FACEBOOK – LUCA POLETTO Un servizio girato dalla RAI a Portogruaro-San Stino di Livenza andrà in onda il 21 agosto prossimo alle ore 12.15 - su RAI 3 - all’interno della trasmissione di Anna La Rosa "TelecamereSalute". ASAPS Ecco il testo dell’ordinanza di arresto di Ilir BETI il conducente albanese che viaggiando contromano ha ucciso 4 giovani francesi sulla A26 Sbuca dopo 5 giorni l’ipotesi del dolo eventuale e il pericolo di reiterazione. Un po’ tardi Serve l’ipotesi di Omicidio stradale per fare chiarezza https://www.asaps.it/indexpage_n.php?id=34170&categoria=News&sottocategoria=Notizie brevi&pubblicazione=19.08.2011 12MESI.IT Quando si dice lanciare un messaggio positivo ai giovani... Salerno,18 agosto 2011 - Capita, in momenti di crisi come questi, che qualcuno metta in campo iniziative per aumentare i consumi, ma quando a essere promossa è l’assunzione di alcol e i destinatari del messaggio sono sostanzialmente i giovani, le cose si complicano e diventano pericolose. Siamo in pieno centro di Salerno e capita di imbatterci in un cartello pubblicitario, posto dinanzi a un centralissimo bar, col quale si cerca di attrarre clientela promettendo gadgets a chi "beve" cinque birre. Sì, proprio cinque, e l’invito è a berle, non a comprarle solo e magari portarle via. Certo la bevanda in questione non è delle più alcoliche in circolazione, ma il messaggio lanciato è comunque, a nostro avviso, devastante. Senza voler buttare la croce addosso a nessuno e tantomeno passare per "bacchettoni", ci pare una grande incongruenza proporre questo tipo di comportamento nel momento in cui le istituzioni e le associazioni di volontariato stanno facendo un grande sforzo di dissuasione rivolto ai giovani contro il consumo di alcol e droghe. Ci limitiamo a segnalare questa curiosa quanto pericolosa iniziativa. In momenti di crisi va bene provare a fare qualcosa, ma questa ci sembra davvero una mossa sbagliata e poco rispettosa di chi, per colpa dell’alcol, vive gravi disagi o ha addirittura perso la vita. (Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it) CORRIERE DELL’UMBRIA E nel quartiere l’alcol è vietato dopo la mezzanotte. L’ordinanza. PERUGIA, 19.08.2011 - A Fontivegge intanto, da qualche giorno è stata bandita la vendita di alcol senza regole. L’ordinanza del Comune è entrata in vigore la settimana prima di Ferragosto. Per la prima volta, le restrizioni alla vendita di alcolici si applicano a un’area della città diversa dal centro storico. Fontivegge, d’altra parte, è la zona da troppo tempo in preda a disordini pressoché quotidiani: risse e smercio di stupefacenti in particolare e dove l’alcol o comunque le bottiglie rotte usate come armi improprie c’entrano sempre più spesso. Il divieto assoluto di vendita di alcolici è previsto dalla mezzanotte in poi. Ma dalle 20 è comunque vietato vendere alcol in vetro o lattine. E’ dunque possibile solo la somministrazione in bicchieri di carta o plastica. Una misura appena applicata e anche avversata da alcuni esercenti. Si attendono di conoscere i primi bilanci della misura WINENEWS IL VENERDI DI REPUBBLICA Sfida tra drink a prova di palloncino … 19 Agosto 2011 - Una sfida di abilità, a colpi di succhi, centrifughe, spremute, sciroppi e di poco alcol. Questi gli ingredienti usati dagli oltre cinquanta barman professionisti per preparare un cocktail fantasioso ma “a prova di palloncino”. Un drink cioè che rispetti i limiti di sicurezza imposti dal codice della strada. Appuntamento sull’Isola d’Elba per Elba drink, in concorso che, il 18 settembre, vedrà protagonista il “bere consapevole”, una carrellata di drink creativi, con un tasso alcolico di grammi per litro di sangue che non superi la soglia dello 0,5 durante la serata si svolgerà anche una lotteria di beneficenza, il cui ricavato andrà all’Anca, associazione nazionale contro l’alcol. (*) LA NAZIONE Scandicci, motociclista ubriaco investe una passante La ragazza è ricoverata con una frattura del bacino. Un secondo episodio a Firenze: scooterista sotto effetto di droghe, urta contro un auto e scappa. Poi, inseguito dalla polizia, va a sbattere contro un motorino fermo al semaforo Firenze, 19 agosto 2011 - Due pirati della strada sono stati fermati dalla polizia a Firenze e Scandicci. Nel primo caso, si tratta di un fiorentino di 55 anni, denunciato per omissione di soccorso: drogato alla guida, è scappato dopo essere andato a sbattere contro un scooterista fermo al semaforo, che fortunatamente ha riportato solo qualche graffio. E’ successo a Firenze. Il 55enne che viaggiava con la fidanzata, poco prima aveva urtato anche un’auto in sosta. Quindi, inseguito dalla polizia ha percorso alcune strade contromano, sbattendo contro il povero scooterista. Per l’uomo è scattato il ritiro della patente e l’accusa di guida sotto sostanze stupefacenti: era infatti sotto effetto di oppiacei, cocaina e metadone. JULIENEWS SUL TELEFONO LE PROVE DELLO STUPRO Donna violentata,scappa e ruba il cellulare ai sequestratori I quattro uomini sono stati identificati e arrestati ROMA - Sequestrata, costretta ad ubriacarsi, violentata ed infine derubata, tutto questo è avvenuto questa notte ad una donna bulgara di circa 40 anni. Una notte infernale che poteva finire male ma che grazie alla prontezza della donna si è conclusa con il riconoscimento e l’arresto dei sui aguzzini. Si tratta di quattro rumeni incensurati che quella notte, proprio quella di ferragosto, hanno notato la bulgara, fermata e incitata a seguirli. Al rifiuto della vittima, i quattro uomini visibilmente ubriachi e di età compresa tra i 27 e 33 anni l’hanno minacciata e stringendola al collo l’hanno fatta entrare nella macchina. Dopo 40 minuti la donna si è ritrovata in un appartamento di Riano, in affitto da uno degli arrestati. È stato allora che sono iniziate le violenze sessuali, gli abusi e la costrizione ad ubriacarsi. Non contenti i quattro hanno filmato tutto con i propri cellulari. Mossa questa che gli è costata cara. Quando sono terminate le violenze era ormai l’alba ed in casa era rimasto solo uno degli aggressori, è stato allora che la donna ha rubato uno dei cellulari e scappando dalla finestra si è diretta presso l’ambasciata bulgara, dove è stata accompagnata dal console agli uffici della Polfer. Dalle analisi del cellulare è stata facile risalire al luogo e all’identità degli uomini che dopo poco sono stati fermati e arrestato dalla polizia. VIRGILIO NOTIZIE Milano, 19 ago. (TMNews) - Gli agenti della Volante hanno impiegato circa 25 minuti per riuscire a svegliare una 20enne austriaca che, completamente ubriaca, si era addormentata su una panchina dei giardinetti di piazza Repubblica a Milano dove, senza che lei si accorgesse di nulla, era stata poco prima aggredita da un uomo che, dopo essersi calato i pantaloni, aveva iniziato a palpeggiarla pesantemente. VARESENEWS Ubriachi accoltellano il vicino di casa Notte di paura in un condominio di via Crispi. Un 32enne è stato ferito ad una gamba con un fendente dopo che aveva chiesto ai vicini di non fare baccano. La polizia li arresta e sventa anche un furto in via De Sanctis Busto Arsizio, 19/08/2011 - Notte di paura per un 32enne residente in via Crispi a Busto Arsizio. L’uomo, infatti, dopo aver sopportato il baccano dei vicini per alcune ore si è deciso ad andare di persona da loro per chiedere un po’ di rispetto della quiete ma come risposta ha ricevuto una coltellata alla gamba. A quel punto è scappato in casa e ha chiamato la polizia. Sul posto è intervenuta una volante del commissariato di Busto Arsizio e gli agenti hanno trovato la porta di un appartamento aperta. All’interno c’erano due ecuadoriani di 45 e 50 anni in evidente stato di ubriachezza, al piano di sopra l’uomo che ha ricevuto la coltellata ancora sanguinante. Gli agenti hanno immediatamente disarmato i due ecuadoriani e, a fatica vista la resistenza opposta dai due, li hanno portati in commissariato. Il più giovane dei due è stato quindi arrestato e tradotto nel carcere di Busto Arsizio mentre l’italiano ferito è stato medicato in pronto soccorso con una prognosi di 7 giorni. LA REPUBBLICA Scontro tra natanti nel Salernitano arrestato conducente gommone Ai domiciliari Armando Cosentino, l’uomo alla guida dell’imbarcazione che la sera di Ferragosto causò la morte di una donna di 33 anni NAPOLI, 19 agosto 2011 - Sono stati disposti gli arresti domiciliari da parte del gip, Giovanna Le Rose, della Procura di Salerno, per il conducente del gommone, Armando Cosentino, di Salerno, che la sera di ferragosto, a un miglio da Capo d’Orso, nel Salernitano, ha provocato la morte della 33enne Serena Palermo in uno scontro con un’altra imbarcazione. Armando Cosentino era risultato positivo all’alcooltest. L’uomo era alla guida del suo natante quando si è scontrato con un motoscafo di 12 metri a bordo del quale c’erano due coppie di amici inclusa la giovane vittima che nel corso dell’impatto è stata sbalzata in acqua. Inutile il tentativo di un uomo della Guardia costiera che si è gettato in mare per tentare di salvare la giovane che è morta per annegamento. Nuovo incidente nel Napoletano. Ieri sera, nelle acque di Capo Miseno, un cabinato ha speronato un gommone fuggendo senza prestare soccorso agli occupanti del natante. Delle sei persone a bordo del gommone una donna è rimasta ferita alla testa. Ferite anche due bambine di sette e nove anni, in maniera lieve. All’incidente hanno assistito alcuni testimoni a bordo di altre barche, che hanno prestato i soccorsi immediatamente ed hanno chiamato la Guardia costiera. Le motovedette hanno così trasportato la donna e la bambina in ospedale a Pozzuoli. Le due non sono in pericolo di vita. Sono in corso ricerche per rintracciare il cabinato che ha speronato il gommone. IL GAZZETTINO (Vicenza) Era ubriaco, esce di strada con l’auto della madre e denuncia un finto furto VICENZA Venerdì 19 Agosto 2011 - Ha cercato di rimediare ad un incidente stradale con l’auto della madre denunciando il furto della vettura, ma il suo racconto non ha convinto i carabinieri di Camisano (Vicenza) che l’hanno denunciato per simulazione di reato. A finire nei guai un operaio di 30 anni residente a Grumolo delle Abbadesse (Vicenza), già scoperto in precedenza a guidare in stato di ebbrezza. Era uscito da un locale alle 2.30 dopo avere alzato un po’ troppo il gomito, come raccontato ai militari da diversi testimoni del bar. Tornando a casa, con la Renault Twingo di proprietà della mamma, è uscito di strada. A quel punto, non essendosi ferito, è tornato a casa a piedi e la mattina successiva, dopo aver smaltito la sbronza, si è recato a denunciare il finto furto in caserma. Oltre alle testimonianze i carabinieri hanno accertato che la macchina non presentava alcun segno di forzatura e il quadro di accensione era integro IL TIRRENO Si tuffa in mare ubriaco e rischia di annegare CORRIERE DEL VENETO TREVISO - Lo spritz a 5 euro venduto in un locale del centro ha aperto la discussione fra baristi e consumatori in tutta la città: quanto dovrebbe costare uno spritz? E quanto costa uno spritz a chi lo prepara? Risposta: fra un euro e un euro e mezzo. Ci sono 5 centesimi d’acqua minerale, 50/60 centesimi di Aperol, e a seconda del vino che viene utilizzato dai 30 ai 70 centesimi a bicchiere. A conti fatti una bottiglia di prosecco per lo spritz deve costare almeno 3 euro, e al massimo se ne usano da 5; l’amaro ne costa circa 9 a bottiglia (Aperol, Campari o Cynar che sia), e poi a ogni locale rimane la decisione su che cosa aggiungere, se acqua frizzante, selz o soda (con costi molto diversi). «Poi bisogna aggiungere i costi di gestione, le patatine e le arachidi sul bancone, il servizio, il lavaggio, perfino il rischio di rottura del bicchiere - spiegano gli esercenti -. E un minimo guadagno, altrimenti il locale non potrebbe continuare a lavorare». Il barista lo paga un euro, il consumatore lo paga quasi il doppio, ma è una cifra assodata e universalmente accettata nella Marca, terra del prosecco e patria dell’aperitivo. È quando questo prezzo sale troppo che il cliente dà in escandescenze, come è successo martedì sera Silvia Madiotto ADNKRONOS SALUTE Salute. Salute: chili di troppo? 1 bicchiere di vino al giorno puo’ aiutare . Roma, 18 ago. - A far felici i produttori di vino, nelle giornate di agosto dedicate alla vendemmia, ci pensa uno studio spagnolo che incorona il vino come un alleato per chi ha problemi con il girovita. Secondo i ricercatori dell’università spagnola di Navarro, bere quotidianamente un bicchiere del ’nettare di Bacco’ può aiutare a tenere a bada l’ago della bilancia. E se gustato con moderazione, assicurano gli scienziati, il vino può anche far perdere peso. Un effetto decisamente contrario rispetto a quello sperimentato da chi alza troppo il gomito. L’alcol è sempre stato considerato una causa dell’aumento di peso, per il suo elevato contenuto di zucchero. Ma la nuova ricerca suggerisce che un bicchiere al giorno potrebbe far parte di qualsiasi tipo di dieta. Compresi i regimi ipocalorici. I ricercatori spagnoli hanno scoperto che, mentre i forti bevitori con il tempo mettono su peso, gli amanti del vino che si limitano ad aprire - e a centellinare - una buona bottiglia ogni tanto possono realmente perdere peso. "Un leggero consumo di alcol, in particolare di vino - afferma al quotidiano britannico ’Daily Mail’ un portavoce dell’università di Navarro - può proteggere l’organismo dai chili di troppo, piuttosto che promuovere un aumento di peso". E gli studiosi spagnoli ricevono conferme anche dai colleghi americani. Harvey Finkel, ricercatore della Boston University, ha scoperto che il consumo moderato di vino ha effetti protettivi sul rischio di malattie croniche come la sindrome metabolica e il diabete. Altri studi, infine, suggeriscono che le persone affette da grave obesità possono correre meno rischi di ammalarsi di diabete se sono bevitori occasionali. Il segreto dipenderebbe dal fatto che l’alcol, a differenza degli altri cibi, fornisce calorie che vengono rapidamente assorbite dall’organismo senza essere immagazzinate come grasso. Ma come sempre, la quantità fa la differenza. (*) Nota: il nutrizionista Andrea Ghiselli si è più volte espresso a proposito di vino e peso corporeo: “il vino si porta dietro 90 kcal per ogni bicchiere, vale a dire un chilo di peso ogni 40 giorni!”. CORRIERE DELLA SERA Dimostrato sui topi, ora si attende la sperimentazione sull’uomo Il vino rosso «in pillola» allunga la vita agli obesi Farmaco che mima l’anti-ossidante resveratrolo previene i danni da eccesso di peso MILANO - I ricercatori ci stanno provando e riprovando: come creare l’elisir di lunga vita? Questa volta sono partiti dal vino, o meglio, da un suo componente anti-ossidante, il resveratrolo, e ne hanno creato una copia sintetica in laboratorio: il farmaco si chiama SRT-1720 e, somministrato a topi obesi, li fa vivere almeno un 44 per cento in più rispetto ai coetanei che non prendono la medicina. Il motivo? La pillola riduce la quantità di grassi nel fegato e aumenta la sensibilità all’insulina, mettendo così al riparo dal diabete, spesso correlato all’obesità. «Per la prima volta, abbiamo dimostrato la possibilità di costruire nuove molecole, sicure ed efficaci, capaci di influenzare la longevità e di prevenire le malattie legate all’invecchiamento», ha commentato Rafael de Cabo, un gerontologo del National Institute of Aging americano, autore della ricerca pubblicata su una nuova rivista. (*) WINENEWS Il Meglio dell’Edicola19 Agosto 2011 INTELLIGENCE IN LIFESTYLE-SOLE 24 ORE Mi ubriaco di salute … Cin cin vinoterapia: prevenire malattie e invecchiamento con un brindisi... Che faccia bene lo sostenevano già la Bibbia e Platone. Ora la scienza rilancia il vino. Il segreto? È celato in una molecola impronunciabile. Specie dopo un bicchiere in più... Caterina Sforza lo usava nel Quattrocento come crema di bellezza. Quindici secoli prima, Platone lo consigliava, dopo i 40 anni, come rimedio all’asprezza della vecchiaia. Plinio classificava uve e terreni in base ai vini prodotti. Il libro del Siradde nella Bibbia dava istruzioni ancora molto attuali: “Il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura”.La coltivazione della vite è iniziata circa 6.000 anni fa in Medio Oriente ed Egitto. E il vino, da allora sempre presente accanto al cibo, è uno dei più antichi prodotti biotech: la fermentazione, avviata pigiando le uve e lasciando che i microrganismi presenti sugli acini facciano il loro lavoro, rappresenta uno dei primi grandi successi tecnologici dell’umanità. Fin dai primi tempi, sia in Grecia che in Egitto, il vino non era solo una bevanda ma veniva utilizzato anche come sedativo, diuretico, anestetico, anti-anemico, antisettico. Mescolato con semi di piante e prodotti animali veniva poi usato per la produzione di veri e propri farmaci. E fino all’epoca moderna, vino e birra erano considerati assai più sicuri dell’acqua, che in assenza di sistemi di depurazione era spesso causa di gastroenteriti. Oggi, l’interesse medico-scientifico nei confronti del vino non diminuisce. Anzi. “Molti studi nazionali e internazionali confermano da anni che un uso abituale e moderato di vino a pasto abbia un effetto positivo sulla salute, in particolare sulla riduzione del rischio cardiovascolare e dell’arteriosclerosi”, sostiene Attilio Giacosa, direttore del dipartimento di Gastroenterologia al Policlinico di Monza. Naturalmente è una questione di dosi. E di qualità. “Chi consuma abitualmente le dosi consigliate, attorno ai 20 grammi al giorno di alcol (pari a circa 2-3 bicchieri), sopravvive più a lungo”. Continua Giacosa: “E ha anche un rischio più basso di ictus e di diabete. In tempi più recenti sono emerse interessanti indicazioni anche sui disturbi a carattere neurologico, come le demenze senili. In questo caso parliamo di minor rischio di comparsa della malattia o di una comparsa più tardiva”. Gli effetti benefici sul sistema cardiovascolare sono stati dimostrati negli ultimi venti anni a partire dall’osservazione del cosiddetto “paradosso francese”. Vari studi, infatti, sostengono che il basso numero di malati di cuore nella popolazione francese, che ha una dieta ricca di grassi saturi poco salutari, sia dovuto proprio al consumo regolare di vino ai pasti. L’attenzione, per molto tempo, si è concentrata solo sull’alcol. “Il rischio cardiovascolare associato al consumo di alcol aumenta nell’imniediato e diminuisce nel lungo termine”, spiega Eva Negri, responsabile del Laboratorio di metodi epidemiologici dell’Istituto Mario Negri di Milano. “Ed è chiaro che l’alcol rappresenta, soprattutto per i giovani, un fattore di rischio molto elevato perché induce comportamenti poco responsabili”. I dati ci dicono che gli incidenti stradali associati all’ebbrezza sono una delle prime cause di morte nei giovani e quindi le campagne in favore dell’assoluta astensione dal bere, quando si guida, sono più che giustificate. “Gli effetti benefici di un consumo regolare, quotidiano, integrato nei pasti, si vedono comunque solo dalla mezza età in su - continua Eva Negri - quindi non facciamo certo un invito a iniziare a bere. Ma soprattutto conta il mo do in cui si beve. Il cosiddetto binge drinking, il bere occasionale e compulsivo, ha i peggiori effetti. Consumare alcol in modo eccessivo, anche se ogni tanto, è deleterio. In alcuni Paesi del Nord Europa e in Russia si sono verificati veri e propri avvelenamenti da vino. Sia per la quantità ingerita, che per la qualità”. Qualità che è fortemente correlata alle sostanze contenute nel vino, oltre all’alcol. Chi ha maggior effetto positivo sulla salute, infatti, sono i polifenoli. “Sono composti già presenti nell’uva e non alterati dal processo di fermentazione”. E aggiunge Giacosa: “Responsabili dell’aroma e del profumo dei vini, sono presenti soprattutto nei rossi anche se recentemente vengono prodotti sempre più vini bianchi lavorati in modo da trattenere queste molecole. Il più famoso è il resveratrolo, oggetto di enorme interesse negli ultimi tempi. Il resveratrolo, prodotto dalla vite come sistema di difesa nei confronti dei parassiti, è diventato il protagonista indiscusso di molte ricerche scientifiche, grazie al potere antiossidante e antinfiammatorio. In un certo senso, funziona in modo simile all’aspirina rendendo il sangue più fluido e quindi meno soggetto a coagularsi e causare calcificazioni e trombosi. “Ma non è il solo. Ci sono anche gli antociani, responsabili del colore, e i tannini. Tutte sostanze molto importanti - dice Giacosa - ma ovviamente il vino non può essere considerato un farmaco. Bere vino è bere cultura. Ogni vino apre un ricordo rispetto a un territorio, a una comunità. E i suoi sapori e profumi costituiscono quindi una esperienza che si integra con quella degli alimenti. E un utile integratore che fa parte della nostra dieta mediterranea”. E comunque i consumi, negli ultimi decenni, sono fortemente diminuiti. La riduzione sostanziale della quantità di vino pro-capite, sia in Italia che in Francia, ha significato anche un crollo del numero di malati di cirrosi epatica. E per quanto riguarda il cancro? “Non è il semplice consumo, ma il consumo eccessivo di vino a essere pericoloso”, sostiene David Khayat, presidente dell’Istituto nazionale dei tumori francese nel suo libro La vera dieta anticancro (Mondadori, 2011). Ancora una volta chiama in causa il resveratrolo che a detta sua verrebbe indicato, in diversi studi, come protettivo delle cellule e quindi utile a ridurre il rischio dell’insorgenza di diversi tipi di tumore. “Intendiamoci, il vino non è un anti-cancro. Ma nelle dosi già indicate - spiega ancora Attuo Giacosa - esiste un buon grado di tranquillità in merito al rischio di tumore. Perlomeno per gli uomini. Più attenzione va fatta, invece, nel caso del tumore alla mammella, dove il grado di rischio è più elevato. È una materia in evoluzione, su cui è necessario fare ancora molta ricerca”. (*) Anche per questo, Giacosa assieme a Eva Negri e ad altri esperti, ha fondato l’Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino, presso il castello di Grinzane Cavour, dove il 25 e 26 novembre si terrà un convegno dal titolo Wine, food and cancer prevention, in collaborazione con la European Cancer Prevention. Ci sono poi gli effetti sulla salute e sulla bellezza. Alla fine degli anni ‘90 è nata una nuova moda che fa parte della vinoterapia, e consiste nell’uso di prodotti derivati dal vino e dalla vite nei trattamenti estetici. Niente di nuovo, per la verità. Lo facevano gli egizi e i greci, lo raccontava Caterina Sforza nel suo ricettario rinascimentale. In Italia, Paolo Rovestì, uno dei massimi esperti di fitocosmesi, ha pubblicato nel corso del XX secolo centinaia di articoli in merito. Nel 1984, i suoi eredi e collaboratori hanno fondato un istituto a suo nome, che continua le ricerche in fitocosmesi. Ma oggi la vinoterapia è diventata parte della proposta enogastronomica. Grazie ad un’intraprendente imprenditrice francese, Mathilde Cathiard-Thomas, che ha addirittura messo il brevetto sul termine vinothérapie, l’industria cosmetica basata sui derivati del vino è decollata. La stessa Cathiard, autrice con Corinne Pezard di Vinoterapia (Castelvecchi, 2007), ha fondato una casa di produzione che fattura più di 30 milioni di euro l’anno. Perché le proprietà benefiche della vite si possono avere anche in un tubetto di crema o in uno scrub per il corpo. Concentrati, ça va sans dire, e a volte anche riprodotti e imitati attraverso processi di sintesi chimica. La promessa è quella di una pelle giovane e perfetta, grazie all’elevato potere antiossidante dei polifenoli. Un obiettivo ambizioso. Tanto che ci provano da secoli. Autore: Elisabetta Tola (*) Nota: in attesa che vengano svolte altre ricerche le donne cosa debbono fare? Considerato che il cancro al seno colpisce una donna su nove, non dovrebbe essere sufficiente anche il solo dubbio per consigliare estrema cautela, se non l’astensione? Si sta ripetendo la storia già vissuta con il DDT, l’amianto, il tabacco ecc. Si aspetta la conferma definitiva da ricerche, il più delle volte influenzate o condotte dai produttori. E nel frattempo si continua a bere. CORRIERE DEL VENETO (Ed. Padova) Assale i carabinieri in pieno centro, ubriaco arrestato |
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