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Rassegna stampa alcol e guida del 23 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

EXIT – CONTROINFORMAZIONE

Vino e bufale: bere fa male, sempre
di Francesco Scatigno
http://www.magozine.it/vino-e-bufale-bere-fa-male-sempre
L’eccellente libro di Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, Vino e bufale, pubblicato da Stampa Alternativa, riesce a fare un ottimo lavoro di controinformazione sulle ricerche esistenti sugli effetti dannosi delle bevande alcoliche.
Il vino in particolare gode di una protezione mediatica e  politico-parlamentare. L’Associazione Luigi Veronelli è composta da un centinaio di parlamentari di ogni schieramento e si occupa della tutela e della promozione del vino. Nei rari casi in cui il servizio pubblico della Rai è riuscito a proporre una giusta informazione sui danni causati dal vino, i parlamentari, tra cui alcuni produttori di vino, hanno firmato una risoluzione affinchè la cattiva pubblicità al vino fosse ripagata da altri momenti di promozione dello stesso prodotto, con una pratica che è a tutti gli effetti disinformazione.
Ad alimentare le cattive informazioni che circolano sul vino sono anche i giornalisti, spesso strumento delle associazioni che promuovono il comparto vitivinicolo. Come per altri generi alimentari (formaggi e carne), quello del vino è un settore che porta ai mass media tanti soldi attraverso la pubblicità. E le aziende produttrici di vino sarebbero poco interessate a far pubblicità ai propri prodotti su canali televisivi e giornali che diffondono studi e ricerche secondo i quali anche bere poco fa male. E’ il British Medical Journal nel 2001 a segnalare la difficoltà dei giornalisti ad “ammettere  che il vino sia una droga psicoattiva”. E il libro Vino e Bufale riporta una tabella ottenuta da degli studi di una Commissione di accademici alla quale il Ministero della Sanità francese  nel 1998 affidò un’indagine riguardo gli stupefacenti. Risulta chiaro che l’alcol su alcuni aspetti della dipendenza e delle conseguenze dell’assunzione, risulta più dannoso di alcune sostanze comunemente definite “droghe pesanti”. Numerose sono le prese di posizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e di altre autorità mediche e scientifiche citate in Vino e Bufale. E’ un libro che vuole aiutarci a fare chiarezza sul mondo del vino e dell’alcol insegnandoci che non esiste un buon bicchiere di vino e che si può continuare a bere per piacere ma non ci si può nascondere dietro fantomatici effetti salutari del vino. (*)
 
Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada
Vino e Bufale
Tutto quello che vi hanno sempre dato da bere a proposito delle bevande alcoliche
editore: Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri
ISBN: 978-88-6222-090-3 – Euro 12,00 – pagine 144 – anno 2009
 
(*) Nota: beh, grazie. Una bella recensione. Speriamo che questo giornalista rimanga altrettanto soddisfatto dalla lettura del nuovo “La casta del vino – 111 informazioni utili per non farsi imbottigliare”
Alessandro Sbarbada


CORRIERE ADRIATICO

Falciate da un’auto, gravissime due amiche
Monte Porzio Sono scese dalla loro auto, dopo averla parcheggiata con l’idea di dribblare l’afa gustandosi un gelato: le due amiche sono state travolte e schiacciate contro la loro stessa auto da un automobilista che guidava ubriaco, a velocità sostenuta in pieno centro abitato. L’uomo non ha frenato, non ha cercato di evitarle perchè come ha confessato dopo, proprio non le aveva viste.
L’incidente è accaduto domenica sera, poco dopo le 21 lungo la Pergolese nel famigerato tratto che taglia in due Monte Porzio. A investire le due amiche di 60 e 58 anni, un uomo di 52, originario di Frontone, al volante di una Fiat Stilo diretto a Marotta. Gli accertamenti successivi hanno stabilito che era al volante con un tasso alcolico nel sangue sei volte più alto di quello consentito dalla legge e nonostante questo procedeva anche a una certa velocità.
Le due amiche avevano parcheggiato il loro fuoristrada lungo la provinciale 424 a pochi metri dalla gelateria dove avevano intenzione di andare e dove non sono mai arrivate perchè violentemente investite. Con gli arti inferiori intrappolati nelle lamiere della loro auto le due donne sono però sempre rimaste vigili durante i soccorsi collaborando con l’equipaggio del 118 arrivato sul posto.
L’ambulanza le ha poi trasportate al Santa Croce dove sono ricoverate in gravi condizioni proprio per le numerose fratture agli arti anche se non corrono pericolo di vita. Illeso, invece, l’investitore il cui stato confusionale è apparso evidente non appena è sceso dall’auto. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia della polizia stradale di Fano. Per l’investitore confisca della macchina, ritiro della patente e denuncia per guida in stato di ebbrezza.
QUOTIDIANO.NET

L’investitrice di Anna torna in libertà
Bologna, 23 agosto 2011 -Torna in libertà Valentina Carrozzo, la commessa di 24 anni, di Salice Salentino, che nella notte tra il il 19 e il 20 agosto scorsi investì e uccise con la sua Smart Anna Innorta, di 23 anni, mentre era in vacanza nel Salento nella sera in cui aveva festeggiato il suo compleanno. La decisione di rimessione in liberta’ di Valentina Carrozzo, che era ai domiciliari, è del gip di Lecce Alcide Maritati che oggi l’ha interrogata.
Carrozzo è indagata per omicidio colposo, omissione di soccorso e lesioni personali. Quest’ultimo reato è riferito al ferimento grave subito da un amico di Anna Innorta di vent’anni di Palo del Colle (Bari), ricoverato nell’ospedale di Lecce.
La ragazza è anche stata denunciata dai carabinieri per guida in stato di ubriachezza, essendole stato riscontrato uno stato di ebbrezza di primo livello, il più lieve su una scala di tre. Secondo le norme del codice della strada una guida in stato di ebbrezza di primo livello non costituisce reato a differenza delle successive due soglie e prevede il pagamento di un’ammenda e la sospensione della patente.
QUOTIDIANO.NET

Amy Winehouse, primi risultati dell’autopsia:
"Nel corpo nessuna traccia di droga, solo alcol"
Gli esami tossicologici non hanno mostrato alcuna presenza di sostanze illegali.
Lo ha indicato la famiglia, che ha aggiunto: "Non è ancora possibile determinare se l’alcol abbia svolto un ruolo nella sua morte”
Londra, 23 agosto 2011 - I risultati degli esami tossicologici praticati sul corpo di Amy Winehouse, morta a fine luglio in circostanze ancora da chiarire, non hanno mostrato alcuna presenza di sostanze illegali, ma quella di alcol. Lo ha indicato la famiglia.
“I risultati degli esami tossicologici dati dalle autorità alla famiglia Winehouse hanno confermato che non c’era alcuna sostanza illegale nel corpo di Amy al momento della morte”, ha indicato la famiglia in un comunicato, “I risultati indicano la presenza di alcool ma non è ancora possibile determinare se ciò abbia svolto un ruolo nella sua morte”. (*)
La famiglia, ha aggiunto il comunicato, “attende le conclusioni a ottobre dell’indagine giudiziaria” sulla morte della cantante.
Amy Winehouse, star del soul dalla vita privata piuttosto turbolenta, era stato trovata morta nella sua abitazione londinese lo scorso 23 luglio. Aveva 27 anni. L’autopsia non ha permesso di stabilire la causa del decesso della cantante, la cui carriera era stata contraddistinta dai problemi di dipendenza. La polizia aveva detto di non aver “trovato elementi sospetti” nell’appartamento del nord di Londra dove era stato trovato il corpo.
 
(*) Nota: certamente però non è morta  a seguito di una crisi di astinenza da alcol, come qualcuno aveva ipotizzato.
CORRIERE ROMAGNA

TENTATO OMICIDIO
Lite finisce nel sangue, arrestato 42enne
Con i cocci di una bottiglia di birra ferisce 50enne, fermato dai carabinieri
RAVENNA. Prima la birra in corpo poi le bottigliate in faccia e al collo. E’ finita nel peggiore dei modi - con una persona ferita gravemente e una arrestata per tentato omicidio - la violenta lite scoppiata tra due persone ieri pomeriggio a Mezzano in via Barattoni, nel tratto di strada che si trova di fronte al bar Lo Zodiaco.
In manette è finito Alessandro Comandini, classe 1969, residente a Mezzano, arrestato appena pochi mesi fa (nel marzo scorso) e sempre al termine di una violenta lite. In quel caso aggredì un carabiniere intervenuto per difendere un familiare del 42enne. Proprio per questo Comandini si trovava sottoposto al regime dell’obbligo di firma. Ora deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Secondo i sanitari del 118 il ferito - un 50enne anche lui di Mezzano - è salvo per una questione di pochi millimetri, quelli che dividono le bottigliate al collo dalla giugulare letteralmente sfiorata dal vetro di quel collo di bottiglia infranto utilizzato come arma da Comandini. Stando a una prima ricostruzione dei fatti sembra che la lite sia scoppiata poco dopo le 16,30 di fronte al bar. I motivi della lite non sono ancora stati chiariti, i due - entrambi nulla facenti al momento - pare che non avessero mai avuto motivi di discussione in passato.Il peggio è arrivato quando l’uomo ha colpito al volto con un pugno Comandini, quest’ultimo prima ha accusato il colpo, poi ha reagito. Ha spezzato la bottiglia di birra che aveva in mano e poi ha colpito il 50enne al volto e al collo. Quest’ultimo ha avuto la peggio, sfregiato in viso e con il volto coperto da una maschera di sangue è rimasto a terra in attesa dei soccorsi. Portato in ospedale è stato trattenuto in osservazione per le sue condizioni, Comandini si è invece allontanato dal bar a piedi. Ma i carabinieri della stazione di Mezzano ci hanno messo davvero poco a capire chi potesse essere il responsabile e sapevano bene dove andare a cercarlo. Quando hanno bussato alla porta di casa il 42enne si era già cambiato i vestiti. Nella lavatrice, però, c’erano ancora gli abiti usati fino a pochi minuti prima, abiti imbrattati di sangue. (c.d.)
CRONACAQUI.IT Milano

Milano: ubriaco al volante, sei feriti. Due bimbi salvi per miracolo
Ubriaco, ha provocato un doppio tamponamento e ha investito una donna, e poi è fuggito, lasciando a terra la vittima ferita.
E’ stato bloccato solo dopo un lungo inseguimento P.J.P.A., un peruviano di 47 anni, residente a Milano, che la scorsa notte ha investito una cinquantaduenne che stava attraversando a piedi le strisce. I vigili che lo hanno arrestato per omissione di concorso hanno eseguito il test dell’etilometro riscontrando valori oltre il doppio del limite di legge.  L’episodio è avvenuto in via Cena all’angolo con via Mugello. Il bilancio, oltre al pedone in prognosi riservata, è di cinque feriti. Tre sono trasportati in codice verde all’ospedale San Paolo (una mamma con due bambini di 3 anni ha sette giorni di prognosi, i bambini solo un grande spavento); altri due feriti sono trasportati in codice verde all’ospedale Fatebenefratelli senza riportare lesioni importanti.
ADNKRONOS

Roma, ubriaco contromano causa incidente e aggredisce vigili
Roma (Adnkronos) - L’incidente si è concluso senza gravi conseguenze, ma alla guida dell’autovettura un 34enne romeno, di corporatura robusta, evidentemente ubriaco, e’ sceso dall’auto e ha tentato di aggredire il giovane motociclista che è stato difeso da un metronotte che passava li’ per caso.
LATINA24ORE

Dopo aver affondato uno yacht si schiantano con il gommone sugli scogli
Dopo essere affondati con lo yacht, si schiantano contro gli scogli a bordo del gommone. Protagonisti sempre gli stessi turisti romani che hanno collezionato due incidenti nel giro di sei ore, un record destinato agli annali dell’isola di Ponza.
Un amico della famiglia era arrivato fino a Ponza per riaccompagnare l’armatore romano, 32 anni, un uomo di 81, due donne di 27 e 25 e un ragazzino di 9, sulla terraferma. Terminate le formalità di rito, con il solo comandante dello yacht trattenuto dalla guardia costiera e successivamente denunciato perché risultato positivo al test dell’alcol – forse per questo era finito contro gli scogli – la famiglia romana si è rimessa in viaggio.
Ma alle 22,10 è arrivata l’altra richiesta di soccorso agli uomini diretti dal comandante dell’ufficio locale marittimo di Ponza Felice Ventriglia. Avevano praticamente appena finito di chiudere la pratica dell’incidente pomeridiano – con il rischio di inquinamento scongiurato nonostante a bordo dell’imbarcazione ci fossero circa mille litri di gasolio – quando sono dovuti uscire nuovamente. E si sono trovati davanti gli stessi soggetti di poco prima, questa volta con lievi ferite. Chissà se dopo questa giornata da incubo avranno il coraggio di mettersi alla guida anche solo di un canotto gonfiabile?
LA SICILIA

associazione familiari vittime della strada
«Con i giovani si punti sull’emotività il solo messaggio repressivo non basta»
Il gusto della trasgressione tra gli ostacoli alla giusta ricezione del messaggio sulla sicurezza
Gli incidenti stradali producono disastri umani sotto diverse forme. Non sempre sull’asfalto si perde la vita.
C’è chi riesce a salvarla, ma non la propria indipendenza, la propria autonomia, la propria autodeterminazione. Come accade a chi riporta conseguenza gravissime, tra disabilità (fisiche o mentali) e invalidità permanenti.
Lo sa bene Mirella Abela che si occupa, per lavoro, proprio di chi attraverso terapie riabilitative tenta di recuperare l’uso di parti del corpo «offese». Dalla sua esperienza lavorativa e dai drammi umani con cui si misura giornalmente, ha deciso di dare vita sul territorio a una sezione locale dell’Associazione familiari delle vittime della strada.
«Buona parte dei disabili che necessitano di terapie riabilitative sono vittime della strada», spiega Mirella Abela che a cuor piccino precisa che in alcuni casi la possibilità di recupero è pari a zero per la gravità delle lesioni riportate. «All’esperienza professionale si aggiunge quella personale: ho abitato per anni nella zona balneare e sulla strada di collegamento con la città ho assistito a molti, troppi incidenti. Tutto ciò ha contribuito ad accentuare la mia sensibilità sulla questione e per questo ho ritenuto indispensabile, nel mio piccolo, fare qualcosa. Da qui la volontà di una sezione dell’associazione che si occupa non solo del sostegno ai familiari delle vittime, ma anche di diffondere la cultura della sicurezza». Primo obiettivo: raggiungere le sensibilità dei giovani. Per questo annualmente viene stilato un calendario di incontri negli istituti. «Quello di cui mi accorgo, quando teniamo gli incontri nelle scuole, è che i giovani sono più sensibili all’aspetto dell’emotività che non quella rilevazione tecnica; voglio dire che parlare loro di alcol test e sanzioni non produce gli stessi effetti che parlare di vite spezzate e di dolore». Tanto è che lo slogan scelto dall’associazione per la campagna di sensibilizzazione è «Meglio che a casa torni un figlio senza patente che una patente senza un figlio».
Indirettamente c’è un sollecito alle famiglie che forse un po’ troppo puntano sull’aspetto pragmatico della violazione al codice della strada («stai attento se no ti fanno la multa/ ti sequestrano la moto) e meno a quello emotivo e affettivo.
«Si tratta di difficoltà di comunicazione, per cui i giovani non collegano i consigli alla guida sicura a un rapporto di affettività, così viene recepito solo un messaggio "venale". Lo conferma l’esiguo di mani che si alzano quando chiedo agli studenti quanto si sentano importanti per le loro famiglie».
Oggi l’associazione gode del supporto di numerosi volontari, soprattutto giovani «e sono i primi a scendere in campo quando abbiamo iniziative in programma».
m. t. g.
IL GAZZETTINO (Padova)

CAMPODARSEGO
Ubriaco con il taglierino minaccia il barista
(C.Arc.) Annebbiato dai fumi dell’alcol aveva seminato il panico all’interno di un bar del centro cittadino. I carabinieri della locale stazione hanno denunciato F.F. di 48 anni italiano. Su di lui pesano i reati di danneggiamento e minaccia con taglierino. L’uomo al rifiuto del barista di versargli ulteriore vino, aveva infatti estratto dalla tasca un coltellino. Di qui l’allarme al 112 e l’arrivo dei militari.
IL GAZZETTINO (Padova)

TREBASELEGHE
In bici ubriaco, otto volte i limiti di legge
(C.Arc.) In sella alla sua bicicletta ai limiti del coma etilico. Un trentacinquenne romeno di Trebaseleghe è rimasto vittima di un incidente stradale tra via Venezia e via Manetti. Nessun coinvolgimento di terzi. Quando i militari sono intervenuti sul posto, hanno trovato il ciclista in evidente stato confusionale. Dalle analisi è emerso che aveva un tasso alcolico pari a 3.96 g/lt. In pratica otto volte il limite consentito di 0.50. Inevitabile la denuncia.
IL GAZZETTINO (Padova)

VIGODARZERE
L’uomo non può avvicinarsi alla moglie
Luciano Favero, ex operaio comunale e protagonista di una lite che per poco non è degenerata in tragedia. Il giudice Lara Fortuna ha convalidato il suo arresto. Lo ha liberato, ma non deve avvicinarsi alla casa della moglie a Vigodarzere. Era ritornato a casa ubriaco, tentò di ferire la moglie che lo rimprovera, sotto gli occhi esterrefatti di alcuni ospiti invitati a cena. E poi è fuggito. Minacciando ed aggredendo alcuni ragazzi casualmente incontrati per strada. Ci hanno pensato poco dopo i carabinieri della stazione in riva al Brenta, assieme ai colleghi di Cadoneghe, ad identificare ed arrestare, il sessantatreenne Luciano Favero.
LA SICILIA

Francofonte: 42enne manesco
Stanca per i maltrattamenti fa arrestare il marito violento
Francofonte. Si è conclusa domenica sera con l’arresto di un uomo di 42 anni, da parte dei Carabinieri della stazione di Lentini, una triste vicenda di violenza, consumata tra le mura domestiche di una casa.
Chissà da quanto tempo la donna pativa in silenzio, forse anni. Ma per paura e per amore dei figli, a causa di quella forma di vergogna che certe donne provano quando si tratta di denunciare il proprio marito, aveva deciso di sopportare le botte in silenzio. Secondo gli investigatori pare che l’uomo, spesso sotto l’effetto dell’alcol, non perdeva occasione per sfogare la propria rabbia sulla consorte e sui figli, picchiandoli ed umiliandoli ripetutamente.
Domenica sera però la vittima, esasperata dall’atteggiamento violento del marito, ha telefonato ai carabinieri, chiedendo disperatamente aiuto. I militari accorsi tempestivamente, hanno constatato l’atteggiamento tutt’altro che promettente dell’uomo. Ancora sotto i fumi dell’alcol, l’uomo pare abbia opposto resistenza, negando persino di fornire i propri documenti. Negli ultimi tempi la vita di coppia tra i due coniugi, era diventata un inferno a causa dei continui litigi tra i due.
Ma proprio per quei motivi che scattano nella testa delle vittime di violenza domestica, lei aveva preferito soprassedere. Domenica sera però, dopo aver alzato nuovamente il gomito, l’uomo era tornato ad essere violento, alzando nuovamente le mani. E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo, facendo capire che era arrivato il momento di chiedere aiuto. (*) L’uomo si trova rinchiuso nel carcere di Cavadonna.
Rosanna Gimmillaro
 
(*) Nota: questa donna esasperata dalle violenze del marito in preda agli effetti delle bevande alcoliche non è la sola ad aver bisogno di aiuto…
IL GAZZETTINO (Pordenone)

AGRICOLTURA Protesta di Coldiretti
Sommerso dalle norme il vino chiede aiuto
(rdt) Troppa burocrazia sulle imprese vitivinicole. A lanciare l’allarme, in concomitanza con l’avvio della vendemmia 2011, è il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora, che chiede all’assessore all’Agricoltura Claudio Violino di aprire un «tavolo di crisi» per tutelare le imprese del settore.
«Dopo aver tradito la promessa di sburocratizzare il comparto in materia di catasto viticolo, albi doc, certificazioni e controlli - denuncia Ermacora - il ministero e l’Agenzia per le erogazioni hanno creato una tale confusione che nessuno, oggi, può essere certo di avere tutte le carte in regola per produrre una bottiglia di vino a denominazione». Sotto accusa ministero e Agea, dunque, ma Ermacora chiama in causa anche la Regione, «che può e deve assumere un ruolo guida».
L’eccesso di burocrazia, per il leader di Coldiretti Fvg, rischia di compromettere una vendemmia che si annuncia di «grande qualità» dal punto di vista climatico e fitosanitario, grazie al caldo secco di questi giorni. Se sulle viti il clima è ottimo, sulle imprese, sostiene Ermacora, «si è abbattuta un’alluvione normativa che ha complicato ulteriormente una gestione burocratica già insostenibile». Il rischio, per Coldiretti, è «una fuga dalle Doc di cui si vedono già evidenti segnali», in una situazione pesantemente segnata dal calo dei consumi e dalla concorrenza extra Ue. Problema su problema, la modifica d’ufficio da parte di Agea dei dati sulle superfici vitate censite nel catasto viticolo. «Una scelta fatta con mesi di ritardo, a ridosso della vendemmia - dichiara Ermacora - e senza informare adeguatamente i produttori. Tanto che oggi nessuno sa con certezza quanti metri quadri di vigneto conduce e quanta uva può rivendicare come Doc o Igt». Da qui le critiche sulla mancata regionalizzazione dell’Agenzia: «Non saremmo in queste condizioni se il Fvg, come tutte le altre regioni del nord Italia, si fosse svincolato da Agea e avesse costituito un proprio organismo pagatore». Una mancanza di autonomia che Ermacora giudica «poco coerente», ribadendo all’assessore Claudio Violino l’urgenza di istituire un’Agea regionale, in quanto «fondamentale strumento per la nostra agricoltura».
CORRIERE ADRIATICO

Movida esagerata per due ragazze
Finiscono all’ospedale per aver bevuto troppo
Senigallia Due giovani ricoverate in ospedale al limite del coma etilico. L’episodio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì al Mamamia, dove le ragazze sono state caricate su due ambulanze e trasportate in ospedale. Ieri mattina sono state dimesse. Sono seguiti controlli scrupolosi da parte del commissariato nel locale di via Mattei, in seguito a segnalazioni ricevute la notte stessa, ma tutto è risultato in regola. Le giovani avevano infatti solo bevuto troppo.
LA TRIBUNA DI TREVISO

si ubriaca alla festa, 17enne all’ospedale - francesca gallo
parte il 2 settembre il torneo di enodama

IL MESSAGGERO

Marinaio ubriaco Era ubriaco il marinaio al timone dello yacht affondato...

LA NUOVA SARDEGNA

carabiniere ferito al naso da un ubriaco

IL CENTRO

ubriaco ferisce tre agenti, arrestato

LA NAZIONE (Firenze)

Beve e picchia la moglie E lei lo fa arrestare

IL GIORNO (Milano)

Lite tra ubriachi Un peruviano accoltellato più volte al torace

LA NAZIONE (Umbria)

«Pene più severe per chi guida ubriaco Dobbiamo fermare questo stillicidio»

IL RESTO DEL CARLINO (Ancona)

Lo sballo in discoteca finisce all’ospedale Giallo su dove e con chi hanno bevuto

GAZZETTA DEL SUD

Lotta all’alcool, progetto per educare i giovani

AGRIGENTO NOTIZIE

Ubriaco alla guida provoca incidente stradale, denunciato

ALTOFRIULI

Pontebba, camionista ubriaco zigzagava per la A23

NUOVO PESE SERA

Ubriaco percorre contromano il Muro torto e provoca un incidente

UNIONE SARDA

Uta ALCOLISMO, UN CORSO A CAMP’E LUAS ...

L’ECO DI BERGAMO

Più della droga ne uccide l’alcol

IL RESTO DEL CARLINO (Pesaro)

L’allarme di una madre: «In preda al bere troppi adolescenti, fate più controlli...»

 

 

Mercoledì, 24 Agosto 2011
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