L’Italia e gli omicidi stradali
Un commento è d’obbligo
Incidente simulato - foto motociclisti-incolumi.com
Il Ministro Maroni parla della necessità di introdurre il reato di "omicidio stradale" per gli incidenti gravi (e anche noi siamo d’accordo!) ma prendendo questo esempio (e mille altri!) dobbiamo chiederci: il reato di omicidio stradale vale solo per coloro che provocano incidenti (potendo ottenere, come solo in Italia avviene, una patente senza adeguata preparazione anzi colpevole superficialità , potendo viaggiare ubriachi con scarsi controlli come solo in Italia avviene, potendo riottenere patente e libertà dopo gravi reati come solo in Italia avviene) oppure: anche per coloro che pur prendendo lo stipendio per progettare, costruire e mantenere le strade in sicurezza e la sicurezza sulle strade (ingegneri, tecnici, amministratori...e anche giudici) trascurano tutte queste voci e scaricano le loro responsabilità puntualmente sull’utente e quando non ci riescono sulla fatalità (almeno la fatalità non va in galera). Si evidenziano le cause di incidenti (velocità, ubriachezza, ma anche stanchezza e colpi di sonno anche dopo il lavoro) però ci tappiamo gli occhi di fronte alle cause di lesioni ("incoscienti" guard-rail, muri a spigolo e pali metallici rasenti alla strada) e disposti incoscientemente sulle nostre strade 10 volte più che nei Paesi seri dove la prevenzione la fanno seriamente mentre in Italia se ne parla e basta.
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Di Marco Guidarini presidente AMI (Associazione Motociclisti Incolumi)