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Articoli 07/10/2011

Automobile club contro i taxi

"A Roma la corsa peggiore"

Deviazioni lunghe e costose, limiti di velocità non rispettati, passaggi col rosso, guida aggressiva, imprecazioni E' il quadro che emerge dall'analisi realizzata dagli Automobile Club europei

di Vincenzo Borgomeo
DOSSIER
> Blog: ma i taxi fanno davvero così schifo?

> La ricerca completa (pdf)

Un vero disastro: l'analisi della situazione dei taxi in Europa - secondo un'indagine messa in piedi dagli automobile club - ci illustra un quadro devastante. Con infrazioni pazzesche: deviazioni costose, limiti velocità non rispettati, passaggi col rosso, guida aggressiva, insulti a tutti, riluttanza a effettuare percorsi brevi. E in questo inferno, tanto per cambiare, il girone peggiore è il nostro visto che a Barcellona c'è stata la corsa migliore e a Roma la peggiore.
 
"Deviazioni lunghe (fino al 213% in più rispetto al percorso più diretto) e costose - spiegano i ricercatori - limiti di velocità non rispettati (fino a 42 chilometri all'ora in più in città!), passaggi col rosso, guida aggressiva, imprecazioni contro il traffico, lamentele con chi sceglie il taxi per percorsi brevi". Insomma un disastro, al punto che nessuna tra le città oggetto di test ha ricevuto il punteggio di "Molto buono". Sette, tra cui Milano, hanno ottenuto "Buono" (Barcellona, Berlino, Colonia, Lisbona, Monaco, Parigi) e otto, tra cui Roma, "Sufficiente" (Bruxelles, Ginevra, Amburgo, Oslo, Rotterdam, Salisburgo, Zagabria, Zurigo). Sei (Amsterdam, Lussemburgo, Madrid, Praga, Vienna) sono state classificate "Scarse", mentre una - Lubiana (Slovenia)  -  è risultata "Molto scarsa".

A chi immediatamente contesterà questi dati (oltre a pubblicare interamente la ricerca) diciamo che chi l'ha realizzata è piuttosto lontano dalle solite lobby che difendono l'una o l'altra categioria (tassisiti, noleggiatori NCC, assessori alla mobilitò, ecc.): l'ispezione dei servizi di taxi è stata fatta in 22 grandi città europee, realizzata dagli Automobile Club europei nell'ambito del programma internazionale EuroTest.

Divertente - ma per noi fino ad un certo punto - invece andare a vedere cosa è successo nella corsa peggiore, quella di Roma: dalla stazione Termini  alla Fiera il tassista ha perso la strada due volte, con conseguente deviazione di quasi il 60 per cento. Ha poi ha richiesto 69 Euro invece dei 62,90 euro indicati sul tassametro. Un prezzo molto più alto rispetto ai circa 50 euro, per il percorso diretto, indicato dal listino prezzi del taxi. Non solo: il taxi in questione era un bidone senza aria condizionata, con motore molto rumoroso, un finestrino rotto e dei fazzoletti di carta usati, sparsi in giro...

E' un caso, certo. Ma la ricerca in realtà ha usato metodi scientifici, al punto che è stato possibile codificare le carenze riscontrate in una specie di elenco. Questo:
- lingua inglese: difficile comunicare in inglese con la metà dei tassisti;
- carte di credito: più di un terzo dei tassisti non ha accettato il pagamento con carta di credito;
- destinazione sbagliata: molti passeggeri sono stati accompagnati in destinazioni sbagliate o fatti scendere a 500 metri dal posto richiesto;
- informazioni: incapacità di fornire informazioni su attrazioni turistiche e ristoranti;
- veicoli: dotazione, pulizia e ordine hanno lasciato a desiderare. Alcuni bagagliai erano pieni di oggetti e non c'era spazio per i bagagli del passeggero;
- scarsa trasparenza: spesso tariffe, identificativi dell'autista o della società non erano indicati.

Cosa fare? "Un servizio di taxi efficiente e di qualità - ha spiegato il Presidente dell'Automobile Club d'Italia, Enrico Gelpi - è una componente essenziale per lo sviluppo della mobilità urbana del terzo millennio. Per questo occorre investire, in particolare, nella formazione specifica per i conducenti, inserendo nei programmi d'esame anche conoscenze di base sui principali luoghi di interesse turistico ed artistico". "C'è l'esigenza  -  ha aggiunto Gelpi  -  di armonizzare i regolamenti a livello europeo per applicare gli stessi requisiti giuridici e gli stessi obblighi a tutti i tassisti. E' necessario anche che le organizzazioni di categoria si autoregolamentino introducendo controlli specifici per garantire il rispetto delle norme e il rapido superamento dei disservizi".

 


da repubblica.it/motori

 

 

 

 


 

Venerdì, 07 Ottobre 2011
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