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Rassegna stampa alcol e guida del 25 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

CORRIERE.IT

Fumo, alcol e droghe
Uomini più a rischio
Secondo uno studio dell’Unione europea, i maschi più viziosi. Anche se praticano più sport delle donne. Ma il 56% non lo fa ogni settimana
Fumo, alcol e droghe: secondo uno studio commissionato dall’esecutivo Ue un non corretto stile di vita sottopone gli uomini a maggiori rischi di morte prematura o patologie rispetto alle donne.
Lo studio, dal titolo `La salute degli uomini in Europa´, prende in esame, in oltre un centinaio di pagine, una serie di fattori di rischio e di patologie, compreso il cancro e le malattie cardiovascolari, evidenziando come possono essere affrontate con azioni mirate.
L’uso del tabacco, si ricorda, è la principale causa di morte prevenibile in Europa. (*) Il 15% dei decessi in tutta l’Ue, tra cui il 25% delle morti per cancro, può essere attribuita al fumo. Ogni anno mezzo milione di europei muore per consumo di tabacco o per esposizione al fumo. In tutta Europa, rileva lo studio, fuma o ha fumato un numero maggiore di uomini rispetto alle donne: un 63% di uomini contro un 45% di donne ha fumato nel corso della sua vita.
Gli uomini risultano inoltre molto più dipendenti dall’alcol delle donne. Il consumo pro-capite di alcol in Europa è il più alto del mondo ed anche se le differenze di genere nel consumo sono in diminuzione in alcune parti d’Europa, gli uomini - sottolinea il rapporto - sono più propensi a bere e a farlo in quantità dannosa all’organismo. I decessi dovuti a malattie croniche del fegato, ad esempio, sono più comuni tra gli uomini: in 23 dei 31 paesi presi in esame (oltre ai 27 anche quelli candidati all’ingresso nell’Ue e quelli Efta) il tasso di mortalità maschile è almeno il doppio di quello femminile.
Gli uomini inoltre hanno più probabilità delle donne di fare uso di droghe illecite con conseguenti maggiori effetti negativi. Per esempio, l’82% dei decessi da overdose da eroina si verifica negli uomini. La parità nell’utilizzo, spiega lo studio, è osservato solo tra le giovani generazioni e solo in alcuni paesi, mentre in generale l’uso è considerevolmente più alto tra gli uomini.
L’analisi punta infine il dito contro la tendenza all’obesità e fa notare che benché gli uomini europei pratichino più sport delle donne, il 56% non fa esercizio con costanza, ogni settimana.
 
(*) Nota: da anni sono pressoché scomparse dai media le campagne di informazione e prevenzione sui rischi del fumo. Ciascuno di noi può guardarsi attorno e vedere come le sigarette stiano mietendo vittime in ogni dove, con fenomeni estremamente preoccupanti, come per esempio l’aumento del cancro al polmone nelle donne, conseguente all’incremento del fumo femminile.
Vino, birra e altri alcolici sono spesso disgraziati compagni delle sigarette nel procurare sofferenza a milioni di famiglie.


CORRIERE DEL VENETO (Vicenza)

Il cliente è ubriaco e non lo servono
Beve in un altro bar: licenza a rischio

VICENZA — Ubriaco fradicio, incapace di reggersi in piedi, ottenuto un secco no dal barista al quale aveva chiesto da bere, era uscito seccato dal locale ma ancora con l’intenzione di togliersi la sete. Una volta al parcheggio, caduto a terra, aveva faticato non poco a rialzarsi e a mettersi di nuovo alla guida del Suv, per trovare altrove il bicchiere della staffa. E così è stato. Lasciato il Pitti di viale Ceccato, a Montecchio Maggiore, ha fatto sosta dopo distante, al bar di piazza San Paolo. Giusto il tempo di buttare giù un altro bicchiere è si è allontanato. A stento è risalito sul fuoristrada, ma nel tentativo di ripartire è stato bloccato dai vigili, chiamati poco prima dal titolare del Pitti e da alcuni clienti.
L’episodio risale a lunedì sera, tre giorni fa. L’uomo, un 50enne di Alte, apparso tutt’altro che lucido, è stato accompagnato in comando e sottoposto all’alcoltest, che ha rivelato un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite consentito per legge. Denunciato alla magistratura per guida in stato di ebbrezza, gli è stato sequestrato il Suv per la successiva confisca amministrativa. Ma non è tutto perché a pagare sarà anche il secondo bar che, nonostante il palese stato di ubriachezza del cliente, gli ha somministrato bevande alcoliche, trasgredendo così all’articolo del Codice Penale in materia: una violazione che comporta l’arresto da tre mesi a un anno e, in caso di condanna da parte dell’autorità giudiziaria, la sospensione dell’esercizio. «I gestori dei bar hanno una grande responsabilità - ha commentato il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto - e bene ha fatto il Pitti bar a segnalarci una situazione di pericolo che avrebbe davvero potuto avere gravi conseguenze. Un esempio che, mi auguro, anche altri seguiranno».
Benedetta Centin
CORRIERE DI MAREMMA

Ragazzino ubriaco vola dal terrazzo
Tragedia sfiorata a Follonica: adolescente precipita e finisce all’ospedale.
Scala il palazzo per non essere scoperto dai genitori
Ha alzato il gomito e poi, per non farsi scoprire dai genitori, ha rischiato davvero grosso. La serata di un ragazzino, residente a Follonica con la famiglia, è finita all’ospedale dopo un salto nel vuoto di sei metri. Per lui, fortunatamente, ferite non preoccupanti, tanto che dopo gli opportuni controlli il ragazzo è stato rispedito a casa. L’episodio risale alla serata di lunedì. Secondo quanto ricostruito, il ragazzino - età intorno ai quindici anni, nazionalità russa - ha trascorso la serata con alcuni amici a Follonica, alzando però un po’ troppo il gomito. E da ubriaco è rientrato a casa. Evidentemente si è reso conto di essere in una condizione visibilmente alterata, di non poter cioè passare inosservato di fronte ai genitori. E così ha avuto l’idea di entrare in casa passando dal terrazzo al secondo piano. Ma qualcosa è andato storto: il ragazzo all’improvviso ha perso la presa ed è precipitato nel vuoto.
ASCA

INCIDENTI: MATTEOLI, REATO OMICIDIO STRADALE SOLO PER ALCOOL E DROGHE
(ASCA) - Rimini, 25 ago - Il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli apre ma con condizioni alla proposta del ministro dell’interno Roberto Maroni, di introdurre il reato di omicidio stradale. ’’Sono contrario a introdurre nuovi tipi di reato’’ ha detto Matteoli parlando al Meeting di Rimini, pero’ ’’ogni giorno avvengono incidenti mortali per guida in stato di ebbrezza o per uso di droghe. Non possiamo essere insensibili’’. Da Matteoli dunque un si’ alla proposta di Maroni ma ’’solo per chi e’ ubriaco e ha fatto uso di stupefacenti’’, perche’ ’’c’e’ anche l’imponderabile’’. Ieri lunga telefonata tra Matteoli e Maroni. ’’Ho chiesto a Maroni il testo della sua proposta’’.
LA NAZIONE

Omicidio stradale, un lettore invita tutti a firmare subito
Risponde il direttore de La Nazione Mauro Tedeschini
GENTILE DIRETTORE,
proprio oggi ho firmato la proposta di legge suggerita dal sindaco di Firenze Matteo Renzi e dal ministro Roberto Maroni. Mi auguro che le tante parole sprecate quest’estate non siano solo aria fritta, ma possano tradursi in realtà da settembre. Dopo troppi omicidi in strada, spero ci sia quanto prima il raggiungimento delle fatidiche 50 mila firme e poi l’applicazione delle norme proposte, come l’aumento delle pene fino a 8-18 anni, l’arresto in flagranza e l’ergastolo della patente.
Patrizio Pesce, Livorno
 
Risponde il direttore de La Nazione Mauro Tedeschini
IL NOSTRO giornale ha preso una posizione forte in appoggio alla proposta di legge sull’introduzione del reato di omicidio stradale, pubblicando ogni giorno in prima pagina il numero delle firme raccolte dai promotori, come invito a tutti ad aderire per raggiungere il tetto delle 50 mila. Personalmente ritengo che la terza misura tra quelle che Lei cita sia la più importante: troppi incidenti gravi hanno per protagonisti guidatori recidivi, che già avevano causato altri sinistri mettendosi al volante ubriachi o drogati. Il primo imperativo è dunque quello di fermare questa gente: la patente non è un diritto, occorre dimostrare di avere la lucidità necessaria per condurre un’automobile. Se questa condizione non sussiste, giusto levare il permesso di guida non per uno o due mesi, ma per periodi molto più lunghi, fino al cosiddetto ’ergastolo della patente’. E’ questo il modo migliore per rendere almeno un po’ di giustizia alle famiglie che hanno sofferto questi terribili lutti: appiediamo i pericoli pubblici ancora in circolazione, prima che portino dolore e morte in altre case.
BRESCIA OGGI

LA PROPOSTA DI LEGGE. Accolta con favore l’iniziativa dei ministri Maroni e Palma, che punta a inasprire le pene per chi si mette alla guida in stato di alterazione
Omicidio stradale, da Brescia un coro di sì
Molta soddisfazione dell’Aifvs, che due anni fa aveva presentato la stessa richiesta
Estenderlo a tutte le condotte che potrebbero uccidere? Qui le opinioni si dividono
Sui contenuti di base sembrano essere tutti d’accordo, quanto alle sfumature o all’allargamento della casistica, ci si può lavorare. Per ora si discute dell’introduzione del reato di «omicidio stradale» nei confronti di chi provoca incidenti mortali dopo essersi messo alla guida sotto l’effetto di alcol e droga. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il collega alla Giustizia Nitto Palma hanno annunciato che porteranno la questione in Consiglio dei Ministri a settembre. Lo spartiacque di fondo, sta nel distinguerlo dall’omicidio colposo, dando all’illecito una collocazione specifica nel codice penale.
«SE L’ACCUSA passasse a omicidio stradale saremmo soddisfatti al cento per cento», commenta Roberto Merli, presidente dell’Associazione familiari vittime della strada. Proprio nelle ultime ore, al Viminale, Maroni ha incontrato il segretario generale della fondazione Ania per la sicurezza stradale e il presidente all’Aifvs, per approfondire i contenuti della proposta . E l’eco bresciana dice di un’assoluta approvazione. «Bisogna smetterla di dire che in casi simili lo schianto fatale non era voluto - spiega Merli -: serve prima di tutto un cambiamento culturale, ma che può e deve passare anche dall’intervento legislativo». Non a caso, proprio l’Associazione vittime della strada, due anni fa, aveva presentato una proposta di legge in Parlamento affinchè si introducesse un reato specifico per chi uccide sulla strada.
E ANCHE STAVOLTA Merli non se ne sta con le mani in mano. Sul sito dell’associazione (www.vittimestradabrescia.org ) è possibile sottoscrivere la raccolta firme «per incentivare lo Stato ad andare avanti», sottolinea : «Unisciti a noi per contrastare la criminalità stradale, la guida azzardata, trasgressiva e pericolosa, o sotto l’effetto di alcol e droga, per equiparare lo stato di coma irreversibile all’omicidio, per stabilire la competenza del tribunale e non più del giudice di pace in caso di lesioni gravi», si legge. Un appello che ritorna e che va oltre. Perchè secondo Merli «sarebbe il caso di prevedere l’omicidio stradale non solo per chi guida con alcol e droga in corpo, ma anche per chi sorpassa in curva o in galleria, che supera i limiti di velocità, chi esce sparato da uno stop, per esempio», in modo da allargare la maglia penale al concetto di guida pericolosa: «Non si può continuare a rischiare la vita degli altri - osserva Merli -. Per questo servono pene certe e inasprite».
Anche dal punto di vista preventivo, l’omicidio stradale potrebbe «funzionare da deterrente: il rischio di una conseguenza pesante, insomma, potrebbe sancire i propri effetti», ipotizza Merli che il mese prossimo allestirà alcuni gazebo in città e provincia per aderire alla petizione: «Il paradosso - chiude - è che chi paga le conseguenze di un incidente mortale non è chi lo provoca, ma i familiari di chi non c’è più, solo perchè qualcun altro ha esagerato».
«INDUBBIAMENTE favorevole» all’omicidio stradale di dichiara anche il comandante della Polizia Locale di Brescia, Roberto Novelli, «perchè in questo modo - spiega - esisterebbe una fattispecie normativa specifica per quei tipi di reato che ancora incidono parecchio sugli incidenti, in grado, peraltro, di agevolare anche le procedure».
Inasprire le pene per l’assunzione di droga e alcol al volante sì, ma sull’estensione dell’illecito a condotte diverse, il comandante ci va piano: «Credo andrebbero cioè verificate, prima bisogna agire su chi si mette al volante alterato».
In linea anche l’assessore provinciale alla sicurezza, Mario Maisetti, certo che «inasprire le pene significhi andare nella direzione giusta, anche, per esempio, di fronte a esagerati eccessi di velocità: servono più controlli e pene più severe. Ma quanto all’estensione dell’omicidio stradale, credo bisognerebbe analizzare caso per caso». Per Maisetti poi resta prioritario «investire sulle persone, cambiare i comportamenti di chi si mette sulla strada: non è più ammissibile che il 2 per cento della popolazione metta a rischio il 98 per cento».
SI DICE «assolutamente d’accordo» all’omicidio stradale anche il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi, che non transige.:«Chi si mette alla guida in stato di alterazione potenzialmente può uccidere: codificare un reato preciso nel Codice penale è un passo avanti che si aggiunge a quelli già compiuti,. ma che non bastano». Doveroso, per Rolfi «calcare la mano e colpire in primis i comportamenti significativi anche sotto il profilo etico della responsabilizzazione».
CORRIERE ADRIATICO

Lettere
Il reato di omicidio stradale è diventato necessario
Stando alle rilevazioni recentemente rese note dall’Istat, nel solo anno 2010 in Italia gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati più di 200.000 e hanno causato poco meno di 4.000 morti e 296.000 ferimenti di diversa entità. Vale a dire che ogni giorno sulle strade e autostrade del nostro Paese mediamente perdono la vita 11 persone, mentre più di 800 restano ferite in maniera più o meno grave; nonostante la diminuzione dei sinistri registrata rispetto ai dodici mesi precedenti (-3,9%) e, conseguentemente, delle vittime (-3,7% delle lesioni e -5,6% dei decessi), si tratta ancora di un vero e proprio bollettino di guerra. Tra le cause prevalenti di queste stragi che si ripetono con triste sistematicità vi è, senza dubbio, la scarsa considerazione dei limiti di velocità e il mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza stradale. Una quota considerevole di questi incidenti, purtroppo, è però direttamente riconducibile all’uso o, per meglio dire, all’abuso di sostanze alcoliche, nonché all’utilizzo di droghe da parte di quanti, noncuranti dei rischi per l’incolumità propria e quella altrui, si mettono al volante pur senza esserne minimamente in condizione. I casi drammaticamente balzati agli onori delle cronache in questi giorni hanno riacceso il dibattito, animato dalle recenti proposte di rappresentanti del mondo politico e non, in ordine alla possibilità di introdurre una figura di reato ad hoc, il c.d. “omicidio stradale”. In altri termini, alle specifiche fattispecie di delitto contro la vita umana già tipizzate e penalmente perseguite dal nostro legislatore (omicidio volontario, colposo e preterintenzionale) se ne aggiungerebbe una nuova, finalizzata a sanzionare - in maniera più severa rispetto ad oggi - i colpevoli di omicidi commessi alla guida di un autoveicolo, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche. Dichiarato intento dei promotori, infatti, è quello di evitare la riconducibilità di un crimine tanto grave nell’alveo dei confini dell’omicidio colposo, sinanche aggravato, con conseguente applicazione di misure sanzionatorie ritenute troppo lievi e, comunque, non proporzionate rispetto all’estremo disvalore e alla pericolosità della condotta. Della necessità di un simile intervento normativo, a parere di chi scrive, non è dato di dubitare. Non si tratta, come polemicamente sostenuto da alcuni, di voler attribuire a una norma giuridica la funzione – che, certamente, non le è propria - di voler assecondare gli istinti vendicativi dei familiari delle vittime ma, semplicemente, di garantire l’applicazione di misure più rigorose rispetto a quelle attuali nei confronti di soggetti che, pienamente consapevoli delle proprie condizioni di alterazione psico-fisica, decidono comunque di mettersi alla guida e accettano, di conseguenza, la possibilità di poter causare un incidente, mettendo a repentaglio le vite altrui.
Gerardo Villanacci, docente di Diritto commerciale
Facoltà di Economia Università Politecnica delle Marche
info@gerardovillanacci.it
IL GAZZETTINO

Heineken crolla in Borsa per il calo deciso dei consumi
MILANO - La crisi colpisce anche una delle bevande più amate dell’estate, la birra. L’olandese Heineken ha accusato utili in contrazione rispetto alle attese e una conseguente giornata nera in Borsa, con uno scivolone finale del 7,64% in una seduta positiva per tutti i listini europei. Ma cosa succede al terzo più grande produttore di birra al mondo? Da fine luglio il titolo Heineken ha ceduto il 20%. E ora il gruppo olandese annuncia che l’utile netto della prima parte dell’anno è sceso del 14% rispetto allo stesso periodo del 2010. Heineken ha aumentato la produzione ma fa fatica a piazzarla sul mercato, parlando di un «indebolimento della fiducia dei consumatori che ha causato un calo nelle vendite in luglio e agosto». Tanto è bastato ad incassare ’downgrade’ da parte degli analisti finanziari e la giornataccia di Borsa, la peggiore di sempre per il titolo Heineken. Troppi costi ed è partito un piano di tagli.
LA SICILIA (Agrigento)

Allarme sociale
L’alcolismo in crescita specie tra gli under 14
Permane allarmante il diffuso fenomeno dell’alcolismo che in città sembra aver contagiato gran parte del mondo giovanile. A confermare tale drammatica situazione sono i dati emersi nelle ultime settimane dove gran parte delle sanguinose risse che periodicamente si registrano in città sono provocate o alimentate dall’abuso di bevande alcoliche anche da parte di giovani di età inferiore ai quindici anni. Secondo i dati emersi dai controlli eseguiti nelle ultime settimane dalle autopattuglie delle forze dell’ordine lungo le strade urbane una quindicina sono i giovani fermati alla guida di motoveicoli e risultati positivi all’esame del test alcolemico. Complessivamente gli equipaggi della polizia di Stato, carabinieri, Gdf e vigili urbani dall’inizio impegnati nell’ambito dell’operazione " Estate sicura " hanno ritirato una ventina di patenti per guida in stato di ebbrezza e altro. «Il diffuso fenomeno dell’alcolismo in modo particolare fra i giovani dovrebbe indurre gli uomini politici locali ad un maggior intervento per sensibilizzare e responsabilizzare i nostri ragazzi sul danno che provoca l’abuso di bevande alcoliche» a parlare è il dottor Carmelo Castiglione, primario del reparto di pronto soccorso del locale nosocomio. «Il fenomeno dell’alcolismo è presente soprattutto nei giovani in alcuni casi anche di ragazzi di entrambi i sessi inferiori agli anni 14».
A.C.
BRESCIA OGGI

L’INDAGINE. Il drammatico episodio denunciato da una ragazza bresciana a Torre dei Corsari sulla Costa Verde
Vacanza da incubo al mare: studentessa stuprata 2 volte
La 18enne residente nella Bassa era in Sardegna con due amiche
Accusato della violenza sessuale un giovane conosciuto in un bar
«Sono stata violentata, mi sentivo male, sono andata in bagno, ho chiesto aiuto a un amico perché non riuscivo a stare in piedi e lui ha abusato di me per due volte».
INIZIA COSÌ il racconto di una notte trasgressiva degenerata in incubo per una studentessa bresciana di 18 anni in vacanza in Sardegna.
L’autore del presunto stupro è stato fermato nel giro di una manciata di ore dai carabinieri della Compagnia di Villacidro. Si tratta di un manovale romano coetaneo della vittima. Il gip gli ha concesso i domiciliari dopo l’udienza di convalida dell’arresto.
Nello scorso fine settimana i due ragazzi si erano conosciuti in un pub di Torre dei Corsari, una delle «perle» della Costa Verde dove la vittima, residente in un paese della Bassa bresciana, era ospite con una compagna di studi della casa al mare della famiglia di una terza amica.
IN BASE alla ricostruzione dei carabinieri tutto inizia attorno alle 23 di sabato. Il giovane romano, Massimiliano M., in compagnia di due amici, offre da bere alle tre ragazze bresciane, e dopo un po’, conquistata la loro fiducia, propone a tutto il gruppo una passeggiata sulla spiaggia. Le tre studentesse preferiscono invitare i loro nuovi amici nel loro alloggio.
Qui - per ammissione degli stessi protagonisti - la compagnia di giovani beve birra e fuma insieme uno spinello. Alcol e marijuana mandano ko la 18enne, tanto che proprio lo stesso Massimiliano M. deve aiutarla ad andare in bagno per vomitare. Invece pare che nel bagno accada tutt’altro. Invece di un’offerta di aiuto, sarebbe scattata una prima violenza sessuale.
«Non riuscivo neanche a stare in piedi, e quello ha abusato di me», racconterà la 18enne ai carabinieri.
LA SECONDA VIOLENZA avrebbe avuto come teatro la camera da letto dell’alloggio, dove poco dopo, l’indagato avrebbe portato la giovane dopo averla rivestita.
L’altro ieri il manovale è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Roberta Malavasi, che gli ha concesso i domiciliari nella sua abitazione di Guidonia Monte Celio, vicino a Roma.
Non è dunque scattata la detenzione in carcere, ma resta in piedi a suo carico l’accusa di violenza sessuale per induzione, commessa cioè sotto l’effetto di alcol e droghe.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il 18enne romano si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a rendere una dichiarazione spontanea: «Sono un bravo ragazzo - ha sostenuto l’indagato davanti agli inquirenti - e non ho fatto nulla di male».
PIÙ ARTICOLATO è stato l’intervento del suo difensore Franco Villa: è stato il legale a convincere il gip sardo, a questo stato delle indagini, dell’inutilità della detenzione in carcere del presunto violentatore.
«A prescindere dalla ricostruzione dei fatti che contestiamo per le numerose incongruenze - ha spiegato il legale, avvocato Franco Villa -, il mio assistito è stato fermato diverse ore dopo l’episodio. Ma l’arresto - ha ricordato il legale dell’indagato - deve avvenire in flagranza o nella quasi flagranza, con le immediate ricerche dell’indagato o in un inseguimento cominciato subito dopo il reato. Il ragazzo invece non è neppure fuggito».
NIENTE CARCERE, ma resta l’accusa originata dal drammatico racconto della giovane bresciana.
Ora la palla passa al pm, che dovrà esaminare materiale e trovare riscontri, innanzitutto nei test e nei responsi delle visite mediche eseguite all’ospedale di San Gavino, dove la studentessa è stata ricoverata in osservazione per alcune ore dopo la presunta violenza.
Un doppio stupro, che ha trasformato in un incubo la serata trasgressiva della studentessa bresciana.
R.PR.
NEWSFOOD.COM

Una ricerca della Technical University di Monaco, diretta dal dottor Johannes Scherr e pubblicata su "Medicine & Science in Sports & Exercise"
Birra analcolica, alleata dei maratoneti
Migliora le prestazioni, rafforza il sistema immunitario
Se la birra è senza alcol, aiuta i corridori, migliorando le loro prestazioni sportive e riducendo infezioni e problemi al sistema immunitario.
E’ la conclusione raggiunta da una ricerca della Technical University di Monaco (Germania), diretta dal dottor Johannes Scherr e pubblicata su "Medicine & Science in Sports & Exercise".
Studi precedenti avevano mostrato come il drink in questione potesse aiutare a togliere la sensazione di sete dopo la pratica sportiva.
Partendo da questo, Scheer e colleghi hannni coinvolto alcuni maschi 40enni, tutti in fase d’allenamento per la maratona di Monaco.
Tali volontari sono stati divisi in due gruppi: il primo ha bevuto 2-3 pinte ( 1-1,5 litri) di birra analcolica per tre settimane prima della competizione e per le due settimane seguenti. Il secondo gruppo ha eseguito le stesse istruzioni ma (a sua insaputa) ha consumato un placebo, inefficace ma identico alla birra.
Le analisi post-consumazione hanno mostrato come i corridori del primo gruppo avessero sviluppato un’incidenza di infezioni alle alte vie respiratorie 3,25 volte più bassa rispetto al secondo gruppo. Inoltre, i bevitori di "bionda" analcolica avevano ottenuto infezioni meno aggressive ed uno stato del sistema immunitario complessivamente superiore.
Ed i benefici della bevanda posso non essere finiti: secondo Scherr "Si può ipotizzare anche che chi consuma la birra possa aumentare le frequenze dell’allenamento" fornendo in gara performance più valide.
Per il capo-ricercatore, il merito della birra analcolica sta nella sua composizione. Essa offre i polifenoli dell’orzo, antiossidanti che stimolano ed aiutano il sistema immunitario.
Ma è anche priva di alcol, considerato capace di annullare i benefici dei nutrienti presenti. Conclude infatti Scherr: "Non sappiamo se gli ’effetti collaterali ’ della birra alcolica annullano ’l’aiuto’ dei polifenoli. Ma certo non è possibile bere un litro e mezzo di birra normale al giorno, soprattutto durante un allenamento intenso".
 
FONTE: Gretchen Reynolds, "Nonalcoholic Beer Aids Marathon Recovery", NYTimes.com, 24/08/011
Matteo Clerici
CORRIERE ADRIATICO

Ucraina di 40 anni denunciata ed espulsa
Ubriaca sull’autobus si ribella anche agli agenti
Pesaro
Pur essendo clandestina non ha evitato di dare nell’occhio forse inconsapevole del baccano che stava causando perchè obnubilata dai fumi dell’alcol. Sta di fatto che da ieri l’ennesima straniera ha lasciato il suolo italiano o quanto meno è in procinto di farlo. Nella serata di giovedì infatti, durante il servizio di controllo del territorio, un equipaggio della squadra volante è intervenuto in via XXIV Maggio presso la fermata dell’autobus, in quanto era stata segnalata una donna che creava disturbo all’autista a bordo dell’autobus di linea Pesaro-Fano. Rintracciata poco lontano dalla fermata, la donna è subito apparsa ubriaca: si è rifiutata di sottoporsi al controllo, opponendo resistenza agli agenti e creando non pochi problemi per risalire all’esatta identificazione. Fermata per i necessari accertamenti, è risultata successivamente anche irregolare sul territorio italiano; pertanto la donna, cittadina ucraina di 40 anni, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e dichiarazione di false generalità. Verrà, inoltre, espulsa mediante accompagnamento presso un Centro di identificazione ed espulsione.
JULIENEWS

Vico August Fest, il Sindaco: “Bere sì, ma con moderazione”
Vico Equense - Fervono i preparativi per il “Vico August Fest” che aprirà ufficialmente i battenti venerdì 26 agosto per concludersi domenica 28. Location dell’attesa kermesse, in puro stile bavarese, sarà il Chiostro della Santissima Trinità e Paradiso, che ospiterà la tre giorni dedicata alla birra. L’intera manifestazione organizzata dall’Associazione Centro equano formazione professionale, con il patrocinio del Comune di Vico Equense, sarà seguita in diretta da radio Kiss Kiss che avrà la sua postazione nel Chiostro della Santissima Trinità, da cui trasmetterà "Night revolution" con Max Giannini. Venerdì 26, sempre al chiostro, si terrà il concerto dei Bottari che faranno ballare i presenti con un sound ritmico attraverso tini, botti e falci. Sabato 27, invece, si terrà una serata disco animata da dj Fernando Opera e dalla vocalist Lady I am. Gran finale per il 27 con Sal da Vinci. Serate di divertimento all’insegna della buona musica, della cucina e del bere, “ma con moderazione!” rimarca il Sindaco Gennaro Cinque. “La mia preoccupazione è rivolta soprattutto ai giovani. – aggiunge il Primo Cittadino – La voglia di divertirsi può spingere i ragazzi a superare i limiti, con conseguenze che potrebbero essere pericolose per se stessi e per gli altri. L’ebbrezza è spesso causa di gravi incidenti stradali che sono la prima causa di morte proprio tra i giovani. Quindi pensateci più volte, prima di “alzare il gomito"."
VARESENEWS

Somma Lombardo
Provoca un incidente e aggredisce i soccorritori
L’uomo, un solbiatese del ’69 in stato d’ebrezza, è stato arrestato dopo aver picchiato personale del 118 intervenuto per soccorrere i feriti e i carabinieri
Provoca un incidente con feriti e aggredisce i soccorritori e i carabinieri, intervenuti per riportare l’uomo alla calma. Ieri sera (mercoledì) un uomo del ’69, residente a Solbiate Arno, probabilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche si è scontrato con la sua auto contro un’altra vettura. I sanitari del 118 intervenuti sul posto hanno cercato di soccorrere anche l’autore dell’incidente ma questo, evidentemente alterato da qualche bicchiere di troppo, ha aggredito tre tra medici e paramedici. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Gallarate che ha cercato di riportare l’uomo alla calma per sottoporlo all’alcol test ma questi si sarebbe rifiutato. Di fronte alla resistenza da lui opposta i militari hanno deciso di arrestarlo. Fortunatamente le persone coinvolte nell’incidente, un uomo di 28 anni e una donna di 38, non sarebbero gravi.
IL MESSAGGERO VENETO

fiumi di birra contro il caldo africano

LA PROVINCIA DI COMO

Estate fredda e povera, si beve poca birra

GAZZETTA DEL SUD

al festival della birragiochi per i bambini Oggi,...

IL TIRRENO

alcol, grave una quindicenne - elisa valentini

 

IL MATTINO (Salerno)

Paolo Panaro BATTIPAGLIA

Distesa per strada ubriaca, con i figli di appena due e quattro anni...


LA CITTA’ DI SALERNO

ragazzo ubriaco pestato in spiaggia dagli stranieri

GAZZETTA DI REGGIO

scarcerato il rapinatore l’alcol è il suo problema

CORRIERE DELLE ALPI

fa l’incidente e soffia 2.68, perde la patente e l’auto

LA NAZIONE (La Spezia)

Luni mare Al volante ubriaco fradicio Si schianta con la «Fiesta»: denunciato

IL RESTO DEL CARLINO (Rimini)

NASCE la "pedalata alcolica", sorella minore della Nove B...

IL SOLE 24 ORE

Bevande. Il colosso della birra perde il 16% sulle deludenti previsioni per fine anno Heineken crolla in Borsa SabMiller stringe su Foster’s

IL MESSAGGERO (Civitavecchia)

Musica rock dal vivo e birra a fiumi al Villaggio della Gioventù del Parco Saffi di Santa Marin...

IL RESTO DEL CARLINO (Ravenna)

Alla festa della birra di Bizzuno un servizio taxi per chi beve

 

 

Venerdì, 26 Agosto 2011
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