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Articoli 09/07/2004

Come si diventa insegnanti di scuola guida e istruttori.

Come si diventa insegnanti di scuola guida e istruttori.

di Roberto Rocchi

i parla tanto di codice della strada, di educazione stradale nelle scuole e di una maggiore disciplina che dovrebbero possedere tutti gli automobilisti, ma forse non si conosce bene una particolare figura professionale che deve raccogliere, insieme, ogni aspetto che contraddistingue proprio quanto fino ad ora affermato: si tratta del cosiddetto "insegnante di autoscuola", un mestiere che pochi conoscono ma cui aspirano sempre più persone e non soltanto giovani!
Innanzitutto occorre ricordare come nelle autoscuole le figure professionali siano due e ben distinte fra loro: da un parte vi è l’insegnante di teoria, il cui compito è quello di spiegare le norme della circolazione stradale e dall’altra vi è quello di pratica, meglio conosciuto come istruttore di scuola guida.
Ottenere la qualifica di insegnante o d’istruttore (ma c’è chi svolge entrambe le mansioni) non è cosa facile: bisogna superare un esame di idoneità e studiare non poco per affrontare test notevolmente più difficili di quelli che normalmente si superano per conseguire la normale patente di guida.
L’esame di idoneità professionale cui gli aspiranti insegnanti e istruttori si sottopongono, infatti, serve anche per verificare le effettive capacità d’insegnamento, il grado di preparazione culturale e il modo con cui si troveranno a spiegare una lezione. Insomma, non è solo una mera e semplice illustrazione del codice della strada quella che debbono svolgere all’interno di un’autoscuola e la responsabilità che grava su loro deve essere presa seriamente. Vediamo, allora, quali requisiti si devono possedere per poter accedere ad entrambe le professioni.
Per diventare insegnanti di scuola guida occorre inoltrare un’apposita richiesta all’amministrazione provinciale competente (di solito quella di residenza) e si deve essere in grado di garantire: l’idoneità morale comprovata dall’assenza di precedenti penali particolarmente gravi o incompatibili con la professione (ad esempio la condanna per guida in stato di ebbrezza..!), avere la residenza in Italia, essere in possesso del diploma di scuola media superiore ed avere conseguito regolarmente la patente di guida di categoria "A" o "B".
Per sostenere l’esame da istruttore di guida, invece, oltre ai requisiti già descritti per gli insegnanti, basta la sola licenza di scuola media inferiore e l’eventuale possesso della patente di categoria "D", così come stabilito anche dal decreto ministeriale n. 317 del 1995 e dalla circolare del Dipartimento terrestre dei trasporti n. 77 del 1966, che rappresentano la normativa di riferimento tuttora vigente.
Gli esami si svolgono di solito presso la sede della Provincia di residenza almeno tre volte l’anno e tutti i candidati devono ricevere la convocazione per raccomandata almeno 30 giorni prima della data d’esame. Per insegnare teoria l’esame prevede tre prove: una a quiz formulata su di una decina di domande, la seconda scritta concernente le parti tecniche dell’auto ed una terza di carattere orale. Per insegnare la guida, invece, oltre alla prova orale e scritta si deve saper compiere una guida della durata di almeno mezz’ora (sia su un autobus, sia su di un’automobile), durante la quale si dovrà simulare la lezione ad un allievo. Coloro che già posseggono l’idoneità per l’insegnamento teorico, inoltre, per poter diventare istruttori di guida dovranno sostenere il solo esame pratico. La commissione giudicante è di norma formata da quattro persone: un dirigente della Provincia, un dipendente della stessa amministrazione che riveste il ruolo di segretario, un funzionario di Polizia Stradale ed uno dell’ex Motorizzazione Civile nel ruolo di presidente. Eventuali ricorsi alle decisioni della commissione sono da rivolgere direttamente al Tribunale regionale amministrativo (Tar).
Ottenuta l’abilitazione, è poi possibile essere assunti preso un’autoscuola sia come dipendente che come libero professionista e il compenso varia dai 500 ai 1.000 euro mensili a seconda delle ore e delle prestazioni fornite. Per avere una retribuzione soddisfacente, tuttavia, è opportuno esercitare entrambi gli insegnamenti o svolgere il lavoro in più autoscuole in modo da accumulare un numero maggiore di ore d’insegnamento.
Alla base di tutto, però, deve rimanere la serietà e la convinzione con cui si opera per formare gli automobilisti di domani, consapevoli che un buon insegnamento è alla base di ogni argomento che riguardi la circolazione e soprattutto la sicurezza stradale.


di Roberto Rocchi

Venerdì, 09 Luglio 2004
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