Lorenzo Guarnieri
Si sta parlando in questi giorni dell’introduzione del reato di “omicidio stradale” nel nostro codice penale per chi, sotto l’effetto di alcol e/o droga, uccide una persona guidando un mezzo. Non mi stupisce che circa l’85% degli Italiani siano favorevoli. La faccenda è semplice. Oggi se uccidi qualcuno guidando con un mezzo meccanico, anche se prima di guidare ti sei scolato tre bottiglie di vino e fatto due canne o una striscia di coca, praticamente non ti succede niente. Non ti fai un giorno di carcere. Neache se ne ammazzi quattro, neanche se fai omissione di soccorso e non ti fermi. Tutto questo a tanti cittadini ovviamente non sembra giusto. Qualcuno sostiene: “le regole ci sono già, basta applicarle”. Sarà anche così ma nella pratica, quella che conta, non succede. A Firenze negli ultimi 10 anni ci sono stati 260 scontri mortali; la pena massima inflitta è stata di 2 anni e 8 mesi (la massima teorica è 10), che da un punto di vista pratico significa nessuna punizione. I dati Asaps ci dicono che dal 2008 ad oggi ci sono stati 374 morti per pirateria stradale. Almeno 120 di questi causati da ubriachi e/o drogati alla guida. Chi dice che le regole ci sono già mi faccia sapere quanti di questi sono ad oggi in carcere. Probabilmente nessuno o forse qualche extracomunitario che non ha i soldi per pagarsi un avvocato. Come spesso accade in Italia ho iniziato a vedere lo schieramento ideologico/politico prendere posizioni, non sul contenuto, ma sul contenitore (chi porta avanti la proposta). E allora mi sono chiesto: la violenza stradale è un problema di destra o di sinistra ? Partiamo dalle vittime. La strada è altamente democratica. Generalmente la vittima viene scelta a caso. Muoiono Italiani e stranieri, cattolici e musulmani, poveri - ceto medio - ricchi, uomini e donne , più giovani che vecchi, (in una società come la nostra che invecchia anche questo dovrebbe far riflettere sull’urgenza di agire). Non riesco a trovare la fede politica come discriminante. Alcuni di questi ragazzi erano talmente giovani che ancora se la dovevano fare un’idea. Ma allora forse c’è un colore politico dominante fra chi uccide ? Non ci sono dati, forse sarebbe utile, quando si rilevano gli scontri mortali annotare il colore politico, l’ideologia di chi lo ha causato. Ovviamente è una provocazione. Non serve. La criminalità stradale non ha un colore politico, uno stato, una religione. Chi ha ucciso i 4 ragazzi francesi è Albanese; chi ha ucciso mio figlio è di Scandicci. Il criminale stradale ha però un sesso dominante. Quello maschile. Nell’analisi fatta a Firenze negli ultimi 10 anni l’80% degli scontri mortali è stato causato da persone dai 30 ai 65 anni e 80% di questi erano maschi. Come diceva Martin Luther King “ho un sogno”. Che la politica la smetta per una volta di dare contro per partito preso e che si unisca alla nostra battaglia civile che ha anche un valore simbolico. Passi in avanti ne sono stati fatti. Quindi grazie a tutti quei politici, di sinistra, di centro e di destra, che stanno collaborando in questa battaglia civile. Invito gli scettici, se vogliono approfondire, a leggere il contenuto www.omicidiostradale.it e non fermarsi al contenitore. Io sono a disposizione per ogni approfondimento. Speriamo che mia figlia Valentina possa un giorno vivere in un paese più civile, mio figlio Lorenzo non può più farlo (e non per colpa sua o per malattia).
Stefano Guarnieri (Associazione Lorenzo Guarnieri info@lorenzoguarnieri.com )
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