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Articoli 25/10/2011

L’alterazione dei cronotachigrafi
Vi spieghiamo il trucco usato per taroccare il modello digitale VDO Siemens per  falsare le registrazioni

di Antonio Petito*

Nota dell’ Assistente Capo della Polizia di Stato PETITO Antonio in servizio al Distaccamento Polizia Stradale di Senigallia. Lo  scopo è quello di divulgare una delle tante metodologie di alterazione degli apparecchi cronotachigrafici digitali, a tutti i Colleghi.

 

Il giorno 11 aprile 2011, durante un normale servizio di Istituto, veniva controllato un autotreno proveniente da Casoria (NA) che stava effettuando un trasporto di merce in conto terzi.
Dopo aver identificato l’autista e verificato la genuinità dei documenti esibiti, si effettuavano le stampate del cronotachigrafo relativamente ai tempi di guida.
Dalle stampate si evidenziava che il conducente, come rilevato dai documenti di viaggio tipo fatture, documenti di trasporto e quant’altro, partiva da Napoli con destinazione Milano, effettuando diversi scarichi intermedi.
Dalla lettura si può ben notare che l’autista alternava, in buona sostanza, brevi periodi di guida ad altrettanti brevi periodi di pausa, mentre non era possibile stampare i dati riferiti al doppio conducente.
Sono quindi sorti alcuni interrogativi:
1.     Un autotreno a pieno carico, come avrebbe fatto a percorrere circa 400 Km in meno di 4 ore di guida, visto e considerato che le autostrade A/24 ed A/25 passano completamente in zone montuose degli Appennini abruzzesi, anche in relazione ai diversi scarichi effettuati durante il tragitto?
2.    Perché sulle stampate risultava da come errore la mancata lettura della scheda del conducente?
Beh, davanti a tali incongruenze, decidevo di accompagnare il veicolo presso un’autofficina autorizzata per l’installazione e la verifica degli apparecchi cronotachigrafi.
Durante gli accertamenti, il conducente assisteva unitamente agli Operatori alle operazione che venivano svolte dal personale tecnico.


•    Come si può ben notare dai fotogrammi effettuati, il sensore posto sul cambio è privo della piombatura prevista per legge.
Infatti, il sensore in questione serve per trasmettere l’impulso al cronotachigrafo digitale relativamente alle velocità, ai chilometri percorsi, alle pause o soste e comunque a tutti gli spostamenti che effettua il veicolo.

 

 

 

 

 

•    Il sensore in questione è privo della piombatura, nella fattispecie sulla ghiera, inoltre lo stesso doveva anche essere sigillato tramite cuffia anch’essa piombata.
Le operazioni di verifica sul veicolo in questione hanno richiesto un congruo tempo a causa della necessità di “infilarsi” completamente sotto il camion.
Invece se si fosse trattato di un autoarticolato all’altezza della ralla superficie atta all’agganciamento del semirimorchio, il cambio del trattore scoperto avrebbe consentito una più agevole visualizzazione del sensore.
 

 

 

 

 

 

•    A livello sanzionatorio l’autista è stato verbalizzato ai sensi dell’art 179/2° e 9° con il ritiro della patente di guida.
Inoltre, al titolare della licenza di trasporto, indipendentemente dalla tipologia, è stato contestato il comma 3°.
Ovviamente tale illecito è stato segnalato alla CCIAA Ufficio competente del Dipartimento per i Trasporti Terrestri e all’Ufficio Provinciale del Lavoro in quanto su strada non si era comprensibilmente in grado di accertare le effettive ore di guida dell’autista.
 

 

 


Per espletare gli accertamenti tecnici sul veicolo, il tecnico ha prima effettuato un by-pass l’impianto elettrico del crono digitale tramite un cavo esterno ed un computer verificando che non vi fossero anomalie di funzionamento dell’apparecchio e del quadro strumenti del camion, dopodiché ha posto l’autocarro su dei rulli per verificare il corretto funzionamento dell’impianto elettrico del crono.
Al termine delle predette operazioni, risultava solamente l’anomalia di funzionamento del sensore.
Il veicolo era un autocarro a tre assi con assetto ribassato, in combinazione con rimorchio a due assi avente timone basso, per cui, unitamente al Collega di Pattuglia, non potevamo certamente effettuare un controllo “a vista” sulla piombatura.
Di seguito si possono verificare le stampate, acquisite agli atti.
L’analisi delle stampe di cui sopra hanno fatto scaturire l’accertamento tecnico presso l’officina autorizzata, in quanto su tute le stampe si evince il simbolo di errore della carta del conducente, i kilometri percorsi sono pari zero  oppure ad uno.
Spero che tale esperienza possa essere utile a tutti noi.

 

*Assistente Capo della Polizia di Stato
Distaccamento Polizia Stradale di Senigallia

 


 

Martedì, 25 Ottobre 2011
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