RESPONSABILITA’ PER IL BLOCCO NEVE
SULLA A/3 | |
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(ASAPS)
- L’hanno chiamata a più riprese Emergenza Neve, ma ormai è
diventata un tormentone, esattamente come la canicola estiva ed i disagi
di una coda d’agosto nella solita Salerno-Reggio Calabria. Oppure come
le famose Emergenze Nebbia, soprattutto dopo le decine di vittime estratte
dai grovigli di veicoli sulle autostrade del nord. E, puntualmente, la
solita ridda di polemiche, con politici e tecnici (quale ormai la differenza?)
a difendere i propri uffici o le proprie responsabilità scagliandosi
puntualmente sugli altri.
C’è chi, anche nel corso di tg serali, ha tentato, all’inizio, di scaricare il barile contro la Polizia Stradale, che come al solito era in carreggiata a prestare soccorso, e che in silenzio ha lavorato come di consueto, senza lamentarsi di uniformi vecchie, qualche volta neppure invernali, scucite e obsolete, senza guanti e, soprattutto, senza colpa. L’autorevole mensile Quattroruote, però, ha pensato di mettere una volta per tutte una parole ferma sulla responsabilità di chi, nella consueta settimana siberiana, non ha fatto bene il proprio lavoro. Un sondaggio che anche questa redazione era stata tentata di iniziare, attraverso il proprio sito internet, ma che sarebbe stato in questo modo proposto da una forza di parte. La regola è quella ovvia di poter votare una volta sola, ed a questo pensa il sistema automatico di riconoscimento che il server di Quattoruote ha messo in funzione. In ogni caso, vediamo il risultato: secondo la votazione, dopo una settimana di accessi, il 50,89% dei votanti, quindi più della metà, ritiene che i veri colpevoli dell’inferno di ghiaccio siano stati i conducenti di camion e auto sprovvisti di catene. Da esperti, quali siamo, in parte condividiamo lo spirito accusatorio, forti anche dell’esperienza diretta di aver visto diversi conducenti incapaci di montarle, seppur provvisti, infreddoliti in corsia di emergenza a tirare su le ruote con i crick o a leggere istruzioni. Ecco perché, in più di un occasione, abbiamo scongiurato gli utenti della strada a fare prove a secco, nei garage o davanti a casa. Alcuni autotrasportatori, magari in viaggio da qualche giorno, erano poi completamente sprovvisti. Secondo il 23,47% dei votanti, però, la colpa ricadrebbe anche sull’Anas, che non avrebbe garantito la sicurezza della circolazione. In questo caso furono proprio i vertici dell’Azienda a chiamare in ballo, all’inizio, la Polizia Stradale per non aver bloccato gli accessi. Si è dimenticato che si trattava di 40-50 fra ingressi e uscite, assolutamente incustoditi per mancanza di caselli. Forse era il caso di sbarrarli. Accuse rimaste ovviamente senza seguito. Un po’ come se la nostra specialità accusasse l’Anas per la recrudescenza periodica di rapine ai caselli o ai Tir.
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