Integrazione verde, dal salotto all’abitacolo
Sinergia tra Ford e Sunpower: arriva il ciclo dell’energia pulita
La nuova frontiera non è più il rimpiazzo di carburanti ad alto tasso di inquinamento con altri ecocompatibili. No, ormai anche l’innovazione in ambito di energie alternative consente al consumatore una libera scelta: se continuare con le vecchie abitudini oppure sposare del tutto la nuova via della “rivoluzione verde”. Ecco, dunque, che il nuovo punto d’arrivo diventa la sostenibilità integrata, quella che permette al singolo individuo di svolgere la serie di attività quotidiane riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. A questo, indubbiamente, avranno pensato i tecnici della Ford che in America, per i possessori di auto elettrica, hanno lanciato una campagna per l’acquisto di un sistema domestico per la raccolta di energia solare. In collaborazione con la casa specializzata Sunpower, lo storico marchio automobilistico vuole dotare tutti gli eco-automobilisti di queste celle fotovoltaiche dalla potenza di 2,5 Kilowatt. Attenzione, però: l’energia non verrà iniettata direttamente per “fare il pieno”. La riserva accumulata nelle ore di luce finirà infatti per compensare, di notte, la carica della vettura. In pratica, si tratta di un piccolo distributore da garage che bilancia il dispendio casalingo: una vera e propria catena che dall’ambiente si sposta verso il secondo luogo privato più frequentato dalla società cosiddetta evoluta, l’abitacolo dell’auto. Si calcola che la produzione di questo impianto “dal tetto al serbatoio” possa portare in dote circa 3000 kWh di energia all’anno, mentre la portata mensile di un’auto elettrica si aggira sulle mille miglia, circa 1600 chilometri. Un’integrazione ancora alle battute iniziali, certo, ma, in prospettiva, la promozione di un’etica responsabile cui l’uomo deve rivolgersi per utilizzare al minor costo, anche naturale, i propri spazi di vita compatibilmente alle risorse del pianeta. Qual è l’altro lato della medaglia? Sicuramente, tuttora l’industria dell’auto elettrica non pare in grado di insidiare la diffusione dei mezzi a carburanti classici, per cui stiamo parlando di una nicchia, certo, ma di una direzione che prima o poi andrà obbligatoriamente intrapresa. A gettare più di un’ombra sul progetto, però, il costo di questo “fotovoltaico dal salotto al sedile” possa raggiungere circa diecimila dollari, sostanzialmente poco meno del prezzo di lancio della Fiat 500 sulle strade americane. E dunque, ne vale la pena? Il timore è che l’esborso elevato possa rallentare una diffusione globale di una solida coscienza “green”, ben al di là dei semplici slogan. In ogni caso, la messa a sistema degli spazi di vita dell’individuo, dal salotto all’abitacolo, pare l’orizzonte entro cui maturare uno stile di vita che, nella sedentarietà come nel movimento, sappia coniugare le esigenze individuali con i limiti e le leggi dell’ecosistema, verso una società più matura e consapevole.