Se
chiamarle stragi del sabato sera può sembrare riduttivo,
chiamiamole incidenti delle notti del fine settimana, la cifra
globale della sinistrosità del 2004, pur se in calo rispetto
al 2003, rimane allarmante.
L’Aci, al Salone della Sicurezza Stradale di Riva del Garda,
ha presentato l’andamento 2004 di questo fenomeno, puntando
i fari sulle 16 ore, di due blocchi da 8, che vanno dalle 22
del venerdì alle 6 del sabato, e dalle 22 del sabato
alle 6 della domenica. I dati che ne scaturiscono meritano attenzione.
Gli incidenti delle 16 ore delle due notti in rapporto al numero
globale delle 168 ore della settimana, col 4% del traffico complessivo,
sono meno frequenti, (uno ogni 4 minuti, rispetto alla media
di uno ogni 2 miniti e 20 secondi), ma sono decisamente più
gravi. Se su tutte le ore della settimana abbiamo un morto ogni
90 minuti in quelle 16 ore maledette abbiamo un morto ogni 69
minuti. Abbiamo invece un ferito ogni 2 minuti circa, rispetto
alla media di 1 minuto e 30 secondi.
Nelle 16 ore terribili si conta il 6,3% degli incidenti ( 14.133
in totale), ma addirittura il 14,5 % dei morti (in tutto 817)
e l’8,4% dei feriti (26.524 in totale).
Un elemento di valutazione preoccupante, nella fascia d’età
18-29 anni nell’intera settimana abbiamo un morto su 4,
cioè il 25% circa. Nelle 16 ore delle notti del fine
settimana ne abbiamo uno su due. Per i feriti nella stessa fascia
d’età la media settimanale è di uno su tre,
nelle notti sotto esame è di uno su due.
Unico dato di riflessione in chiave positiva è dato dal
fatto che mentre su base 1997 le cosiddette stragi del sabato
sera sono aumentate anno per anno fino al 2002, dal 2003, dopo
la patente a punti è iniziato un regresso.
Fra le regioni più colpite la Valle d’Aosta (non
si capisce bene questo dato) e il Veneto. Seguono l’Emilia
Romagna, la Lombardia e la Sardegna.
Altri interessanti elementi di valutazione vengono anche dall’esame
dell’attività di contrasto realizzata dalla Polizia
Stradale nel 2004. Nei soli fine settimana si sono contati 80.827
controlli, dai quali è emersa una percentuale di positivi
pari al 17,3%. Di questi il 46,6% aveva un’età di
18/32 anni. Il 35,9% di questa fascia faceva rilevare un valore
alcolemico elevato da 1 a 1,5 g/l.
Secondo i dati della Polizia Stradale che pubblichiamo completi
in altra pagina (clicca qui), si sono contati nella notte
del sabato 198 incidenti con 314 vittime e in quella della domenica
214 incidenti con 305 vittime, per un totale di 620 morti, riconducibili
al fenomeno cosiddetto delle stragi del sabato sera. Cifre ancora
gravissime e assolutamente preoccupanti.
Cosa fare? E’ ora di iniziare a legiferare in modo coraggioso
sulla materia. Serve poi che lo stesso legislatore la smetta
di ballare il valzer delle candele fra le norme, con continue
modifiche e aggiustamenti del codice della strada, alcuni più
di facciata che di sostanza. Servono leggi severe, con la previsione
della confisca del veicolo (troppo comodo prevederla solo per
i ragazzi motociclisti), non può esistere la previsione
di una condanna più severa (anche se giustissima) per
chi abbandona un animale in autostrada o su una statale, rispetto
a chi guida completamente ebbro e mette a repentaglio anche
la vita degli altri che hanno la sfortuna di incrociarlo.
Servono poi più controlli da parte di tutte le forze
di polizia. Poiché l’area urbana - è documentato
- è ampiamente interessata dal tragico fenomeno,
i sindaci e gli assessori, si devono convincere che le loro
Polizie Municipali e la stessa Polizia Provinciale, è
necessario, anzi indispensabile, siano assolutamente impiegate
a fianco della Polizia Stradale anche nei medi e piccoli
centri, armati di etilometri e precursori, per aumentare le
truppe di questo esercito che ha di fronte una battaglia importantissima
per le nuove generazioni, per i nostri figli, quella contro
l’alcol e la droga e la strage stradale.
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