Dal
2008 non sarà più possibile vendere negli Stati
Uniti autovetture non dotate di un indicatore sul cruscotto
che consenta di controllare costantemente la pressione dei pneumatici.
Si tratta di un provvedimento molto importante – affermano
l’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici)
e Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti
di Pneumatici) perché la corretta pressione dei pneumatici
è di estrema importanza per la sicurezza della circolazione
stradale. Con pneumatici correttamente gonfiati diminuisce lo
spazio di frenata delle vetture e di conseguenza si riducono
gli incidenti. Inoltre il corretto gonfiaggio migliora notevolmente
la tenuta di strada sia sull’asciutto che sul bagnato e
riduce drasticamente il pericolo di aquaplaning. Il corretto
gonfiaggio influisce quindi in maniera decisiva sulla sicurezza
della circolazione. Ma non solo. Ha anche conseguenze economiche
molto positive per gli automobilisti. Infatti marciando con
gomme correttamente gonfiate si riduce il consumo di carburante
ed anche l’usura del battistrada.Occorre poi considerare
– sottolineano Airp e Federpneus – che l’anomalia
che si riscontra più frequentemente in occasione dei
controlli eseguiti presso i rivenditori specialisti di pneumatici
è l’insufficiente gonfiaggio. Coprire lunghe percorrenze
con pneumatici sottogonfiati comporta surriscaldamento e può
portare anche a danneggiamenti della stessa struttura portante
della gomma. Danneggiamenti di questo tipo vengono riscontrati
con una certa frequenza quando si esaminano le strutture portanti
dei pneumatici da ricostruire, sia per le autovetture che per
gli autoveicoli industriali. La conseguenza è il fatto
che la struttura danneggiata non viene ricostruita e va avviata
allo smaltimento con un danno notevole per l’ambiente in
quanto aumenta la massa dei rifiuti potenzialmente inquinanti
e con un danno notevole anche per il proprietario del pneumatico
da ricostruire, soprattutto quando si tratta di una gomma destinata
ad un veicolo industriale o commerciale e quindi molto costosa
e concepita per essere ricostruita almeno una volta. È
quindi necessario – sottolineano Airp e Federpneus –
che anche in Italia venga introdotto l’obbligo per i costruttori
di autoveicoli di dotare le vetture di dispositivi che consentano
all’automobilista di tenere costantemente sotto controllo
la pressione dei suoi pneumatici. Già oggi vi sono sul
mercato autovetture che includono l’indicatore di pressione
dei pneumatici nelle loro dotazioni di serie ed inoltre i dispositivi
di misurazione possono essere montati anche dopo l’acquisto
dell’autoveicolo. Occorre però che la spia di gonfiaggio
non corretto diventi obbligatoria. Negli Stati Uniti la normativa
ha fissato le tappe dell’obbligatorietà. Entro il
2005 il 35% delle vetture di nuova produzione dovrà essere
dotato del dispositivo. Alla fine del 2006 la percentuale salirà
al 65% per passare poi al 100% all’inizio del 2008, come
si diceva in apertura. Anche in Italia si potrebbe procedere
con gradualità e se l’obbligo entrasse definitivamente
in vigore entro il 2007 sarebbe un fatto estremamente positivo
per la sicurezza della circolazione e anche per l’ambiente,
perché l’utilizzazione dei pneumatici in condizioni
di esercizio normale ne aumenterebbe la ricostruibilità.