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"Infonebbia" una sperimentazione Anas-Fiat Ritorna la "Safety-car" per limitare la velocità Esordirà sul tratto autostradale dell’A4, Brescia-Padova, la prima sperimentazione della cosiddetta "safety-car" ad opera dei privati.

Da"Il Centauro"
"Infonebbia" una sperimentazione Anas-Fiat
Ritorna la "Safety-car" per limitare la velocità
Esordirà sul tratto autostradale dell’A4, Brescia-Padova, la prima sperimentazione della cosiddetta "safety-car" ad opera dei privati.
In uno dei punti a maggiore rischio infortunistico (e minore visibilità causa nebbia durante le stagioni invernali); la nuova sperimentazione rientra in un più vasto progetto denominato "Infonebbia" e finanziato direttamente da Anas e dal centro ricerche della Fiat, che si occuperà fra l’altro anche di installare accessori e tecnologie avanzate per contrastare le gravi conseguenze derivanti dalle nebbie.
Fra questi una serie di sensori per rilevare l’intensità della nebbia, il formarsi di code o il verificarsi di incidenti stradali, centraline per la ricostruzione in tempo reale delle condizioni meteorologiche e della visibilità e per l’appunto autovetture dotate di sistemi anti-collisione dotate di dispositivi telematici per la comunicazione tra i veicoli e la centrale operativa.
La prima fase del progetto s’avvierà nei prossimi mesi e riguarderà dieci chilometri della Brescia-Padova, dove negli scorsi anni si sono verificati gli incidenti stradali più tragici.
Il tratto interessato, dunque, sarà continuamente "pattugliato" da una flotta di safety-car che, in caso di emergenza, saranno già pronte per limitare la velocità delle automobili e garantire una maggiore sicurezza nella circolazione.
Contemporaneamente, grazie alle tecnologie di cui si faceva cenno, la centrale operativa potrà rilevare l’esatta situazione della visibilità ed impartire agli equipaggi delle vetture di servizio le disposizioni più opportune ed efficaci.
L’interazione tra i veicoli e la centrale, pertanto, diventa un altro cardine su cui giocare la scommessa di una maggiore sicurezza e permetterà anche di segnalare situazioni contingenti quali incidenti stradali, malfunzionamenti della segnaletica ed altro ancora. Fra le altre cose, il tetto della safety-car sarà dotato di un pannello a messaggio variabile col quale si daranno le istruzioni agli automobilisti in transito, mentre in caso di limitazione della velocità per nebbia apparirà il testo "Follow Me" come già avviene negli aeroporti. A tale proposito, tuttavia, occorre ricordare come alcuni anni fa, proprio sulle autostrade del Veneto, l’allora comandante di Compartimento Polizia Stradale, il dottor Giuseppe Poma, sperimentò per primo la safety-car utilizzando macchine di servizio della Polizia Stradale.
L’iniziativa ebbe un notevole successo a tal punto che nei raffronti fra i diversi anni si registrò una sostanziale diminuzione dei sinistri stradali in condizioni di nebbia proprio dopo la sperimentazione accennata.
In oltre sei mesi di sperimentazione, infatti - come demmo ampio risalto sul Centauro n. 41 di aprile 1999 - gli incidenti stradali con conseguenze mortali diminuirono del 30 per cento (da 40 prima della sperimentazione a 28 dopo l’attivazione della safety-car); i sinistri con lesioni, invece, diminuirono del 15 per cento (da 552 a 469), così come si ebbe un decremento anche per gli incidenti con soli danne a cose.
L’esperimento venne di seguito presentato sui maggiori mass-media nazionali ed ottenne larghi spazi su quotidiani quali il Corriere della Sera, mentre in una puntata di Domenica in, il dottor Poma fu chiamato a spiegare in diretta le modalità dell’iniziativa.
In occasione di un incontro tecnico che aveva per tema le "strategie di contrasto alla sinistrosità autostradale in presenza di nebbia" il dirigente del Compartimento del Veneto illustrò i risultati ottenuti alla presenza di 4 alti funzionari delle società concessionarie del nord Italia e dell’ingegner Massimo Schintu, rappresentante di Aiscat, l’associazione di categoria che raggruppa tutte le società autostradali.
Ma come talvolta avviene all’interno della nostra Amministrazione, le buone idee vengono "misteriosamente" fatte naufragare e, come descritto, c’è chi poi le rielabora facendole proprie e presentandole come innovazioni.
Alla Polizia Stradale l’esperimento riuscì in pieno, visti i risultati. Speriamo che ciò possa avvenire anche per le autovetture dell’A4 e pazienza se l’idea era già stata realizzata non meno di cinque anni fa...!



Mercoledì, 10 Marzo 2004
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