i
parla tanto di codice della strada, di educazione stradale nelle
scuole e di una maggiore disciplina che dovrebbero possedere tutti
gli automobilisti, ma forse non si conosce bene una particolare
figura professionale che deve raccogliere, insieme, ogni aspetto
che contraddistingue proprio quanto fino ad ora affermato: si
tratta del cosiddetto "insegnante di autoscuola", un
mestiere che pochi conoscono ma cui aspirano sempre più
persone e non soltanto giovani!
Innanzitutto occorre ricordare come nelle autoscuole le figure
professionali siano due e ben distinte fra loro: da un parte vi
è l’insegnante di teoria, il cui compito è
quello di spiegare le norme della circolazione stradale e dall’altra
vi è quello di pratica, meglio conosciuto come istruttore
di scuola guida.
Ottenere la qualifica di insegnante o d’istruttore (ma c’è
chi svolge entrambe le mansioni) non è cosa facile: bisogna
superare un esame di idoneità e studiare non poco per affrontare
test notevolmente più difficili di quelli che normalmente
si superano per conseguire la normale patente di guida.
L’esame di idoneità professionale cui gli aspiranti
insegnanti e istruttori si sottopongono, infatti, serve anche
per verificare le effettive capacità d’insegnamento,
il grado di preparazione culturale e il modo con cui si troveranno
a spiegare una lezione. Insomma, non è solo una mera e
semplice illustrazione del codice della strada quella che debbono
svolgere all’interno di un’autoscuola e la responsabilità
che grava su loro deve essere presa seriamente. Vediamo, allora,
quali requisiti si devono possedere per poter accedere ad entrambe
le professioni.
Per diventare insegnanti di scuola guida occorre inoltrare un’apposita
richiesta all’amministrazione provinciale competente (di
solito quella di residenza) e si deve essere in grado di garantire:
l’idoneità morale comprovata dall’assenza di
precedenti penali particolarmente gravi o incompatibili con la
professione (ad esempio la condanna per guida in stato di ebbrezza..!),
avere la residenza in Italia, essere in possesso del diploma di
scuola media superiore ed avere conseguito regolarmente la patente
di guida di categoria "A" o "B".
Per sostenere l’esame da istruttore di guida, invece, oltre
ai requisiti già descritti per gli insegnanti, basta la
sola licenza di scuola media inferiore e l’eventuale possesso
della patente di categoria "D", così come stabilito
anche dal decreto ministeriale n. 317 del 1995 e dalla circolare
del Dipartimento terrestre dei trasporti n. 77 del 1966, che rappresentano
la normativa di riferimento tuttora vigente.
Gli esami si svolgono di solito presso la sede della Provincia
di residenza almeno tre volte l’anno e tutti i candidati
devono ricevere la convocazione per raccomandata almeno 30 giorni
prima della data d’esame. Per insegnare teoria l’esame
prevede tre prove: una a quiz formulata su di una decina di domande,
la seconda scritta concernente le parti tecniche dell’auto
ed una terza di carattere orale. Per insegnare la guida, invece,
oltre alla prova orale e scritta si deve saper compiere una guida
della durata di almeno mezz’ora (sia su un autobus, sia su
di un’automobile), durante la quale si dovrà simulare
la lezione ad un allievo. Coloro che già posseggono l’idoneità
per l’insegnamento teorico, inoltre, per poter diventare
istruttori di guida dovranno sostenere il solo esame pratico.
La commissione giudicante è di norma formata da quattro
persone: un dirigente della Provincia, un dipendente della stessa
amministrazione che riveste il ruolo di segretario, un funzionario
di Polizia Stradale ed uno dell’ex Motorizzazione Civile
nel ruolo di presidente. Eventuali ricorsi alle decisioni della
commissione sono da rivolgere direttamente al Tribunale regionale
amministrativo (Tar).
Ottenuta l’abilitazione, è poi possibile essere assunti
preso un’autoscuola sia come dipendente che come libero professionista
e il compenso varia dai 500 ai 1.000 euro mensili a seconda delle
ore e delle prestazioni fornite. Per avere una retribuzione soddisfacente,
tuttavia, è opportuno esercitare entrambi gli insegnamenti
o svolgere il lavoro in più autoscuole in modo da accumulare
un numero maggiore di ore d’insegnamento.
Alla base di tutto, però, deve rimanere la serietà
e la convinzione con cui si opera per formare gli automobilisti
di domani, consapevoli che un buon insegnamento è alla
base di ogni argomento che riguardi la circolazione e soprattutto
la sicurezza stradale.
|