Nicolas Vaporidis, protagonista del cortometraggio - Foto dalla rete
«Non conoscevo il caso di Vicenza, ma è davvero terribile». Si chiama "Delitto perfetto" il cortometraggio che Saverio Deodato, attore e regista romano, ha realizzato sulle vittime della strada e che sarà presentato domani all’Italian Horror Fest. A dargli l’idea un fatto simile a quello di Alex Di Stefano, il ragazzo ucciso in tangenziale da un automobilista ubriaco e drogato. «Sono stato colpito dal caso dei due fidanzati uccisi a Roma da un uomo che viaggiava ai 180 km all’ora, condannato in primo grado a 10 anni, ridotti a 5 in appello. Un anno fa ho quindi iniziato a lavorare a questo progetto e recentemente un mio collega è rimasto vittima di un incidente, quindi ho deciso di dedicargli il corto». Che, appunto, verrà presentato, cosa singolare, in un festival dedicato all’horror, quasi a dire che a volte la realtà è più spaventosa della finzione. «In effetti quando il direttore del festival me l’ha proposto, mi sono chiesto cosa c’entrasse, poi mi ha spiegato che ha in atto una campagna di sensibilizzazione dei giovani e lo faccio molto volentieri. È vero, la realtà è più spaventosa della finzione, che però è un mezzo più fantasioso per farla risaltare». Nel film l’altro protagonista, accanto a Deodato stesso, è Nicolas Vaporidis, molto conosciuto dal pubblico giovane, accanto a Francesca Inaudi e Daniela Poggi. «Nicholas è molto amato da giovani e mamme, ho scelto apposta attori conosciuti in questo mondo. Sia lui che gli altri colleghi e la troupe hanno poi partecipato amichevolmente». Per la preparazione del film il regista, laureato in giurisprudenza, ha incontrato le famiglie che hanno subito un lutto e le onlus che si occupano di questo problema. «Sono rimasto molto colpito dalle parole semplici e dirette delle madri e ho capito che anche il corto doveva essere così. Il silenzio è il personaggio principale. C’è troppo buonismo. Io non condanno chi sbaglia, tutti sbagliamo, ma poi bisogna assumersi le proprie responsabilità, perché una persona è morta e non potrà più seguire i propri sogni». Sul reato di omicidio stradale proposto dal ministro Maroni concorda in pieno. «La proposta mi ha fatto piacere e se andrà in porto la apprezzerò. Deve esserci una fattispecie giuridica specifica, peccato che questo si faccia quando il fenomeno è diventato una piaga sociale. Dopo l’anteprima parlerò anche col ministro, perché mi piacerebbe che il corto andasse nelle scuole». di Maria Elena Bonacini da Il Giornale di Vicenza
|