Quello dell’imbocco contromano delle superstrade e qualche volta addirittura delle autostrade è, come l’Asaps ha rilevato e come anche come alcuni giornali nazionali hanno ripreso, ormai una vera e propria emergenza.
Del resto i dati statistici riferibili a questa evenienza sono sicuramente sotto stimati dal momento che molti casi si risolvono fortunatamente senza incidente, con un “ravvedimento” dell’automobilista “distratto” e senza intervento di alcuna autorità per cui sfuggono ai rilievi anche statistici.
Credo che pochi di coloro che viaggiano frequentemente in macchina non abbiano avuto almeno un’occasione in cui sono rabbrividiti vedendosi venire incontro una vettura contromano sulla strada ed è andata bene soltanto perché in quella circostanza non si trovavano in corsia di sorpasso o perché fortunatamente hanno avvistato a distanza sufficiente il rischio enorme.
Come sempre, tuttavia, oltre a valutare la frequenza dell’evento “immissione contromano”, che è già fin troppo accentuata, ma che potrebbe non richiamare la necessari attenzione, occorre anche tenere presente il livello di rischio in termini di gravità del fatto.
Un conto è che manchi la ringhiera ad una terrazza del piano rialzato ed altra cosa è se la ringhiera manca a una terrazza del quarto piano: la percentuale di rischio di caduta è la stessa, ma ben diversa è la previsione delle conseguenze!
Fra gli eventi che si possono realizzare in una superstrada, incrociare un veicolo contromano è indubbiamente quello che ha la più elevata percentuale di rischio di incidente gravissimo. Questa considerazione, aggiunta alla frequenza che, benché fortemente sottostimata per i motivi già esposti, è comunque già ampiamente da allarme, impone un intervento anche a livello di prevenzione di questo rischio nella progettazione delle strade.
E’ proprio grazie ai vostri rilievi, peraltro, che si è potuto appurare che vi sono alcune immissioni nelle quali il rischio di imboccarle contromano è particolarmente accentuato essendosi già ripetuto più volte.
Non c’è dubbio allora che almeno in quei casi qualcosa si possa e si debba fare anche a livello di funzionalità dell’immissione.
E’ molto difficile se non impossibile che l’immissione contromano si realizzi da una rampa sulla quale già si trovano veicoli in uscita e questo dovrebbe consentire di gestire se non altro la verifica dell’immissione contromano anche con dei semplici sensori di movimento, che non danno luogo ad alcun evento se la sequenza di lettura è nella direzione corretta, mentre possono attivare un allarme visivo ed acustico particolarmente efficace quando la sequenza di intervento è nella direzione vietata.
Ma ci potrebbero essere anche altri tipi di meccanismo di buona efficacia preventiva.
Penso, ad esempio, ai casi in cui la rampa di uscita è realizzata, come spesso accade, con un allargamento rilevante nella parte terminale per consentire addirittura l’immissione sulla strada a cui è destinata l’uscita nelle due direzioni possibili. Questi sono ovviamente i casi maggiormente a rischio perché la larghezza dell’immissione porta ad ipotizzare il “distratto” che si possa trattare di una strada a due corsie e quindi a doppio senso di marcia, ovvero in qualche modo “invita” a inserirsi anche nella direzione vietata.
In questi casi sarebbe preferibile non realizzare una confluenza regolare cioè una rampa che uscendo a una corsia dalla superstrada si allarga poi a due corsie in maniera progressiva, ma realizzare un allargamento improvviso cioè da una corsia passare immediatamente a due corsie in modo da poter disporre sulla corsia non frequentabile un ostacolo frontale a che l’avesse imboccata contromano.
In definitiva non voglio qui fare il primo della classe inventando la panacea di questo grave problema, ma vorrei solo portare all’attenzione il fatto che non è più un problema che si può trascurare neppure in termini di progettazione, cioè è un problema che deve essere ben presente in che realizza gli svincoli ogni volta che questi manifestano in qualche modo la possibilità di un imbocco nella direzione errata.
Cordiali saluti
*Dott. Antonio Pietrini
Presidente A.S.A.I.S.
Esempi:
questo è lo svincolo attuale più frequente
Questa è un’ipotesi preferibile
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In questo caso il veicolo contromano viene convogliato in una corsia chiusa, protetta da sicurvia, dove avrà tutto il modo ed il tempo per verificare l’errore.
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