coltello e ha colpito all’addome l’altro, un 47enne incensurato. Che, prontamente soccorso dal barista, è stato portato in codice rosso all’ospedale San Carlo. Le sue condizioni sembra non siano preoccupanti anche se il poveretto resta in prognosi riservata. L’accoltellatore è stato poi rintracciato poco lontano dal bar da una pattuglia del Radiomobile, che lo bloccato e portato in caserma. Dove è finito in manette con l’accusa di tentato omicidio.


VIRGILIO NOTIZIE
Genova/ Grave barista aggredito da un cliente ubriaco
A cui aveva chiesto di smettere di giocare alle slot machine
Un barista di 56 anni è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Galliera di Genova, dopo essere stato aggredito da un cliente ubriaco che stava giocando alle slot machine nel suo locale, nel quartiere della Foce. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il gestore, che conosceva molto bene il cliente, un genovese di 33 anni, lo ha sollecitato a smettere di giocare perché era giunta ormai l’ora di chiusura ma l’uomo, che aveva appena vinto alcune decine di euro, ha reagito con violenza, mandando in frantumi il cristallo della porta a vetri del locale. A riportare la calma è stato l’intervento della polizia ma il 33enne si è ripresentato nel bar un’ora dopo, visibilmente ubriaco ed ha colpito con un casco ripetutamente il titolare, ferendolo gravemente. L’uomo, che ha anche aggredito gli agenti accorsi nuovamente sul posto, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 10 AGOSTO 2011
Botte al bar tra coppie
Rotte tazzine e bicchieri, poi la lite degenera soltanto i carabinieri riportano la calma
TIRRENIA. «Prima ho sentito rompersi dei bicchieri, poi tazzine e piattini - racconta Ioana Chivu, barista della gelateria La Vela di Tirrenia -, Hanno rotto tutto quello che c’era sui tavoli, poi hanno cominciato a picchiarsi».
A rendersi protagonisti di un pomeriggio movimentato sono state due coppie italiane sui trent’anni. La barista ha raccontato di aver notato subito qualcosa di strano nel comportamento di quei quattro non appena sono entrati. Hanno fatto tre giri di bevute a base di Bacardi riserva e limoncello, quindi è esplosa la lite. Uno dei due uomini ha cominciato a tirare tutto quello che trovava sotto mano alla propria compagna. A quel punto, in base alla testimonianza della barista che ha assistito atterrita alla scena, la ragazza è scappata sulla terrazza vicina girando intorno alla gelateria per ritornare vicino all’entrata.
«A quel punto ho pensato che le cose si fossero calmate - racconta Ioana - e invece no. I due uomini, che nel frattempo si erano spostati su una panchina vicina, hanno cominciato a picchiarsi e l’altra ragazza che era rimasta con loro è andata a cercare l’amica. Io a quel punto ho chiamato i carabinieri perché ho pensato che tutto potesse degenerare ulteriormente e mi ero impaurita».
Infatti, i carabinieri sono giunti mentre una delle due donne stava picchiando con la borsa uno degli uomini che a sua volta rispondeva usando le mani. Insomma, una gran confusione. I carabinieri, tra i quali c’era anche il maresciallo di Tirrenia Giuseppe Lacognata, sono arrivati con due auto poco dopo la chiamata ed hanno subito riportato la calma. I presenti hanno raccontato che uno dei due uomini si è rivolto al maresciallo domandandogli se era sposato e che quindi poteva capire. La barista non ha sporto denuncia e non ha neanche voluto che pagassero quello che avevano rotto purché se ne andassero.
«Mi sono talmente spaventata - afferma Ioana - che non vedevo l’ora che se ne andassero. Ho rimesso tutto a posto solo dopo che i carabinieri se ne sono andati. Ho raccolto i cocci delle tazzine fin sotto le panchine che sono lontane metri dai tavolini del bar».
D.L.


VARESENEWS
Si rifiutano di salire sulla volante, denunciate due persone
In evidente stato di ubriachezza hanno opposto resistenza ad un semplice controllo dei documenti. I due stranieri hanno anche cercato di picchiare gli agenti
Busto Arsizio - Vagavano tra un locale e l’altro in evidente stato di ubriachezza i due sudamericani denunciati ieri dagli agenti del commissariato di Busto Arsizio che li hanno fermati per un normale controllo tra quelli previsti insieme al Reparto prevenzione crimine Lombardia negli esercizi che vendono alcolici. Nei pressi di uno dei locali, gli operatori si sono imbattuti nei due cittadini stranieri, in evidente stato di ubriachezza, i quali alla richiesta di documenti per l’identificazione, hanno mostrato un atteggiamento ostile e insofferente proferendo parole concitate e sconnesse.
I due hanno rifiutato di collaborare alle procedure di identificazione e, all’arrivo di altre due Volanti, il più anziano ha cominciato ad inveire e ad insultare gli operatori: considerata tale condotta e la presenza di molti avventori connazionali, facilmente istigabili, l’uomo è stato fatto salire sulla Volante per essere accompagnato presso gli uffici del Commissariato. Nello stesso tempo, anche il compagno si è opposto in tutti i modi all’invito a salire a bordo della Volante, minacciando e tentando di colpire gli operatori. A.C.H. cittadino cileno di 40 anni e G.T J. cittadino peruviano di 37 anni, entrambi con precedenti di polizia, sono stati denunciati per violenza, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.


IL GAZZETTINO (Treviso)
«ESTATE SICURA»
Sbronzo al volante: via la patente
«Era meglio se facevo una rapina in banca, la condanna sarebbe stata minore».
TREVISO Mercoledì 10 Agosto 2011 - Così ha dichiarato ai carabinieri un 51enne trevigiano, fermato sabato alle 4.30 del mattino sul Terraglio al volante di una Mercedes. L’uomo, sottoposto all’etilometro, aveva nel sangue un tasso di alcol di 1,33 grammi per litro, ben superiore al limite di legge dello 0,50. Per l’automobilista, controllato nell’ambito dell’operazione «Estate sicura», denuncia per guida in stato di ebbrezza e patente ritirata.


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 10 AGOSTO 2011
FA UN INCIDENTE
In moto positivo all’etilometro
Positivo all’etilometro in sella alla sua moto.
PESCIA Nessuno lo avrebbe scoperto se non fosse rimasto coinvolto in un incidente stradale.
È capitato a un motociclista 40enne residente in provincia di Modena, denunciato dai carabinieri di Pescia dopo essere stato sottoposto all’etilometro che ha emesso un verdetto con un tasso alcolemico superiore al tetto massimo di 0,5 grammi per litro previsto dalla legge. Al centauro è stata ritirata la patente e sequestrato il mezzo.
Altra patente ritirata, sulla montagna pistoiese, a un 31enne di Pescia da parte dei carabinieri della Compagnia di San Marcello. Hanno contestato all’uomo di guidare la sua auto in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.


AGI SALUTE
Uno studio condotto su piu’ di 1000 persone
ALCOL: RISCHIO DI ABUSO PER CHI LAVORA TROPPO
Auckland, 10 ago. - Lunghi orari di lavoro possono piu’ che triplicare il rischio di abuso di alcol. Lo afferma una ricerca dell’Universita’ di Otago, in Nuova Zelanda. Lo studio e’ stato condotto su piu’ di 1.000 persone di eta’ compresa tra i 25 e i 30 anni e ha evidenziato un nesso statisticamente significativo tra la quantita’ di ore trascorse sul lavoro e l’abuso di alcol. "Le persone che lavorano 50 o piu’ ore a settimana hanno mostrato tassi di problemi correlati all’alcol 1,8-3,3 volte superiori rispetto a quelli di persone con orari meno impegnativi", ha detto il responsabile dello studio Sheree Gibb. La ricerca sara’ pubblicata sulla rivista peer-reviewed "Addiction". Gibb ha detto che l’abuso di alcol e’ molto piu’ elevato tra coloro che hanno orari particolarmente oberanti e che cio’ potrebbe essere un tentativo di ridurre lo stress associato con il lavoro. Ha anche suggerito che il contatto sociale con i colleghi potrebbe rendere le persone piu’ propense all’abuso. "Le persone che lavorano piu’ a lungo possono avere piu’ contatti sociali con i colleghi, e sui luoghi di lavoro, quando si trascorrono lunghe insieme, e’ piu’ facile che si dia vita a un’atmosfera piu’ socievole e in certi casi e’ piu’ facile che cio’ comporti un maggiore livello di consumo di alcol", ha concluso Gibb.


MILANOWEB
Gérard Depardieu: "Cosa amo dell’Italia? Il vino" (*)
MilanoWeb ha raccolto le dichiarazioni dell’attore francese, ospite del 64° Festival di Locarno
10/08/2011 - Altro ospite atteso alla 64° edizione del Festival di Locarno era Gérard Depardieu, arrivato per rendere omaggio alla carriera di Maurice Pialat, regista che l’ha più volte diretto e con cui c’era anche un rapporto di reciproca stima nonché amicizia.
E così, tra un ricordo di set e l’altro, l’attore francese si è lasciato andare anche a qualche dichiarazione "extra": "I valori e il rispetto della tradizioni sono fondamentali ed è per questo che mi piace l’Italia, dove tutto questo si sente ancora in maniera forte".
E continua: "Del vostro paese mi piace il cinema, naturalmente, ma anche l’enogastronomia. In particolare, da buon viticoltore, non posso che apprezzare il vino. Che dire poi della gente che si incontra, ma soprattutto dei luoghi che si visitano. Ogni città ha una sua peculiarità: Milano è dedita agli affari, a Firenze sono nati Dante e Benigni e di Como si è persino innamorato George Clooney. Insomma, perchè essere esterofili?"

(*) Nota: Depardieu in diverse occasioni ha mostrato di essere un bevitore a rischio. Chissà se qualcuno lo ha informato sul rovescio della medaglia del vino? Essere famoso rende più rischioso il rapporto con gli alcolici: molta più tolleranza sociale verso i problemi correlati, più difficoltà a uscire dal ruolo alcolico, anche per un attore.


LIBERO.IT
MEDVEDEV GIRL: RUSSE IN BIKINI CONTRO L’ALCOL



RUSSIA - Si chiamano "Medvedev Girls" e sono delle ragazze russe che promuovono la campagna lanciata dal presidente Dmitry Medvedev contro l’abuso di alcol. La singolare promozione pubblicitaria avviene in piazza, dove bellissime ragazze in bikini, tengono in mano enormi secchi dove raccolgono la birra portata dai giovani che dimostrano così di rinunciare all’alcol.
Tutto questo per scoraggiare i ragazzi a consumare questo prodotto, che fino al luglio scorso, essendo sotto i dieci gradi, non era considerato alcolico e veniva trattato come un qualsiasi prodotto alimentare.
A giudicare dalle foto sembra che la campagna pubblicitaria riscuota molto successo! Ma chissà se i giovani accorsi capiranno il messaggio della campagna distratti da così tanta bellezza?


Corriere del Veneto (Ed. Verona)
18 minuti fa Lo fermano perché guidava «alticcio» Settantenne tenta due volte il suicidio

Corriere del Veneto (Ed. Vicenza)
19 minuti fa Ubriaco minaccia i genitori con un coltello Poi si rivolge contro i carabinieri, arrestato



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Giovedì, 11 Agosto 2011
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